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26/4/2024 Diocesi di Trento - Inventario dei beni culturali immobili
Santuario di San Romedio <Tavon, Predaia>
Data ultima modifica: 27/03/2017, Data creazione: 26/7/2010


Tipologia e qualificazione chiesa santuario


Denominazione Santuario di San Romedio


Altre denominazioni Deposizione di Cristo;Maggiore;Chiesa di San Romedio


Ambito culturale (ruolo)  maestranze trentine (costruzione)
maestranze lombarde (ampliamento)



Notizie storiche  1000 - 1090 (costruzione intero bene)
La pubblicazione del Proprio Liturgico Diocesano tridentino curata da Iginio Rogger nel 1985 concluse un secolare dibattito intorno all'esistenza e alla collocazione cronologica della figura di San Romedio, membro di una nobile famiglia bavarese di Thaur ritiratosi in eremitaggio intorno all'anno 1000 presso l'attuale santuario. Sulla scorta dei dati storici ricavati da Rogger, è stato così possibile fornire un intervallo cronologico in cui collocare l'erezione della parte più antica del complesso, le attuali cappelle di San Nicolò ed il sacello delle reliquie. L'estremo cronologico ante quem adottato è giustificato dall'assenza di menzione del culto dell'eremita nel Sacramentario Udalriciano (1045) e dalla presenza, nel successivo Sacramentario Adelpretiano, di due atti di donazione di beni al santuario, per volere dei vescovi Adelperone e Gebardo. L'atto di donazione di Adelperone (1090) rappresenta la prima menzione diretta del santuario.
XIII - XIII (ampliamento intero bene)
Questo periodo vede una serie di interventi volti a rilanciare le strutture del santuario e presumibilmente ad ampliarle rendendole abitabili, ad opera di diverse figure, tra le quali Aricarda Monaca e Federico di Cles (rettore del santuario), ricordate da alcuni documenti citati da Zamboni (1979). Risalirebbe al periodo, secondo un'interpretazione di Passamani (1963) ripresa da Faustini e Rogger (2002), la realizzazione o il trasferimento in sede (forse dalla chiesa dei martiri di Sanzeno) del portale lapideo, ornato da rilievi, che attualmente introduce alla cappella di San Nicolò dall'aula maggiore. Il nucleo originario della costruzione venne suddiviso in due porzioni da una parete divisoria, ricavando dall'ambiente originario la cappella di San Nicolò (o di San Vigilio; Faustini e Rogger, 2002) e il sacello delle reliquie; all'intervento seguì la stesura di alcuni affreschi presso la cappella delle Reliquie e a destra del portale lapideo.
XIV - XIV (realizzazione impianto decorativo interno)
Al XIV secolo è stato attribuito lo strato di intonaco affrescato sovrapposto agli affreschi del XIII secolo situati lungo la parete ospitante il portale di Aricarda, successivamente strappato e riportato su tela durante gli interventi di restauro del XX secolo.
1513/01/08 - 1515/09/14 (concessione patronato carattere generale)
Nel 1513 il giuspatronato del santuario viene conferito alla famiglia Thun, mediante un atto stilato da papa Leone X e ratificato dal vescovo Bernardo Clesio nel 1515.
1536 - 1536 (ampliamento intero bene)
A questo anno risale l'edificazione dell'aula a pianta poligonale adiacente alla cappella di San Nicolò e del relativo campanile, grazie ad una munifica committenza dei conti Thun; contestualmente, viene ampliata la finestra affacciata sul sacello delle reliquie.
1612 - 1612 (realizzazione impianto decorativo interno)
Le pareti ed il soffitto dell'aula maggiore vengono affrescati in questo anno, così come le pareti interne della cappella di San Nicolò.
1680 - 1699 (lavori interno)
Verso la fine del XVII secolo viene aperta una seconda finestra nel sacello delle reliquie e si effettua un'opera di ampliamento di quella già esistente, con la perdita di parte degli affreschi che ornavano lo sguancio delle aperture.
1705 - 1706 (lavori interno)
In questi due anni vengono aperte due finestre presso la parete settentrionale della cappella di San Nicolò, e gli affreschi interni stesi un secolo prima vengono rinnovati da Vittorio Emer di Dermulo.
1709 - 1709 (lavori intorno)
In questo anno si registra un intervento edilizio diretto a fornire una copertura alla scalinata di accesso alla parte superiore del santuario; contestualmente il cortile acquista un assetto che si avvicina a quello odierno e vengono erette le edicole ospitanti le sculture raffiguranti la Passione di Cristo.
1712 - 1712 (cambio di giurisdizione carattere generale)
In seguito alla visita pastorale del vescovo Domenico Antonio Thun, il priorato di San Romedio viene dichiarato esente dalla pieve di Sanzeno, risolvendo in questo modo una secolare diatriba tra i due enti.
1715 - 1729 (ampliamento santuario intorno)
Per tutto il corso del XVIII secolo si assiste ad una intensa attività edilizia, volta a fornire un nuovo assetto alle strutture architettoniche del santuario. L'erezione del nucleo dei locali del priorato, siti presso l'antico nucleo abitativo occidentale, è attribuita al 1715; cinque anni più tardi, la parete meridionale del santuario viene rinforzata da un barbacane. Al 1725 risale l'edificazione, presso la chiesa di San Michele, di un locale ad uso abitativo, dotato di balcone affacciato sulla scalinata di acceso alla parte superiore del santuario. La loggia che cinge i lati est e sud del cortile del complesso, ritmata da colonne acquistate presso Castel Valèr dal priore Pietro Tecini nel 1708, viene realizzata quattro anni dopo.
1741 - 1741 (lavori interno)
A questo anno risale l'apertura di un passaggio tra l'aula maggiore e la cappella di San Nicolò, a sinistra del portale romanico.
1741 - 1770 (ampliamento santuario intorno)
La scalinata di accesso alla parte superiore del santuario assume l'assetto definitivo nel 1741 grazie ad un intervento promosso dal priore Giambattista Marcolla. L'edificio che ospitava la cappella dei Santi Giorgio e Romedio, situato alla base della scalinata, viene ampliato circa trent'anni più tardi mediante l'aggiunta di un piano; in seguito, all'altezza delle due cappelle inferiori, viene eretto una sorta di arco trionfale a serliana, sorta di accesso monumentale alla scalinata, sormontato da una cuspide.
1832 - 1832 (restauro impianto decorativo)
I dipinti murali che ornano le pareti dell'aula maggiore e della cappella di San Nicolò vengono restaurati in questo anno.
1864 - 1864 (lavori intorno)
La scalinata che congiunge il cortile con il livello delle due cappelle inferiori assume l'assetto definitivo in questo anno.
1887 - 1887 (apertura finestre intero bene)
Le bifore a profilo ogivale situate presso la parete meridionale dell'aula maggiore vengono aperte in questo anno.
1930 - 1930 (erezione a parrocchia carattere generale)
Grazie ad un decreto firmato dal vescovo Celestino Endrici, il santuario viene eretto a parrocchia.
1932 - 1933 (restauro intero bene)
In questi due anni viene condotta un'indagine promossa dal priorato e dalla Soprintendenza che porta al rinvenimento dello strato più antico di affreschi presso il fianco destro del portale di Aricarda e al restauro approfondito delle strutture della cappella di San Nicolò e del sacello delle reliquie.
1948 - 1948 (affidamento gestione carattere generale)
A partire da questo anno, la cura e la gestione del santuario vengono affidate all'ordine dei francescani minori del convento di Cles.
1986 - 1986 (cambio di giurisdizione intero bene)
In questo anno il santuario viene elevato da parrocchia a ente autonomo.
1996 - 1998 (restauro santuario intorno)
In questo periodo le strutture del santuario subiscono alcuni interventi diretti al consolidamento delle murature mediante la realizzazione di alcuni barbacani. A detti interventi segue la posa di alcuni rivestimenti lapidei.
2002 - 2002 (restauro santuario intorno)
La facciata meridionale del santuario subisce un'opera di restauro su progetto dell'architetto Lorenza Donati.
2003 - 2003 (lavori interno)
In questo anno la pedana lignea presbiteriale dell'aula maggiore viene ridefinita e vengono posti alcuni manufatti lignei ai fini dell'adeguamento dei poli liturgici alle disposizioni conciliari, su progetto dell'architetto Lorenza Donati.
2008 - 2010 (lavori intorno)
In questi due anni, su progetto degli architetti Ruggero e Silvio Mucchi, vengono effettuati alcuni interventi nella parte inferiore del santuario, volti a fornire una nuova sistemazione agli spazi interni dei locali.
2010 - 2010 (lavori interno)
In questo anno viene installato un corrimano presso la scalinata tra l'aula maggiore e la cappella di San Nicolò, su progetto dell'architetto Lorenza Donati.
2012 - 2014 (restauro intero bene)
Grazie ai progetti degli architetti Sara Bonazza, Giorgia Gentilini, Andrea Bonazza e dell'ingegnere Piero Mattioli vengono effettuati diversi interventi volti al ripristino delle strutture del santuario. Si procede al restauro delle superfici pittoriche, degli elementi lapidei e delle superfici intonacate esterne delle cappelle inferiori e dell'area presso il cortile d'ingresso e presso la scalinata scoperta; tutti gli impianti dei locali e delle cappelle del santuario vengono rinnovati. Il cosiddetto alloggio Thun, la biblioteca, le pareti ed il soffitto dell'aula maggiore subiscono un'opera di restauro artistico ed architettonico, così come la copertura delle strutture più antiche.



Descrizione  La chiesa di San Romedio racchiude il nucleo più antico dell'omonimo santuario, arroccato su uno sperone roccioso nei pressi di Sanzeno ed edificato, nelle forme odierne, grazie a numerosi interventi tra i secoli XI e XVIII. Al secolo XI risale, infatti, la costruzione dell'aula trapezoidale originaria, convertita nel corso degli interventi promossi da alcune figure come Aricarda Monaca e Federico di Cles nel XIII secolo in due distinti locali, l'odierna cappella di San Nicolò ed il sacello delle Reliquie. A meridione di queste due cappelle fu edificato, nel 1536, un terzo locale a pianta poligonale irregolare, denominato chiesa maggiore o di San Romedio. È nel XVIII secolo che vengono promossi corposi interventi architettonici, al termine dei quali il santuario acquista il suo assetto definitivo. Il prospetto anteriore esterno non è visibile poiché l'edificio di culto è incluso in una struttura più ampia, che include al piano inferiore la chiesa di San Michele; gli edifici di culto sono collegati da una scalinata coperta che permette di accedere alle chiese sul lato occidentale. Il prospetto meridionale esterno, individuabile nella porzione superiore del corpo di fabbrica più elevato del complesso, è aperto da due bifore a profilo ogivale, intervallate da una meridiana dipinta. Il prospetto occidentale è aperto da una finestra lunettata di ridotte dimensioni. Il lato settentrionale, così come quello orientale, sono quasi completamente occultati dal prolungamento delle falde di copertura, che vanno a definire uno spazio coperto raggiungibile dalla scalinata di accesso al tempio. Il campanile sorge all'angolo sud orientale della struttura; presenta un fusto quadrangolare, partito dalla cella campanaria da una cornice. La porzione inferiore, recante lesene angolari, presenta sul prospetto meridionale un'apertura mistilinea sovrastata dal quadrante dell'orologio; la cella è aperta, sui quattro lati, da una monofora a tutto sesto rinserrata da lesene angolari, ed è coronata da una ripida cuspide a piramide quadrata, coperta da scandole lignee e desinente in sfera e croce apicale. L'interno rivela una suddivisione in tre distinte unità spaziali; il locale di accesso coincide con l'aula maggiore, coperta da un soffitto piano caratterizzato da una specchiatura mistilinea centrale e raccordato alle pareti da una serie di cornici modanate. La parete settentrionale è affacciata mediante un'apertura ad arco a sesto ribassato alla cappella di San Nicolò, elevata da sette scalini rispetto al piano pavimentale dell'aula maggiore. L'accesso principale alla cappella è però garantito dal portale lapideo a destra dell'apertura, caratterizzato da un'arcata a tutto sesto sorretta da lesene, nel cui incasso è ospitata una struttura architravata e ornata da rilievi sovrastata da una lunetta, rinserrata da due colonne dotate di alto basamento e capitelli a caulicoli a sostegno di un'ulteriore arcata a tutto sesto. La cappella di San Nicolò presenta un soffitto piano ornato da una specchiatura circolare centrale e raccordato alle pareti da cornici; la parete orientale è aperta da una finestra rettangolare e reca un accesso ora murato. Il prospetto meridionale interno si affaccia sul sacello delle Reliquie mediante una finestra rettangolare sdraiata e inferriata e un portale a tutto sesto protetto da un'inferriata. Questa porzione è scandita in tre campate e due navate dalle volte a crociera che coprono l'ambiente, sorrette da peducci lapidei lisci e ornati e da colonne desinenti in capitelli fogliati e a dado scantonato; due strette finestre rettangolari si aprono sulla parete di fondo delle navate laterali; la parete meridionale della navata centrale è aperta da una nicchia centinata ospitante le reliquie di San Romedio. Le pareti interne, i soffitti e le volte dei tre ambienti presentano impianti decorativi ad affresco attribuibili a fasi molto distanti tra loro in ordine di realizzazione, aventi carattere ornamentale e figurativo.

Pianta
L'aula maggiore presenta una pianta poligonale irregolare; la cappella di San Nicolò è a pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale; il sacello delle Reliquie presenta una pianta rettangolare ad asse maggiore trasversale.
Prospetti
Il prospetto anteriore esterno non è visibile poiché l'edificio di culto è incluso in una struttura più ampia, che include al piano inferiore la chiesa di San Michele; gli edifici di culto sono collegati da una scalinata coperta che permette di accedere alle chiese sul lato occidentale. Il prospetto meridionale esterno, individuabile nella porzione superiore del corpo di fabbrica più elevato del complesso, è aperto da due bifore a profilo ogivale, intervallate da una meridiana dipinta. Il prospetto occidentale è aperto da una finestra lunettata di ridotte dimensioni. Il lato settentrionale, così come quello orientale, sono quasi completamente occultati dal prolungamento delle falde di copertura, che vanno a definire uno spazio coperto raggiungibile dalla scalinata di accesso al tempio. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato.
Campanile
Il campanile sorge all'angolo sud orientale della struttura; presenta un fusto quadrangolare, partito dalla cella campanaria da una cornice. La porzione inferiore, recante lesene angolari, presenta sul prospetto meridionale un'apertura mistilinea sovrastata dal quadrante dell'orologio; la cella è aperta, sui quattro lati, da una monofora a tutto sesto rinserrata da lesene angolari, ed è coronata da una ripida cuspide a piramide quadrata, coperta da scandole lignee e desinente in sfera e croce apicale. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame intonacata. Strutture di orizzontamento: soffitto piano presso l'aula maggiore e presso la cappella di San Nicolò, volte a crociera in muratura presso il sacello delle Reliquie.
Coperture
Copertura a quattro ripide falde convergenti sull'intero edificio; struttura portante lignea, manto di copertura in scandole di larice.
Interni
L'interno rivela una suddivisione in tre distinte unità spaziali; il locale di accesso coincide con l'aula maggiore, coperta da un soffitto piano caratterizzato da una specchiatura mistilinea centrale e raccordato alle pareti da una serie di cornici modanate. La parete settentrionale è affacciata mediante un'apertura ad arco a sesto ribassato alla cappella di San Nicolò, elevata da sette scalini rispetto al piano pavimentale dell'aula maggiore. L'accesso principale alla cappella è inoltre garantito dal portale lapideo a destra dell'apertura, caratterizzato da un'arcata a tutto sesto sorretta da lesene, nel cui incasso è ospitata una struttura architravata e ornata da rilievi sovrastata da una lunetta, rinserrata da due colonne dotate di alto basamento e capitelli a caulicoli a sostegno di un'ulteriore arcata a tutto sesto. La cappella di San Nicolò presenta un soffitto piano ornato da una specchiatura circolare centrale e raccordato alle pareti da cornici; la parete orientale è aperta da una finestra rettangolare e reca un accesso ora murato. Il prospetto meridionale interno si affaccia sul sacello delle Reliquie mediante una finestra rettangolare sdraiata e inferriata e un portale a tutto sesto protetto da un'inferriata. Questa porzione è scandita in tre campate e due navate dalle volte a crociera che coprono l'ambiente, sorrette da peducci lapidei lisci e ornati e da colonne desinenti in capitelli fogliati e a dado scantonato; due strette finestre rettangolari si aprono sulla parete di fondo delle navate laterali; la parete meridionale della navata centrale è aperta da una nicchia centinata ospitante le reliquie di San Romedio; le finiture sono ad intonaco tinteggiato ed elementi lapidei a vista.
Pavimenti e pavimentazioni
L'aula maggiore presenta una pavimentazione in graniglia, le cui tessere sono disposte a creare un motivo centrale a stella a otto punte entro cornice polilobata; la cappella di San Nicolò ed il sacello delle Reliquie presentano una pavimentazione accidentata, mista tra elementi lapidei e battuto di calce.
Elementi decorativi
Le pareti interne, i soffitti e le volte dei tre ambienti presentano impianti decorativi ad affresco attribuibili a fasi molto distanti tra loro in ordine di realizzazione, aventi carattere ornamentale e figurativo.



Adeguamento liturgico  presbiterio - aggiunta arredo (2003)
L'adeguamento liturgico è stato attuato mediante la realizzazione di due pedane lignee e l'aggiunta di arredi lignei non aventi carattere di stabilità, su progetto dell'architetto Lorenza Donati. Sulla pedana prospiciente l'altare maggiore storico è situato l'altare verso il popolo ligneo, a quattro fronti modanati e mensa rettangolare. Dirimpetto l'altare, su una seconda pedana, è presente l'ambone, caratterizzato da una struttura lignea a tre fronti desinente in un lettorile. A destra dell'altare maggiore storico, una sedia lignea svolge la funzione di sede del celebrante. La funzione della custodia eucaristica è svolta dal tabernacolo dell'altare maggiore storico della vicina chiesa di San Michele.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Triveneto
Diocesi di Trento
Decanato di Sanzeno
Parrocchia dei Santi Sisinio, Martirio e Alessandro

Tavon, Predaia (TN)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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