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19/4/2024 Diocesi di Verona - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di San Zeno Vescovo <Verona>
Data ultima modifica: 17/02/2016, Data creazione: 8/3/2011


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di San Zeno Vescovo


Altre denominazioni S. Zeno Vescovo


Autore(Ruolo)  Brioloto (facciata, completamento)
Pachera, Flavio Carlo (facciata, restauro )
Pachera, Flavio Carlo (presbiterio e abside, restauro decorazioni)



Ambito culturale (ruolo)  architettura paleocristiana (origini e costruzione )
architettura paleocristiana (ampliamento e rinnovamento )
architettura altomedievale (ricostruzione )
architettura romanica (ricostruzione )
architettura romanica (ampliamento e rinnovamento )
architettura romanica (soprelevazione )
architettura romanica (facciata, completamento )
architettura gotica (abside maggiore, rinnovamento )
architettura contemporanea (facciata, restauro )
architettura contemporanea (presbiterio e abside, restauro decorazioni )



Notizie storiche  IV sec. - IV sec. (origini e costruzione intero bene )
Secondo la tradizione alla morte di S. Zeno, avvenuta tra il 372 ed il 380 non lontano dal luogo dove fu sepolto, sul finire del IV sec. fu edificata una prima chiesa.
VI sec. - VI sec. (ampliamento e rinnovamento intero bene )
Nei primi anni del VI sec. il primitivo edificio fu ampliato e rinnovato. Secondo la tradizione questa chiesa vide nel 589 il famoso miracolo narrato da S. Gregorio Magno (le acque dell'Adige in piena, dopo aver superato ogni ostacolo, giunte alla chiesa di S. Zeno gremita di fedeli, non vi entrarono né dalla porta né dalle finestre, innalzandosi fino al tetto).
IX sec. - IX sec. (ricostruzione intero bene )
Nei primi anni del IX sec. la chiesa ed il monastero benedettino furono saccheggiati "ab infidelibus hominibus". Il re Pipino ed il vescovo Ratoldo "propter divinum amorem et reverentiam" verso il patrono di Verona, riedificarono e riattarono in breve tempo la chiesa ed il monastero. Ideatore dell'opera fu l'Arcidiacono Pacificio. L'8 dicembre dell'806 si fece la "dedicatio", mentre il 21 maggio dell'807 le reliquie di S. Zeno furono riposte ad opera di due eremiti in fama di santità, Benigno e Caro.
X sec. - XI sec. (ricostruzione intero bene )
Tra la fine del IX ed i primi anni del X sec. la chiesa, situata al di fuori delle mura cittadine, fu ripetutamente saccheggiata e danneggiata dalle scorrerie degli Ungari. Entro la fine dell' XI sec. il tempio fu restaurato e rinnovato in forme romaniche. In questi anni furono realizzate e collocate sul portale d'ingresso le quarantotto formelle bronzee (alcune fuse in Sassonia, altre realizzazione di scuola veronese). La torre campanaria fu completata nel 1045 ad opera dell'abate Alberico.
XII sec. - XII sec. (ampliamento e rinnovamento intero bene )
Nel 1117 l'edificio fu pesantemente danneggiato da un violento terremoto. Come testimoniato da una iscrizione posta sul fianco meridionale, entro l'anno 1138 la chiesa di S. Zeno fu restaurata, "aumentata e rinnovata" con l'allungamento dell'aula (aggiunta di una campata verso ovest), il rifacimento della facciata (con riquadri scolpiti a lato dell' ingresso e protiro, opera di Maestro Niccolò) ed il rinnovamento dell'interno. Nel 1178 la torre campanaria (già restaurata nel 1120) fu rinnovata e soprelevata alla quota attuale ad opera dell'abate Gerardo.
XIII sec. - XIII sec. (completamento facciata )
Nei primi anni del XIII sec. fu completata la parte superiore della facciata con l'inserimento del rosone (chiamato anche "ruota della fortuna"), opera attribuita allo scultore Brioloto de Balneo (così conosciuto per aver edificato il primo bagno pubblico in pietra della città, nel borgo di S. Zeno della Beverara, presso la propria abitazione).
XIV sec. - XIV sec. (rinnovamento abside maggiore)
L'abside maggiore fu rinnovata in forme gotiche sul finire del XIV sec. (1386-1398).
1770 - 1831 (soppressione e alienazione carattere generale )
Nel 1770 la Repubblica di Venezia soppresse il monastero benedettino di S. Zeno. Agli inizi dell’Ottocento ebbe inizio la devastazione degli edifici dell’ex-abbazia, che furono venduti a privati. Nel 1831 crollò l'ultima parte dell'edificio già abbaziale.
1806 - 1806 (erezione in Parrocchia carattere generale )
Nel 1806 la chiesa di S. Zeno fu eretta in Parrocchia (in sostituzione della chiesa di S. Procolo, antichissima parrocchiale del borgo, che fu soppressa).
1836 - 1836 (titolo di abate carattere generale )
A partire dal 1836 al parroco di S. Zeno fu concesso il titolo di abate.
1973 - 1973 (basilica minore carattere generale )
Nel 1973 S. Zeno fu proclamata basilica minore. In tale occasione furono restaurate le formelle bronzee a rivestimento del portale.
2007 - 2007 (restauro facciata )
Risale al 2007 l'intervento di restauro della facciata e del rosone. Progetto a firma dell'arch. Flavio Pachera.
2009 - 2010 (restauro decorazioni presbiterio e abside)
Risale al biennio 2009-2010 l'intervento di restauro degli affreschi, delle decorazioni e dei bassorilievi del presbiterio. Progetto a firma dell'arch. Flavio Pachera.



Descrizione  La chiesa di S. Zeno Maggiore è considerata una dei gioielli dell'arte romanica del nord Italia. Prima dell'attuale, ben cinque chiese furono edificate in varie epoche sopra la tomba di S. Zeno, ottavo vescovo di Verona, morto tra il 372 ed il 380. Tra queste si ricorda quella costruita dall'Arcidiacono Pacifico per volere di Re Pipino e del vescovo Ratoldo (della quale restano oggi parte della cripta e poco altro). La costruzione dell'attuale chiesa ebbe inizio nel X sec. e si protrasse per alcuni decenni. Verso il 1138 la chiesa venne prolungata e completata nella facciata, che venne rinnovata nella parte superiore con l'inserimento del monumentale rosone (opera di Brioloto de Balneo) tra la fine del XII sec. ed i primi anni del XIII sec. L'abside centrale fu costruita tra il 1386 ed il 1389 su disegno di Giovanni e Nicolò da Ferrara. Il campanile, elevato nella prima metà dell'XI sec. fu completato nel 1173. Della grande abbazia benedettina adiacente alla chiesa, a lungo servita da monaci di origine tedesca, resta, oltre al chiostro (risalente al X sec. ma rinnovato tra la fine del XIII ed i primi anni del XIV sec.), la massiccia torre merlata (principiata nel 1145, decorata internamente con affreschi del XIII sec.). Esternamente l'edificio si presenta con facciata a salienti in stile romanico. Orientamento a occidente. Torre campanaria situata a lato della navata meridionale. Impianto planimetrico di tipo basilicale suddiviso in tre navate da due file di colonne monolitiche con capitelli scolpiti alternate a massici pilastri polilobati a sezione cruciforme, suddiviso in tre livelli principali: l’area plebana, la cripta e la sovrastante chiesa presbiteriale; il presbiterio, rialzato di quattro gradini, è concluso con abside a sviluppo poligonale a cinque lati. La solenne e grandiosa struttura architettonica della chiesa, pregevole esempio dell’architettura romanica veronese, si presenta con la tipica tessitura muraria in blocchi squadrati di tufo e filari in laterizio a vista; due grandi arcate trasversali danno il ritmo alla navata maggiore; anche lo sviluppo longitudinale delle navate minori è ritmato da una teoria di archeggiature; lungo le pareti dell’aula si conservano pregevoli lacerti di decorazioni ad affresco raffiguranti pannelli votivi, databili tra il XII ed il XV secolo; le pareti dell’abside sono impreziosite da affreschi quattrocenteschi attribuiti a Martino da Verona, con la Crocifissione al centro e quattro Santi ai lati; della stessa mano l’Annunciazione che si svolge lungo l’arco trionfale. La navata centrale è coperta da una controsoffittatura lignea cassettonata a carena di nave rovesciata polilobata con decorazione policroma; le navate laterali sono chiuse dalla sovrapposta struttura di copertura ad unica falda con travature ed assito a cassettoni a vista; la volta a crociera del presbiterio ed il catino absidale a cinque vele, con costolonature e nervature policrome, presentano una decorazione pittorica a cielo stellato. La pavimentazione dell’aula è realizzata con lastre quadrate di marmo rosso Verona, nembro rosato e marmo biancone posate a corsi diagonali; il piano del presbiterio è pavimentato con lastre di marmo rosso Verona.

Pianta
La chiesa presenta un impianto planimetrico di tipo basilicale suddiviso in tre navate da due file di colonne alternate a massici pilastri polilobati a sezione cruciforme, suddiviso in tre livelli principali: l’area plebana, la cripta e la sovrastante chiesa presbiteriale, utilizzata attualmente come aula principale per i fedeli; l’asse maggiore longitudinale della navata centrale si prolunga con la cappella maggiore, o presbiterio, rialzato di quattro gradini e concluso con abside a sviluppo poligonale a cinque lati, sopraelevato di un ulteriore gradino. Lungo entrambi i fianchi laterali dell’aula inferiore si collocano due altari minori, tra cui, sul lato meridionale (navata destra), l’altare della Madonna con il Bambino tra i SS. Anna, Zeno, Sebastiano e Cristoforo, e sul lato opposto l’altare della Pietà. La cripta è accessibile discendendo un’ampia scalea che occupa quasi l’intera larghezza dell’aula, fiancheggiata alle estremità da due scalinate di larghezza ridotta che conducono alla chiesa superiore. A conclusione delle navate laterali della chiesa presbiteriale, ai lati dell’arco trionfale, trovano sede, all’interno di nicchie absidate, l’altare del SS. Sacramento, a destra, e la statua del Santo Patrono, a sinistra. Nella prima campata delle navate laterali dell’aula, ai lati della scalinata d’ingresso, si collocano una coppa di epoca romanica, a sinistra, ed il fonte battesimale duecentesco, sul lato opposto. L’ingresso principale si apre al centro della parete di facciata; è presente un’entrata laterale lungo la navata sinistra dell’aula. Lungo il fianco settentrionale della chiesa insistono il chiostro ed alcuni corpi di fabbrica dell’antico complesso abbaziale.
Facciata
Facciata a salienti rivolta ad oriente, edificata in conci squadrati di tufo e pietra calcarea. Due alti contrafforti a sperone la tripartiscono. Al centro si apre il portale d'ingresso. La porta (rivestita da quarantotto formelle in bronzo raffiguranti scene dell'Antico e del Nuovo Testamento e i miracoli di S. Zeno) è sormontata da una lunetta (raffigurante S. Zeno che calpesta il demonio e benedice i "pedites" e gli "equites" della città di Verona) protetta da un protiro (opera di maestro Niccolò) poggiante su due leoni stilofori. Ai lati formelle a bassorilievi (a sinistra: scene del Nuovo Testamento, combattimento di Teodorico e Odoacre, duello di due guerrieri, Mataliana; a destra: scene della Genesi, caccia di Teodorico). Più in alto il grande rosone, chiamato anche "ruota della fortuna", opera del Brioloto, illumina l'interno dell'edificio. Nel timpano, poco visibile, campeggia un ampio graffito, un tempo dipinto, raffigurante il "Giudizio Universale", opera attribuita al Brioloto e ad Adamino da S. Giorgio.
Strutture di elevazione
Le strutture di elevazione sono realizzate in muratura portante costituita da corsi orizzontali in blocchi squadrati di tufo, alternati a filari in mattoni pieni di laterizio a tessitura regolare legati con malta di calce; sono presenti brani murari realizzati unicamente con paramento in conci di tufo, ovvero in laterizio. Le strutture murarie longitudinali sono controventate mediante arconi trasversali in muratura che ritmano le navate. I paramenti murari esterni ed interni sono privi di intonacatura.
Strutture di orizzontamento e/o voltate
La navata centrale è coperta da una controsoffittatura lignea cassettonata a carena di nave rovesciata polilobata, con decorazione policroma, impostata su una teoria di mensole in legno a barbacane; le navate laterali sono chiuse dalla sovrapposta struttura di copertura ad unica falda con travature ed assito a cassettoni a vista. Il presbiterio è sovrastato da un’ampia volta a crociera; l’abside è coperto da un catino a cinque vele; entrambe le volte, realizzate in muratura portante, presentano una decorazione a cielo stellato con costolonature e nervature policrome.
Coperture
La navata centrale presenta una copertura a due falde, estesa anche a chiusura del presbiterio, con struttura portante costituita da un sistema di invacallature lignee; coperto ad unica falda lungo le navate minori con falsi puntoni lignei in pendenza; orditura secondaria composta da arcarecci e travetti con sovrapposte tavelle in cotto; manto in coppi di laterizio. Copertura a padiglione a sviluppo poligonale a cinque falde a chiusura dell’abside.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione dell’aula è realizzata con lastre quadrate di marmo rosso Verona, nembro rosato e marmo biancone posate a corsi diagonali. Il piano rialzato del presbiterio è pavimentato con lastre di marmo rosso Verona.
Prospetti interni
La solenne e grandiosa struttura architettonica della chiesa, esibisce un’armonica ed equilibrata composizione di linee e di spazi, pregevole esempio dell’architettura romanica veronese, con la tipica tessitura muraria in blocchi squadrati di tufo e filari in laterizio a vista. Lo spazio interno si articola in tre navate suddivise da due file di archeggiature impostate su colonne monolitiche con capitelli corinzi o scolpiti con motivi zoomorfi, alternate a massicci pilastri polistili; questi ultimi, sul lato rivolto verso la navata centrale, si prolungano con una lesena fino all’imposta della volta lignea a carena; due grandi arcate trasversali danno il ritmo alla navata maggiore; anche lo sviluppo longitudinale delle navate minori è ritmato da una teoria di archeggiature; lungo le pareti dell’aula si conservano pregevoli lacerti di decorazioni ad affresco raffiguranti pannelli votivi, anche su più strati sovrapposti, databili tra il XII ed il XV secolo. Il presbiterio, eretto in forme gotiche, presenta i fianchi longitudinali percorsi da fasce decorate con motivi vegetali; le pareti dell’abside, il cui sviluppo longitudinale è sottolineato la snelle lesene angolari, sono impreziosite da affreschi quattrocenteschi attribuiti a Martino da Verona, con la Crocifissione al centro e quattro Santi ai lati; della stessa mano l’Annunciazione che si svolge lungo l’arco trionfale. Il fronte della chiesa superiore verso l’aula plebana è chiuso da una balaustrata con iconostasi costituita da statue in marmo raffiguranti Cristo e gli Apostoli. L’interno della chiesa, illuminato dal maestoso rosone in facciata, è pervaso da una soffusa illuminazione naturale che filtra dalle strette monofore strombate che si aprono lungo i fianchi dell’aula; alte e strette finestrature gotiche illuminano il presbiterio e l’abside.
Prospetti esterni
I prospetti esterni della chiesa, con tessuto murario caratteristico del romanico veronese, a corsi di conci squadrati in tufo alternati a filari in cotto, si articolano lungo i fianchi longitudinali in due registri architettonici corrispondenti alla suddivisione delle navate interne, ritmati da paraste a sperone e coronati da una cornice modanata ad archetti pensili con fregio scolpiti a bassorilievo; lungo entrambi i settori si aprono monofore o bifore strombate con contorni in tufo; il settore sinistro del registro inferiore del fronte meridionale è caratterizzato da una teoria di arcatelle cieche impostate su esili colonnine binate e, in prossimità dello spigolo di facciata, è presente una nicchia in cui è affrescata una “Madonna con Gesù Bambino” (XIII sec.); lo sviluppo poligonale del corpo edilizio absidale è sottolineato da poderosi contrafforti angolari.
Campanile
La torre campanaria si eleva a lato della navata meridionale. Basamento a pianta quadrangolare. Fusto slanciato, edificato in corsi alternati di tufo e cotto, scandito longitudinalmente da una lesena e orizzontalmente da cornici marcapiano ad archetti pensili. Cella campanaria a doppio ordine di trifore. La coronano quattro pinnacoli. Copertura conica in laterizio.



Adeguamento liturgico  presbiterio - intervento strutturale (1965-1975)
L’intervento di adeguamento liturgico del presbiterio ha previsto la rimozione delle balaustre, il rifacimento della pavimentazione e la realizzazione del nuovo altare rivolto verso l’assemblea, con mensa sorretta dal sarcofago dei Vescovi Lucillo, Lupicino e dell’eremita Crescenziano, in pietra bianca scolpita; in posizione avanzata verso l’aula, a lato dell’altare, è posto il nuovo ambone in legno intagliato, ornato frontalmente con una scultura in pietra tenera raffigurante l’Annunciazione.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Triveneto
Diocesi di Verona
Vicariato Foraneo di Verona Centro
Parrocchia di San Zeno Vescovo

Piazza S. Zeno - Verona (VR)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


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