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17/5/2024 Diocesi di Ferrara - Comacchio - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di San Martino Vescovo <Codigoro>
Data ultima modifica: 07/07/2019, Data creazione: 14/7/2009


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di San Martino Vescovo


Autore(Ruolo)  Ronca, Enea (progetto)



Ambito culturale (ruolo)  architettura moderna (costruzione)



Notizie storiche  XII - XVI (preesistenze intero bene)
L’abitato di Codigoro ha origini romane o altomedievali: chiamato Neronia o Neroma, mutò il nome in Codigoro (Cò di Goro, capo del canale Goro) intorno all’800. La prima memoria di una chiesa in Codigoro, già dedicata a San Martino Vescovo, risale al 1155; dieci anni più tardi viene citata di nuovo nei documenti e chiamata plebana. Era una delle quattro chiese di un paese già all’epoca fiorente, stando ai documenti pomposiani. Questa chiesa, di stile romanico, fu abbattuta nel 1535 e ricostruita nello stesso luogo in forme più ampie. Nel 1902, per ragioni statiche messe in dubbio da parte della bibliografia, la chiesa fu chiusa. Nel 1917 o 1918 fu abbattuta per volere del Comune per fare spazio all’attuale piazza; l’anno seguente fu atterrato anche il campanile romanico.
1951 - 1952 (ricostruzione intero bene)
Trent’anni dopo l’abbattimento della chiesa antica l’ing. Enea Ronca di Verona disegnò la chiesa attuale, costruita poi dalla ditta C.L.E.S. di Ferrara: la prima pietra fu posata nel 1951. Affidata ai benedettini dal 1943 al 2015, fu consacrata dal vescovo Mons. Natale Mosconi nel 1952.
1980 - 1980 (costruzione abside)
Nel 1980 la chiesa fu completata con l’erezione dell’abside, della sagrestia e della cappella invernale, sempre su progetto dell’Ing. Ronca.
2018 - 2018 (restauro facciata)
Nel 2000 erano state collocate nelle nicchie della facciata alcune statue giudicate poi sovradimensionate e non armoniche rispetto all’architettura. Nel 2018 sono stati effettuati lavori di pulitura, risanamento degli intonaci e restauro della facciata con posa di lastre in marmo nel basamento; in questa occasione le statue sono state rimosse. Nel corso degli stessi lavori è stato rifatto anche il sagrato che ora disegna una leggera pendenza verso l’ingresso della chiesa: con questo accorgimento è stata rimossa la barriera architettonica costituita dall’alzata precedente.



Descrizione  La chiesa sorge nel centro del paese, in affaccio su una propaggine della piazza principale. La facciata, ripartita in due corpi da un cornicione marcapiano, è preceduta da un pronao impostato su colonne libere e scandita da lesene; è sormontata da un timpano. I fianchi sono caratterizzati dall'aggetto dei volumi delle cappelle laterali; finestre arcuate si aprono nel cleristorio. L'aula è pavimentata in lastre di marmo e soffittata; ai lati si aprono cappelle voltate a botte. Il presbiterio è inquadrato da un arco e ha pianta semicircolare.

contesto
L’abitato di Codigoro si stende nel quadrante nord est definito dall’immissione del Canale Maltea nel Po di Volano. La chiesa di San Martino si erge in posizione centrale, vicino alle sponde del Po di Volano, accanto alla piazza sulla quale affacciano il Comune, servizi pubblici ed esercizi pubblici, ed è circondata da un reticolo di edifici a destinazione civile. L’aula è orientata.
impianto planivolumetrico
La chiesa sorge isolata: sagrestia e cappella invernale costituiscono gli unici due volumi aggregati all’edificio, simmetrici rispetto al presbiterio. L’accesso laterale immette in un passaggio che conduce all’edificio contiguo posizionato a sud.
esterno
Si giunge alla chiesa percorrendo un breve tratto di via Curiel dalla piazza Matteotti all’ingresso dell’aula. Questa è preceduta da un sagrato semicircolare pavimentato a porfido. La facciata è suddivisa in due registri e presenta un pronao su colonne ioniche libere ad inquadrare l’ingresso, e ali leggermente arretrate. Nel registro inferiore il prospetto è scandito da lesene con capitelli dorici sui quali si imposta un cornicione marcapiano aggettante nella porzione centrale, a definire la copertura del pronao, e arretrato nelle ali. Sul cornicione s’imposta una base che comprende un balconcino centrale e plinti in aggetto sui quali poggiano colonne libere, con capitelli ionici, che proseguono lo slancio verticale delle lesene sottostanti. Nella specchiatura centrale si apre una finestra ad arco. La facciata è conclusa da un architrave con fregio recante una iscrizione dedicatoria e da un timpano con stemma centrale. Due obelischi concludono lateralmente le ali il cui sviluppo verticale si arresta all’altezza della base del secondo registro. Il fianco sinistro è caratterizzato dall’aggetto del volume che comprende le cappelle laterali, scandito da lesene fra le quali si aprono due finestre ad arco; all’altezza del cleristorio il paramento è anch’esso scandito da lesene e presenta finestre ad arco in ciascuna specchiatura. Il presbiterio è concluso da un’abside semicircolare e affiancato da due bassi volumi simmetrici. Non presenta aperture né decorazioni. Il fianco destro ripete volumi, scansioni e finestratura del sinistro.
pianta
Ad aula, con cappelle laterali passanti e presbiterio semicircolare.
interni
Si accede all’aula mediante una bussola lignea sormontata da una finestra ad arco. L’aula è pavimentata a marmo botticino con corsie disegnate da lastre in rosso di Verona. La controfacciata e i fianchi sono scanditi in due registri sovrapposti definiti da una cornice in stucco e marcati dalla finitura in colori diversi: giallo paglierino in basso e rosso mattone scuro in alto. Nei fianchi si aprono in successione: due cappelle quadrangolari con ingresso architravato, soffittate, collocate fra la controfacciata e le cappelle successive; tre cappelle per lato, passanti, voltate a botte cassettonata; due cappelle quadrangolari che ripetono volumi e soffittatura delle prime. Nell’ultima cappella a destra si apre una porta laterale. L’aula è coperta da un soffitto a cassettoni. Il presbiterio, a pianta semicircolare, è inquadrato da un arco con larghe spalle; l’area è rialzata di tre gradini aggettanti verso l’assemblea e soffittata.
impianto strutturale
Struttura portante presumibilmente in c.a. e laterizio, orizzontamenti non indagabili. Manto in coppi.
apparati liturgici
L’assemblea è ordinata in due file di panche disposte a battaglione e affiancate da sedie addossate ai pilastri d’imposta delle cappelle laterali. Le sedie per i cantori sono collocate nella quarta cappella a sinistra, rivolte in senso trasversale. Il presbiterio ospita l’altare, collocato al centro e ulteriormente rialzato di un gradino. La sede è costituita da una panca con alto schienale ligneo e seggi definiti per il celebrante e i chierici, collocata alle spalle dell’altare e frontale rispetto all’assemblea. Un ambone a leggio, in marmo, è collocato al centro di una bassa balconata che caratterizza l’angolo destro del presbiterio. Il fonte battesimale a fusto è collocato nella prima cappella a sinistra; un confessionale ligneo si trova nella seconda cappella a destra.



Adeguamento liturgico  presbiterio - intervento strutturale (1980)
Il presbiterio attuale è stato edificato nel 1980 e arredato secondo le norme conciliari.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Emilia-Romagna
Diocesi di Ferrara - Comacchio
Vicariato S. Guido Abate
Parrocchia di San Martino Vescovo

p.zza Matteotti - Codigoro (FE)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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