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Chiesa di San Marco <Rovereto>
Data ultima modifica: 25/08/2017, Data creazione: 26/7/2010


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di San Marco


Altre denominazioni S. MARCO evangelista;S. Marco


Autore(Ruolo)  Grani, Domenico (progetto ricostruzione facciata)
Kiniger, Mario (progetto ricostruzione facciata)
Visetti, Gian Domenico (progetto ampliamento)
Visetti, Rinaldo (progetto costruzione campanile)
Bianchi, Bianco (progetto costruzione campanile)
Tacchi, Bernardo, il Vecchio (progetto ricostruzione volta navata)



Ambito culturale (ruolo)  maestranze trentine (costruzione)
maestranze lombarde (ampliamento)
architettura barocca (costruzione)
architettura contemporanea (rifacimento facciata)



Notizie storiche  1446 - 1462 (costruzione intero bene)
Risale al 1436 un accordo siglato tra la comunità di Rovereto e l'arciprete di Lizzana Gerardo Barberi circa la riconosciuta necessità della presenza di un sacerdote stabile che risiedesse a Rovereto. A tal proposito una delibera per l'edificazione di una nuova chiesa entro le mura della città era stata emessa dal consiglio di comunità di Rovereto già nel 1440; grazie ad un documento citato da Albertini (1984) redatto dal rogito Ramengo Balacchi in data 7 luglio 1446, contenente una transazione tra la comunità di Rovereto e l'allora arciprete di Lizzana Gerardo Barbieri, si desume che fu in quella occasione che si richiese e si ottenne il permesso di erigere un nuovo luogo di culto, la cui edificazione iniziò nel corso dello stesso anno. La fabbrica venne conclusa e consacrata a San Marco nel 1462; l'anno precedente era stata innalzata la torre campanaria.
1460/08/04 - 1460/08/04 (istituzione primissaria carattere generale)
Grazie ad un cospicuo fondo destinato da Niccolò Saibanti venne in questo anno istituita una primissaria il cui diritto di patronato spettava alla comunità di Rovereto.
1467/04/11 - 1467/04/11 (elevazione a curazia carattere generale)
In questa data si assistette all'istituzione della curazia mediante il "Privilegio della Comunità", accordo assunto alla presenza del principe vescovo Johannes Hinderbach in base al quale il sacerdote che officiava in San Marco poteva adempiere a mansioni riservate ai cappellani della pieve di Lizzana. Tale atto si era reso necessario per regolarizzare il conferimento di patronato stilato tra l'arciprete di Lizzana Gerardo Barbieri ed il principe vescovo Giorgio Hack ratificato nel 1464 dal cardinale Bessarione.
1537 - 1537 (stato della copertura intero bene)
Gli atti della visita pastorale clesiana riportano che all'epoca la copertura dell'edificio versava in cattivo stato; allora la manutenzione dell'edificio spettava all'arciprete di Lizzana e non alla comunità di Rovereto.
1559/01/07 - 1559/01/07 (concessione fonte battesimale carattere generale)
A questa data risale il documento stilato dall'allora arciprete di Lizzana (e successivamente canonico della cattedrale tridentina) Girolamo Roccabruna che concedeva la custodia del fonte battesimale e la facoltà di somministrare il sacramento del battesimo.
1576 - 1576 (realizzazione camposanto intorno)
Il camposanto anticamente situato nei pressi della chiesa venne approntato in questo anno.
1582/05/29 - 1582/05/29 (elevazione ad arcipretura carattere generale)
Risale a questa data il decreto vescovile madruzziano che eleva San Marco alla dignità di parrocchia guidata da un rettore avente titolo di arciprete anche sulle ville di Sacco, Noriglio e Terragnolo, di fatto smembrando l'unità della pieve di Lizzana.
1587 - 1603/09/14 (ampliamento intero bene)
In questo periodo venne realizzata un'opera di ampliamento dell'edificio mediante l'edificazione del presbiterio, dell'abside, della sacrestia e la posa degli altari laterali lignei; la fabbrica, conclusa nel 1603 con la posa dell'altare maggiore ligneo, venne consacrata nel corso di quell'anno dal delegato vescovile Sebastiano Cattaneo.
1610 - 1613 (completamento facciata)
Sebbene gli interventi di ampliamento dell'edificio sacro fossero stati suggellati dalla consacrazione della chiesa nel 1603, i lavori di completamento del prospetto frontale si conclusero solamente in questo anno su progetto del capomastro Domenico Grani.
1650 - 1667 (ampliamento intero bene)
In questo anno vennero condotti alcuni interventi di natura edilizia volti ad ampliare la chiesa su progetto di Gian Domenico Visetti; le pareti della navata furono sopraelevate e si procedette all'edificazione della volta (prima assente), all'apposizione di stucchi presso le pareti laterali ed alla riedificazione della copertura della navata e del prospetto frontale, il quale venne rielaborato mediante l'adozione di stilemi architettonici barocchi e l'apertura dell'oculo tuttora visibile in facciata. Gli interventi furono coronati dall'abbattimento e dalla ricostruzione del campanile nelle forme odierne ad opera di Bianco Bianchi e Rinaldo Visetti tra 1658 e 1667.
1722 - 1722 (ampliamento camposanto intorno)
Presumibilmente in virtù dell'accumulo di sepolture il camposanto situato nei pressi della chiesa fu ampliato in questo anno.
1724 - 1724 (sostituzione altare maggiore)
Risale a questo anno la realizzazione dell'altare maggiore lapideo per opera dell'architetto e scultore Giuseppe Antonio Schiavi, in sostituzione del preesistente altare ligneo risalente ai primi anni del secolo XVII.
1725 - 1725 (completamento sacrestia)
La sacrestia aderente al presbiterio e all'abside, i cui lavori di edificazione cominciarono intorno al 1715, venne completata in questo anno.
1736 - 1737 (rifacimento volta navata intero bene)
Le condizioni di conservazione della volta della navata, il cui stato precario era stato constatato fin dal 1730, indussero in questo periodo il consiglio comunale di Rovereto a commissionarne a Bernardo Tacchi senior la riedificazione su modello della volta eseguita da Gian Domenico Visetti il secolo precedente.
1738 - 1742/10 (posa altari laterali)
In questo periodo vennero realizzati l'altare di San Giuseppe di Domenico e Antonio Giuseppe Sartori, l'altare di Maria Vergine Ausialiatrice ad opera di Teodoro Benedetti e Domenico Molin su commissione di Ambrogio e Niccolò Rosmini, e l'altare del Rosario; quest'ultimo, commissionato dall'allora arciprete Felice de Betta, fu opera di Domenico Sartori. Alla conclusione del terzo decennio del secolo XVIII risale inoltre la posa dell'altare di Sant'Antonio da Padova.
1747 - 1750 (posa altari laterali)
Risale a questo intervallo di tempo la realizzazione ad opera di Teodoro Benedetti dell'altare laterale dedicato a San Bernardino e la posa del nuovo altare marmoreo commissionato dall'Arte dei Tintori a sostituzione del precedente altare ligneo dedicato a Sant'Onofrio, ad opera di Valentino Villa e dei fratelli Domenico e Valentino Mazzurana.
1751 - 1751 (realizzazione cantoria interno)
La cantoria venne edificata in questo anno su impulso dell'allora arciprete Felice de Betta.
1759 - 1760 (lavori presbiterio)
Per volere di Tomaso Biglieni si procedette nel 1760 al completamento dell'altare maggiore mediante il rivestimento marmoreo del lato affacciato verso l'abside e la realizzazione del tabernacolo; a detti interventi si accompagnò la posa delle balaustre marmoree, in precedenza lignee. L'anno precedente era stata realizzata, tramite le offerte della comunità, la cornice lapidea della pala di San Marco situata presso la parete di fondo dell'abside.
1787 - 1792 (lavori intero bene)
Risale al 1684 la realizzazione dell'altare laterale marmoreo dedicato al Crocifisso ad opera di Giovanni Battista Bianchi, inizialmente concepito per la chiesa di San Carlo e trasferito nella chiesa di San Marco in luogo del precedente altare laterale dedicato ai Re Magi. In occasione dell'edificazione della cappella del Santissimo tra 1790 e 1792, tale altare fu trasferito nel neoretto sacello.
1834 - 1835 (edificazione cappelle laterali)
A questo biennio risale l'edificazione delle cappelle laterali presso il fianco sinistro della navata, dedicate a San Vigilio e a San Girolamo, entro le quali furono riallestiti i relativi altari.
1836 - 1836 (dismissione camposanto intorno)
Risale a questo anno la dismissione del camposanto situato presso la chiesa ed il suo trasferimento nella zona odierna presso via dei Sabbioni.
1837 - 1837 (cambio di dedicazione altare laterale)
In questo anno l'altare laterale afferente all'Arte dei Tintori e dedicato a Sant'Onofrio venne intitolato a San Vigilio.
1854 - 1854 (progetto di ricostruzione carattere generale)
Risale a questo anno un progetto di riedificazione dell'intera struttura su disegno di Giuseppe Segusini, promosso da Antonio Rosmini e dall'allora arciprete Andrea Strosio, che non venne mai realizzato.
1869/08/05 - 1869/08/05 (elevazione a chiesa prelatizia carattere generale)
In questa data si registra l'elevazione della chiesa alla dignità di prelatizia.
1876 - 1879 (lavori intero bene)
In questo triennio si procedette al rinnovo della pavimentazione della navata; durante i lavori furono poste nella zona riservata ai banchi numerose lastre tombali afferenti a sepolture preesistenti interne alla chiesa e fu realizzata la gradinata di accesso in facciata.
1899 - 1902/01/06 (restauro e realizzazione apparato decorativo intero bene)
Sotto la reggenza dell'arcipretura da parte di Domenico Cappelletti venne realizzata un'opera di restauro conservativo dell'intera struttura, che incluse il rifacimento della copertura, la sostituzione delle vetrate, il consolidamento della volta e la realizzazione del fastoso apparato decorativo a stucchi e ad affreschi curato da Pietro Calori e Luigi Cavenaghi.
1915 - 1918 (danneggiamento intero bene)
I bombardamenti occorsi durante la prima guerra mondiale danneggiarono la struttura nelle porzioni della copertura e del campanile, presso il presbiterio e presso la cappella del Santissimo.
1920 - 1929 (restauro intero bene)
Nel corso di questo decennio si provvide al restauro dei danni subiti durante i bombardamenti della prima guerra mondiale con il contributo del governo italiano.
1939 - 1940 (progetti di ricostruzione facciata carattere generale)
In questo biennio vennero promossi tre concorsi per la scelta di un progetto definitivo per l'edificazione di una nuova facciata, i quali però non furono risolutivi in merito.
1943/12/08 - 1943/12/08 (contrazione voto carattere generale)
La popolazione di Rovereto espresse, in occasione della festa dell'Immacolata del 1943, il voto di erigere una nuova facciata per la chiesa di San Marco qualora la città fosse stata preservata dai danni del conflitto bellico in atto.
1944 - 1944 (lavori presbiterio)
Risale a questo anno la pavimentazione presbiterale a intarsi marmorei curata dalla ditta Scanagatta di Rovereto; durante i lavori vennero rimosse le sepolture di numerosi sacerdoti ivi tumulati a partire dal 1592.
1946 - 1947 (selezione progetto di ricostruzione facciata carattere generale)
Il quarto concorso per la selezione di un progetto relativo all'edificazione di una nuova facciata, promosso da un comitato creato all'uopo e sollecitato dalla necessità di adempiere al voto contratto con la Madonna Immacolata nel 1943 in occasione del secondo conflitto bellico mondiale, risultò nella scelta del progetto elaborato dall'architetto Mario Kiniger.
1949/08 - 1950/08/05 (riedificazione facciata)
L'attuale prospetto frontale della chiesa, realizzato sotto la direzione dell'architetto Mario Kiniger in questo periodo, fu inaugurato solennemente nel 1950 alla presenza del vescovo Carlo de Ferrari.
1967 - 1970 (restauro intero bene)
In questo triennio si procedette ad un restauro dell'intera struttura, che incluse interventi presso la copertura della chiesa e della sacrestia e presso l'atrio. La pavimentazione interna venne sostituita ad opera di Onorato Scanagatta; contestualmente venne concepito un progetto di adeguamento liturgico ad opera dell'architetto Silvio Mazzoleni solo parzialmente eseguito; si procedette infine al restauro degli stucchi in sacrestia e a un'opera di tinteggiatura interna ed esterna.
1978 - 1978 (restauro cantoria interno)
La cantoria venne fatta oggetto di un'opera di restauro conservativo in questo periodo.
1991 - 2000 (restauro intero bene)
In questo periodo si assiste ad una serie di interventi di natura conservativa che interessano l'intera struttura, concretatisi nel rinnovo degli impianti elettrico e di riscaldamento, nel ripristino dell'apparato stucchivo e delle pale d'altare, nel rifacimento della copertura, nel consolidamento del campanile e nel restauro degli apparati lapidei interni ed esterni. Le operazioni vengono suggellate da alcuni interventi presso il sagrato nel 2000.
2006 - 2006 (restauro sacrestia)
Si procede in questo anno al restauro conservativo della sacrestia.



Descrizione  La chiesa parrocchiale di San Marco venne edificata tra il 1446 ed il 1462 in qualità di chiesa figliale della pieve di Lizzana; nel XVI secolo si assistette ad una progressiva emancipazione dalla chiesa matrice ratificata dall'erezione ad arcipretura nel 1582. Successivamente a detto decreto l'edificio subì un ampliamento suggellato dalla consacrazione nel 1603 ed un secondo cinque decenni dopo. Il secolo successivo vide la posa degli altari laterali e l'erezione della cappella del Santissimo, affiancata da due cappelle minori nel XIX secolo. Gli ultimi interventi inclusero la riedificazione della facciata nel 1950 su progetto di Mario Kiniger; questa, coronata da un frontone centinato delimitato da obelischi, è rinserrata da paraste lapidee con capitelli compositi a sostegno della trabeazione a fregio con iscrizione e cornice dentellata. Al centro sono situati i portali d'accesso elevati da gradinata; quelli laterali, sovrastati da una finestra a tutto sesto, architravati e coronati da un frontone; quello centrale, rinserrato da lesene binate su alto basamento culminanti in capitelli compositi a sostegno della trabeazione, sovrastata da un frontone interrotto ospitante una scultura, risulta sovrastato da un oculo. Il timpano coronante il prospetto ospita un rilievo lapideo con il leone marciano ed è cimato da una croce apicale. Il fianco destro presenta tre finestre rettangolari a profilo superiore ondulato aperte sulla navata, seguite da un accesso laterale frontonato e da una finestra a tutto sesto. Al termine della navata si innesta il campanile, dotato di accesso presso il prospetto sud, aderente al presbiterio e seguito dalla sacrestia. La fiancata sinistra presenta un corpo aggiunto a pianta rettangolare corrispondente alle cappelle laterali interne con un prospetto occidentale dotato di portale lapideo, architravato e timpanato, rinserrato da paraste con capitelli ionici a sostegno della trabeazione e del sovrastante frontone che corona la parete. La porzione della cappella laterale maggiore presenta un'emergenza a pianta rettangolare ed è conclusa dal tamburo e dalla lanterna della cupola interna. Il prospetto posteriore rivela il profilo semicircolare dell'abside, aperta da una finestra lunettata; al presbiterio e all'abside aderiscono alcuni edifici a pianta irregolare. La torre campanaria presenta un fusto quadrangolare ritmato da feritoie e una cella campanaria aperta da una monofora a sesto acuto su ogni lato, sovrastata da un tamburo ottagonale aperto da finestre rettangolari e da pinnacoli angolari. Dal tamburo si diparte la cuspide a cupola ottagona coronata da una lanterna culminante in sfera e croce apicale. L'interno presenta una navata unica, scandita in cinque campate, le tre centrali maggiori, da un sistema di paraste distribuite lungo le pareti laterali, a sostegno della trabeazione su cui si imposta la volta a botte ribassata che copre l'ambiente, secata da unghie originate da tre lunette a tutto sesto per lato ospitanti le finestre. In controfacciata si impone il volume della cantoria, sostenuta da colonne su piedistallo. La parete laterale sinistra risulta aperta presso le campate maggiori da tre ampie arcate a tutto sesto verso le cappelle laterali, voltate a crociera e a cupola, le quali risultano comunicanti tra loro grazie ad arcate a tutto sesto creando una sorta di navata minore settentrionale. L'arco santo a tutto sesto immette allo spazio del presbiterio a pianta rettangolare, coperto da una volta a botte a tutto sesto, recante un affaccio a sesto ribassato per lato e concluso dall'abside a pianta semicircolare. Le volte della navata, del presbiterio, delle cappelle laterali e dell'abside, così come la trabeazione interna, le pareti della navata, quelle delle cappelle laterali e quelle del presbiterio sono riccamente ornate da un apparato stucchivo caratterizzato da cartelle, cornici rocaille, motivi vegetali, alternate a dipinti ad affresco aventi carattere figurativo.

Pianta
Navata a pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale, presbiterio rettangolare ad asse maggiore longitudinale concluso da abside semicircolare. Al fianco sinistro aderisce un corpo aggiunto a pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale, corrispondente alle tre cappelle laterali interne. Al presbiterio e all'abside aderiscono una serie di locali a pianta irregolare.
Facciata
La facciata, coronata da un frontone centinato delimitato da obelischi, è rinserrata da paraste lapidee di ordine gigante dotate di basamento e culminanti in capitelli compositi a sostegno della trabeazione, caratterizzata da un fregio con iscrizione dedicatoria e una cornice dentellata. Al centro, elevati da una gradinata, sono situati i portali d'accesso. Quelli laterali, sovrastati da una finestra rettangolare a profilo superiore a tutto sesto, sono caratterizzati da una struttura architravata coronata da un frontone sostenuto da mensole a volute; quello centrale è rinserrato da lesene binate su alto basamento culminanti in capitelli compositi a sostegno della trabeazione, sovrastata da un frontone a spioventi spezzati al cui centro è situata una scultura lapidea; esso risulta sovrastato da un oculo strombato. Il timpano coronante il prospetto, ospitante un rilievo lapideo raffigurante il leone di San Marco, è cimato da una croce apicale dotata di supporto lapideo. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato ed elementi lapidei a vista.
Prospetti
Il prospetto destro presenta tre finestre rettangolari a profilo superiore ondulato aperte sulla navata, seguite da un accesso laterale dotato di portale lapideo e architravato sormontato da un frontone, e da una finestra a tutto sesto. Al termine della navata si innesta la mole del campanile, dotato di accesso architravato presso il prospetto sud, aderente al prospetto meridionale del presbiterio e seguito da un corpo di fabbrica avente funzione di sacrestia. La fiancata sinistra risulta movimentata dalla presenza di un corpo aggiunto a pianta rettangolare corrispondente alle cappelle laterali interne; questo presenta un prospetto occidentale con portale di accesso lapideo e architravato, elevato da gradini e timpanato, rinserrato da paraste con capitelli ionici a sostegno della trabeazione e del sovrastante frontone che corona la parete. La porzione orientale del corpo aggiunto, corrispondente alla cappella laterale maggiore, presenta un'emergenza a pianta rettangolare ed è sormontata dal tamburo e dalla lanterna della cupola interna. Al corpo aggiunto segue una finestra a tutto sesto sulla navata. Il prospetto posteriore rivela il profilo semicircolare dell'abside, aperta da una finestra lunettata presso la parete di fondo; al presbiterio e all'abside aderisce un complesso di edifici a pianta irregolare. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato.
Campanile
La torre campanaria, aderente alla parete orientale del fianco destro della navata e alla parete meridionale del presbiterio, presenta un fusto quadrangolare dotato di accesso architravato e ritmato da feritoie presso il prospetto sud ed una cella campanaria, introdotta da una cornice, aperta da una monofora a sesto acuto su ogni lato. Una cornice sostenuta da modiglioni corona la cella, sovrastata da un tamburo ottagonale aperto su ogni lato da una finestra rettangolare e da quattro pinnacoli angolari rastremati culminanti con una sfera ed una croce apicale. Dal tamburo si diparte la cuspide a cupola ottagona in lamiera metallica, coronata da una lanterna ottagonale culminante con una sfera e una croce apicale metallica. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato e cantonali lapidei sfalsati a vista.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame intonacata; strutture di orizzontamento: volta a botte in muratura intonacata sopra la navata e sopra il presbiterio, volta a catino in muratura intonacata sopra l'abside, volta a crociera in muratura intonacata sopra le due cappelle laterali minori, cupola ribassata in muratura intonacata sopra la cappella laterale maggiore.
Coperture
Copertura a due spioventi sulla navata, a due falde sul presbiterio, a più falde convergenti sopra l'abside e sopra la cappella laterale maggiore, a più falde sopra le cappelle laterali minori. Struttura portante lignea, manto di copertura in coppi.
Interni
L'interno presenta una navata unica, scandita in cinque campate, le tre centrali maggiori, da un sistema di paraste dotate di capitelli corinzi distribuite lungo le pareti laterali, ribadite da arcate trasversali alla navata, a sostegno della trabeazione ornata da cartelle in stucco su cui si imposta la volta a botte ribassata che copre l'ambiente; questa risulta secata da unghie originate da tre lunette a tutto sesto per lato insistenti sulla trabeazione, ospitanti le finestre a profilo superiore ondulato. In controfacciata si impone il volume della cantoria, sostenuta da colonne a fusto liscio su alto piedistallo. La parete laterale sinistra risulta aperta presso le campate maggiori da tre ampie arcate a tutto sesto verso le cappelle laterali, le quali risultano comunicanti tra loro grazie ad arcate a tutto sesto creando una sorta di navata minore settentrionale. Le cappelle minori presentano volte a crociera aperte al centro da un oculo sovrastato da lanterna, mentre la cappella laterale orientale, più ampia, presenta un'aula a base quadrangolare con angoli decussati marcati da lesene angolari a sostegno della trabeazione interrotta da arcate a tutto sesto, ai lati delle quali si impostano i pennacchi; questi sostengono la cupola emisferica ribassata che copre l'ambiente, aperta da un oculo sulla sovrastante lanterna. La parete laterale destra della navata ospita tre altari laterali entro arcate a tutto sesto presso le campate maggiori; altri due altari minori sono ai lati dell'arco santo a tutto sesto, sostenuto da piedritti modanati, che immette nello spazio elevato da tre gradini del presbiterio a pianta rettangolare, delimitato verso l'aula dalle balaustre lapidee. L'ambiente, coperto da una volta a botte a tutto sesto, presenta un affaccio a sesto ribassato delimitato da una griglia e da una balaustra per lato ed è concluso dall'abside a pianta semicircolare, illuminata da due finestre a profilo superiore ondulato e da una finestra lunettata insistente sulla trabeazione su cui poggia la volta a catino che copre l'area. Le finiture sono a stucchi, intonaco tinteggiato, elementi lapidei a vista.
Pavimenti e pavimentazioni
La navata presenta una pavimentazione in lastre quadrangolari di pietra calcarea bianca e rossa alternate, disposte a corsi orizzontali; le due cappelle laterali minori presentano quadrotte in pietra calcarea bianche e rosse disposte a corsi diagonali, la cappella laterale maggiore è pavimentata da lastre rettangolari in pietra calcarea bianca con inserti marmorei. Il presbiterio risulta pavimentato a lastre quadrangolari in pietra calcarea rossa e presenta una zona centrale lavorata a tarsie marmoree caratterizzate da uno schema ornamentale geometrico.
Elementi decorativi
Le volte della navata, del presbiterio, delle cappelle laterali e dell'abside, così come la trabeazione interna, le pareti della navata, quelle delle cappelle laterali e quelle del presbiterio sono riccamente ornate da un apparato stucchivo caratterizzato da cartelle, cornici rocaille, motivi vegetali, alternato a dipinti ad affresco aventi carattere figurativo. Le paraste, la trabeazione e alcune delle arcate presentano accurati rivestimenti marmorei caratterizzati dalla presenza di tarsie. In facciata campeggia un rilievo lapideo raffigurante il leone marciano.



Adeguamento liturgico  presbiterio - aggiunta arredo (1967)
L'adeguamento liturgico è stato attuato mediante l'aggiunta di arredi lignei non aventi carattere di stabilità. Al centro del presbiterio è situato l'altare verso il popolo realizzato dallo scultore Osvaldo Rizzi, caratterizzato da una mensa rettangolare sostenuta da colonne tortili che si dipartono da una base comune. Presso la parete sinistra del presbiterio è situata una sedia lignea dotata di braccioli posta su propria predella, utilizzata come sede del celebrante. Il presbiterio ha preservato le balaustre e l'altare maggiore storico, il cui tabernacolo non viene però utilizzato come riserva per le Sacre Specie; la funzione di custodia eucaristica è svolta dal tabernacolo dell'altare laterale della cappella del Santissimo.
ambone - aggiunta arredo (1996)
L'adeguamento liturgico è stato completato mediante l'aggiunta di un arredo ligneo non avente carattere di stabilità situato presso la balaustra destra, entro il presbiterio, realizzato dallo scultore Sisto Cazzanelli e caratterizzato da una base da cui si dipartono due colonnine tortili a sostegno del lettorile.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Triveneto
Diocesi di Trento
Decanato di Rovereto
Parrocchia di San Marco

piazza San Marco - Rovereto (TN)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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