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20/5/2024 Diocesi di Alba - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di San Giovanni Battista <Diano d'Alba>
Data ultima modifica: 03/12/2018, Data creazione: 18/4/2008


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di San Giovanni Battista


Altre denominazioni San Giovanni Decollato


Autore(Ruolo)  Rangone di Montelupo, Carlo Francesco (progetto di riedificazione)
Morgari, Rodolfo (decorazione interni)



Ambito culturale (ruolo)  maestranze piemontesi (riedificazione)
maestranze piemontesi (completamento campanile)



Notizie storiche  1325 - 1325 (prima menzione intero bene)
La chiesa risulta nella collocazione odierna, presso il castello. La tradizione vorrebbe però individuare l'originaria pieve nella chiesa di S. Calogero.
1344 - 1344 (titolazione intero bene)
Per la prima volta la chiesa figura titolata a S. Giovanni.
1574 - 1574 (descrizione intero bene)
Descrizione sommaria della parrocchiale nel corso della visita pastorale del vescovo Vincenzo Marino.
1577 - 1594 (restauro intero bene)
Nel corso della visita apostolica, il vescovo di Bergamo Gerolamo Regazzoni ordina che siano rifatte alcune volte verso il campanile e ampliato il presbiterio. I lavori si direbbero eseguiti entro la visita pastorale del vescovo albese Alberto Capriano.
1644 - 1644 (descrizione intero bene)
Il vescovo di Alba Paolo Brizio in visita pastorale descrive la chiesa e ne ricorda la dotazione di altari, in tutto nove.
1698 - 1698 (descrizione altari)
Nel corso della visita pastorale del vescovo Provana son descritti gli altari, con dettagli sul loro uso. Notizie anche sulla struttura della chiesa e del campanile.
1730 - 1730 (descrizione intero bene)
La chiesa è descritta in modo dettagliato in occasione della visita pastorale del vescovo albese monsignor Vasco.
1761 - 1761 (progetto di ricostruzione intero bene)
L'arciprete Valentino Bocchiardi richiede al vescovo il permesso di procedere con la ricostruzione della chiesa.
1763 - 1769 (riedificazione intero bene)
Su progetto dell'architetto Carlo Francesco Rangone conte di Montelupo la chiesa viene ricostruita integralmente.
1788 - 1788 (edificazione altari)
Carlo Francesco Rangone conte di Montelupo dispone, nel testamento, un lascito per la realizzazione dell'altare del Suffragio.
1792 - 1792 (descrizione intero bene)
Descrizione, all'indomani della ricostruzione, della nuova parrocchiale.
1834 - 1834 (completamento campanile)
Una lapide attesta lavori al campanile, pagati dalla comunità.
1888 - 1888 (realizzazione organo)
L'artigiano Francesco Vittino realizza il nuovo organo.
1894 - 1895 (decorazione intero bene)
Il pittore Rodolfo Morgari interviene nella decorazione degli interni della chiesa.
1999 - 1999 (sostituzione vetrate)
Intervento di sostituzione delle vetrate della chiesa.
2002 - 2002 (manutenzione straordinaria intero bene)
Intervento di manuetnzione straordinaria, nel corso del quale sono anche rinnovati gli impianti di riscaldamento, di amplificazione e antifurto.



Descrizione  Edificio monumentale, di imponenti dimensioni, collocato in posizione dominante sull'abitato, in prossimità del sit dove sorgeva lo scomparso castello. Dal momento che questo fu atterrato nel corso delle guerre per la supremazia sul ducato di Monferrato all'inizio del sec. XVII, concluse con l'acquisizione sabauda, nel 1631, di Alba e dell'Albese, è da credere che anche la parrocchiale avesse subito ingenti danni in quel frangente. La chiesa mostra un impianto, tipico del secondo Settecento, a navata unica con cappelle laterali coperte da volte a botte. La spazio dell'aula, scandito un'ordine gigante di lesene corinzie architravate, è suddiviso in tre campate coperte da volta a vela rettangolari, mentre il presbiterio, quadrato e concluso da abside con semicatino a costoloni e unghie, è sormontato da una volta a vela che simula una cupola con pennacchi. La facciata, realizzata nel contesto del medesimo cantiere di ricostruzione, guarda a modelli aulici, in primis il santuario di Vicoforte. Il campanile, invece, probabilmente avviato nella parte basamentale, fu completato solo negli anni Trenta del sec. XIX.

Facciata
E' preceduta da un pronao timpanato, scandito in cinque campate da lesene in pietra arenaria che spiccano nell'uniforme trattamento dei prospetti con muratura faccia a vista. Le tre campate centrali sono aperte da archi, che danno accesso allo spazio del portico, coperto da volte a vela; quelle laterali mostrano invece due finestre. La sezione superiore della facciata, volumetricamente ben definita, mostra una semplice scansione in specchiature che riprende, seppure con una migliore qualificazione formale, lo stesso motivo ritmico dei fianchi.
Campanile
Realizzato per la maggior parte della sua altezza entro il 1834, riprende tuttavia lo stile complessivo dell'edificio, seppure declinato in una curiosa accezione neobarocca.



Adeguamento liturgico  altare - intervento strutturale (anni '70 del sec. XX)
Sopravvive, alle sue spalle, la macchina d'altare originaria.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Piemonte
Diocesi di Alba
Parrocchia di S. Giovanni Battista

Via Umberto I - Diano d'Alba (CN)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico

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