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Chiesa di Conversione di San Paolo <Verona>
Data ultima modifica: 24/05/2019, Data creazione: 8/3/2011


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di Conversione di San Paolo


Altre denominazioni San Paolo Campo Marzio


Autore(Ruolo)  Farinati, Paolo (decorazione cappella Marogna)
Pompei, Alessandro, Conte (ricostruzione chiesa)
Tezza, Claudio (restauro cappella Marogna)
Coltro, Matteo (restauro coperture)



Ambito culturale (ruolo)  romanico (origini e costruzione)
romanico (riedificazione ed ampliamento chiesa)
romanico (erezione campanile e rinnovamento chiesa)
architettura rinascimentale (costruzione e decorazione cappella Marogna)
neoclassico (ricostruzione chiesa)
arte barocca (decorazione interna)
architettura moderna (restauro tetto e decorazione pavimento)
architettura moderna (ricostruzione chiesa)
arte contemporanea (sostituzione altare maggiore)
architettura contemporanea (restauro cappella Marogna)
architettura contemporanea (restauro coperture)



Notizie storiche  XI sec. - XII sec. (origini e costruzione intero bene)
Verso la fine dell'XI sec., nel luogo in cui oggi sorge la chiesa di S. Paolo, fu edificata una chiesetta romanica, dedicata ai SS. Pietro e Paolo. Soggetta alla giurisdizione dei Canonici della Cattedrale di Verona, come attesta una "breve" del 1122 di papa Callisto II, fin dalla sua erezione era chiamata arcipretale. Stefano Prete (scrittore e storiografo del XII sec.), in una sua cronaca, ci informa che la chiesa dei SS. Pietro e Paolo era nota per una processione che si svolgeva la domenica delle Palme.
1188 - 1188 (riedificazione ed ampliamento intero bene)
Verso la fine del XII sec. i Canonici decisero di ampliare il vecchio edificio. Una lapide murata sull'architrave della porta maggiore, ora perduta, ricordava così l'evento: "Nell'anno 1188, nel sereno mese di aprile, essendo vescovo Riprando e parroco Rainaldo, si cominciò a costruire e a riedificare il tempio che vedi". Riprando fu vescovo di Verona dal 1185 al 1188, mentre Rainaldo è il primo parroco di S. Paolo di cui si conosca il nome.
1289 - 1289 (erezione e rinnovamento campanile ed altri locali)
Nel 1289 vennero eseguiti alcuni lavori tra cui l'erezione ex novo del campanile e la creazione di un corridoio che lo metteva in comunicazione con la sagrestia. Tali interventi sono ricordati da un'epigrafe, attualmente murata nel cortile della casa canonica, che così recita: "Questo tempio fu rinnovato dai popolani della parrocchia di S. Paolo nell'anno del Signore 1289, mentre era parroco Ugolino e sindaco il sig. Uberto Becario".
XVI sec. - XVI sec. (costruzione cappella Marogna)
Nei primi anni del Cinquecento, a destra dell'altare maggiore, fu costruita la cappella della famiglia Marogna, in stile rinascimentale, magistralmente affrescata da Paolo Farinati e decorata da una pala di Paolo Caliari detto il Veronese, conosciuta anche come la "pala argentea" per la tonalità delle sue tinte.
1740 - 1768 (costruzione intero bene )
Nel XVIII sec. si decise di rinnovare l'aspetto della chiesa e si affidò il progetto al famoso architetto veronese Alessandro Pompei. I lavori, cominciati nel 1740, si conclusero nel 1768. Ne risultò un tempio profondamente modificato, in stile neoclassico. L'interno poteva vantare ben dieci altari, tutti in marmo.
1794 - 1794 (decorazione intero bene)
Lavori di abbellimento non meglio specificati, vennero eseguiti dal parroco Franscesco Girardi nel 1794, come risulta dal testo di un'epigrafe situata in sagrestia, che recita: "QUOD IAMDIV / NICOLAVS CAMPETTI ARCHIPRESB. / MAGNIFICE POSVERAT / FRANCISCVS GERARDI I.V.D. / ANNO MDCCXCIV / HVIVS ECCL. AC S. CONGRAGATIONS / TVNC TEMPORIS PRAESES / COMESQ. MARATICAE / ELEGANTIVS DECORAVIT."
1820 - 1820 (rinnovamento e decorazione copertura e pavimento)
Altre opere di decorazione vennero realizzate nel 1820 dal parroco Stefano Barrai, con l'aiuto economico del nobile Giovanni Battista Cipolla ed il contributo dei fedeli. Lo attesta una lapide murata nel cortile interno della canonica, che ricorda: "TEMPLVM HOC / TECTO ELEGANTI LAPIDEOQVE PAVIMENTO / STEPHANI BARRAI ARCHIPRESBYTERI STVDIO / IOANNIS BAPTISTAE NOB. CIPOLLA / PARAECIAE PREFECTI CVRA / VTRIVSQVE EXPENSIS ET PIORVM ELEMOSYNIS / DECORATVM FVIT ANNO DNI MDCCCXX"
1945/03/08 - 1945/03/08 (distruzione intero bene)
Durante la guerra, l' 8 marzo del 1945, l'edificio venne colpito da un ordigno bellico, che lo distrusse quasi completamente. Rimasero in piedi solo la facciata, parte della parete destra e la zona absidale.
1945 - 1948/04/24 (ricostruzione intero bene)
Su iniziativa del comitato parrocchiale e con l'aiuto del Genio Civile la chiesa di S. Paolo fu ricostruita e riaperta al culto il 24 aprile del 1948.
1966 - 1967 (sostituzione altare maggiore)
Nel 1966 fu demolito l'altare maggiore e sostituito con uno nuovo, con la mensa rivolta verso i fedeli. Il vescovo di Verona Mons. Giuseppe Carraro (1958-1978) il giorno 28 gennaio 1967, in occasione della festa della Conversione di S. Paolo, consacrò solennemente l'altare maggiore. L'evento è ricordato da una lapide collocata all'interno dell'edificio il cui testo recita: "Sabato 28 gennaio 1967, l'Eccel.mo Mons. Giuseppe Carraro, Vescovo di Verona, consacrò solennemente il nuovo altare maggiore dedicato alla Conversione di S. Paolo in questa chiesa arcipretale [...] con grande concorso di fedeli esultanti."
2005 - 2009 (restauro cappella Marogna)
Tra il 2005 ed il 2009 è stato condotto il restauro della Cappella Marogna ad opera della Soprintendenza per i Beni Storici e Artistici, su progetto dell'arch. veronese Claudio Tezza.
2012 - 2013 (restauro copertura)
Tra il 2012 ed il 2013 è stato realizzato un intervento di restauro e consolidamento della copertura. Progetto a cura dell'arch. Matteo Coltro.



Descrizione  La chiesa di S. Paolo in Campo Marzo è situata all'interno delle mura magistrali di Verona, nel quartiere di Veronetta, sulla riva sinistra del fiume Adige. Inizialmente soggetta alla giurisdizione dei Canonici della Cattedrale di Verona, venne edificata nell'XI sec. ed ampliata verso la fine del XII sec. Impreziosita nei primi anni del XVI sec. con la costruzione della cappella commissionata dalla famiglia Marogna, tra il 1740 ed il 1768 venne riedificata in forme neoclassiche su progetto del famoso architetto veronese Alessandro Pompei. Durante la II Guerra Mondiale l'edificio venne colpito da un ordigno e quasi completamente distrutto. Ricostruita grazie all'intervento del Genio Civile nel 1948, fu riaperta al culto il 24 aprile dello stesso anno. La chiesa presenta una facciata a capanna, in stile neoclassico. Impianto planimetrico ad un'unica aula rettangolare con presbiterio a pianta quadrangolare; lungo entrambi i fianchi dell'aula si aprono cinque cappelle laterali, di cui le maggiori, in prossimità del presbiterio, corrispondono alla cappella Giusti, a sinistra, ed alla cappella Marogna. I prospetti interni dell'aula sono scanditi da paraste corinzie su cui si imposta la trabeazione modanata sommitale; l'ordine architettonico inquadra archi a tutto sesto che introducono le cappelle laterali. Navata e presbiterio sono coperti da controsoffittature in canniccio voltate a botte, scandite da costolonature trasversali e con unghie laterali. Copertura a due falde con struttura portante costituita da capriate e travature lignee; manto in coppi di laterizio. La pavimentazione della navata è riquadrata da due fasce ortogonali in marmo rosso Verona, bordate con listelli in biancone; i quattro settori del pavimento che vengono così generati dal disegno centrale sono rivestiti con piastrelle quadrate alternativamente in marmo rosso Verona e biancone; il presbiterio presenta una pavimentazione in marmo trani.

Pianta
Impianto planimetrico ad un'unica aula rettangolare, con presbiterio a pianta quadrangolare rialzato di tre gradini rispetto alla quota della navata, concluso dal coro a fondale piatto. Lungo entrambi i fianchi dell'aula si aprono cinque cappelle laterali, di cui le maggiori, in prossimità del presbiterio, corrispondono alla cappella Giusti, a sinistra, ed alla cappella Marogna, a destra, quest'ultima preceduta da un vestibolo di ingresso a pianta rettangolare. Sul fianco destro del presbiterio si sviluppa l'ambiente della sacrestia. L'ingresso principale al tempio avviene superando una bussola lignea, mentre gli accessi laterali si aprono in corrispondenza del quarto intercolumnio del registro architettonico; l'ingresso sul lato sinistro è preceduto da un modesto vestibolo a pianta quadrangolare dal quale è possibile accedere anche ad altri locali e ambienti di servizio; l'ingresso sul lato destro avviene percorrendo un corridoio che corre lungo il fianco meridionale del tempio e che consente anche il collegamento interno con gli ambienti del complesso parrocchiale adiacente, oltre che al campanile.
Facciata
Facciata a capanna, in stile neoclassico, suddivisa in due registri, separati da una massiccia trabeazione. Il registro inferiore è scandito da sei paraste d'ordine ionico minore, poggianti su un basamento in pietra bianca e tra loro unite da una zoccolatura anch'essa in pietra bianca. Il portale d'ingresso semplice e di forma rettangolare, è sormontato da un piccolo timpano triangolare. Quattro paraste d'ordine corinzio suddividono il registro superiore, che si raccorda a quello inferiore tramite due semplici volute (viticcio). Due grandi nicchie laterali ospitavano le statue dei SS. Pietro e Paolo, opera del Finali (1763). Al centro un finestrone rettangolare con cornice barocca sostituisce il rosone. Trabeazione e frontone sono dentati e sormontati da una grande croce in ferro.
Strutture di elevazione
Le strutture portanti verticali, la cui tessitura muraria risulta leggibile negli ambienti del sottotetto e della torre campanaria, si presentano realizzate in muratura mista costituita da conci di pietra e mattoni pieni in laterizio, questi ultimi organizzati, in alcune porzioni, secondo corsi regolari alternati a filari in pietrame. I corpi di fabbrica minori, che contengono i volumi delle cappelle laterali e degli ambienti di pertinenza, sono realizzati in muratura portante e costituiscono elemento di contraffortatura delle strutture murarie principali a cui si affiancano, oltre ai contrafforti murari del corpo principale.
Strutture di orizzontamento e/o voltate
La navata centrale è coperta da una controsoffittatura voltata a botte scandita in campate da costolonature a stucco poste ad interasse pari a quello delle paraste che ritmano i prospetti interni; le partiture di maggior ampiezza presentano unghiature laterali che consentono l'apertura, nel registro superiore delle pareti d'ambito, delle alte finestrature che permettono l'illuminazione dello spazio interno. Il presbiterio è coperto da una controsoffittatura voltata a botte con unghie laterali in corrispondenza delle finestre sommitali, due per ciascun lato. Le superfici voltate, sia della navata che del presbiterio, sono realizzate in canniccio intonacato collegato alla sovrapposta struttura centinata costituita da assi lignee affiancate a coltello e disposte a seguire la curvatura della volta, con interposti travetti di controventatura e distanziatura.
Coperture
La struttura di copertura del corpo principale della chiesa è costituita da nove capriate lignee composite a tre monaci. In corrispondenza dell'incastro nelle murature d'ambito, le catene poggiano su una doppia mensola in pietra. Sono presenti elementi di rinforzo nei punti di giunzione delle membrature lignee realizzati con staffature metalliche. La copertura del presbiterio presenta una struttura costituita da tre capriate semplici con monaco centrale disposte ad interassi regolari, e poggianti, in corrispondenza dell'incastro nelle murature laterali, su una doppia mensola in pietra. L'orditura secondaria è costituita da arcarecci disposti sui puntoni delle capriate, a cui si sovrappone ortogonalmente un'orditura di travetti a sostegno di tavelloni in laterizio. Manto di copertura in coppi di laterizio.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione della navata, oggetto di recente rifacimento, è caratterizzata dalla bicromia dei marmi che ne riquadrano la superficie: un'ampia fascia longitudinale in marmo rosso Verona attraversa centralmente l'aula, ed è intersecata ortogonalmente da una seconda fascia trasversale posta all'altezza della quarta campata, segnando l'asse degli ingressi laterali. Le due fasce, che disegnano sul pavimento un motivo a croce, sono bordate su ambo i lati da sottili listelli in biancone che nel punto centrale della figura circoscrivono il quadrato della croce. I quattro settori della pavimentazione che vengono così generati dal disegno centrale, sono rivestiti con piastrelle quadrate alternativamente in marmo rosso Verona e biancone. Il perimetro interno è bordato con una fascia di piastrelle in pietra rosata, disposte a corsi diagonali, che si interrompe in corrispondenza del disegno centrale. Il presbiterio, preceduto da tre gradini in marmo rosso Verona, presenta una pavimentazione in marmo trani.
Prospetti interni
I prospetti interni dell'aula sono scanditi in sei campate dalle paraste corinzie del partito architettonico, con alto basamento rivestito con lastre di breccia rosata, e sulle quali si imposta la trabeazione modanata che percorre l'intero perimetro interno della chiesa, ad eccezione della parete di fondo del presbiterio. L'ordine architettonico inquadra, nelle prime quattro campante di ciascun lato, gli archi a tutto sesto che introducono le cappelle laterali, mentre nelle due cappelle maggiori le paraste sono affiancate da due semicolonne corinzie. Alle lesene dell'arco trionfale del presbiterio risultano addossate semicolonne del medesimo ordine, mentre la parete di fondo del coro è definita nelle angolate da lesene a riseghe. La parete della controfacciata è scandita in tre campate da due lesene su alto basamento e sul cui prolungamento oltre la trabeazione si imposta un arco a tutto sesto.
Prospetti esterni
L'edificio si trova addossato sul fianco meridionale al complesso edilizio parrocchiale, mentre il prospetto settentrionale, nella porzione inferiore corrispondente al volume che comprende le cappelle laterali, è scandito verticalmente in due registri, entrambi ulteriormente suddivisi in specchiature con cornici in leggero aggetto. L'ingresso laterale, con cornice in pietra ed architrave con timpano triangolare, si apre all'interno di una scansione del prospetto che riprende la geometria di una facciata a capanna, a due registri sovrapposti e con specchiature intermedie, conclusa da una cornice a doppio spiovente. Tre alte monofore con cornice in pietra si aprono nella superficie muraria, una quarta finestratura è posta superiormente all'ingresso laterale. Alla base del prospetto è presente una zoccolatura con rivestimento in lastre di pietra calcarea della Lessinia. La porzione emergente della navata centrale è ritmata da contrafforti murari, nel cui interspazio si aprono le finestrature che illuminano l'ambiente interno.
Campanile
La torre campanaria è addossata al fianco meridionale della chiesa. Presenta una pianta quadrangolare e si sviluppa in altezza per circa venti metri, risultando piuttosto tozza. I prospetti del campanile, interamente intonacati come il resto dell'edificio, non presentano elementi architettonici di rilievo. La cella campanaria, delimitata inferiormente da una fascia lineare in pietra, e chiusa superiormente da una cornice lapidea modanata, presenta una bifora a tutto sesto su ciascuno dei quattro lati. Copertura a quattro falde in coppi. Alla base della torre campanaria, incorniciato da un portale in pietra, si apre l'ingresso al corridoio interno che consente l'accesso laterale alla chiesa.
Cappella Marogna
Precede la cappella un ampio vestibolo a pianta rettangolare, il cui ingresso, cinto da un'elegante balaustra, è sottolineato da due colonne corinzie che si affiancano alle paraste dell'ordine. E' la cappella più vasta della chiesa, costruita in origine come "cappella gentilizia" dalla famiglia Marogna (una fra le più antiche e nobili famiglie della Parrocchia) e conclusa nel 1565, su iniziativa del conte Antonio Maria Marogna, Canonico della Cattedrale, che ne fu anche il donatore. Un arco trionfale in pietra tufacea ne rappresenta il monumentale ingresso. La cappella si sviluppa in stile tardo-antico a due campate con volta a vele. Nella parete di fondo viene ripreso il motivo architettonico dell'arco di ingresso, sempre in pietra tufacea, ad incorniciare la pala di Paolo Caliari (detto il Veronese), conosciuta come la "pala argentea" per la tonalità delle tinte. Nel 1569 Paolo Farinati affresca la volta della Cappella con motivi che presentano chiare influenze dell'arte centroitaliana di Michelangelo e Parmigianino.



Adeguamento liturgico  presbiterio - intervento strutturale (1966)
L'intervento di adeguamento liturgico del presbiterio ho previsto la sostituzione dell'altare pre-conciliare con un nuovo altare in marmo rivolto verso l'assemblea, la rimozione delle balaustre, l'aggiunta del coro ligneo, dell'ambone e della sede; contestualmente è stata rinnovata l'intera pavimentazione.
altare - aggiunta arredo (1966)
Nuovo altare in marmo rivolto verso l'assemblea, realizzato con parte dei materiali recuperati dal preesistente altare maggiore, ovvero con elementi dell'antica balaustra.
sede - aggiunta arredo (1966)
La sede del presidente e dei ministri è stata ricavata al centro del coro ligneo.
ambone - aggiunta arredo (1966)
Leggio in legno posizionato sul piano del presbiterio in posizione avanzata verso l'aula e rivolto verso l'assemblea.
coro e organo - aggiunta arredo (1966-1974)
Il coro in legno, il cui stile architettonico riprende quello della chiesa, si svolge lungo le tre pareti del presbiterio. Al centro la sede del presidente e dei ministri.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Triveneto
Diocesi di Verona
Vicariato Foraneo di Verona Centro
Parrocchia della Conversione di San Paolo

Via dell'artigliere - Verona (VR)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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