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10/5/2024 Diocesi di Forlì - Bertinoro - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa dei Santi Nicolò e Francesco <Castrocaro Terme, Castrocaro Terme e Terra del Sole>
Data ultima modifica: 29/09/2017, Data creazione: 20/6/2011


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa dei Santi Nicolò e Francesco


Altre denominazioni Santi Nicolò e Francesco in Castrocaro


Ambito culturale (ruolo)  maestranze romagnole (costruzione)
restauro storico (restauro)



Notizie storiche  1280 - 1280 (preesistenze intero bene)
La chiesa con tutta probabilità risale ad un’epoca precedente il 1300 e apparteneva ai Minori di san Francesco che avevano un convento ad essa attiguo e citato nel testamento di Rinieri da Calboli del 1280.
1398 - 1398 (ricostruzione intero bene)
La struttura dell’edificio attuale risale al 1398, essendo il precedente andato distrutto a causa di eventi bellici.
1439 - 1439 (costruzione sacrestia)
Viene eretta la sacrestia
1520 - 1520 (ristrutturazione intero bene)
Subì interventi radicali dal punto di vista edilizio
1632 - 1632 (notizia giuridico-istituzionale intero bene)
Il popolo di Castrocaro, in seguito all’epidemia di peste che aveva miracolosamente preservato la città, fece voto di celebrare ogni anno la festa della Madonna dei Fiori (festa che si svolge tuttora la prima domenica dopo Pasqua), la cui effige è raffigurata in un bassorilievo presente all’interno di una delle cappelle
1727 - 1727 (notizia giuridico-istituzionale intero bene)
Fu consacrata da mons. Tommaso Torelli vescovo di Forlì.
1752 - 1756 (ristrutturazione cappella)
I frati effettuarono dei lavori di ristrutturazione della cappella.
1783 - 1783 (notizia giuridico-istituzionale intero bene)
Leopoldo I soppresse il convento e la chiesa divenne parrocchia.
XX - XX (restauro intero bene)
Un’ultima fase di restauro avvenne intorno agli anni ‘60 dello stesso secolo, promossa dal parroco Adalberto Mambelli, che diede alla chiesa l’aspetto attuale. Questi interventi riguardarono principalmente la riapertura delle cappelle a lato del presbiterio e ridussero la sagrestia, per la quale fu necessario aprire un nuovo ingresso. Durante questa fase furono anche rimossi gli altari laterali, la balaustra che delimitava il presbiterio e fu installato il nuovo pavimento marmoreo per uniformare la quota del piano di calpestio.
1932 - 1932 (ristrutturazione intero bene)
La chiesa fu completamente ristrutturata
1940 - 1940 (restauro cappella)
Fu restaurata la cappella della Madonna dei Fiori



Descrizione  La chiesa parrocchiale dei Santi Nicolò e Francesco è situata nel centro storico di Castrocaro Terme. La chiesa è probabilmente anteriore al 1300 e apparteneva ai Minori di san Francesco, che avevano un convento ad essa attiguo. Con la soppressione del convento nel 1783 la chiesa divenne parrocchia. Inizialmente l'edificio era costituito da una semplice aula rettangolare, alla quale fu aggiunta nel corso del XV secolo la sagrestia. Sono documentati ulteriori restauri della chiesa, iniziati nel 1932, che coinvolsero l'edificio ad eccezione della cappella della Madonna dei Fiori, che fu restaurata nel 1940. Un’ultima fase di restauro avvenne intorno agli anni ‘60 dello stesso secolo, promossa dal parroco Adalberto Mambelli, che diede alla chiesa l’aspetto attuale. Questi interventi riguardarono principalmente la riapertura delle cappelle a lato del presbiterio e ridussero la sagrestia, per la quale fu necessario aprire un nuovo ingresso. Durante questa fase furono anche rimossi gli altari laterali, la balaustra che delimitava il presbiterio e fu installato il nuovo pavimento marmoreo per uniformare la quota del piano di calpestio. Planimetricamente l’edificio si compone di una navata centrale e di due navate laterali. Esternamente la facciata a capanna si presenta divisa in tre parti da lesene in mattoni moderni rossastri che corrispondono alla suddivisione interna delle navate. I volumi delle navate laterali sono in mattoni a faccia vista, mentre la porzione della navata centrale è costituita da conci di pietra calcarea con ripianature dei corsi in laterizio. Questa presenta elementi decorativi quali la cornice e l’arco del portone d’ingresso e il rosone in laterizio inserito nel Novecento per alleggerire la facciata. La copertura ha un andamento a salienti ed è costituita da due falde più alte che coprono la navata principale e due falde più basse che coprono le navate laterali. Il campanile è a pianta quadrata e si eleva nell’angolo fra l’abside e la navata sinistra. L’orientamento è sud-est (ingresso) – nord-ovest (abside).

Pianta
La chiesa presenta una pianta a tre navate suddivise in cinque campate. La navata centrale è più ampia e dotata di abside. La zona presbiterale è sopraelevata rispetto al resto della chiesa. Sono presenti dodici cappelle laterali, sei per lato. Ciascuna navata laterale ne contiene cinque, mentre le ultime due cappelle sono collocate nel presbiterio. L’orientamento dell'edificio è sud-est (ingresso) – nord-ovest (abside).
Struttura
I muri perimetrali della chiesa sono costituiti da mattoni e pietra calcarea con ricorsi in laterizio.
Coperture
La copertura ha un andamento a salienti, formati dalle due falde che coprono la navata principale e da altre due falde, molto più basse, che coprono le navate laterali. Le due falde della navata centrale si concludono verso ovest in una copertura a spicchi che copre il volume absidale. Tutto il rivestimento superiore è in coppi di laterizio. Internamente è presente un soffitto piano a lacunari, realizzato con formelle di stucco decorate a rosoni, installate durante i lavori del 1932.
Facciata
La facciata della chiesa, a capanna, si presenta come una sorta di quinta scenica che mette in evidenza i retrostanti volumi dell'edificio, ossia la suddivisione delle tre navate interne. È dotata di uno zoccolo granigliato ed è preceduta da una scalinata che la sopraeleva rispetto alla piazzetta antistante. Al centro, al termine di una scalinata di quattro alzate, si apre il portone in legno, accessibile attraverso una rampa. Sopra il portone è presente un arco al di sopra del quale è posto un rosone novecentesco decorato con vetri policromi. Entrambi gli elementi della facciata sono marcati da una cornice in mattoni moderni rossi, gli stessi utilizzati per le lesene. Nelle tamponature del volumi laterali sono presenti due bifore concluse in sommità dagli stessi mattoni rossi che caratterizzano il resto della facciata.
Prospetti laterali
Il prospetto ovest, coperto dalla vegetazione e quindi occluso alla vista del pubblico, è in mattoni faccia a vista come la facciata. Il prospetto che si affaccia su vicolo San Francesco è invece intonacato e tinteggiato di colore giallo.
Campanile
Il campanile, a pianta quadrata, sorge fra l’abside e la navata sinistra. Risalta alla vista la diversità dei materiali che lo costituiscono: la parte inferiore, cinquecentesca, è infatti costituita da pietrame irregolare simile a quello del volume centrale dell’edificio, mentre la sopraelevazione, ottocentesca e marcata da una cornice, è interamente in laterizio. Sono visibili a metà dell’elevazione le aperture della vecchia cella campanaria ormai tamponate, sostituite nella loro funzione dalle quattro monofore che lasciano intravedere le quattro campane in bronzo. La copertura del campanile è a quattro falde, sormontate da una crocetta in ferro. Il volume è accessibile da una porta che si apre sulla sinistra dell’abside.
ingresso
L’ingresso è delimitato da un grande portone in legno e dalla controporta tardo-settecentesca decorata con lesene e festoni in rilievo. Ai lati dell’ingresso sono posizionate due acquasantiere in graniglia. I pilastri che suddividono le navate sono a sezione rettangolare e tinteggiati di bianco come l’intera chiesa. Sui pilastri della navata sono posizionate le crocette della Via Crucis, accanto alle quali sono rappresentate le rispettive “stazioni” costituite da tre figure lignee a bassorilievo risalenti agli anni ’60 del XX secolo. Nel pilastro adiacente all’ingresso è installato un ambone in pietra del XVI secolo di scuola fiorentina a pianta semi-ottagonale ornato da rosoni in rilievo. Il presbiterio si distingue dal resto della navata per la differenza di quota, marcata da quattro alzate in marmo rosso. L’abside, di forma poligonale con cinque lati, conserva ancora il pavimento in graniglia degli anni Trenta del XX secolo. Ogni navata laterale presenta cinque cappelle. Altre due cappelle sono contenute nel presbiterio.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione in marmo è stata rifatta alla fine degli anni Novanta del XX secolo, ricreando con la bicromia bianco-rossa forme geometriche che richiamano il disegno del soffitto. La pavimentazione installata nella zona absidale è invece in graniglia rossa risalente agli anni Trenta del XX secolo.



Adeguamento liturgico  presbiterio - intervento strutturale (1964)
Nel 1964 fu rimossa la balaustra lignea che separava il presbiterio dal resto della chiesa e furono rimossi tutti gli altari laterali, uno per ogni cappella, ad eccezione di quelli di Sant’Antonio da Padova e della Madonna dei Fiori.
presbiterio - intervento strutturale (1987)
Nel 1987 fu modificato l’altare maggiore, anteponendo il tabernacolo ed eliminando la predella e i gradini che lo contornavano.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Emilia-Romagna
Diocesi di Forlì - Bertinoro
Vicariato Acquacheta
Parrocchia dei Santi Nicolò e Francesco in Castrocaro

Vicolo San Francesco, 16 - Castrocaro Terme, Castrocaro Terme e Terra del Sole (FC)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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