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10/5/2024 Diocesi di Gorizia - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di Santa Maria Assunta <Farra d'Isonzo>
Data ultima modifica: 05/02/2015, Data creazione: 8/3/2011


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di Santa Maria Assunta


Altre denominazioni S. Maria Assunta


Autore(Ruolo)  Riaviz, Guglielmo (recupero dell'abside della chiesa primitiva)



Ambito culturale (ruolo)  maestranze friulane (costruzione edificio)



Notizie storiche  VI - VII (preesistenza intero bene)
Esistenza di una primitiva chiesetta a Farra, in corrispondenza della chiesa quattrocentesca, ipotizzata in seguito alla scoperta di un reperto risalente all’epoca longobarda.
1176 - 1176 (fonte intero bene)
Citazione della chiesa di Farra come chiesa madre della vicaria, contenuta in un rotolo del capitolo di Aquileia.
metà XV - metà XV (preesistenza intero bene)
Costruzione di una chiesetta, di cui si conserva l’abside adiacente all’attuale parrocchiale ed adibita a cappella feriale, mentre il resto dell’edificio è incorporato nella sacrestia.
1728 - 1728 (costruzione intero bene)
Costruzione della chiesa, al centro del cimitero che circondava la precedente chiesetta, accanto all’edificio esistente, per volontà del parroco Giuseppe Pollini.
1742 - 1742 (consacrazione intero bene)
La chiesa fu consacrata il 20 maggio del 1742 dal Vescovo di Pedena, mons. Bonifacio Cecotti, su incarico del Patriarca Daniele Delfino.
1915 - 1915 (demolizione intero bene)
Distruzione della chiesa durante la prima guerra mondiale.
1923 - 1923 (costruzione intero bene)
Riedificazione della chiesa. Del precedente edificio si è conservato il portale d’ingresso con la scritta EN FARRAE PIETAS ANNIS STVDIOSA DVOBVS / IOSEPH POLLINI FECIT OPUS.
1923 - 1923 (decorazione interno della chiesa)
Realizzazione degli affreschi del presbiterio, per mano del pittore Zimolo di Sagrado.
1923 - 1923 (rifacimento esterno della chiesa)
Ricostruzione della torre campanaria.
1939 - 1939 (completamento interno della chiesa)
Realizzazione del nuovo organo, ad opera della ditta Albino Kuchler di Gorizia, collocato nell’abside, anziché sulla cantoria.
1958 - 1958 (decorazione interno della chiesa)
Realizzazione della vetrata in vetri policromi nella mezzaluna della facciata.
1982 - 1983 (restauro intero bene)
Recupero e restauro dell’abside della primitiva chiesetta adibendola a cappella feriale, su progetto dell’architetto Guglielmo Riavis.
2000 - 2000 (restauro intero bene)
La chiesa fu oggetto di un restauro.



Descrizione  L’attuale parrocchiale di Farra fu eretta nel 1728 accanto alla precedente chiesa, sull’area occupata dal cimitero. Nel corso del secolo, come si apprende dalla relazione della visita apostolica dell’arcivescovo Carlo Michele d’Attems del 1759, la chiesa fu completata con l’altare maggiore dedicato all’Assunta e con quelli laterali di Sant’Antonio Abate e Sant’Antonio di Padova, successivamente sostituiti con l’altare di San Pietro in cornu evangelii e di San Paolo in cornu epistolae. Dalle testimonianze fotografiche si può notare che l’altare maggiore era affiancato dalle statue dei Santi Pietro e Paolo ed al centro presentava una grande teca in cui era ospitata la statua in cera della Madonna con il Bambino; sul fianco destro della navata inoltre vi era un pulpito con baldacchino. La torre campanaria, in origine più bassa e con copertura a falde, per mantenere le proporzioni con la nuova chiesa, fu innalzata di 15 metri e la copertura fu risolta con una cipolla rivestita in rame impostata su un tamburo ottagonale. Durante la prima guerra mondiale l’edificio fu pesantemente bombardato andando semidistrutto; agli inizi degli anni Venti fu ricostruito dal governo italiano ed in seguito riaperto al culto con nuova consacrazione nel 1923. Negli anni a seguire fu realizzato l’apparato pittorico e realizzato il nuovo organo; anche il campanile fu ricostruito con una terminazione a cuspide. Negli anni Ottanta fu restaurata l’abside della chiesetta quattrocentesca e agli inizi del Duemila la chiesa.

Preesistenze
Alle spalle dell’attuale sacrestia rimangono i resti della precedente chiesetta di Farra, eretta a metà del XV secolo, di cui oggi si conserva l’abside poligonale, restaurata tra il 1982 e il 1983 ed adibita a cappella feriale, mentre il resto dell’edificio è inglobato nella sacrestia. L’antica chiesa era dedicata a Santa Maria, ma conosciuta anche con il titolo dell’Assunta; in occasione dei restauri furono rinvenuti dei resti di epoca longobarda che fanno supporre l’esistenza di una primitiva chiesetta già a partire da quell’epoca. L’abside della chiesa quattrocentesca è caratterizzata da linee architettoniche di epoca gotica al cui centro vi è l’affresco raffigurante la Madonna con il Bambino, riportato in luce durante il restauro degli anni Ottanta; la volta costolonata nella chiave di volta presenta una rosetta su cui sono incise le lettere “Y.X.F.D.V.M.N.” e “Y.H.V.” (acronimi rispettivamente di “Yesu Christo Filio Dei Virgine Maria Nato” e “Yesu Hominum Vota” che significano a “Gesù figlio di Dio nato da Maria Vergine” e “Offerte degli uomini a Dio”). Dalla relazione della visita apostolica dell’abate Bartolomeo da Porcia nel 1570 si evince che la chiesa aveva un altare maggiore adornato da una pala dipinta e sopra allo stesso vi poggiava il tabernacolo dipinto esternamente e preziosamente dorato; sul fianco sinistro vi era l’altare dei Santi Rocco e Sebastiano, su quello destro l’altare di Santa Margherita. Esternamente era circondata dal cimitero cinto da un muretto. Agli inizi del Settecento la chiesa risultava troppo angusta e si decise di costruire una nuova di dimensioni adeguate alla popolazione aumentata di numero; si mantenne però la torre campanaria che, se in precedenza era incorporata nella facciata, nella nuova chiesa risulta addossata sul lato sinistro.
Impianto planimetrico
La chiesa è preceduta da un breve sagrato rialzato di quattro gradini dalla quota della strada e delimitato da un muretto senza cancelletto. L’edificio è orientato ad Est e presenta una configurazione planimetrica molto semplice: si compone di un’unica navata rettangolare, con una nicchia ed una nicchia absidata per lato, e di un presbiterio a base rettangolare concluso sul fondo da un’abside triangolare. A sinistra del presbiterio vi è un vano rettangolare che funge da disimpegno; sul lato orientale è connesso alla sacrestia, anch’essa rettangolare, e, tramite una scala che scende di sette gradini, alla cappella feriale, ricavata reimpiegando le strutture del presbiterio con abside triangolare della primitiva chiesa di Farra; accanto ad essa, nel sottoscala delle scale che salgono e portano a dei magazzini al piano superiore della sacrestia, vi è un servizio igienico. Sempre sul fianco sinistro, addossato alla navata ai piedi del presbiterio, si erge il campanile e, oltre a questo, con accesso esterno, una scala inserita in una struttura in vetro che conduce alla cantoria. Le dimensioni massime della chiesa sono: lunghezza 32,50 ml; larghezza 11,14 ml e altezza navata 12,35 ml.
Strutture verticali
Tutte le murature sono in pietrame, intonacate e tinteggiate di colore crema, ad eccezione della struttura della precedente chiesetta lasciata volutamente a vista, con delle pietre sbozzate regolarmente che ne evidenziano gli spigoli. La facciata a capanna è tripartita verticalmente da quattro lesene di ordine dorico con basamento in pietra che sorreggono una trabeazione con cornice modanata aggettante. Al centro della facciata si apre il portale inquadrato in pietra modanata, nel cui architrave, definito ai lati da due volute, è incisa l’iscrizione proveniente dalla vecchia chiesa che ne ricorda la data di edificazione; sopra ad esso poggia un frontone a cornice mistilinea interrotta al centro da una cimasa a volute laterali; in linea con il portale vi è una nicchia centinata ed absidata, con mensola inferiore a conchiglia e testine alate alla chiave di volta, dove è ospitata la statua in marmo dell’Assunta, opera di Giovanni Battista Novelli; sopra ad essa una finestra a mezzaluna; in linea con la nicchia, nelle fasce laterali si aprono due finestre ad arco scemo inquadrate da una cornice in pietra. La facciata è conclusa da un frontone con cornice modanata aggettante, nel cui timpano si apre un occhio circolare. Le facciate laterali presentano delle sporgenze dettate dalle nicchie degli altari interni e dai locali annessi; in alto, in corrispondenza della navata, si aprono tre finestre ad arco scemo sul fianco destro e due su quello sinistro; ai lati del presbiterio ve ne sono altre due.
Coperture
La copertura della chiesa è a falde (due nella navata, cinque nel presbiterio) con manto in coppi. All’intradosso, la navata è sormontata da una volta a schifo con vele laterali in corrispondenza delle lunette, mentre il presbiterio presenta una volta a botte a cui si interseca il semicatino absidale. La copertura della cappella feriale presenta anch’essa una struttura a falde con manto in coppi mentre all’interno conserva la volta a crociera con costoloni.
Campanile
Il campanile è addossato alla navata, sul fianco sinistro ai piedi del presbiterio ed è accessibile sia direttamente dalla navata sia dall’esterno. È costituito da una torre a base quadrata in pietra, esternamente intonacata e tinteggiata di color ocra, con due contrafforti che rafforzano il basamento. All’interno del fusto i solai di piano e le scale sono lignei, tranne la prima rampa di scale che è costituita da una scala metallica retrattile dal soffitto. La cella campanaria, anch’essa finita all’esterno con intonaco e pittura, presenta una bifora per lato e all’interno ospita tre campane. A copertura vi è una cuspide piramidale, in origine in mattoni, dal 1981 con rivestimento in rame, impostata su un tamburo ottagonale. Sotto alla cella, sul fronte principale, è collocato il quadrante dell’orologio pubblico.
Apparato decorativo
L’interno della chiesa è intonacato e tinteggiato di color crema, le modanature sono differenziate di bianco e la navata alla base presenta un rivestimento in marmo grigio; la pavimentazione è realizzata in riquadri in pietra bianca e grigia, posta in opera diagonalmente. La navata è divisa in tre campate da lesene impostate su un basamento in pietra e desinate con capitelli compositi, sopra a cui corre una trabeazione con cornici modanate di cui la superiore è aggettante, l’inferiore prosegue anche nel presbiterio. Nell'impaginato trovano posto due nicchie absidate contrapposte nella prima campata all’ingresso della chiesa e due nicchie inquadrate da un arco a tutto sesto in quella centrale: nelle nicchie absidate a sinistra è collocato il fonte battesimale, a destra la statua di Sant’Antonio di Padova, le nicchie centrali invece ospitano due altari laterali; nella campata ai piedi del presbiterio vi sono due confessionali. La chiesa è arricchita da affreschi. La volta del presbiterio è definita da una cornice rettangolare dipinta con motivi geometrici circolari, decorati a motivi floreali: al centro vi è una croce che si estende in tutto lo spazio interno, ai quattro angoli sono rappresentati, entro riquadri, i simboli degli Evangelisti; ai lati della volta un’iscrizione dedicatoria al Figlio di Dio. La volta della navata invece è occupata da una cornice rettangolare, definita agli estremi da due festoni floreali con iscrizioni, che include una cornice polilobata con la rappresentazione della colomba dello Spirito Santo; alle spalle del fonte battesimale è affrescata la scena del battesimo di Gesù. La cappella feriale, inoltre, conserva un affresco quattrocentesco raffigurante la Vergine con il Bambino, attribuito ad Antonio da Firenze.
Apparato liturgico
Lo spazio presbiterale si protende nella navata, sopraelevato da questa mediante tre gradini e delimitato lateralmente da due balaustre marmoree a “L”, recuperando parte della balaustra originale. Sullo sfondo vi è l’altare maggiore, dedicato a Santa Maria Assunta. Impostato su un basamento di tre gradini, presenta una struttura a mensa sostenuta nella parte anteriore da due colonnine in marmo grigio, mentre nella parte posteriore poggia su un basamento marmoreo con decorazioni a motivi floreali geometrici; nella parte retrostante si trova un gradino con specchiature in marmo screziato rosso, su cui poggiano le statue di San Pietro e San Paolo. Sulla mensa insiste il tabernacolo inserito in una semplice struttura composta da due colonnine tortili marmoree che sorreggono una copertura piana su cui poggia la croce. La struttura dell’altare prosegue lateralmente creando una sorta di quinta in cui si aprono due portali ad arco attraverso i quali si accede allo spazio dell’organo, collocato nell’abside alle spalle dell’altare maggiore. Ai lati dell’arco santo, verso la navata, sono ricavate due nicchie in cui sono conservati gli olii santi e le sacre reliquie. Nella campata centrale della navata trovano posto altri due altari, di cui quello a sinistra è dedicato alla Madonna del Carmelo, quello a destra al Sacro Cuore di Gesù; presentano la medesima struttura, essenziale nella forma, costituta da una mensa sorretta da quattro colonnine in marmo rosso e con i rispettivi simulacri ospitati in una nicchia centinata ed absidata ricavata nel muro sopra alla mensa. Nelle nicchia absidata sul fianco sinistro trova posto il fonte battesimale in pietra. In controfacciata, sostenuta da due colonne lapidee, vi è la cantoria lignea dove, dopo la ricostruzione della chiesa, era collocato un organo, in seguito sostituito da quello dell’abside, mentre nel 2013 è stato collocato nella cantoria un organo liturgico elettronico.



Adeguamento liturgico  presbiterio - intervento strutturale (anni ‘60 XX)
Lo spazio presbiterale è stato avanzato nella navata e la balaustra marmorea che delimitava il presbiterio è stata modificata conferendogli una soluzione ad “L”; è stato aggiunto un altare verso il popolo in pietra e sulla sinistra del presbiterio è stato posizionato un leggio mobile in legno. La sede, costituita da scranni lignei posizionati su entrambi i fianchi, è stata mantenuta nella posizione originale, ma sono stati aggiunti un trono e due sedute lignee mobili tra l’altare maggiore e l’altare verso il popolo che costituiscono l’attuale sede.
navata - intervento strutturale (anni ‘60 XX)
Il pulpito che si ergeva a metà del fianco sinistro della navata fu rimosso.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Triveneto
Diocesi di Gorizia
Decanato di Gradisca d'Isonzo
Parrocchia di Santa Maria Assunta

Farra d'Isonzo (GO)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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