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21/5/2024 Diocesi di Gorizia - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di San Giorgio Martire <Campolongo al Torre, Campolongo al Torre>
Data ultima modifica: 31/10/2023, Data creazione: 8/3/2011


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di San Giorgio Martire


Altre denominazioni Glesia di San 'Sors;S. Giorgio Martire


Ambito culturale (ruolo)  maestranze friulane (costruzione edificio)



Notizie storiche  1362 - 1362 (preesistenza intero bene)
Prima fonte che accerta la presenza di una chiesa a Campolongo.
1442 - 1442 (preesistenza intero bene)
Costruzione di un nuovo altare dedicato a Sant'Antonio; prima la chiesa possedeva solo l'altar maggiore, dedicato a San Giorgio.
1678 - 1678 (preesistenza intero bene)
Richiesta del Luogotenente della Patria del Friuli, inoltrata al parroco Giovanni Battista Michieli, del fabbisogno minuto della spesa necessaria a demolire la vecchia chiesa e a costruirne la nuova (lettera del 16 marzo 1678).
1696 - 1734 (costruzione intero bene)
Costruzione ex novo della chiesa; i lavori iniziano nel 1696; fu demolita la vecchia chiesa e ricostruito il presbiterio; la navata venne solo tracciata nella struttura perimetrale poi i lavori furono sospesi fino al 1715; sotto la direzione dei lavori di Domenico Malisano, la chiesa venne ultimata nel 1734.
1736 - 1736 (consacrazione intero bene)
La chiesa venne consacrata dal Patriarca di Aquileia Daniele Delfino il 28 aprile 1736.
1737 - 1738 (completamento interno della chiesa)
Realizzazione dell'altar maggiore da parte dell'altarista-scultore di Udine Simone Pariotti (o Paviotto).
1739 - 1752 (completamento interno della chiesa)
Realizzazione di tre altari laterali, uno lungo la parete destra della navata, dedicato a San Rocco, due lungo la parete sinistra, dedicati a San Luigi Gonzaga e al Santo Rosario, attribuiti ad una bottega friulana, verosimilmente sono opera sempre di Simone Pariotti.
1755 - 1770 (costruzione esterno chiesa )
Erezione del campanile; la richiesta del permesso di fabbrica al Luogotenente della Patria, Giacomo Miani, risale al 1752; il Patriarca Daniele Delfino diede il consenso in data 18 febbraio 1955; i lavori si svolsero in tre riprese, affidandoli, dopo una fase iniziale, dapprima al capomastro Martinuzzi, poi a Giorgio Lazzaro.
1800 - 1800 (rifacimento intero bene)
Rifacimento completo della sacrestia.
1865 - 1865 (decorazione interno della chiesa)
Esecuzione dell'affresco della navata ad opera di Lorenzo Bianchini.
1898 - 1898 (decorazione interno della chiesa)
Il parroco Giovanni Battista Del Piccolo incaricò l'artista locale Giulio Justolin di dipingere gli affreschi del presbiterio.
1907 - 1907 (decorazione interno della chiesa)
In occasione della visita pastorale dell'Arcivescovo Sedej, la chiesa fu decorata da Giulio Justolin.
1950 - 1960 (ristrutturazione interno della chiesa)
Lavori di sistemazione della chiesa, tra cui la chiusura della nicchia sulla facciata sinistra in fondo alla chiesa in cui era collocato il fonte battesimale.
XXI - XXI (restauro intero bene)
Intervento di restauro della copertura del presbiterio.



Descrizione  La parrocchiale di San Giorgio viene costruita ex novo sul sito della precedente chiesa, di cui mantiene la dedicazione. I lavori iniziarono nel 1696 e, ripresi dopo un periodo di stasi nel 1715, si conclusero nel 1734, grazie al contributo finanziario dei conti Antonini. Consacrata nel 1736, fu completata sia internamente, con la ricostruzione dell'altar maggiore e la costruzione degli altari laterali, sia esternamente con l'erezione del campanile - che sostituiva quello precedente costituito da una struttura precaria. Nella seconda metà dell'Ottocento sono stati eseguiti gli affreschi della navata e alla fine del secolo è stata rifatta la pavimentazione; anche gli affreschi del presbiterio risalgono a questo periodo secolo mentre le opere di decorazione furono realizzate all'inizio del secolo successivo. L'aspetto attuale della chiesa risale agli anni Settanta, in cui la chiesa è stata oggetto di una serie di adeguamenti liturgici e nell'occasione si coperse anche gran parte dell'apparato decorativo della navata eseguito da Giulio Justolin.

Preesistenze
Dell'antica chiesa rimane un frammento di affresco raffigurante l'Annunciazione e la Madonna con il Bambino, realizzato alla fine del Trecento da un ignoto pittore friulano operante nell'orbita di Filippo Lippi che attualmente è collocato sulla parete destra della navata, tra i due altari. Quest'antica chiesa di San Giorgio sorgeva sul medesimo sito di quella attuale, nel centro abitato di Campologo; esisteva ab antico, ma le notizie in merito alle vicende storiche dell'edificio precedenti al 1571 sono andate perdute. Dalla descrizione e rappresentazione redatta dal pubblico perito Guglielmo Buglioni del 1681 si evince che era dedicata a San Giorgio, ospitava due cappelle laterali, dedicate alla Madonna del Rosario e a Sant'Antonio, una sacrestia; la facciata era sormontata da un campaniletto a vela; a nord e ad ovest dell'edificio vi era il cimitero circondato da un muro. A partire dal 1678 si avviano le prime richieste per il permesso di costruire una nuova chiesa, più ampia, in grado di contenere la popolazione aumentata nel corso degli anni.
Impianto planimetrico
La chiesa è orientata a Nord Est - Est. La configurazione planimetrica è molto semplice: l'edificio si compone di un'unica navata longitudinale, in sui si aprono quattro nicchie laterali, e di un presbiterio, anch'esso a pianta rettangolare; sul lato destro della navata, addossati al corpo della chiesa, vi sono la sacrestia, un locale adibito a magazzino, un servizio igienico ed il vano scale che porta alla cantoria. Le dimensioni massime della chiesa sono: lunghezza 27,95 ml; larghezza 10,32 ml e altezza navata 12,52 ml.
Strutture verticali
Tutte le murature sono in pietrame e mattoni, pianelle, calce provenienti dalla fornace di Campolongo al Torre. La facciata principale a capanna è tripartita verticalmente da quattro lesene con capitelli tuscanico e base in pietra, che sorreggono una cornice modanata fortemente aggettante; il frontone, con un¿apertura circolare nel timpano, conclude la facciata. Il portale d'ingresso, inquadrato in pietra bianca, posto in asse con la navata, sorregge un timpano a cornice spezzata, interrotto da quattro teste di cherubini con ali spiegate; lateralmente, all¿altezza del timpano del portale, si aprono due nicchie; sotto alla cornice ci sono altre due nicchie, in asse con quelle sottostanti, e una finestra rettangolare sopra al portale. Le facciate laterali presentano due finestre rettangolari per lato in corrispondenza delle sporgenze delle nicchie degli altari laterali; sul lato sinistro inoltre tra le due sporgenze si apre un portale secondario, sul cui architrave è incisa una scritta indicante il parroco Giovanni Battista Michieli ed una data 1738. Nel presbiterio si aprono due finestre a mezzaluna e, sul lato destro, sotto a questa, vi è anche una finestra rettangolare; forse una terza mezzaluna si apriva anche nella parete di fondo del presbiterio ma attualmente è tamponata. La facciate sono interamente intonacate e tinteggiate di grigio, con la presenza di macchie di umidità e muffe in superficie.
Coperture
La copertura della chiesa è a falde - due nella navata, tre nel presbiterio - con manto in coppi; all'intradosso la navata è sormontata da una volta a schifo lunettata, mentre il presbiterio da una volta a botte, anch'essa lunettata.
Campanile
Il campanile, con una struttura assestante, si trova sul lato sinistro della chiesa, in linea con la facciata. La cella campanaria, con una bifora su ogni lato, ospita tre campane ed un campanello ed è sormontata da un tamburo ottagonale, con archetti ed occhi, che sorregge una cuspide piramidale intonacata. Sul fronte principale, sotto alla cella campanaria, è collocato il quadrante dell'orologio e alla base è inserito un bassorilievo del Leone di San Marco con una lapide in memoria della visita del re Vittorio Emanuele III al campanile durante la Grande Guerra.
Apparato decorativo
L'interno è modulato da lesene tuscaniche che sorreggono una doppia cornice - di cui quella superiore aggettante - che corre lungo tutta la navata e prosegue nel presbiterio; è intonacato e tinteggiato color crema, mentre lesene e cornici sono grigie. La pavimentazione, realizzata alla fine dell'Ottocento, è in pietra bianca e nera, avente anche quattro lapidi: in fondo la tomba di famiglia dei Michieli del 1652 e dei Nob. Pertoldi del 1726, rispettivamente a destra e a sinistra; nella navata quella dei conti Pianese-Locatelli del 1750 e del Vescovo francese Antonio Felice Leris Desponse del 1801. Gli affreschi del presbiterio sono opera del pittore locale Giulio Justolin di Cavenzano; nelle quattro volte del presbiterio sono raffigurati gli Evangelisti, rappresentati mentre scrivono insieme ai loro simboli; nella lunetta in fondo al presbiterio è dipinta la Cena del Signore. L'affresco della navata, raffigurante il martirio di San Giorgio, è stato eseguito da Lorenzo Bianchini. Sul soffitto della sacrestia c'è un affresco, risalente al 1800, raffigurante San Giorgio che uccide il drago insieme al Vicario e ad un nobile.
Apparato liturgico
L'altare maggiore è stato realizzato dal marmista udinese Simone Pariotti subito dopo la costruzione della chiesa; è in stile barocco, in marmi policromi; ai lati della mensa sono collocate le statue, in marmo di Carrara, di San Pietro a sinistra e San Paolo a destra, opera di Giacomo Contiero jr.; una terza statua, raffigurante il Redentore, si erge sulla cupola del ciborio. Gli altari laterali sono collocati in nicchie laterali inquadrate da un arco a tutto sesto: sulla parte destra, partendo dal fondo, gli altari di San Rocco, donato dalla Confraternita dei Crociferi nel 1739, e di Sant'Antonio, proveniente dalla vecchia chiesa - o almeno il tabernacolo, mentre l'altare sarebbe stato realizzato nel XIX secolo, forse copia di quello Seicentesco-; sulla parete sinistra quelli dedicati a San Luigi Gonzaga e al Santo Rosario - commissionato dal parroco di Campolongo Giovanni Battista Michieli e realizzato a Udine nel 1740 grazie all'elemosina dei fedeli. Sono altari con struttura a mensa e sono realizzati in marmi policromi. In fondo alla chiesa vi è la cantoria lignea, sorretta da due colonne ed accessibile da una scala posta in fondo alla chiesa a destra.



Adeguamento liturgico  presbiterio - intervento strutturale (1970)
È stata rimossa la balaustra lignea che delimitava il presbiterio, attualmente conservata nella torre campanaria; lo spazio del presbiterio è stato prolungato nella navata, oltre l'arco santo, per poter collocare un nuovo altare marmoreo rivolto verso il popolo nel presbitero e, in cima alla navata, a sinistra il fonte battesimale - un tempo collocato in una nicchia sul lato sinistro in fondo alla chiesa - e a destra un ambone marmoreo. Dell'antica sede sono stati mantenuti solo i banchi laterali, mentre gli inginocchiatoi sono stati smantellati; è stata aggiunta una nuova sede, composta da tre sedute lignee mobili, rivolta verso il popolo.
navata - intervento strutturale (1970)
Il pulpito ligneo, che si trovava sul lato destro della navata tra i due altari laterali, è stato smantellato ed è attualmente conservato nel sottotetto del magazzino; le decorazioni e gli stucchi che impreziosivano la chiesa furono rimossi per conferire un aspetto più sobrio.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Triveneto
Diocesi di Gorizia
Decanato di Visco
Parrocchia di San Giorgio Martire

Piazza Indipendenza - Campolongo al Torre, Campolongo al Torre (UD)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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