CEI - Conferenza Episcopale Italiana - Servizio Informatico - Ufficio Nazionale per i Beni culturali Ecclesiastici e l'edilizia di culto
19/5/2024 Diocesi di Gorizia - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di Sant'Ulderico <Aiello del Friuli>
Data ultima modifica: 01/04/2016, Data creazione: 8/3/2011


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di Sant'Ulderico


Altre denominazioni Glesia di San Durì;S. Ulderico


Autore(Ruolo)  Barich, Silvano (rifacimento facciata)
Riaviz, Guglielmo (restauro presbiterio con adeguamento liturgico)



Ambito culturale (ruolo)  maestranze friulane (costruzione edificio)



Notizie storiche  XII (?) - XII (?) (preesistenza intero bene)
Costruzione di una nuova chiesa, più grande della precedente, dedicata a Sant'Ulderico, ai margini orientali del paese. Di questo edificio è stata mantenuta l'abside, che è stata riutilizzata come cappella dei caduti nel contesto del Parco della Rimembranza che ha sostituito il vecchio cimitero. La cappella oggi dedicata a San Nicolò è stata oggetto di un intervento di restauro nel 2006.
1682 - 1691 (costruzione intero bene)
Costruzione della nuova chiesa parrocchiale, per volontà del pievano Giobatta Michilini, sul sito della precedente chiesetta di San Nicolò. I lavori furono finanziati dal principe Giovanni Cristiano di Eggenberg con sua moglie Ernestina e dal conte Ulderico della Torre. Iniziarono nel giugno del 1683 - la prima pietra fu posta il 13 giugno - e l'edificio risultava terminato nelle sue strutture portanti in otto mesi. Le lesene e le modanature della facciata furono realizzate nel 1686 dallo scalpellino Domenico Viviani. La chiesa fu benedetta il 2 settembre 1691: non era del tutto completata, mancavano ancora gli intonaci e i controsoffitti della chiesa, nonché gli altari laterali ma vi si poteva officiare.
1699 - 1745 (costruzione esterno della chiesa)
Costruzione del campanile. Le campane ed il campanello furono issati nel 1745.
1702 - 1776 (completamento interno della chiesa )
Realizzazione dell'altare maggiore, ad opera di Leonardo Zuliani per quanto riguarda la pedana, la mensa ed il paliotto, e successivamente di Bartolomeo Picco per l'alzata.
1742 - 1742 (consacrazione intero bene)
La chiesa fu consacrata il 10 giugno 1742 dal vescovo di Pedena Bonifacio Giuseppe Cecotti, quando era parroco Antonio Giuseppe Comelli de Stuckenfeld (si veda la lapide in marmo nero immurata sul lato destro della parete di fondo, a fianco dell'ingresso).
1753 - 1753 (ampliamento intero bene )
Realizzazione della sagrestia.
1830 - 1850 (completamento interno della chiesa )
Realizzazione dell'altare della Madonna del Rosario, con la statua proveniente dal soppresso convento dei Domenicani di Aiello, rinnovato nel 1850 ad opera dello scultore Pietro Fantoni di Gemona.
1842 - 1842 (completamento interno della chiesa )
Erezione del pulpito in sostituzione del precedente, esistente fin dal 1753 in altra posizione.
1861 - 1863 (completamento interno della chiesa)
Costruzione della cantoria, ad opera del mastro muratore Antonio Avian, del falegname Paolo Venier e del fabbro Gerolamo Pinat; in quest'occasione fu realizzata anche la scala esterna di accesso alla cantoria, sul fianco sinistro della facciata.
1877 - 1878 (completamento interno della chiesa)
Posa del nuovo pavimento, in pietra carsolina bianca e nera, in sostituzione del precedente in mattonelle di cotto.
1898 - 1899 (completamento esterno della chiesa)
Realizzazione del sagrato della chiesa, su progetto dei geometri Arrigo Coceani e Pasqualis.
1900 - 1900 (decorazione interno della chiesa)
In seguito ai danni provocati dal fulmine nel 1861, l'apparato pittorico interno fu restaurato e fu completato con la realizzazione di altri due dipinti nella navata e dell'affresco nella nicchia battesimale e del soffitto della sacrestia, per mano del pittore Clemente Delneri. In quest'occasione fu eseguita anche la decorazione della balaustra della cantoria e le vetrate policrome della lunetta del presbiterio e della finestra soprastante, opera della ditta Meltzer di Langenau bei Haida (Boemia).
1957 - 1957 (restauro e rifacimento intero bene)
Importante intervento di restauro della chiesa e di rifacimento della facciata, promosso dal parroco don Giacomo Billiato. Il progetto della facciata fu affidato all'architetto Silvano Barich (poi Baresi) e ne interessò la parte superiore; in quest'occasione furono collocate le statue nelle nicchie, opera dello scultore vicentino Egisto Caldana e sostituito il portone in legno, lavorato dall'artigiano Giovanni Grion, su disegno del prof. Marino Rossi, con bassorilievi di Arrigo Cecchini.
1978 - 1982 (rifacimento e restauro intero bene)
Restauro generale della chiesa e rifacimento delle coperture che versavano in condizioni precarie. I lavori furono diretti dall'ingegnere Fulvio Bressan ed eseguiti dall'impresa C.E.I. di Redipuglia. Fu rifatto il tetto della navata (conservando i controsoffitti) sostituendo le originali capriate lignee con capriate in ferro; fu consolidato il muro perimetrale del presbiterio, con la collaborazione della ditta I.SPE.RIA; fu rifatta la copertura della sacrestia a dei locali annessi. Gli esterni dell'edificio furono tinteggiati e il sagrato fu ampliato con il consolidamento del lastricato e la costruzione di una rampa per consentire l'accesso ai disabili. In quest'occasione fu realizzato anche un servizio igienico nella sacrestia e fu sostituito l'impianto elettrico ad opera della ditta De Giusti; inoltre fu rifatto l'impianto del parafulmine. La chiesa fu riaperta la culto il 3 ottobre 1982.
1978 - 1982 (restauro interno della chiesa)
Restauro degli interni della chiesa e dell'apparato decorativo. Furono sostituiti parte degli intonaci, le pareti furono ritinteggiate e gli affreschi puliti e restaurati; in quest'occasione fu coperta una decorazione a tendaggi della parete di fondo del presbiterio; furono restaurate le vetrate istoriate della cupola (ditta Pascutti) e realizzata una nuova bussola d'ingresso vetrata che sostituì la precedente in legno (ditta Venturini); il presbiterio fu ampliato con la creazione di un'appendice verso la navata sul lato sinistro, realizzato dalla ditta Ambrosio di Gorizia, sotto la guida dell'architetto Riavis, come anche la pulitura delle lastre di marmo del pavimento.
2010 - 2010 (restauro interno della chiesa)
Restauro e pulitura dell'apparato decorativo.
ab antiquo - ab antiquo (preesistenza intero bene)
Esistenza di una chiesa dedicata a San Nicolò, forse sul sito dell'attuale parrocchiale.



Descrizione  La chiesa di Sant’Ulderico, che prese il titolo della precedente pieve che sorgeva in posizione periferica rispetto alla villa di Aiello, nella sua struttura principale risale alla fine del Seicento e l’inizio del Settecento (i lavori di costruzione iniziarono nel 1683, a fine secolo furono realizzati gli intonaci ed i controsoffitti, mentre gli interni furono provvisoriamente allestiti recuperando gli altari della primitiva chiesetta di San Nicolò). L’aspetto attuale dell’edificio deriva un rifacimento attuato nella seconda metà del Novecento che interessò in particolare la facciata; all’inizio del secolo era stato realizzato anche il sagrato che precede la chiesa. In merito agli interni, per quanto riguarda gli altari, essi furono realizzati nel corso del Settecento quando la chiesa risultava dotata di cinque altari (oltre al maggiore, realizzato a più mani nel corso del secolo, vi erano l’altare dei Santi Antonio di Padova e abate, della Madonna della Cintura, della Vergine del Carmelo e di San Giuseppe) e successivamente rinnovati; tra Settecento ed Ottocento si susseguirono una serie di opere di completamento della chiesa, che compresero l’esecuzione dell’apparato pittorico - probabilmente precedentemente alla consacrazione - la realizzazione del pulpito e della cantoria, la costruzione della nuova sacrestia e la sostituzione del pavimento. A inizio Novecento la chiesa fu oggetto di un restauro degli interni in seguito ai danni riportati a causa di un fulmine: in particolare fu sistemato l’apparato pittorico, arricchendolo con nuove opere. Tra gli anni 1979-1982 fu attuato un intervento di restauro di portata notevole, che interessò sia le strutture, sia le finiture e l’apparato decorativo; a questo seguì un ulteriore intervento di pulitura e restauro di parte delle opere pittoriche nel 2010. Anche l’erezione del campanile è contemporanea a quella della chiesa.

Preesistenze
Il protiro che sorge sul fianco sinistro dell'attuale parrocchiale probabilmente appartiene alla primitiva chiesa di Aiello dedicata a San Nicolò, la cui esistenza è testimoniata ab antiquo. Questa chiesa fu demolita a partire dal 1686 per lasciar posto all’erigenda parrocchiale ed il materiale venne reimpiegato nella sua costruzione: rispetto alla chiesa di San Nicolò il nuovo edificio assunse un orientamento all’incirca perpendicolare. La chiesa di San Nicolò però aveva perso il ruolo di chiesa principale di Aiello, si presume, già nel XII secolo, quando fu costruito su un altro sito collocato in posizione periferica rispetto al centro della villa, un nuovo edificio di culto, dedicato a Sant'Ulderico, che divenne la chiesa pievanale per diversi secoli. Verso la fine del Seicento l'edificio versava in una fase di degrado ed era divenuto insufficiente ad accogliere l'aumenta popolazione; si decise quindi di erigere una nuova chiesa in posizione centrale rispetto all'allora sviluppo della villa, in quanto la chiesa di Sant'Ulderico risultava altresì di scomodo raggiungimento, come era stato rilevato in una nota durante una visita delle autorità ecclesiastiche nel 1670. La chiesa cedette l'intitolazione di Sant'Ulderico all'erigenda parrocchiale e assunse quello di San Nicolò. Questo edificio fu in parte demolito per recuperare il materiale per la nuova chiesa: si conservò l'abside, che venne inglobata nell'attuale cappella di San Nicolò o dei Caduti; anche il cimitero fu mantenuto in quel luogo fino ai primi del Novecento quando fu creato il nuovo camposanto ai limiti del paese sempre sulla strada per Crauglio.
Impianto planimetrico
La chiesa è orientata a Ovest - Nord Ovest. La configurazione planimetrica è molto semplice: l'edificio si compone di un'unica navata longitudinale - con sei nicchie laterali, di cui le due verso la controfacciata sono absidate - e di un presbiterio, a pianta quasi quadrata. Addossati al corpo della chiesa, sul lato destro, vi sono la sacrestia con accesso dal presbiterio e due locali annessi adibiti a magazzino. Sul lato sinistro, accanto al presbiterio, si erge la torre campanaria. La chiesa è preceduta da un ampio sagrato in pietra d'Istria, soprelevato dalle quota della strada mediante quattro gradini in pietra d'Aurisina. Le dimensioni massime della chiesa sono: lunghezza 33,49 ml; larghezza 11,83 ml, altezza navata 12,3 ml, altezza presbiterio 20,8 ml comprensivi del cupolino.
Strutture verticali
Tutte le murature sono in pietrame, estratto prevalentemente a Medea e Farra. La facciata principale a capanna è tripartita verticalmente da un doppio ordine di quattro lesene sovrapposte, separate da una cornice modanata e sormontate da una trabeazione anch'essa con cornice modanata; questi elementi architettonici la scompongono in sei campi, di cui quelli centrali più larghi: ogni campo è contraddistinto da un'apertura. Al centro della facciata si colloca il portale d'ingresso: inquadrato in pietra modanata, con due semilesene ioniche addossate ai lati, è sormontato da un timpano semicircolare spezzato al centro dal fregio a forma di conchiglia, sostenuto da un pulvino con incisa la dedicazione a Sant'Ulderico, in cui sono contenuti un pastorale ed una mitria, simboli del patrono. In asse con il portale, nel settore superiore, si apre una mezzaluna; nei settori laterali vi sono quattro nicchie centinate in cui, nei restauri del 1957, sono state collocate delle statue: a sinistra di Santa Caterina da Siena e San Giuseppe Artigiano, rispettivamente in alto e in basso; a destra di San Francesco d'Assisi e Santa Maria Goretti. La parte conclusiva della facciata, compresa la trabeazione, deriva dal rifacimento del 1957 su progetto dell'architetto Barich: un frontone con cornice fortemente aggettante e timpano liscio ad eccezione di un occhio circolare occluso. . È interamente intonacata e tinteggiata color crema, alla base presenta un rivestimento in pietra, le modanature e le lesene sono in pietra - le lesene dell'ordine inferiore, doriche, sono composte da pietre diverse, forse di recupero, tra cui quattro epigrafi e bassorilievi; quelle superiori, di ordine ionico, sono tutte d'un pezzo di pietra d'Orsera d'Istria. Nel fregio della trabeazione vi è la scritta DIVO VLDARICO DICATVM; sopra al portale è immurata una lapide in cui sono ricordati i nomi delle famiglie che hanno finanziato la costruzione delle chiesa e sulla cornice marcapiano vi è collocato il loro stemma. Le facciate laterali presentano due sporgenze per lato, dettate dalle nicchie degli altari interni, sopra a cui si apre una finestra ad arco scemo; sul lato sinistro inoltre, sul fondo della chiesa, fuoriesce la scala che porta alla cantoria; sempre su questo lato, si apre una porta secondaria preceduta da un protiro a pianta quadrata, con quattro pilastri dorici raccordati da archi a tutto sesto, che sorreggono il tetto a tre falde. In corrispondenza del presbiterio si aprono tre mezzelune - due laterali, una nella parete di fondo - ed altre tre finestre ad arco nel tamburo che sostiene la cupola.
Coperture
La copertura della navata è a due falde con manto esterno in coppi e struttura costituita da capriate in profilati metallici che sostituiscono quelle originali in legno (1982); all'interno presenta una volta a schifo lunettata. Il presbiterio invece è sormontato da una cupola impostata su di un tamburo - circolare all'interno e ottagonale all'esterno - che presenta all'estradosso una copertura a otto falde con manto in coppi, da cui al centro si innalza la lanterna con cupolino, esternamente rivestito in materiale metallico.
Campanile
Il campanile è addossato al corpo della chiesa sul lato sinistro del presbiterio e la stanza per il suono manuale delle campane è direttamente collegata al presbiterio, mentre l'accesso alla torre avviene dall'esterno. Costruito in pietra di Medea, fu terminato nel 1745, anno in cui vi furono issate le prime tre campane ed un campanello (successivamente sostituite nel 1884 e il campanello nel 1905). Il fusto esternamente è intonacato con gli spigoli messi in evidenza da blocchi di pietra d'Aurisina lasciati a vista ed è percorso da cornici marcapiano, all'interno le scale ed i solai di piano sono in legno. La cella campanaria presenta una bifora su ogni lato, mentre la copertura è a quattro falde. Sul lato principale, dal 1779 è presente l'orologio pubblico.
Apparato decorativo
L'interno della chiesa è intonaco e tinteggiato color crema, mentre le modanature si differenziano mediante una tinta grigia. Le pareti sono modulate da lesene - doriche nella navata, pseudo - composite nel presbiterio - impostate su un alto basamento in pietra, sopra cui corre una trabeazione con cornici modanate e fregio dipinto color oro, che prosegue anche nel presbiterio; gli angoli sono evidenziati da delle doppie lesene piegate a libro. L'originale pavimento in cotto nella seconda metà dell'Ottocento è stato sostituito da lastre quadrate in pietra bianca del Carso e nera del Vallone poste in opera diagonalmente, che nella navata compongono un disegno a scacchiera, nel presbiterio di tipo geometrico. Nella navata, sotto alla cantoria, si aprono due nicchie absidate contrapposte: quella a destra in origine conteneva il sacrario ed oggi una statua novecentesca di Sant'Antonio di Padova con il Bambino, quella di sinistra decorata con l'affresco del battesimo nel Giordano ospitava il fonte battesimale; vi sono altre quattro nicchie inquadrate da un arco a tutto sesto, in cui sono collocati gli altari laterali, ed, in corrispondenza delle quali, sopra la trabeazione, si aprono le finestre. Le vele che profilano le lunette delle finestre sono dipinte a tempera con grottesche, mentre ai lati delle finestre sono dipinti dei medaglioni in cui sono raffigurati a destra, partendo dal fondo della navata, Santa Tecla e Sant'Erasma, San Taziano e Sant'Ilario, a sinistra Sant'Eufemia e Santa Dorotea, Sant'Ermacora e San Fortunato. Anche nei pennacchi degli archi delle nicchie è riproposta la stessa decorazione a medaglioni in cui sono rappresentati a destra San Modesto e San Vito, San Canziano e Santa Canzianilla, mentre a sinistra San Zoilo e San Canzio, Santa Anastasia e San Crisogono. Nella volta della navata, vi sono tre grandi affreschi, compresi entro cornici in stucco: al centro è rappresentata la Gloria di Sant'Ulderico, nel riquadro verso il presbiterio Sant'Ulderico con i poveri e gli ammalati, in quella verso il fondo della chiesa Sant'Ulderico che difende Augusta dagli Ungari; sopra la trabeazione, contrapposti in posizione centrale sono rappresentati a destra San Giovanni Battista e a sinistra Santa Elisabetta, personificazione rispettivamente del Vecchio e del Nuovo Testamento. L'arco santo presenta una decorazione a stucchi al cui centro entro una cornice rettangolare è inserito l'affresco dell'Agnello sacrificale seduto sul libro dei sette sigilli. Il presbiterio pende luce da tre grandi mezzelune impostate sopra la trabeazione ed inquadrate da tre arconi: quella nella parete di fondo è in vetri policromi con il disegno del Sacro Cuore di Gesù; nei pennacchi tra i tre archi e l'arco santo sono affrescati i quattro Evangelisti rappresentati con i loro simboli. Lo spazio è sormontato da un'ariosa cupola, impostata su un tamburo circolare in cui vi sono otto aperture centinate: in quella di fondo vi è una finestra in vetri policromi con il disegno del Sacro Cuore di Maria, a fianco a cui vi sono due nicchie con statue di santi; la cupola è scandita in otto vele da altrettanti costoloni decorati con motivi floreali: nelle vele si alternano scene bibliche - la cacciata dal Paradiso Terrestre, la Natività, la Crocefissione e la Resurrezione - con figure. Al centro della cupola si eleva una lanterna finestrata con cupolino. Anche il soffitto della sacrestia presenta un affresco raffigurante il "sinite parvulos venire ad me".
Apparato liturgico
Il presbiterio è stato modificato durante i restauri del 1982, creando un ampliamento che avanza nella navata dove è collocato il fonte battesimale in pietra. L'altare maggiore è opera settecentesca a più mani; è costituita da una mensa, impostata su una pedana di tre gradini in marmo rosso, con il paliotto decorato con marmi rossi e verdi, tutte opere di Leonardo Zuliani; i lavori furono conclusi in un secondo tempo da Bartolomeo Picco, con la realizzazione di un tempietto circolare in cui è collocato il tabernacolo; la struttura è composta da colonnine di marmo rosso che sostengono una trabeazione completa, sopra a cui è impostata una cupola in marmo rosso con costoloni bianchi; sui piedritti ai lati della mensa sono collocate le statue di Sant'Ulderico e San Nicolò, mentre sopra al cupolino la statua del Cristo Risorto. Nella parete destra del presbiterio è ricavata una nicchia chiuse da una porticina in cui sono conservati assieme gli olii santi e le sacre reliquie. Nella navata, in cornu epistolae, con accesso dal sacrestia, si erge il pulpito ligneo dorato e stuccato, con i simboli di Sant'Ulderico decorati sul fronte del parapetto; è sormontato da un baldacchino costituito da quattro nervature con motivi floreali che si unendosi sorreggono un globo crocifero, barocchetto austriaco. Nelle nicchie lungo i fianchi sono collocati quattro altari. Sul fianco destro, partendo dal fondo, vi sono gli altari delle Anime del Purgatorio e del Sacro Cuore; sul fianco sinistro l'altare di Sant'Antonio abate e della Madonna del Rosario; realizzati in marmo, presentano tutti una struttura mensa; mentre i due altari verso il fondo della chiesa nell'alzata presentano due pale, quelli verso il presbiterio ospitano entrambi due statue lignee raffiguranti il Sacro Cuore e la Madonna in trono con il Bambino. Sopra all'ingresso si erge la cantoria lignea con l'organo coevo: il parapetto presenta, entro un tondo al centro la raffigurazione di Santa Cecilia, in quelli laterali monocromi con strumenti musicali; sotto la cantoria è stata creata una bussola d'ingresso.



Adeguamento liturgico  presbiterio - intervento strutturale (1982)
È stata rimossa la balaustra marmorea che delimitava il presbiterio, attualmente conservata nel deposito attiguo alla sacrestia, e lo spazio del presbiterio è stato prolungato nella navata, oltre l'arco santo, creando un'appendice sul lato sinistro per poter collocare il fonte battesimale - un tempo collocato nella nicchia absidata sul lato sinistro in fondo alla chiesa. È stato aggiunto un altare marmoreo rivolto verso il popolo (in precedenza vi era già un altare in legno) ed un ambone sul lato destro del presbiterio. È mantenuta l'antica sede, costituita da stalli lignei con inginocchiatoi su entrambi i lati del presbiterio - la sede è sul fianco sinistro.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Triveneto
Diocesi di Gorizia
Decanato di Visco
Parrocchia di Sant'Ulderico

Piazza Roma - Aiello del Friuli (UD)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
Tutti i dati sono riservati. Non e' consentita la riproduzione, il trasferimento, la distribuzione o la memorizzazione di una parte o di tutto il contenuto delle singole schede in qualsiasi forma. Sono consentiti lo scorrimento delle pagine e la stampa delle stesse solo ed esclusivamente per uso personale e non ai fini di una ridistribuzione.