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18/5/2024 Diocesi di Bologna - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di Santa Maria Maggiore <Castel San Pietro Terme>
Data ultima modifica: 16/04/2018, Data creazione: 28/6/2011


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di Santa Maria Maggiore


Altre denominazioni Chiesa di Santa Maria Maggiore di Castel San Pietro Terme;S. Maria Maggiore di Castel San Pietro


Autore(Ruolo)  Torreggiani, Alfonso (sopraelevazione)



Ambito culturale (ruolo)  gotico bolognese (costruzione)



Notizie storiche  1200 - 1209 (fondazione intero bene)
Si ritiene che le fondazioni della chiesa di Santa Maria Maggiore di Castel San Pietro Terme siano coeve a quelle del castello e che nel 1209 l'edificio, a una navata con ingresso a Ponente, fosse compiuto.
1364 - 1364 (costruzione campanile)
Nel 1364 fu costruito il campanile. Nel 1410 la chiesa assunse il titolo di cattedrale per volere di Giovanni XXIII, dopo che il Papa aveva dimorato a Castel San Pietro per sfuggire alla peste che imperversava a Bologna.
1649 - 1650 (costruzione cappella Beata Vergine del Rosario)
La chiesa divenne Pieve nel 1580, dopo una Visita Pastorale del cardinale Paleotti, ma già dal 1535 aveva il fonte battesimale. Nel 1641 fu realizzata la cappella di San Vincenzo, che sarà rimaneggiata nel 1758. Nel 1649-1650, in sostituzione della cappella di San Michele, fu inglobata nel corpo della chiesa, a metà della navata sinistra, l'imponente cappella della Beata Vergine del Rosario, per interessamento dell'Arciprete Alessandro Comelli e su disegno dell'architetto bolognese Francesco Martini.
1699 - 1699 (ampliamento cappella maggiore)
Nel 1699 si ampliò la cappella maggiore che risultava sminuita nel paragone con la cappella del Rosario. Giuseppe Torri disegnò il progetto su commissione dell'arciprete Ottavio Scarlattini.
1752 - 1757 (innalzamento nucleo centrale)
A metà del XVIII secolo si decise di innalzare il resto della chiesa all'altezza delle cappelle maggiore e del Rosario. Il primo progetto dell'architetto Giancarlo Bibiena fu scartato perché costoso. Il successivo disegno dell'architetto Alfonso Torreggiani fu accolto e messo in opera fra il 1752 e il 1757. La realizzazione fu spesata dall'arciprete Giovan Battista Bertucci che, inoltre, fece unire la canonica alla chiesa con una volta sopra il vicolo a destra dell'immobile. La creazione di un abside imponente fu bloccata a causa della via presente dietro la chiesa.
1775 - 1808 (restauri intero bene)
Seguirono restauri in particolar modo sotto l'arcipretato di don Calisti, il quale fece erigere la cantoria in muratura in controfacciata, fece costruire le cappelle di Sant'Antonio Abate, di San Giuseppe, dell'Arcangelo Gabriele, della Vergine Addolorata e di fronte a quest'ultima fece rinnovare la cappella di Santa Caterina. Calisti fece inoltre collocare un elegante pulpito, inserire nel presbiterio un altare con balaustra di marmo - proveniente dalla chiesa di Sant'Ignazio a Bologna e costruito nel 1751 dallo stesso Torreggiani - e fece realizzare decorazioni pittoriche dal Gandolfi e dal Calvi. L'arciprete infine fece mettere in sicurezza il campanile, fece rifabbricare e unire la chiesa all'oratorio privato dell'Arciconfraternita di Santa Caterina, che convertì all'uso di sacrestia, e fece ampliare di due terzi la casa del custode.
1808 - 1808 (restauri intero bene)
Nel 1808 don Pietro Taruffi fece realizzare i capitelli delle colonne e imbiancare la chiesa.
1824 - 1831 (costruzione cappella del Battistero)
Dal 1824 al 1830 don Francesco Faldi fece edificare la piccola cappella del Battistero. Nel 1825 l'altare di Santa Caterina fu ridedicato a San Raffaele Arcangelo. Nel 1832-1864 l'arciprete Biagi fece ritinteggiare la chiesa e aprire una finestra nell'abside che dà luce alla colomba dello Spirito Santo. Nel 1897 furono posati i pavimenti in marmo e la cappella della Beata Vergine del Rosario, già decorata dall'Orlandi, fu ridipinta da Luigi Samoggia e poi ritoccata dal suo allievo Giovanni Battista Baldi. La Madonna del Rosario era divenuta patrona di Castel San Pietro dopo aver salvato i castellani nel terremoto del 1779-80.
1942 - 1942 (rinnovamento facciata)
Nel 1942 furono eseguiti lavori di rinnovamento della facciata quattrocentesca.
1954 - 1954 (restauro presbiterio)
Nel 1954 fu restaurato il presbiterio, come attesta una iscrizione dipinta su un muro interno della chiesa.
1988 - 1988 (restauro carattere generale)
Nel 1988 furono riverniciati i muri interni della chiesa.



Descrizione  La chiesa di Santa Maria Maggiore si trova nel centro storico di Castel San Pietro Terme, un comune collocato lungo la Via Emilia, a venti chilometri da Bologna e a quindici chilometri da Imola, lambito a sud-est dal torrente Sillaro che qui percorre un tratto pianeggiante dopo avere attraversato un segmento dell'Appennino toscano. E' parte di una aggregazione di volumi che comprende la cappella del Rosario, il campanile e la canonica. L'esterno è in mattoni faccia a vista. L'interno è a navata unica con abside quadrato.

contesto
La chiesa di Santa Maria Maggiore è collocata nel centro di Castel San Pietro Terme, località raggiungibile da Bologna percorrendo la Via Emilia. Il complesso con le sue aggregazioni è isolato dal tessuto urbano e si trova a due passi dalla principale piazza XX Settembre e dal Santuario del Crocifisso.
impianto planivolumetrico
L'edificio di culto è parte di una aggregazione orizzontale di più elementi composta da chiesa, a nord est il volume della cappella del Rosario e quello del campanile inglobato nella sacrestia, a sud-ovest la canonica collegata ad altre abitazioni che si affacciano su un cortile interno.
esterno
La chiesa prospetta sulla stretta via Giacomo Matteotti. La facciata è priva di sagrato e si erge lungo un marciapiede parallelo alla via. Il sagrato è laterale all'aula. La facciata presenta l'evidenza di una sopraelevazione, oltre il cornicione di una prima costruzione conclusa a capanna. E' tripartita tra lesene semplici, senza capitello, ed è provvista di elementi angolari come pilastri. Tutto in laterizio faccia vista. La facciata a capanna è conclusa da un profilo a cornicione su teoria di mensoline, è sopraelevata con un volume a capanna, con architrave modanato e perforazione a motivo di croce, ed ha alla sommità una croce su cippo. Il portale d'accesso è incorniciato da una cornice di laterizio ed è sovrastato da una specchiatura opaca con scultura. Ai lati vi sono due monofore a tutto sesto con cornice sommitale decorata a laterizio. In asse col portale oculo centrale ugualmente decorato. I fianchi della chiesa sono illuminati da finestre poste nel cleristorio e nella cappella del Rosario. Il fianco destro è collegato a un immobile adibito ad uso residenziale e commerciale. A sud-est vi è l'abside circolare illuminato da tre finestre.
pianta
Chiesa ad aula con cappelle laterali, abside quadrata
interni
L'interno della chiesa è costituito da un'aula con cappelle laterali, di cui quella del Rosario a sinistra più ampia, presbiterio con cappelle laterali e abside. Il portone d'ingresso è inserito in una bussola in muratura. Ai lati dell'ingresso spiccano le terracotte originali della facciata, sul portone sporge la cantoria in muratura, sull'organo s'innalza un finto finestrone coronato da un cartiglio con la seguente iscrizione "RESTAURATA/ AD./ MDMXCXLVI". La chiesa è definita da pilastri a fasci che reggono le volte. Volta e pareti bianche contrastano con le tonalità verde pastello delle ancone e degli altari laterali. Le coperture sono a volta a botte e a volta a vela. Nell'aula semicolonne binate, con incastonato matroneo a balconcino, reggono un architrave modanato con fregio muto, mentre cornici in aggetto proseguono lungo tutta la struttura disegnando una croce latina. Ai lati le cappelle sono aperte con archi a tutto sesto. L'altare maggiore si apre tra due colonne, a sostegno di un arco a tutto sesto con cartiglio sommitale. L'altare presenta una ancona con pala d'altare. La cornice della pala d'altare circonda una apertura. La luce naturale filtra all'interno da finestroni posti nel cleristorio e nel presbiterio. I pavimenti sono in battuto di terrazzo alla veneziana.
elementi di pregio
Balaustra e altare maggiore in marmo, realizzati nel 1751 da Alfonso Torreggiani e provenienti dalla chiesa di Sant'Ignazio di Bologna. Porta del tabernacolo dell'altare maggiore in legno, ametiste e lapislazzuli, con bassorilievo del Redentore eseguito da Alessandro Algardi.
impianto strutturale
Struttura portante in laterizio con copertura celata dalle volte. Manto in coppi.
apparati liturgici
Nell'aula, nella cappella di San Pio X e nella cappella del Rosario l'assemblea è ordinata in panche a battaglione. Il fonte battesimale, per aspersione in marmo, si trova a sinistra del presbiterio, nella cappella di San Pio X. Quattro confessionali in legno sono dislocati in vari ambienti della chiesa. Il presbiterio comprende sul fondo un altare preconciliare in marmo col tabernacolo in legno, al centro un altare adeguato, a destra un ambone mobile a leggio in ferro e legno, a sinistra un ambone mobile a leggio in legno intagliato e verniciato. A destra, quasi addossata alla parete, vi è la sede composta da sedia del celebrante e due sedie per i concelebranti. Nella cappella del Rosario vi sono inoltre tre mense d'altare.



Adeguamento liturgico  altare - aggiunta arredo (1964)
Altare mobile in legno verniciato di colore grigio, beige e oro.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Emilia-Romagna
Diocesi di Bologna
Vicariato di Castel San Pietro Terme
Parrocchia di Santa Maria Maggiore di Castel San Pietro Terme

Via Giacomo Matteotti, 12 - Castel San Pietro Terme (BO)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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