Notizie storiche |
1158 - 1158 (costruzione chiesa intero bene) |
| La prima data certa è il 1158 in cui la storiografia locale attribuisce la costruzione della chiesa ad opera dei profughi lodigiani in fuga dalla loro città distrutta dai milanesi, che risalendo l‘Adda si
insediarono a Pizzighettone e dedicarono la chiesa al patrono di Lodi San Bassiano. La chiesa ha configurazione di tipo basilicale con tre navate
scandite da pilastri centrali funzionanti da sostegno alle arcate divisorie e alle pareti su cui appoggiavano le capriate del tetto in legno. |
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1400 - 1460 (costruzione cappelle laterali) |
| Realizzazione delle cappelle lungo le navate laterali di destra e di sinistra. Sulla navata laterale destra si aprivano le cappelle dei S. Fabiano e Sebastiano, di S. Pietro Martire, di S. Antonio Abate dove ora c’è l’affresco della natività di S. Rocco, della Beata Vergine della Purificazione e dei SS. Girolamo e Ignazio. La navata si chiudeva con la cappella del Corpo del
Signore o della Decollazione di S. Giovanni Battista ora cappella del Crocifisso. |
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1400 - 1460 (demolizione absidi) |
| Verosimilmente in questo periodo furono demolite le absidi laterali tagliando quella centrale rimasta e realizzando una sottomurazione a consolidamento del muro originale; furono realizzati i decori sottogronda ad archetti polilobati lungo tutti gli spioventi, la formella in cotto del Cristo sopra la porta laterale sinistra della facciata e le due finestre archiacute trilobate ai lati dell’ingresso
principale. |
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1460 - 1467 (sopraelevazione facciata principale) |
| Sopralzo della facciata principale della chiesa con inserimento del rosone centrale che, contrariamente a quanto tradizionalmente creduto, non è avvenuto contestualmente all’innalzamento della facciata ma ad una successiva apertura “in breccia”, causando rilevanti assestamenti statici. |
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1525 - 1525 (costruzione sacrestia) |
| Costruzione della sagrestia su volere del parroco Gian Giacomo Cipello (1509-1541). |
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1533 - 1533 (costruzione campanile) |
| Costruzione del nuovo campanile sul lato sud in sostituzione della vecchia torre campanaria posta a nord, dov’è ora collocata la cappella del S. Crocifisso; la torre si elevava per non più di tre livelli scanditi da una serie di monofore e si presume avesse copertura piana o a doppia falda. |
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1540 - 1543 (decorazione controfacciata) |
| Viene eseguita da parte del pittore cremonese Bernardino Campi la pittura a fresco degli interni e delle volte. Si sono conservati unicamente l’affresco di controfacciata raffigurante la Crocifissione, che
occupa una superficie di 28,38 metri quadri, e la serie dei Profeti composta da ventidue ritratti inseriti in tondi ai lati delle arcate longitudinali. Per l’esecuzione di tale opera vennero precedentemente chiusi una finestrella trecentesca e il rosone quattrocentesco. |
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1733 - 1733 (ristrutturazione intero bene) |
| Durante l’occupazione piemontese la chiesa divenne magazzino militare con gravi conseguenze specialmente per gli affreschi cinquecenteschi. Il parroco G. Battista Santini (1727-1763) a rimedio dei danni subiti, provvide vari interventi che modificarono l’aspetto della chiesa: venne rinnovato e sopraelevato di due cubiti il pavimento rovinato dall’occupazione militare,
furono rimaneggiate le volte ed innalzata la navata centrale, si chiusero le tre finestre monofore dell’abside sostituendole con due bifore in finto gotico. |
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1800 - 1810 (demolizione cappelle laterali) |
| All’inizio dell’800, durante l’occupazione napoleonica, vennero demolite le quattro cappelle laterali della navata destra. |
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1820 - 1836 (ristrutturazione intero bene) |
| La chiesa subisce un ulteriore trasformazione radicale ad opera del parroco Pietro Ambrogio Mazza nel tentativo di restituire l'edificio al suo aspetto originario: rafforzamento dell’intera struttura portante e delle volte con posa di catene nella navata centrale, installazione di capitelli goticheggianti sulla sommità delle lesene centrali sui quali si innestano le nervature delle crociere. |
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1832 - 1832 (restauro sacrestia) |
| Lavori vari di restauro eseguiti anche in sacrestia dove vennero rifatti gli scaffali, il pavimento, l’uscio, antiporto e finestre. |
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1843 - 1843 (costruzione organo) |
| Inaugurazione del nuovo organo realizzato della ditta Amati di Pavia su commissione del parroco Mazza. |
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1915 - 1915 (ristrutturazione intero bene) |
| Con il parroco Mons. Angelo Zanoni viene nuovamente pavimentato il presbiterio con mattonelle in marmo rosso di Verona e paglierino di Chiamo Vicentino e la chiesa con mattoni di cemento colorato. Nello stesso anno il pulpito in legno è sostituito con uno nuovo in marmo di Carrara. |
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1987 - 1987 (restauro campanile) |
| A causa della caduta di un filmine viene eseguito il consolidamento e l'impermeabilizzazione della cuspide del campanile con ricostruzione dei giunti di malta dei costoloni, posata una scossalina in rame con gocciolatoio alla base del tamburo ottagonale e installazione di impianto parafulmine. |
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1989 - 1989 (restauro facciata principale) |
| Restauro della facciata principale e del rosone. |
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1990 - 1990 (restauro intero bene) |
| Eseguita la prima fase di opere di deumidificazione delle murature con realizzazione di vespaio aerato esterno e ripristino degli intonaci e delle parti in muratura a vista. |
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1998 - 1998 (restauro prospetto meridionale) |
| Restauro della facciata laterale meridionale con recupero della muratura a vista e dell’intonaco, tinteggiatura, ripasso manto di copertura abside meridionale, realizzazione di canale esterno con vespaio aerato per la deumidificazione della muratura di fondazione. |
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2002 - 2002 (restauro cappella ) |
| Restauro degli affreschi della cappella di S. Giuseppe. |
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2013 - 2014 (consolidamento intero bene) |
| Il primo stralcio di lavori ha interessato un'indagine diagnostica sulle fondazioni ed un intervento globale sulle coperture della navata maggiore. A questo livello, durante i lavori, è emerso che le coperture erano state realizzate in modo scorretto poiché le arcate insistevano direttamente sulle volte. |
Descrizione |
L’attuale pianta della chiesa è costituita da un corpo compatto ed esteso lungo l’asse longitudinale, privo di transetto emergente e scandito in tre navate da pilastri con funzione di sostegno delle volte in muratura che costituiscono la copertura della navata centrale. Sulle due navate minori laterali le volte si innestano su paraste addossate ai muri perimetrali. La navata centrale è suddivisa in cinque campate con volte a crociera costolonate come per l’adiacente presbiterio, le volte delle navate laterali sono a vela con forma irregolare a causa delle numerose manomissioni susseguitesi nel tempo.
Nella zona sacra leggermente rialzata e segnalata da una bassa balaustra in marmo, troviamo il presbiterio con volta a crociera e il coro con volta a botte in cui si innesta la conca absidale emisferica. Sulla navata laterale sinistra si aprono quattro cappelle: sono le uniche rimaste di quelle edificate nella seconda metà del sec. XV. Le cappelle edificate lungo la navata laterale destra furono demolite probabilmente all’inizio
dell’ottocento ed al loro posto troviamo dei vani incassati nella muratura perimetrale, due dei quali ospitano altari. In testa alla navata minore sinistra si trova la sala capitolare di forma rettangolare. Il campanile edificato nel 1533, è collocato sul lato sinistro della chiesa tra l’abside centrale e la sacrestia. |
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| Coperture |
| La copertura della navata centrale è costituita da trave di colmo e terzere poggianti su pilastrini in muratura e sulla capriata in legno della controfacciata, assito con strato di materiale isolante, lastre in fibrocemento ondulate e manto di copertura in coppi, analoga struttura è riscontrabile per le due
navate minori. |
| Pavimenti e pavimentazioni |
| Il pavimento interno della chiesa in gres nelle tonalità del cotto è ribassato rispetto al piano della strada e vi si accede tramite due gradini. |
| Pianta |
| L’attuale pianta della chiesa è costituita da un corpo compatto ed esteso lungo l’asse longitudinale, privo di transetto emergente e scandito in tre navate da pilastri con funzione di sostegno delle volte in muratura che costituiscono la copertura della navata centrale. Sulla navata laterale sinistra si aprono quattro cappelle, sono le uniche rimaste di quelle edificate nella seconda metà del sec. XV e la differente struttura ed impostazione ne testimonia i molteplici interventi subiti nel corso dei secoli. In testa alla navata minore sinistra si trova la sala capitolare di forma rettangolare mentre il campanile è collocato tra l'abside e la sacrestia. |
| Struttura |
| La navata centrale è suddivisa in cinque campate con volte a crociera costolonate come per l’adiacente presbiterio, le volte delle navate laterali sono a vela con forma irregolare a causa delle numerose manomissioni susseguitesi nel tempo.
Nella zona sacra leggermente rialzata e segnalata da una bassa balaustra in marmo, troviamo il presbiterio con volta a crociera e il coro con volta a botte in cui si innesta la conca absidale emisferica. La facciata in origine era costruita a capanna con un soffitto in legno a due spioventi. Nel 1460 venne sopraelevata, come ben evidenziato dalla differenza dalla tessitura, dimensione e
caratteristiche cromatiche dei laterizi fra la zona sottostante e quella superiore.
Al centro della facciata viene realizzato nel 1467 il rosone con colonnine tortili in cotto e ceramiche policrome raffiguranti simboli sforzeschi che successivamente sarà tamponato per consentire la
realizzazione dell’affresco di controfacciata del Campi. L’attuale facciata a capanna, leggermente più alta della quota del tetto della navata centrale, è un tipico esempio di architettura tradizionale lombarda, sia dal punto di vista stilistico che materico. Oltre al rosone, gli elementi che caratterizzano la facciata sono alle estremità due contrafforti
polistili costituiti da una semicolonna che percorre senza soluzione di continuità l’intero sviluppo in altezza, terminando con due torrette ottagonali con una galleria a cielo aperto a pilastrini quadrangolari. La muratura perimetrale del complesso di San Bassiano è realizzata con laterizio in cotto, principalmente a vista, con l’eccezione della zona delle cappelle in lato nord e della porzione di muro in lato sud-est recentemente intonacata. La sacrestia e i primi due livelli del campanile presentano invece una intonacatura storica, riconducibile a vari interventi nel passato. Tracce di
intonaco con una colorazione rossastra ancora visibili in alcuni vani di servizio, in corrispondenza dei contrafforti laterali e nella cornice delle monofore tamponate sulla navata laterale sinistra e sui portali della facciata, fanno presumere che nei secoli passati l’aspetto della chiesa fosse nobilitato
dalla stesura di un intonaco decorato. L’abside si innesta nel corpo longitudinale del coro con alla destra il campanile e alla sinistra la cappella del Crocifisso sovrastata da un corpo architettonico a testimonianza della primitiva torre campanaria. |
| Elementi decorativi |
| Il pittore cremonese Bernardino Campi in giovane età esegue la pittura a fresco degli interni e delle volte della navata, di
cui si sono conservati unicamente l’affresco di controfacciata raffigurante la Crocifissione, che
occupa una superficie di 28,38 metri quadri e la serie dei Profeti composta da ventidue ritratti inseriti in tondi ai lati delle arcate longitudinali. |