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18/5/2024 Diocesi di Padova - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa dei Santi Vito Modesto e Crescenzia <San Vito, Valdobbiadene>
Data ultima modifica: 06/05/2019, Data creazione: 30/6/2011


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa dei Santi Vito Modesto e Crescenzia


Altre denominazioni Santi Vito, Modesto, Crescenzia


Ambito culturale (ruolo)  neoclassico (costruzione)



Notizie storiche  1297 - 1297 (visita pastorale intero bene)
Viene descritta la chiesa come vacante, “male in ordine et campanile minatur ruinam”.
1456 - 1456 (visita pastorale intero bene)
Viene descritta la chiesa come “ecclesia curata plebis Vallis Dobladinis”.
1488 - 1488 (visita pastorale intero bene)
La chiesa possiede due altari.
1520 - 1520 (visita pastorale intero bene)
Si trova la chiesa “antiqua, male ornata et propinquam minatur ruinam”.
1571 - 1571 (visita pastorale intero bene)
La chiesa presenta tre altari: il maggiore “sub fornice”, gli altri fuori di questo, uno a destra e l’altro a sinistra.
1626 - 1626 (ricostruzione intero bene)
Un’antica iscrizione riporta l’avvenuta ricostruzione della chiesa.
1752 - 1752 (ricostruzione intero bene)
Un’ iscrizione riporta che l’edificio ecclesiastico era stato “amplificatum et in decentiorem formam perductum”. Era stato prolungato per oltre due metri sia dalla parte del coro che da quella della facciata
1883 - 1885 (ampliamento e ristrutturazione intero bene)
In occasione della visita del Vescovo Callegari il 2 Ottobre 1884, il parroco informava che “Questa chiesa è molto vecchia e per questa sua vetustà minacciava di crollare nel muro a tramontana, e d’altronde la cresciuta popolazione la rendeva insufficiente e incapace a contenerla”. Fin dall’anno precedente erano quindi iniziati i lavori, con il prolungamento del coro di quattro metri; negli anni 1884-1885 vennero “sfondati” i muri laterali dell’antica navata, sostituendoli con arcate poggianti su otto colonne, per aggiungere le due nuove navate laterali. La consacrazione avviene il 21 Ottobre 1885.
1917 - 1918 (danni grande guerra)
A seguito dell’occupazione di Valdobbiadene da parte dell’esercito Austroungarico, e del fuoco d’artiglieria scatenato dagli italiani appostati sul monte Tomba, la parte alta del campanile con l’intera cella campanaria crolla completamente. Crolla interamente il coro del il Presbiterio, e quasi l’intera copertura della navata centrale e di quelle laterali. La facciata risulta invece solo parzialmente danneggiata.
1921 - 1923 (riparazione danni)
Si ricostruisce la copertura sfondata dalle granate italiane, il soffitto interno e l’intero coro con il Presbiterio. Si ripristinano le parti interne danneggiate, con il rinnovo degli intonaci, dei pavimenti e degli arredi sacri. Si ricostruiscono gli altari minori e l’altar maggiore (1922). Si ricostruisce il campanile (1923).
1922 - 1922 (consacrazione altare maggiore)
Viene consacrato il nuovo Altar Maggiore, ricostruito dopo la Guerra nel 1922.
1950 - 1950 (manutenzioni vari ambiti)
Nel corso degli anni sono stati effettuati vari interventi minori di manutenzione ordinaria, sia in copertura che interni. E’ stato anche completamente rifatto il pavimento marmoreo del coro e del presbiterio. Non è mai stato intrapreso un intervento di completo restauro architettonico, cha appare necessario anche in considerazione di notevoli crepe apertesi sull’intonaco del soffitto.
'90 - '90 (interventi impianto elettrico)
Sono stati fatti vari interventi sull’impianto elettrico, sia per migliorare l’illuminazione che per adeguarlo alle normative di sicurezza.
1994 - 1994 (sostituzione centrale termica)
Realizzazione della nuova centrale termica esterna alla chiesa, con installazione di nuovo bruciatore a gasolio ed impianto di trattamento aria con convogliamento sul fianco Nord della chiesa alla griglia di mandata interna.
2018 - 2018 (sostituzione serbatoio centrale termica)
Si elimina la vecchia cisterna del gasolio per la C.T., che era posizionata all’interno di un piccolo corpo fuori terra addossato alla chiesa sul fianco nord. Il nuovo serbatoio del combustibile è ora collocato in posizione interrata, sulla piccola area scoperta a nord della chiesa.



Descrizione  L’organismo architettonico attuale è quello ottocentesco ( 1885 ), ad impianto neoclassico, in parte ricostruito dopo i bombardamenti della Grande Guerra. La chiesa si dispone su un terrazzamento ricavato dal pendio che risale dal borgo storico di San Vito verso le pendici del Monte Perlo, con la facciata rivolta tradizionalmente ad Ovest e l’abside ad Est. L’edificio è di gusto neoclassico, sia esternamente che internamente . Alla grande aula della navata centrale, affiancata dalle due laterali, si giustappone verso Est l’ampio Presbiterio . Annessa a Sud-est vi è la sacrestia ed, esternamente in posizione distaccata, il campanile. Il presbiterio si compone di un coro a pianta quadrata con soffitto voltato a crociera, cui a fine ‘800 venne aggiunto un ulteriore spazio, sempre a pianta pressochè quadrata ma stavolta con soffitto a botte ribassata e rialzato di un gradino, sfondando l’abside verso Est. Due possenti paraste doriche sostengono il più esile arco trionfale che separa il presbiterio dalla navata centrale. In anni relativamente recenti è stato rifatto il pavimento, in marmo Trani e Rosso, traslando verso la navata i tre gradini che la separano dal Presbiterio. Il primo gradino è molto ampio, quasi un “pianerottolo” forse originato per accogliere inizialmente le balaustre di cui oggi non v’è traccia. L’altare post-conciliare, di tipo mobile, è collocato al limite dell’arco trionfale, in posizione alquanto avanzata rispetto all’antico altar maggiore. Si tratta di un oggetto d’arte realizzato forse negli anni ’80 da un artigiano locale, in legno di noce finemente intagliato e vagamente “neobarocco”. Al centro, un altorilievo raffigura il busto del martire San Vito, contitolare della chiesa. Il soffitto del coro presenta una decorazione centrale alla volta a crociera, rappresentante Cristo con il Sacro Cuore benedicente. Il pavimento, rifatto nel 1990, è in granito rosso rialzato di tre gradini dalla navata. L’Altare Maggiore (1922) è posto all’interno dell’ultimo ampliamento absidale, e da questo rialzato di due ulteriori gradini. Di forma e dimensioni modeste, tuttavia proporzionato alle dimensioni dello spazio in cui è posto, realizzato con marmi policromi, stucchi e decorazioni “neobarocche”. Due statue dei Martiri titolari Vito e Modesto, che reggono la palma del martirio, affiancano un “tempietto” neoclassico circondato da colonnine in marmo rosso, reggenti timpani ed una cupola ottagonale, che racchiude il Tabernacolo tuttora Custodia eucaristica, sormontato da una croce dorata.

Facciata
La facciata è di tipo neorinascimentale, di palladiana citazione anche se le proporzioni non sono ben calibrate. In effetti, come si è detto, la chiesa – e dunque anche la facciata – è il frutto dell’aggiunta ottocentesca delle navate laterali ad un corpo consolidato della precedente chiesa ad aula. Il risultato è una facciata “a due templi sovrapposti”, che integra le navate laterali in maniera armonica secondo lo schema inventato da Palladio (S. Giorgio Maggiore, il Redentore, San Francesco della Vigna….), anche se con risultati architettonicamente più modesti. Tutta la facciata poggia su un alto stilobate rivestito in pietra Dolomia (loc. “masegno”. La parte centrale, più alta e corrispondente all’antica chiesa, è scandita da quattro paraste doriche a sostegno di una trabeazione squisitamente classica, con fregio decorato a metope e triglifi; sopra, un frontone aggettante, con un piccolo oculo centrale non vetrato. Il portale d’ingresso, centrale, è sovrastato da una cornice a mensola e sopra questa da una finestra semicircolare. Le parti laterali della facciata, che corrispondono alle navatelle e architettonicamente rappresentano le porzioni del tempio minore compenetrato, sono stilisticamente trattate come la parte centrale ma con proporzioni ridotte: paraste, trabeazione con fregio, timpano. Al centro della muratura, un’alta finestra con coronamento semicircolare.
Torre campanaria
Il campanile, slanciato, è isolato dalla chiesa e posto all’angolo Sud-est di questa, oggi accanto alla successiva costruzione della Sala-patronato parrocchiale. Il basamento tronco-piramidale, gli angoli dell’alto fusto e della cella campanaria e gli spigoli della cuspide sono rivestiti in mattoni rossi di laterizio, fatto inusuale nel territorio valdobbiadenese. Le campiture del fusto sono intonacate e tinteggiate di colore bianco; al centro vi è l’orologio. La cella campanaria è dotata di quattro aperture ad arco racchiuse da altrettante paraste. La cuspide poggia su un tamburo ottagonale, ed è sormontata dalla croce dei venti.



Adeguamento liturgico  presbiterio - aggiunta arredo (ignota)
La soluzione adottata, caratterizzata da arredi mobili in legno di noce massiccio finemente intagliati, appare consolidata dal punto di vista spaziale e liturgico. Tuttavia, proprio la natura “mobile” degli stessi non soddisfa i requisiti previsti dalla Nota pastorale della Conferenza Episcopale italiana in ordine all’ “Adeguamento delle chiese secondo la riforma liturgica” del 31 Maggio 1996. L’altare e l’ambone sono in legno massiccio, ma soprattutto l’ambone appare modesto per dimensioni e bisognoso di maggior considerazione. La sede è costituita da sedie e sgabelli in legno, collocati centralmente su un palchetto ai piedi dell’Altar Maggiore, che con il suo Tabernacolo funge tuttora da Custodia Eucaristica. Davanti alla sede, un ulteriore leggio in noce intagliato, molto simile per lavorazione all’ambone e poco più piccolo di questo, appare poco convincente soprattutto per la possibile entrata in conflitto simbolico con la sede della Parola. La navata centrale corrisponde all’antica chiesa, fino al 1885 quando venne ampliata con l’aggiunta delle due navate laterali. Il suo grande soffitto a volta tagliata al centro dalla grande pala della Madonna in trionfo ammirata dai SS. Vito, Modesto e Crescenzia con il Beato papa Benedetto XI, è stato ricostruito nel 1921-22 dopo il crollo sotto i bombardamenti. Ai lati dell’arco trionfale che la divide dal presbiterio, due medaglioni dipinti rappresentano il Beato papa Benedetto XI, al secolo Nicolò Boccasino, originario proprio di San Vito di Valdobbiadene. Sopra l’ingresso, ad Ovest, una finestra semicircolare immette la luce del meriggio. Lo sfondamento degli spessi muri laterali della navata, per l’aggiunta delle navatelle laterali, è avvenuto con la realizzazione di tre grandi arcate per lato, sostenute da possenti colonne doriche. Il soffitto delle navate laterali è più basso (così come la sua copertura), e piatto con lavorazione a grandi cassettoni lisci. In fondo alle navatelle, ad Est, troviamo due altari in marmo rosso, dedicati ai martiri titolari San Vito (a destra) e Santa Crescenzia (a sinistra). Al centro della navata sinistra, l’altare dedicato a S. Antonio da Padova. All’inizio della stessa navata è opportunamente collocato il Fonte battesimale, in pietra monolitica, racchiuso da un cancelletto in ferro battuto finemente lavorato.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Triveneto
Diocesi di Padova
Parrocchia dei Santi Vito, Modesto, Crescenzia

Via Mirabello, 4 - San Vito, Valdobbiadene (TV)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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