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18/5/2024 Diocesi di Ferrara - Comacchio - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di San Pietro in Massafiscaglia <Massa Fiscaglia>
Data ultima modifica: 07/07/2019, Data creazione: 14/7/2009


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di San Pietro in Massafiscaglia


Altre denominazioni Chiesa dei Santi Pietro e Giacomo Apostoli


Ambito culturale (ruolo)  maestranze ferraresi (costruzione)



Notizie storiche  XI - XVI (costruzione intero bene)
La pieve di Massafiscaglia è ricordata già nel XI secolo ed era dedicata a San Pietro; aveva un portico antistante la facciata. Di essa sopravvive il solo campanile. Le poche notizie tramandate illustrano una chiesa di notevoli dimensioni, curiosamente con facciata a oriente, tre navate con tre ingressi, priva di abside. Le navate erano spartite in sei campate, con altari laterali e interamente affrescata. Non restaurata per lungo tempo, ai primi del Cinquecento risulta squallida e rovinata.
1515 - XVI (ristrutturazione intero bene)
Nel 1515 fu avviato un imponente restauro. Dopo questo intervento, o forse dopo il terremoto del 1570, l’orientamento della chiesa venne invertito e la facciata portata a occidente; furono alzate o sistemate le navate laterali e interamente imbiancata.
1759 - 1772 (ricostruzione coro)
Nel 1759 si registra una nota di padre Bresciani, un gesuita, che segnala lo stato di decadenza della chiesa. Nel 1762 il vescovo, mons. Gaspare Pizzolanti, durante la visita pastorale notò le problematiche evidenti della chiesa e decise di ricostruire in proprio il coro e la sagrestia capitolare, approvando in seguito un progetto dell’architetto Santini (o Franchini) di Ferrara. Nel 1763 fu posata la prima pietra del nuovo coro, costruito 20 piedi più indietro rispetto alla parete di fondo, o ex facciata della primitiva chiesa. La scomparsa di Mons. Pizzolanti nel 1765 privò la fabbrica della rendita annua da lui promessa e impegnata in proprio. Il coro e la sagrestia dietro l’altare del Santissimo furono comunque terminati nel 1772, ma l’evidente difformità rispetto al resto della chiesa rendeva necessario il completamento dei lavori.
1795 - 1796 (ricostruzione aula)
Il Comune era da lungo tempo tenuto alla manutenzione della navata centrale della chiesa, obbligo che aveva a lungo disatteso. Quando nel 1788 fu proposto di concorrere con una cifra annua alla ricostruzione della parrocchiale, anziché intervenire con una spesa ben maggiore a restauri su un edificio antico, il consiglio comunale approvò all’unanimità. I lavori ripresero soltanto nel 1796, quando fu demolito il corpo centrale della chiesa ad eccezione dei dieci pilastri antichi che reggevano la nave centrale, che furono incatenati e rivestiti. In otto mesi fu edificato il grezzo, ma gli eventi bellici e l’occupazione francese imposero una nuova sospensione dei lavori.
1820 - 1830 (completamento intero bene)
Mons. Crispino Mazzotti, vescovo dal 1820 al 1825, diede nuovo impulso alla costruzione, compiuta poi dal successore mons. Ignazio Cadolini. Sarà cura dell’arcivescovo di Ravenna mons. Michele Virgili riconsacrare la chiesa nel maggio 1830.
1916 - 1929 (restauri intero bene)
Nel 1888 i coperti laterali minacciavano rovina, l’umidità aveva corrotto le travi. Nel 1896 si registra anche lo stato fatiscente dell’intonaco per gli stessi motivi. Con l’ingresso di Mons. Paolo Zauli (1916) viene avviata una stagione di restauri e ammodernamenti conclusi nel 1930, nel centenario della riconsacrazione. I lavori compresero il rimaneggiamento del tetto delle tre navate, attuato nel 1916, la posa del primo impianto luce nel 1918, la posa del nuovo pavimento in mattonelle di graniglia verdi, rosse e bianche nel 1928-29, la posa di gradini degli altari in graniglia o in marmo, e infine la riparazione di soffitti.
1944 - 1948 (restauri intero bene)
Don Pio Fusari, arciprete dal 1937 al 1948, riparò i danni che il bombardamento delle case poste dietro la chiesa provocarono all’abside. Nella stessa occasione rinnovò tutti i telai delle finestre, già costruiti in larice e fortunatamente non ancora posti in opera.
1959 - 1978 (restauri intero bene)
Gli ultimi restauri alla chiesa sono stati avviati nel 1959 e terminati nel 1978, comprendendo il coperto, le strutture e gli arredi: sono stati sostituiti i banchi e le porte.
1993 - 1993 (restauro coperto)
Nel 1993 fu ristrutturato il tetto.



Descrizione  La chiesa di Massa Fiscaglia sorge al centro del paese, in affaccio sulla piazza principale e di fronte alla sede comunale. Conserva ancora memorie della sua storia più antica nel campanile, nella casa canonica addossata e in minima parte nelle strutture proprie. Presenta una facciata spoglia, in laterizio a vista, a salienti rampanti; i fianchi per quanto indagabili evidenziano i volumi delle navi laterali con pareti mute e il cleristorio finestrato. Il presbiterio è concluso da un'abside semicircolare. L'interno è scandito da pilastri fra i quali s'impostano gli archi a tutto sesto che dividono le navi; la navata centrale è voltata a botte costolonata con unghie e le navi laterali a crociera. Il presbiterio è inquadrato da lesene e illuminato da finestre a lunetta; la copertura è a vela con cupolino centrale. Un'abside semicircolare conclude il volume dell'aula.

contesto
Il paese di Massafiscaglia sorge lungo un’ansa del Po di Volano; il centro è oggi costituito da edifici perlopiù a due piani di datazione differente, considerando le piene del fiume e i bombardamenti della seconda guerra mondiale che costrinsero alla riedificazione di parte del paese. La chiesa si affaccia sulla piazza principale, di fronte alla sede comunale, circondata da case d’abitazione, servizi e luoghi di ritrovo. Il cimitero è dislocato a sud est dell’abitato. La chiesa è orientata.
impianto planivolumetrico
L’aula è parte di una aggregazione orizzontale di volumi che comprende un insieme di edifici, già Palazzo Vescovile, che si sviluppano a U a sud dell’aula, con le terminazioni che si addossano al presbiterio e al fianco destro dell’aula presso la facciata e una corte interna sulla quale affaccia il prospetto sud dell’aula stessa. Il campanile è aggregato all’ultimo volume di questa corte.
esterno
La chiesa affaccia su una piazza a sviluppo longitudinale che connette l’edificio sacro alla sede comunale. La facciata, a salienti rampanti, mostra un paramento in laterizio a vista ed è completamente priva di decorazioni o partizioni della superficie, fatta eccezione per quattro lesene tronche binate che affiancano il portale sormontato da una nicchia per statua, oltre le quali si aprono i due ingressi laterali sormontati da finestre rettangolari. Le ali della facciata culminano in muretti dal profilo mistilineo sormontati da cippi lapidei con palle; salienti rampanti raccordano le ali al corpo centrale concluso da un tetto a capanna con tre cippi sommitali con croci. Il fianco sinistro evidenzia l’aggetto del volume della navata laterale, intonacato, privo di finestrature o partizioni della superficie, coperto a leggio; nel cleristorio si aprono finestre ad arco ribassato e una lunetta all’altezza del presbiterio. Quest’ultimo è concluso da un’abside semicircolare finestrata. Il fianco destro è compreso nella corte interna e non è indagabile.
pianta
A tre navate, con presbiterio quadrangolare e abside semicircolare.
interni
Si accede all’aula mediante un portale a due battenti privo di bussola, sormontato da una cantoria a tutta larghezza impostata su quattro colonne con capitelli ionici. La cantoria ospita l’organo. Gli ingressi laterali si aprono in corrispondenza delle navate minori. L’aula è pavimentata a cementine rosse e bianche. Il volume dell’aula è scandito in tre navate e cinque campate da pilastri di passo regolare entro i quali si inscrivono i fornici a tutto sesto che separano le navate. Nella navata centrale ai pilastri si addossano lesene con capitelli ionici sui quali s’imposta una trabeazione continua modanata, con fregio muto, sulla quale s’imposta a sua volta la copertura a botte costolonata con unghie in corrispondenza di ciascuna campata; entro le unghie si inscrivono le finestre. Le navate laterali ospitano un altare per ciascuna campata, addossato alle pareti laterali; le campate sono scandite da archi trasversali sui quali si impostano le crociere di copertura. La navata sinistra è conclusa da una cappella laterale al presbiterio, con accesso anche da quest’ultimo: in essa è ospitato l’altare antico con custodia eucaristica. Il presbiterio è definito da lesene in aggetto maggiore, è rialzato di due gradini a profilo mosso e voltato a vela con cupolino centrale a profilo mosso; ai lati del presbiterio due lunette s’impostano sulla trabeazione e illuminano l’area. Un’abside semicircolare finestrata conclude l’aula.
impianto strutturale
Struttura portante in laterizio; orizzontamenti non indagabili. Manto in coppi.
apparati liturgici
L’assemblea è ordinata in due file di panche disposte a battaglione nella navata centrale; altre panche sono disposte nelle navi laterali e nei fornici fra le navate. Il presbiterio ospita l’altare post conciliare al centro dell’aula, l’ambone a sinistra, numerose sedie per i chierici, una croce astile e un badalone; sul fondo dell’abside si addossa un coro ligneo che percorre l’intero perimetro. La sede è mobile. La custodia eucaristica è nella cappella di fondo della navata sinistra, laterale al presbiterio, alla quale si accede anche mediante un arco direttamente dal presbiterio stesso; il tabernacolo è posizionato fra i gradini dell’altare antico. Un confessionale ligneo è collocato presso la controfacciata. Il fonte battesimale, in legno e marmo, è collocato nella prima cappella a sinistra dell’ingresso ma non viene utilizzato.



Adeguamento liturgico  altare - aggiunta arredo (1969-1970)
L’altare per la celebrazione al popolo è stato posato in chiesa fra il 1969 e il 1970 ed è opera della ditta Marchesini di Bologna, alla quale si devono anche l’ambone e le decorazioni che ornano l’accesso alla cappella del Santissimo. Nello stesso periodo è stata tolta la balaustra. L’altare antico, in legno marmorizzato, è stato dislocato nella cappella del Santissimo insieme al reliquiario e la cassetta degli oli santi.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Emilia-Romagna
Diocesi di Ferrara - Comacchio
Vicariato San Cassiano Martire
Parrocchia dei Santi Pietro e Giacomo

p.zza Ferrari, 3 - Massa Fiscaglia (FE)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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