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Chiesa di Santa Maria Assunta <Tregnago>
Data ultima modifica: 27/08/2019, Data creazione: 8/3/2011


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di Santa Maria Assunta


Altre denominazioni S. Maria Assunta


Autore(Ruolo)  Massei, Maurizio (sagrato, sistemazione )



Ambito culturale (ruolo)  architettura altomedievale (origini e costruzione)
romanico (protiro pensile, costruzione)
romanico (cappella di Ognissanti, costruzione)
gotico (fonte battesimale, collocazione)
barocco (porta tra pieve e oratorio, chiusura)
neoclassico (torre campanaria, crollo)
architettura neo-romanica (intero bene, demolizione e ricostruzione)
architettura neo-romanica (torre campanaria, costruzione)
arte contemporanea (soffitto navata, decorazione)
architettura contemporanea (intero bene, ampliamento)
architettura contemporanea (facciata, rinnovamento)
architettura contemporanea (sagrato, sistemazione)



Notizie storiche  ante 1145 - 1145 (origini e costruzione intero bene)
La pieve di S. Maria a Tregnago ha origini molto antiche. Nonostante alcuni storici, basandosi soprattutto sulla dedicazione alla Vergine, facciano risalire la costruzione dell'edificio originario al V-VI sec., il primo documento scritto inerente S. Maria risale all'anno 1145. Si tratta di una bolla emananata da Papa Eugenio III a favore del vescovo Tebaldo II, con la quale gli veniva confermato il possesso di numerosi beni, tra i quali figura anche la nostra chiesa ("curatem Calavenae cum plebe et capellis et decimis et familiis et cunctis suis pertinentiis").
ante 1180 - 1180 (costruzione intero bene)
Nella seconda metà del XII sec. la chiesa venne riedificata e completata attorno all'anno 1180. Pare che l'edificio di questa fase, in stile romanico veronese, fosse oriento a ponente, avesse pianta basilicale a tre navate e soffitto a capriate lignee. Durante i lavori di riedificazione della chiesa di S. Maria, per qualche anno svolse la funzione di pieve l'adiacente chiesetta di S. Martino o della Disciplina.
XIV sec. - XIV sec. (costruzione protiro pensile)
Nel Trecento in facciata venne collocato un protiro pensile. Verso la fine del sec. XIX venne staccato dalla sua collocazione originaria e sistemato sul prospetto dell'oratorio romanico di S. Martino, situato a lato della pieve.
ante 1409 - 1409 (costruzione cappella di Ognissanti)
In data 18 maggio 1409 tale Giovanni Casari, membro di una delle famiglie più importanti della zona, si recò in Curia Vescovile dichiarando di ssere "patronus" dell'altare di Ognissanti, recentemente edificato nella pieve di S. Maria in Tregnago. Sostiene inoltre di averlo dotato di una rendita corrispondente a 12 campi e mezzo, arativi e prativi.
1438 - 1438 (collocazione fonte battesimale)
Il fonte battesimale, visibile tutt'ora in chiesa, venne collocato nell'anno 1438, come attestato dall'iscrizione su di esso incisa che recita: "DO/MP/JACOBUS/RUBEUS DE VERONA/ARCH/IPBR/HUIUS/ECCLEX/IE FIERI FECIT/1438 V JULII".
1525 - 1553 (visite pastorali vescovo Giberti e Lippomano carattere generale)
Tra il 1515 ed il 1541 numerose furono le visite pastorali del vescovo Giberti (1524-1543). Al 1553 risale invece la visita del vescovo Lippomano (1548-1558). Dai verbali delle stesse veniamo a sapere che il fonte battesimale era dotato di ciborio (oggi scomparso), che il campanile era in ottime condizioni, ma che il tetto necessitava di urgenti riparazioni. Gli altari erano tre: il maggiore, dedicato alla Vergine e due laterali, uno dedicato a S. Giovanni e l'altro, dedicato a Ognissanti, di proprietà della famiglia Casari.
ante 1588 - 1588 (passaggio al monastero dei SS. Nazaro e Celso carattere generale)
Verso la fine del sec. XVI l'abbazia dei SS. Nazaro e Celso in Verona acquisì i diritti della pieve di Tregnago. I vari abati ne divennero arcipreti, delegando però la cura pastorale a dei parroci appositamente eletti e poi confermati dal vescovo diocesano.
1636 - 1636 (chiusura porta tra chiesa e oratorio di S. Martino)
Nel 1636, su ordine del vescovo di Verona Marco Giustiniani (1631-1649), venne murata la porta di collegamento tra la pieve di S. Maria e l'adiacente oratorio di S. Martino o della Disciplina (aperta il secolo precedente).
1843 - 1843 (cappelle soggette alla pieve carattere generale)
La visita pastorale del vescovo Pietro Aurelio Mutti (1841-1851), a Tregnago nel 1843, fornisce l'elenco delle cappelle soggette alla pieve. Esse sono: S. Martino, ad essa adiacente, S. Egidio, S. Dionigi a Marcemigo, la chiesetta della Maternità della Beata Vergine in contrada Rancani, la cappella della Presentazione di Maria in contrada Finetti e l'oratorio privato dei conti Cipolla.
1878 - 1878 (crollo torre campanaria)
Il 28 novembre 1878 crollò il campanile della pieve. Si trattava di un torrione in stile romanico, la cui cella campanaria era caratterizzata da quattro grandi bifore. Oggi a ricordo dell'evento sul muro esterno meridionale della chiesa attuale è stata murata un'epigrafe recante il testo: "QUI SI ERGEVA L'ANTICA TORRE PARROCCHIALE OTTO VOLTE SECOLARE CHE LOGORA DAL TEMPO LA SERA DEL XXVII NOVEMBRE MDCCCLXXVIII ROVINO' DALLE FONDAMENTA. A SS. MARIA ASSUNTA PATRONA DI QUESTA PARROCCHIA SIA PERPETUA RICONOSCENZA PERCHE' RESTO' INTATTA LA CHIESA INTATTE LE CAMPANE E SALVA OGNI VITA UMANA".
1879 - 1880 (demolizione e ricostruzione intero bene)
Ad un anno di distanza dal crollo della torre campanaria, ritenendo anche la chiesa in precarie condizioni, anzichè restaurarla si ritenne di demolirla e costruirne una ex novo al suo posto. L'opera fu affidata a don Angelo Gottardi, che nella progettazione della nuova fabbrica si ispirò al tardo medioevo. Risultò un edificio, quello attuale, dalle forme neo-romaniche. Venne mantenuta l'antica facciata. A ricordo dell'evento venne collocata una lapide il cui testo recita: "IL GIORNO XXVII NOVEMBRE MDCCCLXXIX PRIMO ANNIVERSARIO DELLA ROVINA DELLA ANTICA TORRE PARROCCHIALE IL POPOLO FEDELE DI TREGNAGO SCIOGLIENDO UN VOTO DI RICONOSCENZA A MARIA SS. ASSUNTA DEMOLITA L'ANTICA CHIESA QUESTO NUOVO TEMPIO NELLE STRETTEZZE DELLA PIU' AVVERSA STAGIONE CON MIRABILE SLANCIO RELIGIOSO NEL PERIODO DI SOLI SEI MESI INNALZATO SOLENNEMENTE INAUGURAVA".
1889 - 1892 (erezione campanile)
Tra il 1889 ed il 1892 venne eretta la nuova torre campanaria.
1898 - 1900 (decorazione soffitto navata)
Tra il 1898 ed il 1900 venne decorato il soffitto della chiesa, con motivi e soggetti che si ispirano all'antica chiesa cittadina di S. Anastasia.
1914 - 1922 (ampliamento e rinnovamento facciata intero bene)
Tra il 1914 ed il 1922 la chiesa venne ampliata in lunghezza con l'aggiunta di una campata. In tale occasione venne anche edificata la nuova facciata, l'attuale.
1922/10/14 - 1922/10/14 (consacrazione carattere generale)
Il giorno 14 ottobre 1922 la chiesa fu consacrata dal vescovo Bartolomeo Bacilieri (1900-1923).
2014 - 2014 (sistemazione sagrato)
Risale al 2014 l'intervento di sistemazione del sagrato. Progetto a firma dell'arch. Maurizio Massei.



Descrizione  Nonostante il primo documento inerente la pieve di Tregnago risalga all'anno 1145 (bolla emanata da Papa Eugenio III, a favore del vescovo di Verona Tebaldo II), è molto probabile che le sue origini siano da collocare più indietro nel tempo, almeno all'VIII sec. L'edificio originario era sicuramente ad aula unica, con tetto a capriate e facciata a capanna rivolta a ponente. Verso la fine del XVII sec. la pieve di S. Maria Assunta e le sue rendite vennero acquistate dal monastero cittadino dei SS. Nazaro e Celso. Da allora gli abati del cenobio divennero anche arcipreti di Tregnago, i quali delegavano però la cura pastorale a parroci appositamente eletti e poi confermati dal vescovo. Forte fu sempre il legame con l'adiacente chiesetta romanica della Disciplina o di S. Martino, così come forte fu il legame con le altre cappelle sparse nel territorio soggetto alla pieve. Nel 1878 crollò il campanile della chiesa e poco tempo dopo venne demolita anche chiesa, in precarie condizioni statiche. Nel 1879 partirono i lavori di ricostruzione, che terminarono l'anno seguente. Risultò un edificio di vaste dimensioni, in stile neoromanico con facciata a salienti rivolta a sud-ovest, caratterizzata dall'alternanza di filari di cotto e blocchi di tufo (a richiamare il romanico veronese), dal portale d'ingresso strombato e dal rosone soprastante. Tra il 1889 ed il 1892 venne eretta anche la nuova torre campanaria, molto slanciata. Tra il 1914 ed il 1922 l'edificio venne ampliato in lunghezza con l'aggiunta di una campata. Impianto planimetrico di tipo basilicale a tre navate; il presbiterio è preceduto da un ampio transetto i cui bracci sono conclusi con la cappella della Madonna, a destra, e la cappella del S. Cuore, sul lato opposto; presbiterio a pianta quadrangolare rialzato di tre gradini, abside emergente a sviluppo poligonale a cinque lati. Le navate sono coperte da una teoria di volte a crociera, intervallate da costolonature trasversali e con sottili nervature in aggetto, decorate con un articolato apparato pittorico che disegna volute e motivi vegetali che ricordano la decorazione del soffitto della chiesa cittadina di S. Anastasia; il volume absidale è concluso da una volta ad ombrello con nervature su peducci pensili. Copertura a due falde in corrispondenza del volume centrale, ad unico spiovente lungo le navate laterale, con struttura lignea portante e manto in coppi di laterizio. La pavimentazione dell’aula è realizzata in piastrelle di cemento con inerti colorati che disegnano un motivo geometrico a riquadri bianchi e neri con andamento obliquo; il piano del presbiterio è pavimentato in marmo bianco locale e riquadrature in marmi policromi.

Pianta
Impianto planimetrico di tipo basilicale a tre navate, di cui la centrale di larghezza doppia rispetto alle laterali, separate da due file di pilastri a sezione rettangolare alternati a colonne polistili; il presbiterio è preceduto da un ampio transetto i cui bracci laterali si concludono con la cappella della Madonna, a destra, e la cappella del S. Cuore, sul lato opposto, entrambe protette da balaustra e con il piano rialzato di un gradino. L’asse maggiore della navata centrale si prolunga, oltre la crociera del transetto, con il presbiterio a pianta quadrangolare, rialzato di tre gradini e fiancheggiato da navatelle laterali, per concludersi con l’abside emergente a sviluppo poligonale a cinque lati. L’ingresso principale, con bussola lignea interna, si apre al centro della parete di facciata ed è preceduto da tre gradini esterni; lungo entrambi i fianchi laterali dell’aula si aprono gli ingressi laterali, di cui quello sul fianco meridionale avviene con il passaggio da un ambiente di disimpegno all’interno di un corpo di fabbrica che pone in collegamento la chiesa parrocchiale con l’adiacente chiesa romanica della Disciplina (o Oratorio di S. Martino). La sacrestia, raggiungibile dall’ultima campata della navata destra, è inserita all’interno di un corpo edilizio che si sviluppa lungo il fianco meridionale della chiesa, a partire in corrispondenza del presbiterio, prolungandosi verso est fino a collegarsi con la torre campanaria; sul lato meridionale è invece collegato all’edificio dell’antica casa canonica.
Facciata
Facciata a salienti, rivolta a sud-ovest. Al centro si apre il portale strombato a tutto sesto. Sopra di esso sono allineate quattro bifore, sovrastate a loro volta, nel registro superiore, da un'altra fila costituita da tre bifore, al di sopra delle quali è collocato un rosone in pietra tenera. Ai lati del portale d'ingresso, nelle pareti di pertinenza delle navate laterali, una bifora per lato fornisce luce all'interno dell'edificio. I sottogronda degli spioventi sono decorati con archetti pensili. L'intero prospetto è caratterizzato dall'alternanza di fasce in cotto e fasce in mattoncini di laterizio, uno dei tipici elementi del romanico veronese. Sul vertice sommitale e su quelli laterali degli spioventi sono collocate edicolette di gusto gotico.
Strutture di elevazione
Le strutture di elevazione sono realizzate in muratura portante di pietrame misto legato con malta di calce, con prevalenza di conci di pietra calcarea locale e tessitura prevalentemente irregolare. Lungo i fianchi longitudinali dell’aula sono presenti contrafforti murari con interasse corrispondente a quello delle campate della navata centrale. Sono presenti tiranti metallici trasversali lungo le navate laterali per contrastare la spinte delle strutture voltate. La parete di facciata è realizzata con una tessitura muraria regolare lasciata a vista, costituita da corsi di conci squadrati di tufo, alternati a filari in mattoni pieni di laterizio.
Strutture di orizzontamento e/o voltate
Le tre navate in cui si articola lo spazio interno della chiesa sono coperte da una teoria di volte a crociera in muratura, intervallate da costolonature trasversali e con sottili nervature in aggetto, fortemente caratterizzate da un articolato apparato decorativo pittorico a tempera. Il volume absidale è concluso da una volta ad ombrello con nervature su peducci pensili, anch’essa interamente decorata con motivi vegetali.
Coperture
La struttura portante della copertura a due falde che chiude la navata centrale è realizzata con un sistema di capriate lignee; le navate laterali sono coperte da una copertura ad unica falda inclinata sorretta da capriate asimettriche; orditura secondaria di tipo tradizionale costituita da arcarecci e correntini in legno; manto sottocoppo in tavelle di cotto; manto di copertura in coppi di laterizio.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione dell’aula è realizzata in piastrelle di cemento con inerti colorati che disegnano un motivo geometrico a riquadri bianchi e neri con andamento obliquo. Il piano del presbiterio è pavimentato in marmo bianco locale e riquadrature in marmi policromi (nembro giallo e breccia rosata); gli ambienti laterali al presbiterio presentano una pavimentazione in piastrelle di cemento bianche e nere alternate e posate a corsi obliqui. La pavimentazione del vano absidale presenta un primo settore in cui si alternano quadrotte di marmo rosso Verona e pietra bianca locale, mentre un secondo settore riprende la pavimentazione dell’aula.
Prospetti interni
L’ampio impianto spaziale dell’aula è scandito in tre navate separate da due file di pilastri e colonne polistili a sostegno di arcate a tutto sesto che ritmano la visione prospettica d’insieme che si conclude con il presbiterio e l’abside poligonale. I prospetti longitudinali si articolano nei due registri corrispondenti alla navata centrale ed alle navate laterali. I fianchi della navata centrale sono segnati, in corrispondenza dei pilastri polistili, da lesene che si prolungano fino all’imposta delle crociere; le archeggiature del registro inferiore presentano la ghiera dell’arco con decorazione che simula l’alternanza di conci in tufo e corsi di mattoni; nel registro superiore si aprono strette monofore anch’esse con ghiera decorata a finti mattoni e tufo. I prospetti longitudinali delle navate laterali sono ritmati da lesene decorate a finto marmo rosso alternate a capitelli pensili sui quali si impostano le crociere della volta. Lo spazio si dilata con l’ampio transetto, i cui prospetti sono interessati da un analogo trattamento decorativo. Il vano del presbiterio è sottolineato da quattro possenti pilastri polistili, e si apre verso le navatelle laterali con una doppia archeggiatura con colonnina centrale. L’articolata composizione architettonica è unificata armoniosamente dal ciclo pittorico che interessa l’intera struttura voltata.
Prospetti esterni
I prospetti esterni, dalla geometria semplice e regolare, si articolano nei registri corrispondenti alle navate interne e nei volumi emergenti dei bracci laterali del transetto e degli ambienti annessi; i fianchi longitudinali, ritmati dai contrafforti murari che si raccordano alla cornice sottogronda a semplice modanatura, sono interessate da una teoria di strette monofore ad arco a tutto sesto e con profili in pietra che interrompono la continuità muraria. I paramenti esterni sono rivestiti con una intonacatura cementizia.
Campanile
Torre campanaria collocata sul retro dell'edificio, con esso comunicante tramite un locale di collegamento. Pianta quadrata, fusto molto slanciato, privo di elementi architettonici di rilievo, interamente edificato in laterizio. Cella campanaria pronunciata in lunghezza, caratterizzata da quattro trifore a tutto sesto inscritte in altrettanti archi centinati. Sui vertici laterali della cella sono collocati quattro pinnacoli in muratura, sovrastati da coni in rame. Copertura a piramide in rame. Sul vertice sommitale campeggia un angelo con le ali spiegate.



Adeguamento liturgico  presbiterio - aggiunta arredo (1965-1975)
L'intervento di adeguamento liturgico del presbiterio ha previsto l’introduzione del nuovo altare mobile rivolto verso l’aula. Si conservano le antiche balaustre in marmo e l'altare maggiore pre-conciliare con il tabernacolo.
presbiterio - aggiunta arredo (2007)
Il piano del presbiterio è stato prolungato verso la navata con una struttura in legno, sovrapposta ai gradini che precedevano la balaustra, costituita da una scalinata centrale fiancheggiata da due podi laterali.
altare - aggiunta arredo (1965-1975)
Altare mobile con struttura in ferro e pannello frontale in rame decorato a bassorilievo rappresentante "L’Ultima Cena", rialzato su una pedana lignea.
sede - aggiunta arredo (1965-1975)
Sedili mobili in legno collocati ai piedi dell’altare maggiore pre-conciliare; la sede del celebrante, in posizione centrale, è rialzata su una pedana in legno.
ambone - aggiunta arredo (1965-1975)
Leggio mobile in legno con struttura in ferro, successivamente posizionato sul podio a sinistra della scalinata del presbiterio.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Triveneto
Diocesi di Verona
Vicariato Foraneo dell'Est Veronese
Parrocchia di Santa Maria Assunta

Via dei Bandi - Tregnago (VR)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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