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Chiesa di San Zeno Vescovo <Roverchiara>
Data ultima modifica: 16/04/2019, Data creazione: 8/3/2011


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di San Zeno Vescovo


Altre denominazioni S. Zeno Vescovo


Autore(Ruolo)  Ferrarini, Giuliano (facciata e campanile, restauro)
Runggaldier, Hermann Josef (portale, rivestimento bronzeo)



Ambito culturale (ruolo)  romanico (intero bene, origini e costruzione)
architettura rinascimentale (intero bene, costruzione)
neoclassico (intero bene, ampliamento)
neoclassico (intero bene, rinnovamento)
neoclassico (campanile, completamento)
neoclassico (intero bene, ampliamento e rinnovamento)
neoclassico (campanile, sostituzione cupola)
architettura contemporanea (facciata e campanile, restauro)
arte contemporanea (portale, rivestimento bronzeo)



Notizie storiche  1041 - 1471 (origini e costruzione intero bene)
La prima notizia certa, inerente la pieve di S. Zeno in Roverchiara, si trova in un documento del 1041. Si tratta di un atto di compravendita di due appezzamenti di terra tra due soggetti, uno dei quali è indicato con il nome di Teuperto e con il titolo di arciprete della pieve di S. Zeno in Roverchiara ("Teupertus Archipresbiter de Plebe Sancti Zenoni sita in Rueclara"). Un secolo più tardi la pieve è nuovamente menzionata nell'importante bolla emessa da papa Eugenio III nel 1145, con la quale confermava al vescovo Tebaldo (1135-1157) i suoi diritti sulle chiese della diocesi ("Curtem Ripeclarae cum plebe et cappellis, decimi set familiis ceterisque suis pertinenciis"). Diritti che furono ribaditi anche successivamente da papa Lucio III (1184), Urbano III (1185), Innocenzo III (1202). Di tale edificio si è perso ogni traccia. Sembra probabile sia stato distrutto dalla rovinosa piena dell'Adige che si abbatté sulla bassa veronese nel 1471.
XVI sec. - XVI sec. (costruzione intero bene)
I documenti in nostro possesso non citano la data in cui presero il via i lavori di ricostruzione. Nel 1526 la chiesa doveva però essere già stata ultimata se Callisto, vicario del vescovo Gian Matteo Giberti (1524-1543), giunto a Roverchiara in visita pastorale, la descrisse in buono stato. Di diverso tenore è l'estratto della visita pastorale condotta qualche decennio più tardi (1580) dal vescovo Agostino Valier (1565-1606), il quale descrive la chiesa in cattive condizione e di dimensioni inadeguate. Ordinò pertanto che fosse ampliata e predispose un piano di finanziamento ("ecclesiam ipsam reparari et ampliorem fieri et instituit pro ipsa fabrica tre fabricatores"), prevalentemente a carico della comunità di Roverchiara, dei trentaquattro chierici della pieve e dell'arciprete.
XVI sec. - XVII sec. (ampliamento intero bene)
Dai lavori di restauro ed ampliamento ordinati dal vescovo Agostino Valier, risultò un edificio con pianta ad aula unica, movimentata da quattro altari e culminante in un'abside rettangolare. Sul lato sinistro del presbiterio era situata la sagrestia e sul lato destro della navata, adiacente all'ingresso, il locale a custodia del fonte battesimale. A questa fase appartiene anche il campanile, la cui costruzione ebbe inizio nel 1553 e si concluse nel secolo XVIII.
1774 - 1788 (rinnovamento intero bene)
Tra il 1774 ed il 1788 la chiesa subì altre modifiche planimetriche, tra cui la riduzione degli altari da cinque a tre. Al medesimo periodo risalgono anche la costruzione della facciata neoclassica, mantenuta anche nel corso degli interventi successivi, la costruzione della bellissima canonica (completata nel 1778, come ricorda l'epigrafe murata in facciata : "Parochiales aedes / vetustate coruptas / Joan Simionius A. V.F. Domo / mestrensis / ampliores elegantioresque / reddit i/ anno MDCCLXXVIII"), interamente affrescata al suo interno.
1789 - 1789 (completamento campanile)
Nel 1789 si completò la parte sommitale della torre campanaria con la posa della cuspide a cipolla (1789).
1843 - 1860 (ampliamento e rinnovamento intero bene)
Verso fine Ottocento la capienza della chiesa divenne insufficiente ad accogliere i fedeli, dato l'incremento della popolazione di Roverchiara. Su impulso dell'allora parroco don Michele Loda, si prese la decisione di ingrandire l'edificio. La redazione del progetto fu affidata all'arch. milanese Cerini. I lavori, iniziati nel 1843, si protrassero, per mancanza di fondi, fino al 1860. Dell'edificio precedente si mantennero la facciata e le murature laterali fino alla crociera. Da essa si staccano due braccia laterali terminanti con cappelle semicircolari, mentre una maestosa volta a cupola copre la parte centrale dell'edificio, culminante con un'abside rettangolare con coro semicircolare. Da allora la chiesa ha mantenuto la stessa conformazione.
1900 - 1910 (sostituzione cuspide campanile )
All'inizio del Novecento la cuspide a cipolla fu sostituita da quella attuale, a piramide.
2000 - 2007 (restauro facciata e campanile)
Tra il 2000 ed il 2007 sono stati condotti necessari interventi di restauro conservativo sulla facciata e sul campanile della chiesa parrocchiale. Progetto a cura dell'arch. Giuliano Ferrarini di Verona.
2011 - 2011 (rivestimento bronzeo portale)
Nel 2011 la porta lignea d'ingresso alla chiesa è stata impreziosita da un pregiato rivestimento bronzeo, con scene raffiguranti la vita di S. Zeno, opera dell'artista altoatesino Hermann Joseph Runggaldier.



Descrizione  Chiesa dalle origini molto antiche. Come attestato da un documento datato 1041, S. Zeno in Roverchiara era una pieve "cum decimis et cappellis". Distrutta da una piena dell'Adige nel 1471, l'edificio venne prontamente ricostruito ed ampliato a più riprese. L'edificio attuale è frutto della ricostruzione avvenuta nella seconda metà del XIX sec. (1860). L'edificio si presenta con facciata neoclassica. Impianto planimetrico a croce latina, con ampio transetto e presbiterio a pianta quadrangolare rialzato di tre gradini e concluso con abside emergente a sviluppo semicircolare; nelle cappelle absidate a conclusione dei bracci del transetto trovano sede l'altare di S. Giuseppe, a sinistra, e l'altare della Madonna, a destra. L'interno della chiesa, caratterizzato da un'armonica ed elegante composizione architettonica e decorativa d'insieme, presenta i prospetti ritmati da lesene doriche su cui si imposta l'alta trabeazione modanata che percorre l'intero perimetro. La navata è coperta da una volta scandita in tre crociere da costolonature trasversali in lieve aggetto; la crociera del transetto ed il presbiterio sono sovrastati da cupole su pennacchi. Copertura a due falde con struttura lignea portane e manto in coppi di laterizio. La pavimentazione della navata centrale e dei bracci del transetto è realizzata in quadrotte di marmo rosso Verona e biancone; la crociera del transetto è pavimentata con un motivo a stelle concentriche ad otto punte realizzate con fasce alterne in marmo bianco e rosso Verona; il presbiterio è pavimentato con un motivo geometrico in marmi policromi.

Pianta
La chiesa presenta un impianto planimetrico a croce latina, con ampio transetto e presbiterio a pianta quadrangolare rialzato di tre gradini e concluso con abside emergente a sviluppo semicircolare. Lungo il fianco meridionale della navata, scandita in tre campate, si apre nel primo intercolumnio l'apertura che consente il collegamento con la torre campanaria adiacente e con la scala che permette di raggiungere la cantoria sovrastante l'ingresso principale; nel secondo intercolumnio si apre l'accesso al battistero contenuto all'interno di un'absidiola semicircolare. Lo spazio della navata si dilata nella crociera centrale, all'intersezione con il transetto, i cui bracci laterali sono conclusi da una cappellina absidata semicircolare rialzata di tre gradini; nella cappella sinistra è ospitato l'altare di S. Giuseppe, mentre nella cappella destra trova sede l'altare della Madonna. L'ingresso principale, con bussola lignea interna, si apre al centro della parete di facciata; l'ingresso laterale si apre in corrispondenza del braccio sinistro del transetto, raggiungibile percorrendo un corridoio coperto compreso tra il fianco settentrionale della chiesa e l'edificio dell'adiacente casa canonica. Sul fianco destro del presbiterio si sviluppa una sequenza di ambienti ospitanti un locale di servizio, la cappella feriale (ex sacrestia) e l'attuale sacrestia; sul lato opposto si colloca l'antico Oratorio, ambiente ora utilizzato come ricreatorio e teatro parrocchiale.
Facciata
Il prospetto principale, in marmo bianco, è tipicamente neoclassico. Quattro lesene scanalate di ordine ionico sostengono un semplice architrave sormontato da un frontone triangolare, decorato al suo interno con due grandi ali a bassorilievo. Sui vertici poggiano tre statue raffiguranti, da sinistra a destra, la Beata Vergine Maria, il Sacro Cuore Benedicente e S. Giovanni Evangelista, tutte novecentesche. Tra le lesene, due nicchie contengono le statue ottocentesche di S. Antonio di Padova con bambino che regge un cesto di pani a sinistra e di S. Zeno Vescovo a destra. Al centro della facciata una grande lapide riporta l'iscrizione: "A Dio grande eterno / in onore / di S. Zenone Vescovo e Martire / la pietà dei fedeli / anno MDCCCLX". Cinque riquadri affrescati con soggetti sacri, recentemente restaurati, completano la decorazione. Di questi, i tre del registro superiore rappresentano al centro Gesù che predica alle moltitudini, a sinistra la Madonna e a destra S. Giuseppe; i due del registro inferiore sono invece lacunosi e difficilmente interpretabili. Il semplice portale d'ingresso rettangolare è sormontato da una cornice centinata sostenuta da due mensole arcuate. La porta è stata recentemente impreziosita con un rivestimento bronzeo, con scene raffiguranti la vita di S. Zeno.
Strutture di elevazione
Le strutture di elevazione sono realizzate in muratura portante di mattoni pieni di laterizio con puntuali brani murari in conci di pietra. Nel sottotetto corrispondente alla crociera centrale è ben leggibile un intervento di sopraelevazione delle murature d'ambito. Le grandi arcate che all'interno del tempio definiscono il volume della crociera nell'intersezione della navata centrale con il transetto, e che sostengono l'imposta della cupola, analogamente a quelle del presbiterio, oltre che sulle murature d'ambito, poggiano anche su alti pilastri in muratura.
Strutture di orizzontamento e/o voltate
La navata è coperta da una volta scandita in tre crociere da costolonature trasversali in lieve aggetto. La campata centrale del transetto è sovrastata da una cupola su pennacchi sferici. I bracci laterali del transetto sono coperti da una volta a crociera ed una semicalotta sferica a conclusione della cappellina absidata. Al presbiterio si sovrappone una cupola su pennacchi, mentre l'abside maggiore è coperta da una semicalotta sferica. Le strutture voltate sono realizzate in canniccio intonacato collegato ad un sistema di centinature lignee portanti.
Coperture
La struttura portante della copertura a due falde del corpo principale della chiesa è costituita da sette capriate lignee composite a due monaci, solo in alcuni casi a contatto diretto con la catena, poggianti su mensole in pietra in corrispondenza dell'innesto nelle murature; le incavallature sono disposte ad interassi regolari, e presentano elementi di rinforzo nei punti di collegamento tra i monaci e la catena lignea, realizzati con staffature metalliche chiodate. In corrispondenza della cupola centrale, la doppia falda del tetto è sostenuta da un sistema di tre capriate lignee, a schema composito a due monaci quelle laterali, a schema statico semplice con unico monaco e saette laterali quella centrale. I bracci laterali del transetto presentano un unico elemento strutturale di sostegno, costituito da una capriata composita a due monaci collegati alla catena con staffature metalliche. La copertura a due falde sovrastante la cupola del presbiterio è caratterizzata da una struttura portante composta da tre capriate lignee semplici con monaco, di cui quella centrale dotata di saette. Orditura secondaria di tipo tradizione costituita da arcarecci e travetti con sovrapposte tavelle in cotto; manto in coppi di laterizio.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione della navata centrale e dei bracci del transetto è realizzata in quadrotte di marmo rosso Verona e biancone, disposte a scacchiera a corsi obliqui; la crociera del transetto è pavimentata con un motivo a stelle concentriche ad otto punte realizzate con fasce alterne in marmo bianco e rosso Verona, con disegno centrale contornato in marmo nero. Tre cornici in marmo bianco e nero separano la pavimentazione della crociera da quella degli ambienti laterali. La pavimentazione delle cappelle laterali che concludono i bracci del transetto è realizzata in quadrotte di marmi policromi (rosso Verona, biancone e marmo nero). Il presbiterio, a cui si accede superando tre gradini in marmo rosso Verona, è pavimentato con un motivo geometrico in marmi policromi (marmo rosso Verona, biancone, marmo nero del Belgio); la pavimentazione dell'abside è realizzata con piastrelle ottagonali in biancone, raccordate con tozzetti in marmo nero.
Prospetti interni
L'interno della chiesa, caratterizzato da un'armonica ed elegante composizione architettonica e decorativa d'insieme, presenta i prospetti ritmati da lesene doriche su cui si imposta l'alta trabeazione modanata che percorre l'intero perimetro. La crociera del transetto ed il presbiterio sono definiti nelle angolate da colonne libere, anch'esse con capitelli ionici. Le modanature architettoniche sono elementi in muratura con dipintura superficiale che simula l'utilizzo di marmi policromi, mentre i basamenti ed i capitelli sono realizzati in pietra. Allo stesso modo anche le quattordici colonne ioniche sono realizzate in "pietra mattone", cioè con le basi ed i capitelli in tufo ed i fusti delle stesse in mattoni, poi intonacati e dipinti a finto marmo policromo. I pilastri angolari che definiscono la crociera presentano un trattamento a finto marmo verde, ripreso anche nella decorazione degli archi che ritmano le strutture voltate.
Prospetti esterni
I prospetti esterni della chiesa, ad eccezione della facciata, si presentano con tessitura muraria in laterizio a vista. Le ampie finestrature semicircolari che si aprono sul fronte meridionale caratterizzano i fianchi della navata centrale e del presbiterio, mentre una cornice aggettante in mattoni suddivide in due registri sovrapposti il volume edilizio del transetto. Due torrette in muratura, con cupolino sommitale a cipolla, si elevano oltre le strutture murarie che segnano il passaggio dal transetto al presbiterio. Il volume semicilindrico dell'abside maggiore è inquadrata da due lesene in aggetto e suddivisa in due registri da una cornice in laterizio. Una cornice sottogronda in cotto, che nel transetto conserva ancora l'intonacatura superficiale, conclude i prospetti.
Campanile
Il campanile, a pianta quadrata, si eleva linearmente fino alla cella campanaria, dotata di una bifora per ciascun lato. Sopra di essa, su un tamburo ottagonale, poggia la cuspide piramidale. Sul lato meridionale, entro una nicchia, è posta la statua di Gesù Benedicente. Il cattivo stato di conservazione rende difficile la datazione, che in base allo stile sembrerebbe assegnabile al sec. XVI.



Adeguamento liturgico  presbiterio - aggiunta arredo (1965-1970)
L'intervento di adeguamento liturgico del presbiterio ha previsto la rimozione delle balaustre (spostate sul retro dell'altare maggiore), l'introduzione del nuovo altare in marmo rivolto verso l'assemblea, del pulpito ligneo e della sede. Si conserva l'altare maggiore pre-conciliare con il tabernacolo.
altare - aggiunta arredo (1965-1970)
Altare in marmo rivolto verso l'aula dell'assemblea, in precedenza collocato nell'adiacente Oratorio.
ambone - aggiunta arredo (1990-1995)
Nuovo ambone in legno intagliato collocato sul piano del presbiterio in posizione avanzata verso l'aula.
sede - aggiunta arredo (1995-2000)
Sedili mobili con intelaiatura lignea, posizionati a piedi dell'altare maggiore pre-conciliare e rialzati su una pedana.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Triveneto
Diocesi di Verona
Vicariato Foraneo di Legnago
Parrocchia di San Zeno Vescovo

Piazza Vittorio Emanuele - Roverchiara (VR)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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