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18/4/2024 Diocesi di Verona - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di Santa Maria in Valtenesi <Manerba del Garda>
Data ultima modifica: 18/05/2016, Data creazione: 8/3/2011


Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria


Denominazione Chiesa di Santa Maria in Valtenesi


Altre denominazioni Chiesa di San Rocco;S. Maria in Valtenesi


Ambito culturale (ruolo)  arte romanica (interno, decorazione ad affresco)
architettura gotica (ampliamento e decorazione ad affresco)
architettura contemporanea (decorazioni ad affresco, restauro )



Notizie storiche  VI sec. - 1145 (origini e costruzione intero bene)
Antiche le origini della pieve di Manerba. La dedicazione a S. Maria richiama un'origine intorno al VI-VII sec. Esiste poi una leggenda locale, collocabile all’VIII sec., secondo cui il pievano di S. Maria, tale Ermoaldo, per dimostrare la sua santità, camminò sulle acque del lago. Tuttavia, il primo documento certo attestante l’esistenza della pieve di S. Maria in Valtenesi proviene dalla bolla, conosciuta come “Piae postulatio voluntatis”, emanata da papa Eugenio III nel 1145 (“plebem de Tenesi cum capellis et decimis”).
XII sec. - XII sec. (decorazione ad affresco interno)
Nel XII sec. l’interno dell’edificio fu impreziosito da una serie di decorazioni ad affresco. Tra queste si ricordano “le storie della Vergine” nel catino absidale ed il “martirio di Sant’Orsola e delle compagne” sulla terza arcata della navata centrale (parete di destra).
XIII sec. - XV sec. (ampliamento e decorazione ad affresco intero bene)
Tra il XIII ed il XIV sec. l’edificio, fino ad allora a pianta ad aula unica, fu ampliato con la costruzione delle due navatelle laterali. Una volta ampliato l'edificio l'interno fu impreziosito da decorazioni ad affresco, datate al XIV e XV sec. Del XIV sec. sono i lacerti di una “Annunciazione” sull’arco trionfale dell’abside e un “Cristo Pantocratore” nel catino absidale. Del XV sec. sono invece la “Madonna in trono col Bambino tra S. Apollonia e S. Antonio” in sagrestia, e la “Madonna in trono tra S. Sivino Vescovo, S. Rocco, S. Benedetto e S. Benardo con committente” nella terza campata della navata di destra.
XVIII sec. - XVIII sec. (trasferimento della sede parrocchiale carattere generale)
Nel XVIII sec. la sede parrocchiale fu trasferita dalla pieve di S. Maria presso la più comoda e nuova chiesa di S. Maria Assunta a Solarolo. In seguito al trasferimento la chiesa fu dedicata a S. Rocco e divenne semplice cappella soggetta alla nuova parrocchiale.
1987 - 1987 (restauro decorazioni ad affresco)
Risale al 1987 il restauro delle decorazioni pittoriche interne.



Descrizione  Antiche le origini della pieve di Manerba. La dedicazione a S. Maria richiama un'origine intorno al VI-VII sec. Esiste poi una leggenda locale, collocabile all’VIII sec., secondo cui il pievano di S. Maria, tale Ermoaldo, per dimostrare la sua santità, camminò sulle acque del lago. Tuttavia, il primo documento certo attestante l’esistenza della pieve di S. Maria in Valtenesi proviene dalla bolla, conosciuta come “Piae postulatio voluntatis”, emanata da papa Eugenio III nel 1145. Tra il XIII ed il XIV secolo l’edificio fu ampliato con la costruzione delle due navatelle laterali. Le decorazioni ad affresco interne risalgono ad un periodo compreso tra il XII ed il XV sec. Nel XVIII sec. la sede parrocchiale fu trasferita dalla pieve di S. Maria presso la più comoda e nuova chiesa di S. Maria Assunta a Solarolo. In seguito al trasferimento la chiesa fu dedicata a S. Rocco e divenne semplice cappella soggetta alla nuova parrocchiale. Esternamente l’edificio si presenta con facciata a salienti. Orientamento a occidente. Torre campanaria isolata situata in posizione antistante la facciata. Impianto planimetrico con aula articolata in tre navate suddivise da due file di tre pilastri, di cui la maggiore centrale si prolunga con il vano absidato emergente del presbiterio rialzato di tre gradini; anche le navate laterali si concludono con una modesta struttura absidata; lungo i fianchi longitudinali si aprono cinque semi-cappelle laterali, tre sul lato settentrionale (navata sinistra), due lungo la parete opposta (navata destra). Le pareti interne, intonacate e tinteggiate, sono ornate da pregevoli lacerti di affreschi. La navata maggiore è coperta da una volta a botte ribassata con unghie laterali; le navate minori sono chiuse da una teoria di volte a crociera scandite da costolonature trasversali impostate su peducci pensili; un ampio catino absidale decorato con lacerti di affreschi copre il presbiterio. Copertura a due falde lungo la navata centrale, ad unica falda in corrispondenza delle navate laterali, con struttura lignea portante e manto in coppi di laterizio. La pavimentazione è realizzata in quadrotte di cotto posate a corsi diagonali.

Pianta
La chiesa presenta un impianto planimetrico costituito da un’ampia aula a pianta pressoché quadrata, articolata in tre navate suddivise da due file di tre pilastri, di cui la maggiore centrale si prolunga con il vano absidato emergente del presbiterio, a sviluppo semicircolare e rialzato di tre gradini; anche le navate laterali si concludono con una modesta struttura absidata, con una cella a pianta rettangolare quella sinistra, semicircolare quella sul lato opposto; lungo i fianchi longitudinali si aprono cinque semi-cappelle laterali, tre sul lato settentrionale (navata sinistra), due lungo la parete opposta (navata destra); sul lato meridionale del presbiterio si colloca il locale della sacrestia. L’ingresso principale si apre al centro della parete di facciata; il piano di calpestio interno si pone ad una quota ribassata rispetto al piano di campagna, da cui risulta accessibile scendendo quattro gradini interni; è presente un’entrata laterale lungo la navata sinistra. La torre campanaria si eleva isolata in posizione antistante la facciata principale.
Facciata
Facciata a salienti con rivestimento ad intonaco di calce. Orientamento ad occidente. Al centro si apre il portale d’ingresso di forma rettangolare. Più in alto un’ampia finestratura illumina l’interno dell’edificio. Nelle due ali laterali, leggermente arretrate rispetto al corpo principale del prospetto, sono aperti due oculi. Lungo i sottogronda dei quattro spioventi corre una decorazione a denti di sega in cotto.
Strutture di elevazione
Le strutture di elevazione sono realizzate in muratura portante di pietrame misto composto da conci di pietra calcarea locale, ciottoli e mattoni pieni in cotto legati con malta di calce; sono presenti tiranti metallici trasversali di controventatura delle strutture voltate; sei pilastri a sezione quadrata realizzati in blocchi squadrati di pietra sostengono le strutture voltate dell’aula. I paramenti murari esterni presentano un’intonacatura grezza; le pareti interne sono intonacate.
Strutture di orizzontamento e/o voltate
La navata maggiore è coperta da una volta a botte ribassata con ampie unghie laterali; le navate minori sono chiuse da una teoria di volte a crociera scandite da costolonature trasversali impostate su peducci pensili; un ampio catino absidale decorato con lacerti di affreschi trecenteschi sovrasta l’ambiente del presbiterio. Le strutture voltate sono realizzate in muratura portante, controventate mediante tiranti metallici, intonacate e tinteggiate verso l’intradosso.
Coperture
La navata centrale presenta una copertura a due falde con presunta struttura portante costituita da travature lignee longitudinali impostate sulla sottostante struttura voltata; il coperto ad unica falda delle navate laterali è sostenuto da falsi puntoni in pendenza; orditura minore composta da travetti con sovrapposte tavelle in cotto; manto in coppi di laterizio.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione interna è realizzata in quadrotte di cotto posate a corsi diagonali; il piano del presbiterio è rialzato con tre gradini in pietra calcarea bianco-rosata; sono presenti lastre sepolcrali in pietra bianca scolpita con iscrizioni.
Prospetti interni
L’interno della chiesa, con ampia aula ipostila caratterizzata da un impianto spaziale tripartito in navate da due file di archeggiature a sesto ribassato impostate su pilastri in pietra, presenta le pareti interne intonacate e tinteggiate, ornate da pregevoli lacerti di affreschi riconducibili a differenti fasi storiche, realizzati tra il XII ed il XV secolo; i fianchi delle navate laterali sono modulati dalle modeste cappelline ospitanti gli altari minori; piccole finestrature con imbotte strombato aperte lungo le pareti d’ambito lasciano filtrare una soffusa luce naturale.
Prospetti esterni
I prospetti esterni, con semplice rivestimento ad intonaco, presentano uno sviluppo geometrico sobrio e lineare, e sono articolati lungo i fianchi longitudinali nei due registri corrispondenti alla scansione interna in navate; lungo il registro superiore del prospetto meridionale si apre una teoria di oculi circolari; il fronte orientale (presbiterio) è caratterizzato dal volume emergente semicilindrico dell’abside, scandita da sottili lesene raccordate in sommità da archetti pensili, e dall’absidiola emergente che conclude la navata destra.
Campanile
Torre campanaria separata dalla chiesa, situata in posizione antistante la facciata. Basamento a pianta quadrangolare. Fusto edificato in pietrame misto con materiale di reimpiego di epoca romana. Cella campanaria caratterizzata dall’apertura di un’ampia monofora a tutto sesto per ciascuno dei quattro lati. Copertura a quattro falde in coppi di laterizio.



Adeguamento liturgico  presbiterio - aggiunta arredo (1965-1975)
Si conserva la mensa dell’altare maggiore pre-conciliare, utilizzata secondo le prescrizioni dell’adeguamento alla liturgia del Concilio Vaticano II.
sede - aggiunta arredo (1965-1975)
Cattedra mobile in legno intagliato, posizionata a lato dell’altare.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Triveneto
Diocesi di Verona
Vicariato Foraneo del Lago Bresciano
Parrocchia di Santa Maria Assunta

Via A. Manzoni - Manerba del Garda (BS)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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