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30/4/2024 Diocesi di Verona - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa di San Pietro in Vincoli <Affi>
Data ultima modifica: 23/08/2019, Data creazione: 8/3/2011


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di San Pietro in Vincoli


Autore(Ruolo)  Caroto, Giovanni Francesco (presbiterio, decorazione ad affresco)
Perini, Ludovico (riedificazione)
Trezza, Luigi (campanile, innalzamento)
Cecchini, Libero (coperture, restauro)
Cecchini, Libero (facciata, restauro)
Cecchini, Libero (copertura e volta, restauro)



Ambito culturale (ruolo)  romanico (origini e costruzione)
gotico (riedificazione)
rinascimentale (presbiterio, decorazione ad affresco)
neoclassico (cappelle laterali, costruzione)
neoclassico (riedificazione)
neoclassico (campanile, innalzamento)
architettura contemporanea (restauro esterno e decorazioni ad affresco interne)
architettura contemporanea (restauro e decorazioni interne)
architettura contemporanea (coperture, restauro)
architettura contemporanea (facciata, restauro)
architettura contemporanea (copertura e volta, restauro)



Notizie storiche  XI sec. - 1187 (origini e costruzione intero bene)
Una chiesetta ad Affi è attestata già dall'XI sec. Due bolle imperiali, emanate rispettivamente dagli imperatori del Sacro Romano Impero Corrado II (1027) e Federico I Barbarossa (1163), la citano come cappella soggetta al controllo economico del vicino monastero di S. Andrea in Incaffi, a sua volta parte del Feudo Zenoniano, ossia di quei possedimenti extra-urbani di proprietà del monastero di S. Zeno in Verona. Dal punto di vista pastorale invece Affi dipese a lungo dalla pieve di S. Maria in Cisano, sul Lago di Garda. In sostanza gli abitanti di Affi versavano le decime al monastero di S. Andrea e quindi indirettamente a S. Zeno, mentre per ricevere i sacramenti erano costretti a rivolgersi alla lontana pieve di Cisano. La dedicazione a S. Pietro è confermata da un atto pontificio a firma di papa Urbano III, datato 1187 ("Curtem Castelli Novi cum familiis utriusque sexus et districtu et reditu cum ecclesia Sancti Andreae et ecclesia Sanctae Euphemiae et Sancti Petri in Affi").
XV sec. - XV sec. (riedificazione intero bene)
La chiesa di S. Pietro fu completamente rinnovata verso la metà del XV sec. Ne risultò un edificio con orientamento a levante, ad impianto planimetrico ad aula unica con abside rettangolare.
XV sec. - XVI sec. (decorazione ad affresco presbiterio)
Il presbiterio venne decorato con affreschi di buona fattura, alcuni dei quali recentemente restaurati e tutt'ora visibili. Notevole il Giovanni Battista affrescato sul lato sinistro del presbiterio (oggi canonica) opera del pittore veronese Giovanni Caroto (1488-1562). Pregevoli e ricchi di tonalità cromatiche anche gli affreschi emersi nella parte sommitale dell'abside, anch'essi della scuola del Caroto, raffiguranti Dio Padre che sovrasta S. Pietro in trono, con il capo coperto dalla tiara e nelle mani il pastorale e le chiavi.
1460 - 1460 (soggezione alla Parrocchia di Cavaion carattere generale)
Nel 1460 la vicina chiesa di S. Giovanni in Cavaion diviene Parrocchia autonoma. Affi continua a versare le decime a S. Andrea in Incaffi, mentre per l'amministrazione dei sacramenti si stacca da Cisano divenendo cappella dipendente dalla Parrocchia di Cavaion.
1577/03/26 - 1577/03/26 (erezione in Parrocchia carattere generale)
Con decreto del vescovo di Verona Agostino Valier (1565-1606), il 26 marzo 1577 venne istituita la Parrocchia di Affi, con il titolo di S. Pietro in Vincoli. Le venne concesso il fonte battesimale, lo stesso che ancora oggi si può vedere all'interno della chiesa. Finivano così le diatribe con la vicina Parrocchia di Cavaion, cui Affi aveva dovuto far riferimento a partire dal 1460. Cessavano anche gli obblighi economici nei confronti del Feudo Zenoniano.
XVII sec. - XVII sec. (costruzione cappelle laterali)
Nei primi anni del Seicento, la chiesa di S. Pietro in Vincoli viene impreziosita con due cappelle laterali. Una fu dedicata alla Madonna del Rosario, l'altra, dedicata a S. Bartolomeo, fu sovvenzionata dalla famiglia Da Persico (antica famiglia nobile con grandi possedimenti agricoli nella zona).
1749 - 1761 (riedificazione intero bene)
Passato il Seicento, secolo ricordato a Verona per una violentissima epidemia di peste (1630) e per altre calamità naturali, il Settecento si contraddistinse per il netto miglioramento delle condizione di vita della popolazione. Tale prosperità coinvolse anche il paese di Affi e si espresse nella volontà dei fedeli e del parroco don Giovanni Andrea Invernizzi di edificare una nuova chiesa, più grande di quella esistente. La redazione del progetto fu affidata all'arch. Ludovico Perini, già autore del nuovo Seminario di Verona. I lavori, cominciati nel 1749, terminarono nel 1761. Ne risultò un edificio orientato secondo l'asse nord-sud (longitudinale rispetto alla chiesa quattrocentesca, con orientamento est-ovest), a navata unica, con quattro cappelle laterali e presbiterio concluso con abside rettangolare.
1780 - 1799 (innalzamento campanile)
Verso la fine del XVIII sec. si mise mano alla torre campanaria, resa più alta ed armoniosa della precedente dall'arch. veronese Luigi Trezza.
1932 - 1933 (restauro esterno e decorazioni ad affresco interne intero bene)
Nel 1932 la chiesa venne completamente restaurata nelle parti ammalorate esterne (in particolare la copertura, con sostituzione di coppi) ed abbellita con affreschi geometrici a forme rettangolari al suo interno. La volta venne invece decorata con un cielo stellato. I lavori ebbero compimento in data 5 settembre 1933.
1971 - 1972 (restauro e decorazioni interne intero bene)
Altri interventi sulle decorazioni interne vennero eseguiti tra il 1971 ed il 1972, al fine di preservare gli affreschi minacciati dall'umidità. La volta stellata, eseguita nel 1933, fu ridipinta più sobriamente (con colori pastello sul beige) su decisione della comunità, chiamata a votare a riguardo.
2005 - 2007 (restauro coperture intero bene)
In seguito ad un violento nubifragio con grandine abbattutosi sul territorio di Affi nella notte tra il 3 ed il 4 agosto 2002, si resero necessari interventi di restauro alla copertura della chiesa e del campanile. Venne scelto il progetto del noto arch. veronese Libero Cecchini, che prevedeva il restauro del tetto della chiesa ed il rifacimento in rame della cupola lignea del campanile. I lavori, iniziati nel settembre 2005, si conclusero nel giugno 2007, con la benedizione del vescovo di Verona Roberto Carraro (1998-2007).
2011 - 2011 (restauro facciata)
Nel corso del 2011 è stato condotto un intervento di restauro conservativo inerente la facciata, le due statue lapidee sui vertici laterali dello spiovente e la croce ferrea, su progetto dell'arch. Libero Cecchini.
2014 - 2014 (restauro copertura e volta)
Nel 2014 la chiesa è stata interessata da un intervento di restauro e messa in sicurezza della copertura e della volta sovrastante l'aula. Progetto a cura dell'arch. Libero Cecchini.



Descrizione  Le prime notizie inerenti la chiesa di Affi risalgono all'XI sec. Ai tempi si trattava di una cappella rurale, facente parte del Feudo Zenoniano ma dipendente pastoralmente dalla Pieve di Cisano. Nel XV sec. l'edificio venne ricostruito. Il presbiterio fu impreziosito da notevoli affreschi attribuiti al Caroto e tutt'ora visibili nell'attuale canonica. L'erezione in Parrocchia avvenne nel 1577. Le forme attuali dell'edificio sono frutto della radicale ricostruzione avvenuta tra il 1749 ed il 1761 su progetto dell'arch. Perini. Esternamente l'edificio si presenta con facciata neoclassica scandita da quattro paraste di ordine ionico. Torre campanaria innalzata sul finire del XVIII sec. dall'arch. Trezza. Impianto planimetrico ad un’unica aula rettangolare, con presbiterio rialzato di due gradini concluso con il coro a fondale piatto; lungo i fianchi dell’aula quattro semicappelle laterali accolgono gli altari di S. Antonio da Padova e del S. Cuore a destra, e gli altari di S. Giuseppe (o di S. Rita) e della Madonna del Rosario a sinistra. I prospetti interni sono ritmati dalle archeggiature che ospitano gli altari laterali, e sono conclusi in sommità da una trabeazione modanata che si prolunga lungo l'intero perimetro; il presbiterio è introdotto da un arco trionfale a tutto sesto; l’elegante apparato decorativo della pala d’altare costituisce l’elemento centrale del presbiterio. La navata è coperta da un'ampia volta a botte ribassata articolata con teste di padiglione e unghie laterali; il presbiterio è sovrastato da una volta a botte; le strutture voltate sono realizzate in canniccio intonacato collegato ad un sistema di centinature lignee. Copertura a due falde con struttura lignea portante e manto in coppi di laterizio. La pavimentazione dell'aula è realizzata in piastrelle di cemento bianche e rosse; l’asse centrale è percorso da una fascia in lastre di calcare bianco con pietre tombali in marmo rosso; il piano del presbiterio è pavimentato con lastre di pietra bianca con intarsi floreali in marmo rosso Verona e marmo giallo.

Pianta
La chiesa presenta un impianto planimetrico ad un’unica aula rettangolare con asse maggiore longitudinale; presbiterio a pianta quadrangolare, rialzato di due gradini e di larghezza ridotta rispetto la navata, concluso dal coro a fondale piatto. Lungo i fianchi dell’aula si aprono quattro semicappelle emergenti, due su ciascun lato e fra loro prospicienti, in cui trovano sede gli altari di S. Antonio da Padova e del S. Cuore a destra, e gli altari di S. Giuseppe (o di S. Rita) e della Madonna del Rosario a sinistra; sul lato occidentale, in prossimità del presbiterio, una nicchia ospita il fonte battesimale. Sul fianco destro del presbiterio è collocata la sacrestia (da cui è possibile raggiungere gli ambienti dell’adiacente casa canonica), mentre sul lato opposto avviene il collegamento con le sale parrocchiali e la cappella feriale. L’ingresso principale, con bussola lignea interna, si apre al centro della parete di facciata, preceduta all’esterno da due gradini; lungo i fianchi sono presenti gli ingressi laterali, di cui quello destro raggiungibile percorrendo un corridoio coperto contenuto in un volume edilizio addossato alla chiesa, dal quale avviene anche il collegamento con la torre campanaria.
Facciata
Facciata neoclassica a capanna, rivolta a ponente. Il portale d'ingresso rettangolare è incorniciato da quattro paraste di ordine ionico poggianti su alte zoccolature e reggenti la trabeazione. Sopra il portale, una grande finestra rettangolare illumina l'interno del tempio. La cornice del frontone è decorata a denti di sega. Il timpano contiene un'iscrizione che ricorda la data dell'ultima ricostruzione dell'edifico (ANNO SALUTIS MDCCLXI). Sul vertice sommitale, infissa in tre sfere parzialmente erose, campeggia un'elegante croce in ferro.
Strutture di elevazione
Le strutture portanti di elevazione sono realizzate in muratura mista, con prevalenza di conci di pietra calcarea locale, dimensionalmente piuttosto eterogenei, legati con malta di calce. I paramenti murari esterni ed interni presentano un rivestimento ad intonaco.
Strutture di orizzontamento e/o voltate
La navata è coperta da un'ampia volta a botte con teste di padiglione e quattro profonde unghie laterali in corrispondenza delle finestrature che si aprono nel registro superiore dei prospetti laterali. Il presbiterio è coperto da una volta a botte intersecata da due unghie laterali. Le strutture voltate sono realizzate in canniccio intonacato collegato ad un sistema di centinature lignee appese mediante assicelle a travi di legno appoggiate alle catene delle capriate della struttura portante di copertura.
Coperture
La copertura a due spioventi sovrapposta alla navata presenta una struttura portante costituita da un sistema di cinque capriate lignee con monaco centrale e saette di controventatura; la capriata prossima all’arco trionfale è collegata al sistema di copertura della zona absidale mediante tre puntoni lignei. Orditura secondaria costituita da arcarecci e travetti con manto sottocoppo in pianelle di laterizio; manto di copertura in coppi di laterizio.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione della navata è realizzata in piastrelle di cemento bianche e rosse disposte alternate e a corsi obliqui, con bordatura perimetrale in piastrelle a tinta rossa. L’asse longitudinale dell’aula è attraversato da una fascia in lastre di calcare bianco, riquadrate con bordature in marmo rosso Verona e con inserite pietre tombali anch’esse in marmo rosso. Il piano del presbiterio, a cui si accede superando due gradini in marmo rosso, presenta una pavimentazione in pietra bianca con motivi floreali in marmo rosso Verona ed inserti in marmo giallo, con bordatura perimetrale in marmo rosso. Nell’area del coro è ripreso il motivo geometrico della navata con mattonelle in cemento bianche e rosse disposte a corsi obliqui; è presente un lacerto della preesistente pavimentazione in piastrelle in cotto.
Prospetti interni
L’ambiente interno è caratterizzato da una composizione architettonica complessivamente omogenea ed armonica; l’ampia navata presenta i prospetti longitudinali articolati dalle archeggiature che ospitano gli altari laterali, percorsi alla base da una zoccolatura in lastre di nembro rosato e conclusi in sommità da una trabeazione modanata che si prolunga nel presbiterio. Quest’ultimo, introdotto dall’arco trionfale a tutto sesto, si caratterizza per la linearità e semplicità delle forme geometriche che lo definiscono; l’elegante apparato decorativo della pala d’altare costituisce l’elemento centrale del presbiterio; lungo i fianchi laterali sono presenti gli originali stalli lignei, mentre lungo la parete di fondo, oltre l’altare maggiore, si svolge il coro ligneo. Il trattamento cromatico piuttosto uniforme delle superfici è tale da porre in lieve risalto gli elementi modanati, conferendo un carattere di sobrietà all’insieme.
Prospetti esterni
I prospetti laterali, semplicemente intonacati, sono caratterizzati dalle emergenze dei volumi edilizi che contengono gli ambienti laterali annessi al corpo di fabbrica principale. Su entrambi i fianchi si aprono, nella porzione superiore, due finestrature leggermente strombate ad arco molto ribassato.
Campanile
Torre campanaria adiacente alla chiesa, all'altezza della congiunzione tra aula e presbiterio. Pianta a base quadrata. Nella parte alta del fusto, all'interno di una specchiatura, sul lato sud, è inserito un orologio. La cella campanaraia a edicola, edificata in blocchi rettangolari di pietra, è frutto dell'intervento ottocentesco dell'arch. Trezza. Un basso tamburo sostiene la copertura a cupolino a pianta ottagonale. Sul vertice sommitale campeggia una croce in ferro.



Adeguamento liturgico  presbiterio - aggiunta arredo (1970-1975)
L'intervento di adeguamento liturgico del presbiterio ha previsto l'introduzione di un altare mobile in legno rivolto verso l’aula. Si conservano l'altare maggiore pre-conciliare con il tabernacolo e le balaustre.
altare - aggiunta arredo (2011)
Nuovo altare mobile in legno rivolto verso l’aula.
ambone - aggiunta arredo (1970-1975)
Leggio mobile in legno collocato sulla balaustra sinistra.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Triveneto
Diocesi di Verona
Vicariato Foraneo del Lago Veronese - Caprino
Parrocchia di San Pietro in Vincoli

Via Chiesa - Affi (VR)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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