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18/5/2024 Diocesi di Milano - Inventario dei beni culturali immobili
Chiesa dei Santi Martino e Lorenzo <Ranco>
Data ultima modifica: 25/06/2018, Data creazione: 14/7/2011


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa dei Santi Martino e Lorenzo


Autore(Ruolo)  Candeo, Antonio (decorazione e cicli affrescati)



Ambito culturale (ruolo)  maestranze lombarde (costruzione e decorazione)



Notizie storiche  XVI - XVI (costruzione intero bene)
L’abitato possedeva una chiesa dedicata a S. Martino sull'omonimo colle attestata sin dalla fine del XIII sec. perché menzionata “Liber Notitiae Sanctorum Mediolani”, redatto agli esordi del XIV sec. Comune alle frazioni di Ranco e di Uponne, sede di cura d’anime (almeno dal 1565), luogo di sepoltura dei morti e con giurisdizione allargata al paese di Lisanza (secondo un’istruttoria del 1567 promossa dal cardinale Carlo Borromeo), questa chiesa era probabilmente legata a una masserizia e a un nucleo abitato che, seppur modesto, fu a lungo prevalente rispetto alle due frazioni a valle. L'oratorio dedicato a S. Lorenzo, nel centro di Ranco, invece, è documentato dal 1563 quando nell'antica chiesetta sul monte, da tempo cadente, non si celebrava più alcuna funzione.
1577 - 1581 (ricostruzione intero bene)
Nel 1579, a seguito della visita pastorale di mons. Bernardino Tarugi, la chiesa sul monte fu definitivamente abbandonata in favore di quella a valle. Nel frattempo, a seguito di un'istruttoria promossa dal card. Carlo Borromeo nel 1567, i redditi dell'antica chiesetta, dapprima dispersi perché ceduti a livello, furono riaggregati alla nuova chiesa, consentendo allo stesso cardinale di ricostituirvi un beneficio parrocchiale. Questi fatti consentirono di sottoporre la chiesa di S. Lorenzo a qualche opera di riforma, avviata nel 1577. Due anni dopo, infatti, l'edificio si presentava con aula unica, cappella quadrata e intonacata, ma senza pitture. La rinnovata chiesetta fu consacrata da Carlo Borromeo nel 1581, ma lo stesso, per l'esiguità delle rendite e la mancanza di una casa parrocchiale, finì per affidare la cura d’anime di Ranco al prevosto di Angera, che doveva provvedervi tramite un coadiutore retribuito.
XVII - XVIII (ricostruzione intero bene)
All’atto della visita pastorale del cardinale Federico Borromeo, nel 1604, la situazione delle chiese e delle rendite di Ranco fu giudicata ancora tale da convincere il visitatore ad affidare definitivamente la cura d’anime della località al prevosto di Angera; Ranco divenne perciò una coadiutoria di Angera. Ciononostante, un modesto incremento demografico e, quindi, economico consentì nel tempo di intervenire sull'edificio sacro della comunità. Documentano questa fase edilizia due fonti indirette: la visita del 1683 (la chiesa risulta sostanzialmente nelle dimensioni attuali, compresa la facciata dove campeggiava un oculo ora tamponato; Maderna, p. 372) e una tarda attestazione del 1760, in occasione della ricostruzione del coro, quando gli abitanti della località testimoniarono con orgoglio di "aver fabbricato, anni or sono, il loro vecchio Oratorio" (ad eccezione del presbiterio).
1760 - 1760 (ricostruzione presbiterio)
Nel 1760 gli abitanti di Ranco presentarono alla curia di Milano la richiesta di procedere a lavori di ricostruzione del coro della chiesa a completamento delle opere intraprese "anni or sono" e che avevano comportato la revisione sostanziale del "loro vecchio Oratorio dedicato al glorioso Arcivescovo S.t Carlo". Questo settore dell’edificio, infatti, non era stato interessato dai precedenti lavori e, perciò, minacciava rovina. La pratica, corredata da un modesto disegno, fu approvata nell'aprile 1760. L’intitolazione della chiesa a San Carlo non è attestata da altre fonti: probabile che, in occasione della ricostruzione, si pensasse di mutare l’antica dedicazione o di affiancarvi l’invocazione al cardinale che aveva patrocinato, sin dal 1581, l’ottenimento della parrocchialità per Ranco.
1760 - 1783 (completamento intero bene)
Nel 1781, gli abitanti di Ranco avviarono un'istruttoria per ottenere il distacco da Angera e il pieno riconoscimento parrocchiale. Il nuovo beneficio fu creato nel 1783 e dal 1784 (atto fondativo) fu intitolato ai santi Martino e Lorenzo. Negli incartamenti allegati all’istruttoria si rintraccia anche una succinta descrizione dell’edificio sacro che "da piccola cappella [...] è ora ridotta a una chiesa tutta fabbricata in volta" e "decoroso tabernacolo". È probabile che la ricostruzione del coro, l’ambito traguardo della parrocchialità e un incremento demografico avessero comportato ulteriori ampliamenti. La comunità, infatti, vantava per la chiesa una capienza di ben 350 persone. In ogni caso, dopo il 1783, il S. Lorenzo fu arricchito di beni provenienti dalla chiesa di S. Vittore di Angera, soppressa nel frattempo unitamente alla confraternita insediata. Tra questi, la cantoria (forse l'organo), tre campane, il pulpito e una statua lignea della Madonna del Rosario.
1811 - 1813 (costruzione campanile)
La torre campanaria, mancante sin dal XVI sec., fu innalzata tra 1811 e 1813.
1897 - 1908 (restauro e decorazione intero bene)
L'ultimo ampliamento documentato risale al 1897, ma l’entità delle opere non è precisata dalle fonti. In ogni caso è chiaro che l’intervento fu radicale e che la chiesa, al termine delle operazioni, fu portata alle forme attuali; molto probabilmente le opere di concentrarono sull'abside che, dal precedente andamento rettilineo documentato dal disegno di progetto del 1760, fu ricondotto a semicircolare, come appare ora. Lo sforzo fu ingente e solo nel 1908 si poteva dare mano alla fase decorativa interna affidando al pittore Antonio Candeo l’apparato figurativo delle volte, del coro e dell'altare maggiore.
1930 - 1930 (completamento interno)
L'impianto decorativo interno fu completato solamente nel 1930 quando l'allora parroco affidò la creazione dei capitelli sopra le lesene della navata (sino allora mancanti) a una ditta locale. Il modello prescelto fu quello dei capitelli della chiesa di S. Alessandro ad Angera, antica parrocchiale rinnovata attorno al 1660 come oratorio di una locale confraternita.
1982 - 1982 (restauri e adeguamento presbiterio )
Nel 1982, per l'adeguamento liturgico, il presbiterio fu interessato da profonde trasformazioni che comportarono l'eliminazione della balaustra e l'istallazione di una nuova mensa d'altare al centro dell'area.
2000 - 2001 (posa pavimento)
Nel 2000 fu avviato un progetto di revisione della pavimentazione, autorizzato nel 2001 e concluso in quell'anno.
2002 - 2002 (restauro conservativo cappella laterale)
A seguito del cantere avviato nel 2001, la cappella laterale della B.V. del Rosario fu restaurata nel 2002.
2016 - 2017 (restauro conservativo facciate)
Nel 2016 fu avviato un progetto di restauro conservativo delle facciate, autorizzato nel 2017 e concluso in quell'anno.



Descrizione  La chiesa dei Santi Martino e Lorenzo di Ranco sorse in posizione isolata, a metà strada tra i diversi nuclei che rappresentavano il mosaico degli abitati di Ranco un tempo separati da orti e campi e oggi incorniciati dalla corona verde di ville, parchi e giardini aperti alla vista del lago Maggiore. L'edificio è il frutto di una radicale riforma avviata nel 1897 e presenta un'aula unica per i fedeli, un transetto e un'abside semicircolare. Il semplice impianto è arricchito da una cappella laterale dedicata alla B.V. del Rosario (vi si conservava una venerata statua lignea settecentesca proveniente da Angera e oggi trasferita a Uponne) e dal ricco assetto decorativo, smagliante di fondi oro, sulle volte e nell'abside. La facciata, con profilo a capanna, ha un portale centrale sormontato da un timpano e da un modesto affresco raffigurante i due santi titolari. Il campanile, impostato sul fianco sud, seppur innalzato nel secondo decennio del XIX sec., echeggia i modi, più complessi, dei campanili seicenteschi delle vicine parrocchiali di Ispra e di Cadrezzate.

Pianta
Pianta ad aula unica con transetto e abside semicircolare. In corrispondenza della seconda campata della navata si apre, sulla parete sinistra, l'unica cappella alterale dedicata alla B.V. del Rosario, unico retaggio delle precedenti fasi edilizie. Il battistero si trova a sinistra dell'ingresso. Alle testate dei transetti, in nicchie, sono ospitate due statue dei santi Martino e Lorenzo. Il campanile è sul fianco meridionale, in corrispondenza del braccio del transetto. La sagrestia si sviluppa sul fianco nord, in corrispondenza dell'abside.
Impianto strutturale
La navata è scandita in due campate sostanzialmente quadrate coperte da ariose volte e vale. L'innesto dei due bracci del transetto, pure voltati 'a vela', è sottolineato da una cupola ribassata. Il presbiterio, a pianta quadrata coperta con volta a vela, prelude all'abside semicircolare.
Campanile
La torre campanaria, mancante sin dal XVI sec., fu innalzata tra 1811 e 1813. Vi furono collocate due campane provenienti da Angera. Nel 1932 il concerto fu portato a cinque campane, ma, per editto governativo ”pro bello” , nel 1943 alcune campane vennero rimosse per la fusione a fini bellici. Solo nel 1949 fu possibile risarcire le perdite e ripristinare il concerto al completo.
Opere d'arte
Degno di nota è il pulpito ligneo: il manufatto, proveniente da una soppressa confraternita di Angera (1783), fu completato nel 1928 e ornato con cinque pannelli raffiguranti la Madonna attorniata da figure di santi.



Adeguamento liturgico  presbiterio - intervento strutturale (1982)
Nel 1982, per l'adeguamento liturgico, il presbiterio fu interessato da profonde trasformazioni che comportarono l'eliminazione della balaustra e l'istallazione di una nuova mensa d'altare al centro dell'area.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Lombardia
Diocesi di Milano
2 Zona Pastorale II - Varese - Decanato di Sesto Calende
Parrocchia dei Santi Martino e Lorenzo

Piazza Parrocchiale 6 - Ranco (VA)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


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