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Chiesa di Santa Maria Nascente <Paderno Dugnano>
Data ultima modifica: 09/12/2019, Data creazione: 14/7/2011


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di Santa Maria Nascente


Altre denominazioni S. Maria Nascente


Autore(Ruolo)  Orombelli, Alfonso (Costruzione)



Ambito culturale (ruolo)  maestranze lombarde (costruzione)



Notizie storiche  XIII - XVI (Notizie storiche Preesistenze)
Dell’esistenza di un edificio sacro dedicato a Santa Maria a Paderno si ha notizia nel “Liber Notitiae Sanctorum Mediolani” attribuito a Goffredo da Bussero e scritto tra la fine del XIII secolo e l’inizio del XIV. A Paderno (Paerno) Goffredo elenca quattro chiese: S. Michele, S. Martino, S. Maria, S. Pancrazio, (non è detto che si tratti esclusivamente di chiese molto più probabilmente di una chiesa e di tre cappelle). La certezza che il luogo di culto dedicato a Santa Maria sia esattamente la primordiale chiesa non è certo, la storiografia è più propensa ad associarlo all’oratorio del Pilastrello, anche perché la chiesa parrocchiale a quella data probabilmente non era ancora edificata.
1450 - 1491 (Notizie storiche Preesistenze)
Della costruzione del primordiale edificio sacro si ha notizia, nella documentazione d’archivio parrocchiale. Intorno al 1450 un certo Omato Francesco, marchese di Brinzona e conte di Montierne, fece dono di un terreno per costruire una chiesa. Un edificio orientato secondo i canoni ecclesiastici, con la facciata rivolta verso il torrente Seveso e la via pubblica lungo il lato posteriore. Alla chiesa era annessa la casa parrocchiale. L’esistenza della chiesa parrocchiale è confermata da un documento notarile che indica l’affitto nel 1491, di alcuni fondi agricoli, da parte della parrocchia.
1558 - 1558 (Notizie storiche Preesistenze )
Nella seconda metà del Cinquecento con la nomina di San Carlo Borromeo e le riforme tridentine le notizie sulla chiesa milanese divengono più dettagliate. Nell’ottobre del 1558, grazie all’elenco delle chiese redatto da Gian Pietro Bescapè, durante la sua ispezione al territorio diocesano, troviamo indicazione certa nell’elenco delle chiese della zona la chiesa di Santa Maria “..ecclesia parochialis…”
1567 - 1567 (Notizie storiche Preesistenze )
Nella visita pastorale del 1567 di Leonetto Clivone descrive nei dettagli la chiesa di Santa Maria: una chiesa consacrata, di cui non vengono specificate le caratteristiche planimetriche ma solo indicate le dimensioni, lunga 19 e larga 12 cubiti, con altare maggiore collocato in una cappella “fornicata” collocata nell’angolo destro al disopra della quale si erigeva il campanile. Clivone sottolineò la necessità di rinnovare la zona presbiterale poiché considerata “antica” e di costruire il fonte battesimale. Accanto alla chiesa sorgeva la casa parrocchiale con giardino La chiesa era circondata dal cimitero, per il quale indicò la necessità di realizzare la recinzione.
1579 - 1579 (Notizie storiche Preesistenze)
E’ solo la visita pastorale di San Carlo Borromeo del 1579 che lascia la “delineazio” dell’edificio religioso di Santa Maria, in cui è chiaramente rappresentato l’impianto planimetrico della chiesa. Un edificio composto da due navate scandite da due pilastri a sezione quadrata. L’altare, come indicato nel 1567, era collocato nella cappella di destra, sul lato sinistro si apriva una cappella con un altare minore; tra i due altari era collocato il fonte battesimale. La chiesa presentava un unico portale di accesso posto sul lato destro della facciata. L’edificio era collegato attraverso due piccole porte laterali, a sinistra con il cimitero e a destra con la sacrestia, attigua alla casa parrocchiale. Il campanile era nella stessa posizione rilevata dal Clivone.
1596 - 1596 (Notizie storiche Preesistenze)
Con la visita pastorale del 1596, da parte del legato Baldassarre Cipolla, che focalizza la sua attenzione in particolare sull’altare maggiore che era separato dalla chiesa da una balaustra lignea che considera poco consona “...cancellis ligneis sed indecentibus…” e sul tabernacolo ligneo, che giudica “…non decens…”. Il Cipolla sottolinea inoltre la dimensione ridotta della chiesa. Constata l’inadeguatezza della chiesa per le necessità liturgiche di Santa Maria, il parroco Francesco Galbiato (1577-1612) si impegna ad intraprender i lavori di ristrutturazione.
1604 - 1604 (Notizie storiche Preesistenze)
Le notizie documentarie della visita pastorale del 1604 del Cardinale Federico Borromeo segnalano modifiche consistenti all’edificio di culto. La chiesa è indicata ad unica navata, di forma quadrata, orientata, con pavimentazione in mattoni e tre porte in facciata, di cui quella centrale sormontata da una statua della Vergine. I due pilastri posti a divisione della navata nel 1579 erano stati demoliti e creata un’unica aula liturgica e il fonte battesimale collocato in una cappella posta alla sinistra dell’ingresso.
1612 - 1617 (Costruzione Intero bene)
Nel 1612 il nuovo parroco, Girolamo Ratti, considerando la scomodità della chiesa, orientata ma con l’ingresso non verso il paese ma bensì verso il fiume, ottiene dal cardinal Federico Borromeo l’autorizzazione per la ricostruzione della chiesa con il coro e l’altare disposti ad occidente e la facciata ad oriente verso il borgo. Il 12 maggio 1617 iniziarono i lavori, sotto la direzione dei maestri Paolo de Porri e Antonio Tiello, supportati da maestranze monzesi, costruirono la nuova chiesa man mano che demolivano l’esistente. Un edificio con assetto planimetrico ad unica navata scandita da quattro cappelle laterali, con altare maggiore centrale.
XVIII - 1733 (Notizie storiche Intero bene )
Nel corso del Settecento tutte le visite pastorali riprendono le descrizioni della nuova costruzione e mettono in evidenza le opere decorative che man mano si andavano ad aggiungere, ma che riguardavano prevalentemente gli arredi. Nella visita pastorale del 1733 le quattro cappelle laterali, edificate quale logica conseguenza del culto dei Santi che andava diffondendosi, vengono descritte come dedicate alla Vergine del Rosario, a San Bernardo, al Santo Agnello e alla Beata Vergine delle Grazie.
1843 - 1845 (Ampliamento Intero bene)
La chiesa edificata nel 1617 rimase invariata nelle sue forme architettoniche per tutto il XVII e il XVIII secolo. Nel 1843 il parroco Luigi Tosi, a causa dell’incremento della popolazione, progettò di allungare la chiesa di una campata, mantenendo invariati i volumi e le caratteristiche stilistiche della secentesca. I lavori condotti dall’architetto Rivolta furono ultimati nel 1845.
1890 - 1900 (Notizie storiche Intero bene)
Nel 1890-1891 la comunità parrocchiale valutò la chiesa ancora una volta troppo angusta per il numero di abitanti e progettò un nuovo ampliamento elaborato dall’architetto Longoni, ma i lavori non ebbero mai inizio. Anche la visita pastorale del 1900 mise in evidenza la necessità di ampliare l’edificio sacro. Vennero elaborati diversi progetti ma l’ampliamento non fu mai eseguito poiché la collocazione della chiesa non permetteva aggiunte a causa mancanza di spazio sia longitudinalmente che lateralmente.
1929 - 1929 (Rifacimento Intero bene)
Il desiderio espresso più volte di ampliare la chiesa, venne soddisfatto con la costruzione di un nuovo edificio di culto, trova ampio sostegno negli anni Trenta del XIX secolo grazie al progetto (1929) dell’architetto Alfonso Orombelli, secondo i canoni dello stile razionalista che in quegli anni caratterizzava l’architettura. All’interno della nuova chiesa l’architetto inserì, gli arredi e alcuni elementi architettonici: acquasantiere, fonte battesimale, altare maggiore oltre all’opera scultorea della statua dell’Immacolata, dell’antica chiesa settecentesca.
1934 - 1934 (Consacrazione Intero bene)
Le operazioni per la costruzione procedettero celermente e nel corso di pochi anni venne demolita l’antica chiesa ed edificato il nuovo edificio di culto, che venne consacrato dal cardinal Ildefonso Schuster nel 1934.
1939 - 1939 (Costruzione Campanile )
Al termine della costruzione dell’edificio sacro la comunità parrocchiale era desiderosa di completare la nuova chiesa con un nuovo campanile, quest’ultimo venne edificato immediatamente e completato nel 1939. Le sue linee architettoniche riprendono quelle razionaliste della nuova chiesa. Quando fu edificato, a causa delle sue forme geometriche, venne chiamato ironicamente dalla popolazione di Paderno “el lapis Faber”.
1940 - 1949 (Completamento Facciata)
Nel 1940 venne completata la facciata su progetto dell’Ingegner Zanchetta, il quale rispettando le linee dell’edificio edificò un corpo centrale con timpano, più elevato rispetto alle campate laterali. L’ingresso principale sottolineato dal pronao venne decorato, nel 1949, dall’artista A. Galli con un affresco in cui è raffigurata l’Immacolata tra i Santi Gerolamo e Bernardo.
2001 - 2002 (Restauro Interno )
In occasione dei 70 anni dell’edificazione della chiesa di Santa Maria Nascente, la comunità parrocchiale intraprese un intervento di restauro dell’interno. I lavori hanno riguardato: la pavimentazione che venne realizzata con pietre naturali lombarde: Botticino e Bardiglio e la tinteggiatura delle superfici. La progettazione venne affidata allo studio Caruzzo e Rancati i lavori vennero eseguiti dall’impresa Galimberti di Paderno.
2002 - 2002 (Rifacimento Presbiterio)
Sempre in occasione dei 70 anni dell’edificazione della chiesa di Santa Maria Nascente, grazie al contributo di diverse famiglie della parrocchia, contestualmente ai lavori dell’interno, venne riprogettata la posizione di un nuovo altare rivolto ai fedeli all’interno dell’area presbiterale e collocato un nuovo ambone, entrambi in pietra naturale di “Botticino”. Il 22 ottobre 2002 il Cardinal Dionigi Tettamanzi consacrò il nuovo altare.
2014 - 2014 (Decorazione Presbiterio )
Nel 2014 è stata realizzata nella parete absidale la decorazione a stelle dorate in cui è rappresentata la discesa dello Spirito Santo su Maria Vergine opera dall’artista rumeno Iulian Rosu.



Descrizione  L’edificio, non correttamente orientato - si erige nel centro di Paderno - il sagrato pedonale di forma quadrangolare è uno spazio compreso tra la via principale della città (via Roma)- quella che immette nel centro - e la via parallela alla facciata dell’edificio sacro, un’arteria che venne aperta nell’area in cui probabilmente sorgeva accanto alla chiesa cinquecentesca il cimitero come si può ben intuire dal suo toponimo (via Camposanto). Lungo il lato sud dello spazio del sagrato trova spazio la casa parrocchiale. La facciata principale lineare e semplice geometricamente tripartita in verticale, nel primo ordine, da quattro lesene che ne definiscono la corrispondenza della suddivisione interna delle navate, è caratterizzata da un profondo pronao con quattro pilastri che reggono la trabeazione in cui vi è la scritta dedicatoria “SANTA MARIAE NASCENTI DICATUM”. Al centro, contenuto nel pronao, si apre il portone principale sormontato da un affresco, opera di A. Galli (1949) raffigurante l’”Immacolata tra i Santi Gerolamo e Bernardo” e sullo sfondo l’Abbazia di Chiaravalle di cui quest’ultimo è stata da lui fondata. Nella parte centrale della facciata corrispondente al secondo ordine, è collocato un rosone, e la sua sommità è sormontata da un timpano leggermente aggettante, di classica memoria e dalla geometria lineare al cui vertice è apposta una croce in ferro. Nelle due parti laterali della facciata, più basse, corrispondenti alle navate laterali, trovano collocazione i due portoni di accesso alle navate minori, definiti da cornici lineari e trabeazione lineare leggermente aggettante a sguincio, realizzate in cemento liscio. I portoni sono sormontati da due finestre rettangolari anch’esse definite da cornici lineari in cemento liscio le cui spallette sono leggermente sguinciate. I fianchi sono scanditi dalla sequenza di pilastri che ne definiscono le campate sormontate da una trabeazione, ogni campata ospita una finestra rettangolare tripartita.

Pianta
La chiesa così come venne progettata da Orombelli è orientata ovest-est ha un impianto a croce latina, a tre navate divise in cinque campate, con presbiterio allungato, affiancato da due vani, quello di sinistra adibito a sacrestia. Agli estremi del transetto, poco aggettante sono collocate due cappelle dedicate alla Madonna e al Crocifisso. Lungo le navate minori sono collocati i confessionali.
Struttura
L’edificio è a pianta a croce latina è costituito da struttura a pilastri in cemento armato e muratura in laterizio. Tutte le superfici esterne della chiesa sono intonacate e tinteggiate. La navata principale divisa in cinque campate con volta a botte. La navata centrale è scandita da pilastri a sezione quadrata rivestiti di marmo variegato scuro, su cui poggia una trabeazione piuttosto imponente e dalla quale si imposta la volta a botte ritmata all’intradosso da costoloni corrispondenti ai pilastri. Le navate laterali hanno copertura piana, ritmata dalle travature di collegamento tra i pilastri interni e gli esterni che ne definiscono le campate, alle pareti sono aperte dieci finestre – cinque per lato – dove sono collocate le vetrate in cui sono rappresentate scene del Nuovo Testamento. La navata centrale termina con un imponente arco di trionfo che immette nella zona presbiterale, che si sviluppa al centro della crociera, da cui si erige un tiburio ottagonale, i cui lati caratterizzati da finestre a nastro immettono nel presbiterio la luce naturale. Tutte le superfici interne dell’edificio sacro sono intonacate e tinteggiate in bianco. La sacrestia è incorporata nell’edificio lungo il fianco sinistro dell’area presbiterale a cui si accede attraverso una porta; mentre alla destra, sempre in comunicazione con il presbiterio attraverso una porta sono ricavati spazi ad uso della parrocchia.
Campanile
Il campanile è isolato rispetto alla struttura architettonica dell’edificio, si erige dell’area retrostante il presbiterio della chiesa nell’angolo sud-ovest. I caratteri stilistici del campanile e le sue finiture lo riconducono allo stile razionalista dell’edificio sacro, pur essendo stato edificato nel 1939. Completamente realizzato in laterizio è suddiviso in tre ordini: il primo corrispondente al basamento e alla maggiore estensione in altezza, realizzato in laterizio giallo è caratterizzato dalla presenza di due finestre rettangolari assimilabili a delle grandi feritoie sormontate dall’orologio. Nel secondo ordine, definito alla base da un cornicione trova spazio la cella campanaria delineata da pilastrini angolari in mattoni di colore rosso sormontati da una trabeazione che si conclude con una copertura piana a terrazzo percorribile, al di sopra del quale si imposta un elemento ottagonale a pilastri e mattoni rossi, corrispondente al terzo ordine, che si conclude con un cupolino in rame piramidale sul quale è apposta la croce in ferro. La cella campanaria è dotata di campane.
Altare maggiore
L’altare occupa il centro del presbiterio ed è separato dalla navata da cinque gradini, al centro è collocata la mensa che venne realizzata nel 2001-2002, a questo fa da sfondo l’altare marmoreo nei colori nero e policromi di diversa provenienza, costruito nel 1733 dallo scultore Carlo Nava e appartenuto all’antica chiesa settecentesca. E’ composto da una mensa nera con intarsi floreali bianchi e gialli; con un paliotto bombato a forma di tomba in marmo rosso con specchiature scure, ai lati volute e ricci neri. Il tabernacolo collocato tra lesene con capitelli floreali ha la porta in ottone dorato. Al suo apice, al di sopra del tabernacolo si erige la statua dell’Immacolata (fine Seicento), opera di Stefano Sampietro, realizzata in marmo Bianco di Carrara. Ai lati della statua dell’Immacolata sono collocate due statue di angeli inginocchiati. Sul retro dell’altare è apposta una lapide che ricorda che l’altare fu donato nel 1733 dai nuovi feudatari di Paderno, conte Antonio e marchese Bartolomeo Calderara.
Cappelle laterali
Le teste del transetto terminano con due cappelle dedicate rispettivamente alla Madonna e al Crocifisso. In quella di sinistra dedicata alla Madonna sulla parete di fondo è collocato un altare in marmi policromi, sormontato da una tela in cui è rappresentata “La Pietà”, opera dell’artista Pietro Molciano realizzata nel 1753. In quella di destra è conservato il crocifisso ligneo policromo del Pilastrello del XVII secolo, opera di artigianato lombardo. Nella prima campata della navata minore destra in una nicchia, trova collocazione una piccola statua in pietra, probabilmente cinque-seicentesca, della Madonna con Bambino, e che trovava collocazione nel timpano della facciata dell’antica chiesa demolita nel 1930.
Elementi decorativi
L’abside e il catino absidale sono dipinti con toni scuri ombreggiati, su tale fondo l’artista Iulian Rosu ha eseguito una decorazione di stelle dorate che rappresenta la discesa dello Spirito Santo su Maria Vergine.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimentazione dell'aula liturgica in lastre di pietra naturale “Botticino” e “Bardiglio”, posato a rettangoli, in cui il Botticino determina la passatoia centrale, definita dalle campiture in Bardiglio. L’area presbiterale in lastre di pietra naturale Botticino. Sono in Botticino anche le alzate e le pedate dei cinque gradini di accesso all’area presbiterale.
vetrate
Nella parete di controfacciata sono collocate tre vetrate raffiguranti “Cristo che sale al Calvario”, “Cristo flagellato”, “Cristo Crocifisso”, di autore ignoto.
Organo
Nel transetto di destra è collocato l’organo.
Coperture
La chiesa presenta un tetto a falde in coppi di laterizio nella sua estensione coincidente con le linee che definiscono la planimetria. Al centro del presbiterio si erige il volume del tiburio a pianta ottagonale con copertura a falde a raggera in laterizio.
Opere d'arte
Nella parete sinistra del presbiterio è conservato il dipinto a tempera grassa su tela (cm. 200x300) in cui è rappresentato “Il sacrificio di Isacco”, opera realizzata nel 1524 (?) da Bernardino Luini proveniente da Sant’Eustorgio Milano – all’Accademia di Brera nel 1809 e proprietà della Pinacoteca di Brera, in deposito presso la parrocchia dal 26 dicembre 1847. Sulla stessa parete trova spazio la tempera su tela (cm. 100x200) in cui è rappresentato “Sant’Antonio abate”, opera realizzata nel 1928 da Arturo Galli.
Opere d'arte
Nella parete destra del presbiterio è conservato il dipinto a tempera grassa su tela (cm. 200x300) in cui è rappresentata “La conversione di San Paolo”, opera realizzata nel 1524 (?) da Bernardino Luini proveniente da Sant’Eustorgio, Milano – all’Accademia di Brera nel 1809 e proprietà della Pinacoteca di Brera, in deposito presso la parrocchia dal 26 dicembre 1847. Sulla stessa parete trova spazio la tempera su tela (cm. 100x200) in cui è rappresentata “Santa Bartolomea Capitanio, vergine”, opera realizzata nel 1928 da Arturo Galli.
Opere d'arte
Nel capo destro del transetto è conservato il Crocifisso ligneo policromo del Pilastrello del XVII secolo, opera di artigianato lombardo. Nella parete di sinistra è apposto il dipinto ad olio su tela (cm. 115x236) in cui è rappresentato “S. Agnello, abate”, di autore lombardo ignoto databile nella seconda metà del Seicento.
Opere d'arte
Nella parete sinistra del transetto è conservato il dipinto ad olio su tela (cm. 160x320) in cui è rappresentata “L’Assunta con gli Apostoli”, opera realizzata probabilmente nell’ultimo decennio del Cinquecento da Alessandro Maganza proveniente da Vicenza – all’Accademia di Brera nel 1812 e proprietà della Pinacoteca di Brera, in deposito presso la parrocchia dal 2 luglio 1821.
Opere d'arte
Nella parete destra del transetto è conservato il dipinto ad olio su tela (cm. 160x300) in cui è rappresentata “La Madonna e San Giacomo”, opera realizzata probabilmente nel secondo decennio del Seicento (?) da Jacopo Negretti, detto Palma il Giovane proveniente da Padova – all’Accademia di Brera nel 1813 e proprietà della Pinacoteca di Brera, in deposito presso la parrocchia dal 2 luglio 1821.
Opere d'arte
Nel capo sinistro del transetto è conservato il dipinto ad olio su tela (cm. 147x235) in cui è rappresentata “La Pietà”, opera dell’artista Pietro Molciano realizzata nel 1753. Nella parete destra è appeso il dipinto ad olio su tela (cm. 120x170) in cui è rappresentato “S. Carlo in preghiera assistito da angeli”, di scuola milanese databile nella prima metà del Seicento.
Opere d'arte
Nella sacrestia sono conservati il dipinto ad olio su tela (cm. 85x171) in cui sono rappresentate l’“Adorazione dei Pastori” e la “Resurrezione” opere eseguita nella seconda metà del Cinquecento e attribuite alla Scuola di Lorenzo Costa il Giovane. Le opere provengono da Mantova, Palazzo Ducale – all’Accademia di Brera nel 1811 e sono proprietà della Pinacoteca di Brera, in deposito presso la parrocchia dal 22 gennaio 1847. Sempre nella sacrestia è conservato l’olio su tela (cm. 76,5x101) eseguita nella seconda metà del Seicento di autore ignoto in cui è rappresentata “La Maddalena penitente”.
Opere d'arte
In controfacciata, sopra il portone centrale trova spazio il dipinto a tempera e acrilico su tavola in MDF eseguito nel 2004 dall’artista Giuseppe Cattaneo in cui è rappresentata “La sepoltura di Gesù” (cm. 180x340).
Elementi decorativi
Sulle pareti delle navate laterali è collocata la via Crucis realizzata in formelle bronzee, con cornici in scagliola.
Lapidi e iscrizioni
In prossimità del presbiterio sono collocate due lapidi. Quella di sinistra ricorda la benedizione e la consacrazione dell’altare, con l’iscrizione: “Domenica 27 Ottobre 2002 70° Anniversario dell’edificazione della Chiesa consacrò il nuovo altare realizzato grazie alla generosità di tutti i parrocchiani” Quella di destra ricorda la generosità dei benefattori per la realizzazione del Presbiterio con l’iscrizione: “Un particolare ricordo per i benefattori: Fam. ASTI-TAGLIABUE Fam. COZZI LUIGI e figli Fam. DE CAPITANI – D’ARZAGO Fam. GALIMBERTI ELENA Fam. VILLA ENNIO, GIOVANNI e figli Rag. VARISCO ROBERTO Mo. BALLABIO ECCLESIO”



Adeguamento liturgico  chiesa - intervento strutturale (2001-2002)
La chiesa nel 2001-2002 è stata adeguata nella zona presbiterale secondo le prescrizioni -dell'adeguamento alla liturgia del Concilio Vaticano II. A seguito dell’avvenuta riforma liturgica espressa dal Concilio Vaticano II nel 1975 venne riprogettata la posizione dell’altare all’interno dell’area presbiterale, mantenendo la struttura architettonica esistente dell’altare marmoreo policromo con statua dell’Immacolata. Venne inoltre collocata la seduta della presidenza alla destra dell’altare e l’ambone in posizione avanzata alla sinistra della mensa.
fonte battesimale - intervento strutturale (2001-2002)
La chiesa nel 2001-2002 è stata adeguata nella zona presbiterale secondo le prescrizioni -dell'adeguamento alla liturgia del Concilio Vaticano II. A seguito dell’avvenuta riforma liturgica espressa dal Concilio Vaticano II nel 1975 venne riprogettata la posizione dell’altare all’interno dell’area presbiterale, contestualmente venne collocato il fonte battesimale settecentesco, appartenuto all’antica chiesa, alla sinistra dell’altare maggiore in posizione avanzata rispetto ai gradini di accesso alla zona presbiterale e al livello dell’aula liturgica. Venne mantenuta la struttura del fonte, costituito da una vasca ottagonale sostenuta da un piedistallo a volute in pietra rossa variegata.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Lombardia
Diocesi di Milano
7 Zona Past. VII - Sesto S. Giovanni - Decanato di Paderno Dugnano
Parrocchia di Santa Maria Nascente

Via Roma 65 - Paderno Dugnano (MI)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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