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Chiesa di San Giovanni Battista <Germignaga>
Data ultima modifica: 11/05/2017, Data creazione: 14/7/2011


Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale


Denominazione Chiesa di San Giovanni Battista


Altre denominazioni Chiesa dei Santi Giovanni Battista e Rocco;Chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano;S. Giovanni Battista


Autore(Ruolo)  Pietrasanta, Carlo Federico (ampliamento e nuova facciata )
Pugnetti, Natale (costruzione campanile e cappella laterale)



Ambito culturale (ruolo)  maestranze lombarde (Costruzione)



Notizie storiche  XVI - XVI (costruzione intero bene)
Un edificio sacro, in forma di semplice edicola, esisteva nel centro di Germignaga nei primi decenni del XVI sec. ed era stata costruita per voto di tal Giovanni Pietro Calderoni durante un'ondata di pestilenza. Si trattava di una piccola cappella quadrata (circa 3,5 x 3,5 m), del tutto aperta (ossia priva di facciata) verso la contrada principale del borgo. Era dedicata a S. Rocco, intitolazione che la chiesa conservò, associandola all'invocazione a S. Sebastiano, nei secoli. Nel 1613 se ne ricordava la fondazione, risalente a circa ottanta anni prima; probabile, quindi, che fosse stata costruita a seguito di quella peste del 1523 che rappresentò, nelle vallate a sud di Luino, motivo e stimolo per l'avvio di piccole o più ambiziose fabbriche ecclesiastiche dedicate a S. Rocco.
1578 - 1596 (ampliamento intero bene)
Nel 1578, anche per iniziativa del card. Carlo Borromeo, la comunità locale si era dotata di un ambizioso progetto di ampliamento che prevedeva al costruzione di una chiesa vera e propria, con navata unica, cappella maggiore di forma quadrangolare e spazi di servizio simmetricamente disposti ai lati del presbiterio. Federico Borromeo, sul posto nel 1596, constatò che al termine dei lavori la chiesa appariva "noviter constructa", con altare maggiore, presbiterio e aula fedeli regolarmente eseguite in conformità al disegno ancora oggi conservato nell'archivio parrocchiale.
XVII - XVII (ampliamento e costruzione campanile intero bene)
Nel ricco archivio parrocchiale è presente un progetto di ampliamento datato 1685. Non si sa, tuttavia, se fosse realmente messo in pratica perché, solo trent'anni dopo, la chiesa fu radicalmente rinnovata con ambizioso progetto. Probabile che si diede seguito parziale al piano avviando la costruzione di un più profondo coro e portando la chiesa alle dimensioni, ancorché incomplete, su cui agì il progetto dei primi del XVIII sec. Del resto, i visitatori diocesani, sul posto nel 1698, spronavano ancora gli abitanti a completare l'edificio sacro. Nel frattempo, nel 1644, era stata innalzata la base del futuro campanile.
1707 - 1740 (ampliamento e nuova facciata intero bene)
Nel 1707 la chiesa fu radicalmente rinnovata secondo un brillante progetto dell'architetto Carlo Federico Pietrasanta, milanese. Il piano comportò il definitivo raddoppio dell'invaso in profondità, completando un interrotto programma seicentesco di ampliamento; le due campate così create (una per i fedeli, l'altra per il presbiterio) furono coperte con cupole ribassate impostate ad altezze diverse; fu innalzata una movimentata facciata. Questa era pensata come adattamento ai luoghi del disegno che lo stesso architetto stava elaborando in quei tempi per la chiesa di Ghemme (Novara). Il cantiere fu avviato nel 1707; nel 1715 erano conclusi facciata e aula fedeli (sostanzialmente quadrata) coperta di cupola; nel 1721 fu terminata la "volta fori del coro", ossia il secondo ambiente coperto di cupola del presbiterio; nel 1729 le maestranze erano alle prese con ritocchi alla facciata; imprecisati lavori erano ancora in corso nel 1740.
1832 - 1836 (ampliamento e trasferimento del titolo parrocchial intero bene)
Il cristallino disegno di Pietrasanta fu alterato nello spazio di breve tempo. Nel 1832 fu avviato il cantiere per il prolungamento del coro, su iniziativa e con il sostegno dell'arcivescovo, in visita a Germignaga nel 1827. Furono anche create due cappelle ai lati del coro, dedicate ai santi allora titolari. Nel frattempo, nel 1835, fu traslato il titolo di parrocchiale dalla primitiva sede di S. Giovanni Battista, su un colle sovrastante l'abitato.
1836 - 1844 (costruzione sacrestie, cappelle e rialzo campanile intero bene)
Nel 1836 fu avviata la costruzione di due sacrestie simmetriche ai lati dell'altare, in continuità con le due cappelle dei santi titolari già ultimate. La chiesa perse così ogni risalto volumetrico esterno dell'area presbiteriale, inglobata nelle costruzioni accessorie. Nel 1838 l'arch. Natale Pugnetti presentò il disegno per il rialzo del campanile, elegante guglia che ancora si ammira, esemplata su noti modelli del tardo neoclassicismo lombardo. Nel 1840 si affidò al medesimo il compito di delineare una delle due cappelle laterali che si stavano costruendo ai lati dell'aula fedeli, quello spazio coperto di cupola che ancora rappresentava, nonostante le alterazioni, quanto rimaneva del disegno impresso alla fabbrica da Carlo Federico Pietrasanta. Nel 1844 furono completate definitivamente tutte le opere in corso.
1994 - 1995 (restauri e adeguamento impiantistico intero bene)
A partire dal 1994 la chiesa fu interessata da alcune opere di restauro e adeguamento che portarono alla stesura di un nuovo pavimento, alla dotazione di un efficiente impianto di riscaldamento a pannelli radianti e alla revisione dell'intero impianto elettrico.



Descrizione  La chiesa, nonostante l'incessante opera di rifacimento portata avanti per decenni durante la prima metà del XIX sec., offre ancora al visitatore l'impatto dell'originaria concezione di riforma esterna e interna ideata da Carlo Federico Pietrasanta ed eseguita a partire dal 1707. Nulla rimane, invece, di precedenti fasi edilizie se non l'orientamento della fabbrica, con altare rivolto a ovest, imposto, durante la fondazione e rispettato dai primi ampliamenti, dalla necessità di rivolgere la facciata alla contrada centrale del paese. La chiesa s'innalza su una pianta ad aula unica, scandita in due grandi vani: quello dei fedeli è sostanzialmente quadrato, coperto con cupola ribassata, raccordata con vele e pennacchi all'invaso, e affiancato da un altare laterale per parte; la seconda campata, più grande e allungata, corrisponde al coro ampliato nel XIX sec. La facciata è ancora quella settecentesca, con ali laterali contratte, assai slanciate e raccordate in curva alla campitura centrale, dove si aprono, in successione verticale, portone, cartiglio con affresco scomparso e finestrone per l'illuminazione dell'aula fedeli. Il campanile è opera ottocentesca, con cella intervallata da colonne e nicchie dalle quali emergono statue di angeli musicanti. L'organo in controfacciata fu il primo strumento posato dalla ditta Mascioni di Cuvio, la più antica fabbrica organaria ancora oggi in attività; fu del tutto riformato nel 1854 da Francesco Carnisi, valente organaro di Luino.

Pianta
La chiesa s'innalza su una pianta ad aula unica, scandita in due grandi vani: quello dei fedeli è sostanzialmente quadrato, coperto con cupola ribassata, affiancato da due altari laterali; la seconda campata, più grande e allungata, corrisponde al coro ampliato nel XIX sec. Ai lati del coro si aprono due vani quadrati per parte, pensati in origine come cappelle dedicate ai santi titolari di un tempo (Rocco e Sebastiano) e come sacrestie e oggi ricondotti a spazi liturgici. Ne consegue che la chiesa, nel settore absidale, non presenta alcun risalto planimetrico del coro, inglobato in un profilo di fabbricati accessori che ne mascherano l'andamento.
Struttura
Frutto per buona parte di riforme operate tra XVIII e XIX sec., la chiesa presenta murature d'ambito in pietrame misto a laterizi, legati con giunti di malta e calce. Le murature sono interamente intonacate, sia all'esterno, sia all'interno.
Coperture
La chiesa, nonostante la complessità dell'impostazione degli spazi interni, presenta un tetto a due falde continuo sia sopra l'aula fedeli, sia sopra l'allungato presbiterio. Il manto di copertura è in marsigliesi, posato alla fine degli Anni Ottanta del XX sec. L'ordito di sostegno è ligneo.
Impianto strutturale
La chiesa è scandita in due settori, nettamente distinti per funzioni e marcate, in aggiunta, da dislivelli. La prima campata è quanto sopravvive del progetto di riforma ideato da Carlo Federico Pietrasanta: l'ambiente è coperto da una cupola ribassata, la stessa che il card. Giuseppe Pozzobonelli, in visita nel 1748, lodò perché "in modum tholi". Il secondo settore, invece, si compone di una prima campata di raccordo, coperta con volta a botte, e del presbiterio vero e proprio, sopra il quale è replicata una seconda cupoletta ribassata. Il presbiterio s'innalza sopra un'alta gradinata rispetto agli ambienti destinati ai fedeli.
Pavimenti e pavimentazioni
Il pavimento è in cotto ed è stato posato durante operazioni di restauro concluse nel 1995.
Opere d'arte
Sulla facciata, in apposite nicchie, sopravvivono due statue settecentesche raffiguranti i santi che a lungo furono titolari della chiesa. Non se ne conosce l'autore, ma questo andrebbe certamente ricercato nel campionario di abili maestranze chiamate a mettere in pratica l'ambizioso progetto di riforma settecentesca ideato da Carlo Federico Pietrasanta. Tra queste, Rocco Pisoni, abile plasticatore che contribuì a diversi cantieri in area varesina e nel Canton Ticino. Rimangono anche da riscoprire gli ornati settecenteschi, troppe volte ridipinti, eseguiti da Antonio Maria e Francesco Porani, di Castello Cabiaglio, altrove noti per l'intervento sostanziale nelle decorazioni e nel giardino di villa Porta-Bozzolo a Casalzuigno (Va).



Adeguamento liturgico  presbiterio - intervento strutturale (1975)
I lavori all'area presbiteriale furono eseguiti nel 1975 e si conclusero con la posa di un nuovo altare rivolto al popolo in forma di semplice mensa che fu collocato previa asportazione della balaustra di delimitazione verso l'aula dei fedeli. Sopravvisse, e ancora si ammira, l'altare maggiore, sormontato da tradizionale tempietto circolare coperto con cupoletta, nei modi del tardo neoclassicismo lombardo.






Collocazione geografico - ecclesiastica


Regione Ecclesiastica Lombardia
Diocesi di Milano
2 Zona Pastorale II - Varese - Decanato di Luino
Parrocchia di San Giovanni Battista

Via Toti 1 - Germignaga (VA)


Edifici censiti nel territorio
dell'Ente Ecclesiastico


Altre immagini
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