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Tocco da Casauria
Chieti - Vasto
chiesa
parrocchiale
S. Eustachio Martire
Parrocchia di Sant'Eustachio Martire
Pianta; Struttura; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi; Scale
presbiterio - aggiunta arredo (1977)
1173 - 1173(esistenza intero bene); 1579 - 1579(titolo di arcipretale intero bene); 1846 - 1846(realizzazione facciata intero bene)
Chiesa di Sant'Eustachio Martire
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Sant'Eustachio Martire <Tocco da Casauria>
Altre denominazioni S. Eustachio Martire
Autore (ruolo)
Alberici, Gaetano (realizzazione facciata)
Ambito culturale (ruolo)
tardobarocco (costruzione)
Notizie Storiche

1173  (esistenza intero bene)

nella lettera di Alessandro III del 28 settembre 1173 inviata al vescovo di Chieti si fa menzione dell'esistenza in Tocco della ecclesiam Sancti Eustasii

1579  (titolo di arcipretale intero bene)

nella visita pastorale di quell'anno la chiesa è detta arcipretale

1846  (realizzazione facciata intero bene)

la facciata viene realizzata a spese di Gennaro de Lutiis ed eseguita da Gaetano Alberici
Descrizione

La chiesa di Sant'Eustachio è situata all'interno del centro storico di Tocco da Casauria, con parte absidale affacciata sul belvedere del paese. La facciata in muratura intonacata e particolari in pietra concia presenta uno schema tardobarocco ottocentesco con andamento apparentemente concavo convesso. Lo schema a due livelli e tre campi verticali è ritmato da paraste angolari ribattute e smussate agli angoli; la parte centrale ha una terminazione curvilinea che prosegue nei raccordi delle ali laterali. Al centro si apre il portale principale tardobarocco con paraste decorate e ribattute che sostengono l'architrave mistilineo con volute e fastigio con stemma. Ai lati vi sono due formelle con figure a bassorilievo inserite nella muratura e i due portali laterali con semplice cornice con orecchie e timpani mistilinei. In corrispondenza dei tre portali si aprono altrettante finestre rettangolari. Sul lato posteriore destro si erge la torre campanaria con cuspide piramidale e volute. La chiesa ha un impianto a tre navate con transetto e coro rettangolare ed è coperta con volta a botte lunettata sulla navata centrale, calotte su pennacchi sulle navate laterali, porzioni di volta a botte sul coro e sui bracci del transetto, cupola su pennacchi e lanterna sul presbiterio. La copertura esterna è a doppia falda sfalsata con manto in coppi. La decorazione interna è essenzialmente tardobarocca con ordine di paraste con capitelli corinzi e dorature color bronzo, come tutte le decorazioni in stucco, cornici e riquadrature delle volte e cassettonature della cupola. Altari laterali e centrale con ampie cornici a stucco e timpani spezzati su paraste con figure a tutto tondo e dorature color bronzo.
Pianta
a tre navate con transetto e coro rettangolare
Struttura
muratura portante
Coperture
interne: volta a botte lunettata sulla navata centrale; calotte su pennacchi sulle navate laterali; porzioni di volta a botte sul coro e sui bracci del transetto, cupola su pennacchi e lanterna sul presbiterio esterne: a doppia falda sfalsata con manto in coppi
Pavimenti e pavimentazioni
marmo
Elementi decorativi
decorazione interna: tardobarocca con ordine di paraste e capitelli corinzi con dorature color bronzo, come tutte le decorazioni in stucco, cornici e riquadrature delle volte e cassettonature della cupola. Altari laterali e centrale con ampie cornici a stucco e timpani spezzati su paraste con figure a tutto tondo e dorature color bronzo decorazione esterna: facciata con paraste e cantonali curvilinei in pietra e cornice di coronamento mistilinea; portali in pietra con timpani mistlinei, orecchie e paraste decorate, volute e stemma sul portale centrale
Scale
interne: due gradini al presbiterio
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1977)
Nel presbiterio troviamo i seguenti elementi liturgici realizzati da artigiani locali: altare in marmo con mensa rettangolare; leggio in ferro; sede in legno ai lati dell'altare; tabernacolo incastonato nell'altare preconciliare in marmo (1950).
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