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edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Praticello
Gattatico
Reggio Emilia - Guastalla
chiesa
parrocchiale
S. Matteo Ap. ed Ev.
Parrocchia di San Matteo Apostolo ed Evangelista
Impianto strutturale; Pianta; Interno; Prospetti; Coperture; Pavimentazioni; Decorazioni pittoriche
presbiterio e altari laterali - intervento strutturale (1970-80); presbiterio - aggiunta arredo (1970-80)
1691 - 1703(costruzione intero bene); 1798 - 1853(mutamento giurisdizione ecclesiastica carattere generale); sec. XIX - sec. XIX(inventari intero bene); 1832 - 1832(restauri intero bene); 1840 - 1884(lavori interni intero bene); 1850 - 1852(campanile intorno); 1892 - 1892(progetto di ampliamento presbiterio e coro); 1893 - 1893(sistemazione definitiva facciata); 1907 - 1907(restauri intero bene); 1921 - 1921(rinnovamento cappella del Sacro Cuore); 1934 - 1934(rinnovamento cappella di S. Teresa del Bambin Gesù); 1947 - 1947(restauro e decorazione interna intero bene); 1957 - 1957(restauro facciata); 1958 - 1958(restauro altare maggiore); 1958 - 1959(nuovo altare cappella della Sacra Famiglia); 1966 - 1966(nuova pavimentazione presbiterio e coro); 1971 - 1974(restauro e consolidamento strutturale intero bene); 1996 - 1997(consolidamento strutturale intero bene); 2000 - 2001(restauro e consolidamento strutturale intero bene)
Chiesa di San Matteo Apostolo ed Evangelista
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Matteo Apostolo ed Evangelista <Praticello, Gattatico>
Altre denominazioni S. Matteo Apostolo ed Evangelista
S. Matteo Ap. ed Ev.
Ambito culturale (ruolo)
maestranze emiliane (costruzione chiesa)
maestranze emiliane (costruzione facciata)
maestranze emiliane (restauri e consolidamenti statici)
maestranze emiliane (restauri e consolidamenti statici)
Notizie Storiche

1691 - 1703 (costruzione intero bene)

Tra il 1691 e il 1703 la chiesa di Praticello viene riedificata dalle fondamenta. La planimetria ad asse longitudinale con unica navata, quattro cappelle per lato, presbiterio e coro absidato, si è mantenuta pressoché inalterata fino ad oggi. Non è chiaro se in origine vi fossero entrambi i vani ai lati del presbiterio ad uso sagrestia, o soltanto uno di essi. Secondo alcune fonti l'inizio della riedificazione della chiesa sarebbe avvenuta a partire dal 1690.

1798 - 1853 (mutamento giurisdizione ecclesiastica carattere generale)

Dopo essere passata provvisoriamente dalla diocesi di Parma a quella di Reggio nel doppio biennio 1798-1799 e 2 gennaio 1813- 25 maggio 1814, la chiesa di Praticello passa definitivamente alla diocesi di Reggio il 29 dicembre 1851 (perfezionamento nel 1853).

sec. XIX  (inventari intero bene)

Alcuni inventari redatti nel corso del XIX secolo forniscono molte informazioni circa la presenza degli altari, degli arredi sacri e delle suppellettili. Nel 1831 la chiesa aveva sette altari. Inoltre aveva il Fonte Battesimale con vaso in marmo e piramide in legno, quale è tuttora; il coro aveva i sedili in noce e un leggio. L'inventario del 1844 non mostra cambiamenti di rilievo rispetto a quello del 1831. La chiesa aveva quattro confessionali e trentacinque stalli più uno. Nel 1874 gli altari si erano ridotti a cinque. Sopra il maggiore era appeso il baldacchino (ancora presente nelle fotografie di inizio Novecento). Secondo un inventario del 1888 il baldacchino aveva cornice in legno dorato e bandinelle colorate nonché fiocchi di legno dorati.

1832  (restauri intero bene)

A seguito del terremoto del 1832 si rende necessario intervenire con opere di restauro. Viene consolidata la volta della prima campata vicino all'ingresso e le capriate della copertura vengono assicurate con cavicchie e fasce di ferro.

1840 - 1884 (lavori interni intero bene)

Tra il 1840 e il 1884 vengono compiute una serie di opere e migliorie interne. Al 1840 risale la costruzione di una balaustra in legno per il presbiterio, opera del falegname Giuseppe Boni. Nel 1856 vengono rinnovati i finestroni della chiesa e delle sagrestie e vengono costruite le balaustre per gli altari minori. Un organo del bolognese Alessio Verati viene collocato nel 1860 nella cantoria in legno intagliato posta sopra l'ingresso centrale (n.d.c.: non sembra corretta la trascrizione del cognome dell'organaro fatta dal parroco Beneventi il quale nelle sue memorie riporta Nevati anziché Verati). Il falegname Giuseppe Boni fece nel 1863 le tre bussole per le porte di ingresso. Nel 1881 vengono spese 1.040 lire per rifare il pavimento della chiesa. Si tratta probabilmente del pavimento in cotto ancora oggi presente nella navata e in quattro cappelle laterali. Nel 1884 viene rifatto l'altare e il pavimento della prima cappella dalla parte del Vangelo.

1850 - 1852 (campanile intorno)

Tra il 1850 e il 1852 viene eretto il campanile sul lato sud della chiesa secondo il disegno dell'ing. M. Baselli di Parma. Vengono impiegati i materiali provenienti dalla demolizione del vecchio Torrazzo, mattoni e pietrame dell'Enza per un'altezza di 16 metri, esclusa la cuspide.

1892  (progetto di ampliamento presbiterio e coro)

Al 1892 risale un'ipotesi di ampliamento dell'area presbiteriale e di allungamento del coro confermata dai disegni elaborati da Giuseppe Cocconi. Altri due vani erano previsti ai lati delle sagrestie e il coro avrebbe dovuto sporgere di ulteriori 3,85 mt. Il progetto non troverà compimento. Verranno realizzate soltanto le fondazioni del nuovo coro ancora visibili nelle fotografie degli anni '30. Il progetto di Cocconi prevedeva anche la sistemazione della facciata secondo uno schema povero di modanature. La facciata verrà eseguita l'anno seguente secondo il disegno di F. Beggi.

1893  (sistemazione definitiva facciata)

La chiesa di Praticello vede compiuta la sua facciata soltanto nel 1893, grazie ad un intervento attuato, con poche modifiche, su progetto di F. Beggi di Olmo di Gattatico. L'impaginazione architettonica si definisce attraverso un telaio di paraste, rientri e cornici aggettanti che arrivano a produrre incisivi effetti chiaroscurali.

1907  (restauri intero bene)

Importanti lavori di rinnovamento e restauro vengono condotti nel 1907 sotto la direzione del geom. Adrasto Ortalli. Si tratta principalmente della ricostruzione del tetto della navata centrale e del coro, la ripassatura di quello delle cappelle laterali, il miglioramento dell'ammorsatura della muratura del campanile con quello della chiesa.

1921  (rinnovamento cappella del Sacro Cuore)

Nel 1921 viene rinnovata la cappella del Sacro Cuore di Gesù come ringraziamento per i reduci ex combattenti. Viene eretto un nuovo altare e collocata la statua del Sacro Cuore entro una nicchia. Viene inoltre realizzata a stucco la complessa decorazione della cappella.

1934  (rinnovamento cappella di S. Teresa del Bambin Gesù)

La cappella di S. Teresa del Bambin Gesù è stata rinnovata nel 1934 con la realizzazione di un nuovo altare in marmo e la collocazione del dipinto della santa eseguito dal pittore reggiano Giuseppe Baroni.

1947  (restauro e decorazione interna intero bene)

Nel 1947 vengono eseguiti dei lavori di restauro finanziati dal Comune per una spesa complessiva di lire 250.000. Si è trattato di opere tese al consolidamento della torre campanaria e dell'arco centrale della chiesa. Sono state ricostruite le lesene nell'abside e sono stati compiuti lavori di manutenzione al tetto. E' stato anche smontato il pulpito. Nello stesso anno si è provveduto alla decorazione interna della chiesa fatta eseguire dal prof. Luigi Battistini.

1957  (restauro facciata)

Nel 1957 vengono compiuti importanti lavori di restauro alla facciata della chiesa. Si interviene sullo zoccolo e sulle cornici. Vengono rifatte le cuspidi e la coloritura esterna.

1958  (restauro altare maggiore)

L'altare maggiore in legno intagliato e dorato viene fatto restaurare dal parroco don Rivi che lo fa indorare di nuovo con oro zecchino. Fa anche sostituire la mensa in mattoni con un'altra in marmo e fa rifare sempre in marmo i vecchi gradini in mattoni. La spesa complessiva è stata di lire 485.000. Nel 1960 ca. verrà anche collocata la nuova balaustra in marmo, forse opera di Carmela Adani, nota scultrice di Correggio scomparsa nel 1965.

1958 - 1959 (nuovo altare cappella della Sacra Famiglia)

Tra il 1958 e il 1959 un nuovo altare in marmo, eseguito dalla ditta Capuani Luciana, viene collocato nella Cappella della Sacra Famiglia in sostituzione del precedente in legno.

1966  (nuova pavimentazione presbiterio e coro)

Nel 1966 viene rifatta in marmo la pavimentazione del presbiterio e del coro.

1971 - 1974 (restauro e consolidamento strutturale intero bene)

Importanti lavori di restauro e consolidamento statico vengono eseguiti alla chiesa in seguito al terremoto del 1971. In particolare si interviene sulla prima volta vicino all'ingresso, ricostruendola poiché crollata. Vengono eseguiti cordoli in cemento armato e riprese le lesioni che si erano evidenziate sulla muratura e sulle arcate. Vengono risarciti capitelli e cornici, revisionati i telai delle finestre e ripassato il tetto. Le decorazioni interne vengono riprese nelle parti lesionate dal pittore Melloni Paolino di Cavriago. Per i lavori, vengono spese complessivamente 20.586.700 lire. L'agibilità viene rilasciata già nel gennaio del 1972.

1996 - 1997 (consolidamento strutturale intero bene)

L'evento sismico del 1996 rende necessario intervenire con urgenza per il risarcimento delle lesioni nelle pareti murarie e il consolidamento delle volte (in particolare la seconda e la quarta) e la posa di catene negli archi laterali. I lavori vengono diretti dall'ing. Gasparini di Reggio Emilia ed eseguiti da un'impresa reggiana. Durante i lavori viene ripresa anche la decorazione dell'interno e quella della facciata.

2000 - 2001 (restauro e consolidamento strutturale intero bene)

Una seconda serie di lavori di consolidamento vengono eseguiti nel 2001 su progetto dell'ing. Paolo Del Monte di Montecchio Emilia. Questi hanno riguardato principalmente il ripristino della copertura, la riparazione delle lesioni nelle volte, il consolidamento delle volte laterali e della volta centrale in laterizio con cappa di betoncino, il riempimento dei rinfianchi con conglomerato cementizio alleggerito, la riparazione a scuci-cuci di lesioni murarie, l'inserimento di catene metalliche, il rinforzo delle capriate e della struttura di copertura con collegamenti metallici.
Descrizione

La costruzione della chiesa di Praticello avviene tra il 1690 e il 1703. Da allora sono stati numerosi gli interventi di restauro ma l'impianto planimetrico si è mantenuto pressoché inalterato. La chiesa si trova in posizione leggermente rilevata. Ha uno sviluppo longitudinale in direzione est-ovest e consta di un'ampia navata sulla quale si aprono quattro cappelle per lato tutte comprese entro il perimetro murario. Oggi soltanto quattro cappelle hanno gli altari (lato sud: cappella di S. Teresa del Bambin Gesù e cappella della Madonna del Carmine; lato nord: cappella della Sacra Famiglia e cappella del Sacro Cuore di Gesù), ma fino alla seconda metà dell'800 gli altari erano sei. Il presbiterio termina con un coro absidato entro il quale è stato recentemente ricollocato il dipinto di Antonio Bresciani raffigurante la "Vocazione di San Matteo" (1765). Negli anni '90 del Novecento una moderna mensa in legno rivolta verso i fedeli ha preso il posto della precedente in ferro (anni '70), ma è ancora presente l'antico altare in legno intagliato e in parte dorato risalente al sec. XVIII. Ai lati del presbiterio due vani ad uso sagrestia comunicano direttamente con lo stesso e con la navata. L'interno della chiesa ha linee sobrie. E' scandito da alte paraste di ordine ionico collegate da un cornicione che percorre tutta la chiesa. Aperture ad arco danno accesso alle cappelle laterali, non comunicanti tra loro. Sopra il cornicione, entro volte ad unghia, sono stati realizzati dei finestroni (otto nella navata, due nel presbiterio) che, insieme a quello della facciata, assicurano una diffusa illuminazione naturale della chiesa. Tra le cappelle spicca, per la ricchezza decorativa degli stucchi, quella del Sacro Cuore di Gesù completamente rifatta nel 1921 in ringraziamento per i reduci di guerra. La facciata deve il suo aspetto definitivo ad un intervento effettuato nel 1893 su progetto di F. Beggi di Olmo di Gattatico che con un sapiente gioco di lesene e cornici si è mantenuto nel solco della tradizione coeva al periodo di costruzione della chiesa. Tre sono gli ingressi che danno accesso alla navata. Sopra a quello centrale più ampio, era dipinta ad affresco l'immagine di San Matteo Apostolo ed Evangelista; oggi vi è raffigurata una barca sulla cui vela è riportato il nome del santo titolare della chiesa. Con il rinnovamento della facciata sono state anche collocate quattro statue entro le nicchie, rimaste a lungo vuote. Superiormente, la facciata è conclusa da un frontone triangolare. Sul lato sud della chiesa nel 1850 è stato innalzato il campanile secondo il disegno dell'ing. Baselli di Parma.
Impianto strutturale
La chiesa è realizzata in muratura portante di mattoni. Lo spessore varia fino a 75 cm.
Pianta
L'impianto planimetrico è di tipo longitudinale. Tre aperture poste in facciata permettono l'ingresso all'ampia navata. A lato della stessa si aprono quattro cappelle per lato tutte comprese entro il perimetro murario. Sono rialzate di un gradino rispetto al piano della navata e non comunicano tra di loro. Di esse soltanto le quattro centrali sono dotate di altare. Il Fonte Battesimale è situato nella prima cappella a sinistra dell'ingresso. In fondo alla navata, che risulta priva di transetto, si imposta il presbiterio, più stretto, affiancato sui due lati da vani ad uso sagrestia. La chiesa è conclusa ad est dal coro absidato. Misure della navata (larghezza 10,80 mt, lunghezza 18,05 mt). Misure interne complessive: larghezza 15,00 mt, lunghezza 26,30 mt.
Interno
L'interno è ispirato a criteri di sobria classicità. Alte aperture ad arco danno accesso alle cappelle laterali poco profonde (2,10 mt) alternandosi a snelle paraste di ordine ionico che scandiscono non solo le pareti della navata ma anche quelle del presbiterio e del coro. La navata è ampia (circa 10,80 mt) e le campate sono regolari. E' coperta da una volta semicircolare con terminazioni unghiate in corrispondenza dei finestroni rettangolari. A destra dell'ingresso, nella prima cappella del lato sud, priva di altare, trovano collocazione due confessionali di antica fattura. La seconda cappella è dedicata a S. Teresa del Bambin Gesù la cui immagine è raffigurata nella pala d'altare dipinta nel 1934 da Giuseppe Baroni. La terza cappella ha il tabernacolo ed è dedicata alla Madonna del Carmine. La statua della Vergine col Bambino è collocata entro una nicchia posta al centro dell'altare il cui apparato decorativo è caratterizzato da lesene corinzie reggenti un frontone spezzato con volute. La quarta cappella, a lato del presbiterio, è dedicata a Sant'Antonio da Padova di cui si conserva una statua entro una nicchia. In questa cappella vi sono altri due confessionali. A sinistra dell'ingresso, nella prima cappella del lato nord è situato il Fonte Battesimale con vaso in marmo e piramide in legno di cui è nota la presenza negli inventari di inizio Ottocento. Sulla parete è appeso un dipinto di ignoto autore raffigurante il Battesimo di Gesù risalente al 1859. Nella seconda cappella l'altare è dedicato alla Sacra Famiglia. E' stato rifatto in marmo nel 1959 e contiene un dipinto di autore emiliano con la Madonna, il Bambino e S. Giuseppe. La terza cappella spicca per la ricchezza decorativa degli stucchi. E' stata rinnovata nel 1921 e dedicata al Sacro Cuore di Gesù in ringraziamento per i reduci ex combattenti. L'altare, finemente decorato, ha una struttura architettonica dalla quale aggettano due colonne a tutto tondo sorreggenti putti. Nell'attico, un frontone mistilineo con festoni di fiori e frutti conclude la composizione. Putti, festoni e altri motivi ornamentali sono raffigurati anche nella volta al centro della quale entro uno sfondo azzurro è rappresentato il Sacro Cuore. Alle pareti laterali sono collocati i quadri di Santa Lucia e Santa Cecilia. La quarta cappella è fruita dai cantori e dai musici che animano le celebrazioni liturgiche. Sulla sua parete di fondo, racchiusa entro una nicchia, vi è la statua di San Matteo Apostolo ed Evangelista rappresentato con il Bambino in braccio. Nel presbiterio è stata collocata la nuova mensa in legno (anni '90) che ha sostituito una precedente in ferro (anni '70). E' però ancora presente l'antico altare in legno intagliato e in parte dorato del XVIII secolo, restaurato nel 1958. Il coro conserva gli stalli in noce, già citati in un inventario del 1831. al centro dell'abside, dopo un attento restauro, è stato ricollocato nel 1999 il grande quadro di Antonio Bresciani raffigurante la "Vocazione di San Matteo" (1765). Era stato commissionato all'artista dal parroco don Boveri. Fino al 1927 ha funzionato l'organo a 24 registri eseguito a Bologna nel 1860 dal Verati. Era collocato nella controfacciata interna, sopra l'ingresso centrale, entro una cantoria in legno intagliato. Non è certo quando sia stato smontato (forse durante i restauri intrapresi negli anni '40-'50 del Novecento).
Prospetti
La chiesa di Praticello sorge isolata in posizione lievemente rilevata. Un ampio sagrato a gradini precede l'ingresso. La facciata attuale è frutto di un intervento di sistemazione attuato nel 1893 su progetto di F. Beggi di Olmo di Gattatico. L'impaginazione architettonica adottata si rifà ad una tipologia fortemente impiegata nelle costruzioni religiose dall'età della controriforma in avanti. Un gioco di paraste e cornici aggettanti definiscono la facciata producendo incisivi effetti chiaroscurali. Tali effetti sono posti maggiormente in risalto con l'introduzione di un ulteriore piano rientrante. La facciata è suddivisa in due livelli: uno inferiore largo quanto la chiesa, ed uno superiore largo quanto la navata. Nel livello inferiore sei paraste doriche definiscono cinque intercolumni di ampiezza decrescente dal centro verso le estremità. Il grande portale di ingresso è sovrastato da un'edicola nella quale è raffigurata una barca con la vela gonfia recante il nome del santo titolare della chiesa. Sopra le porte laterali, introducenti anch'esse alla navata, sono collocate le statue di San Pietro e San Paolo alloggiate entro nicchie con frontoni triangolari. Una pesante trabeazione divide il livello inferiore da quello superiore, più stretto, scandito da quattro paraste di ordine ionico. Al centro, in asse con il portale di ingresso, vi è un grande finestrone vetrato, mentre negli intercolumni laterali si ripete l'impiego di nicchie con statue, qui costituite da busti di pontefici. Gli altri prospetti della chiesa sono trattati a semplici riquadrature appena aggettanti dalla parete muraria, ad eccezione del livello superiore dove sono presenti setti murari con funzione di contrafforte (proseguimento del muri divisori interni tra le cappelle). Il prospetto a sud si caratterizza anche per la presenza della torre campanaria costruita nel 1850 con materiali provenienti dalla demolizione del precedente Torrazzo e con mattoni e grossi ciottoli dell'Enza. La cella è sormontata da una balaustra molto aggettante e da una cuspide esagonale ricostruita dopo il terremoto del 1934.
Coperture
Da una relazione tecnica d'archivio (2000) si apprende che le volte della navata e del presbiterio sono realizzate con mattoni disposti in foglio rafforzate da archi di irrigidimento ricalati sia all'estradosso che all'intradosso. La struttura di copertura è a capriate lignee. Il manto è in coppi.
Pavimentazioni
La pavimentazione della navata, in quadri di cotto 30x30 cm, risale al 1881. Le pavimentazioni del presbiterio e del coro sono state rifatte in marmo botticino nel 1966. Due cappelle hanno pavimentazioni rinnovate in marmo (cappella della Sacra Famiglia e cappella di S. Teresa del Bambin Gesù), quattro sono pavimentate in cotto (le due cappelle vicino all'ingresso e le due vicino al presbiterio), e le restanti hanno piastrelle.
Decorazioni pittoriche
Si ha notizia di un'importante campagna decorativa condotta nel 1947 all'interno della chiesa dal prof. Luigi Battistini che, secondo le fonti, "ha eseguito il lavoro in modo più ricco del previsto" senza pretendere ulteriori compensi rispetto a quelli pattuiti. Altri interventi sono stati fatti nel 1957, ma soprattutto nel 1972 e nel 1997 nell'ambito dei lavori di restauro occorsi in seguito agli eventi sismici del 1971 e del 1996. Si presume pertanto che, pur avendo subíto i necessari ripristini, l'apparato pittorico oggi visibile, il quale si concentra principalmente nelle volte della navata e del presbiterio e nel catino absidale, sia quello definito dal prof. Battistini. Si caratterizza per la raffigurazione, entro tondi, degli apostoli e degli evangelisti (navata, presbiterio e coro), del Salvatore (presbiterio), della colomba dello Spirito Santo (coro), di simboli religiosi (navata). Nel catino absidale, in posizione centrale, è dipinto il simbolo JHS circondato da raggi.
Adeguamento liturgico

presbiterio e altari laterali - intervento strutturale (1970-80)
é stata demolita sia la balaustra in marmo del presbiterio, risalente agli anni '60, che quelle degli altari laterali.
presbiterio - aggiunta arredo (1970-80)
Il presbiterio è stato in parte adeguato con la collocazione di una moderna mensa in ferro rivolta verso i fedeli (poi sostituita negli anni '90 con una in legno opera del falegname Nando Bernardi su disegno dell'architetto Tarasconi di Cavriago).
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