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Viterbo
Viterbo
chiesa
parrocchiale
Santissima Trinità
Parrocchia di Santissima Trinità
Pianta; Impianto strutturale; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1970-1980)
1237 - 1237(costruzione intero bene); 1258 - 1258(consacrazione intero bene); 1288 - 1288(ritrovamento intero bene); 1320/05/28 - 1320/05/28(apparizione carattere generale); 1421 - 1421(ristrutturazione intero bene); 1505 - 1505(monumento funebre intero bene); 1513 - 1513(costruzione chiostro intorno); 1727 - 1748(ricostruzione intero bene); 1748 - 1748(collocamento dell'affresco venerato cappella di SS. Maria Liberatrice)
Chiesa della Santissima Trinità
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa della Santissima Trinità <Viterbo>
Autore (ruolo)
Gazzale, Giovanni Battista (ricostruzione chiesa)
Prada, Giuseppe (ricostruzione chiesa)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze viterbesi (costruzione chiesa)
maestranze viterbesi (ristrutturazione chiesa)
maestranze viterbesi (ricostruzione chiesa)
Notizie Storiche

1237  (costruzione intero bene)

Si procede alla costruzione della chiesa.

1258  (consacrazione intero bene)

La chiesa è consacrata da papa Alessandro IV dei Signori di Jenne (1254-61).

1288  (ritrovamento intero bene)

Durante i lavori per edificare una cappella viene alla luce un affresco raffigurante la Vergine con il Bambino.

1320/05/28  (apparizione carattere generale)

Pare che la Vergine Maria comparve ai cittadini rifugiatisi nel convento per proteggerli dalle forze maligne improvvisamente apparse in città.

1421  (ristrutturazione intero bene)

A seguito di un incendio, la chiesa viene restaurata su interessamento di papa Martino V Colonna (1417-31).

1505  (monumento funebre intero bene)

La chiesa è ornata dal monumento funebre del cardinal Raimondo Perrault (m. 1505).

1513  (costruzione chiostro intorno)

Si procede alla costruzione dell'attuale chiostro.

1727 - 1748 (ricostruzione intero bene)

Poiché inadeguata per l'affluenza di devoti, si stabilisce di ricostruire integralmente la chiesa. Il progetto è redatto dall'architetto Giovan Battista Gazzale ed eseguito da Giuseppe Prada e da Giuseppe Spinedi, costruttori di origine comasche.

1748  (collocamento dell'affresco venerato cappella di SS. Maria Liberatrice)

Si colloca nell'edicola della cappella l'immagine venerata della Madonna.
Descrizione

La chiesa della Santissima Trinità fa parte del grande complesso del convento degli agostiniani che sorge lungo l’estremità nord delle mura cittadine. Prospetta su piazza di Santa Trinità, confina con il lato sinistro su via San Giovanni decollato e a destra con gli ambienti del convento, mentre con il retro affaccia sul verde di appartenenza del complesso. L’organismo, a pianta latina con coro absidato, è disposto secondo l’asse che va da nord est a sud ovest. L’accesso avviene tramite i tre ingressi posti in facciata, preceduti da tre gradini e seguiti da bussole lignee. La chiesa ha un impianto basilicale a tre navate divise da setti che tramite archi a tutto sesto immettono nelle tre campate che compongono le navate laterali. Su ogni campata si aprono nicchie con altari secondari rialzati di due gradini e sormontati da un frontespizio su colonne, al di sopra del quale si apre una finestra arcuata che illumina le navate. Ciascuna campata è coperta da calotte a pianta circolare, forate da lanternini. Le fronti interne sono caratterizzate da un ordine architettonico di paraste corinzie su piedistalli, sormontate da una trabeazione continua. La navata è coperta da una volta a botte lunettata. Immettono nel transetto archi a tutto sesto, un arco trionfale nella navata centrale ed archi di minore dimensione in quelle laterali. Nel transetto, in asse alle navate laterali si trovano due cappelle (una per lato), introdotte anch’esse da archi a tutto sesto e comunicanti con il presbiterio; mentre, nelle pareti di testata del transetto, si trovano due altari secondari, delimitati da balaustre marmoree, riccamente decorati. Anche il transetto è coperto da una volta a botte lunettata; mentre lo spazio di crociera è concluso da una cupola su tamburo con finestre circolari e forata da un lanternino. Il coro, introdotto da un arco a tutto sesto e rialzato di un gradino, ospita al centro l’altare maggiore. Sulle pareti laterali si aprono i passaggi verso le cappelle laterali, di cui quella di destra introduce alla sagrestia. Il vecchio altare marmoreo, poco più indietro della mensa isolata, è fiancheggiato da porte che separano il presbiterio dal retrostante coro, ove sono presenti stalli lignei. L’intero ambiente è illuminato da una finestra per lato e coperto da una volta a botte lunettata, mentre l’abside da una semicalotta. Il transetto è illuminato da finestre rettangolari che si aprono nelle lunette della volta, dalle finestre del tamburo e dal lanternino della cupola. La navata centrale è illuminata da tre finestre per lato e da una in controfacciata. Il prospetto della chiesa è a edicola a due ordini sovrapposti, con la parte centrale lievemente aggettante rispetto alle laterali. Tutte le membrature architettoniche sono in peperino, mentre i fondi sono intonacati e con una coloritura rossastra. L’ordine inferiore è tuscanico, con semicolonne nella parte centrale aggettante e paraste ai lati; quello superiore è ionico su paraste, raccordato all’inferiore da settori curvi; conclude la facciata un timpano triangolare. La parte inferiore ha al centro il grande portale con architrave sorretto da colonne e sormontato da un timpano triangolare; nei campi laterali vi sono due nicchie che ospitano statue; lateralmente si aprono i due portali secondari incorniciati in peperino. Il secondo ordine s’innalza in corrispondenza della parte aggettante ed è caratterizzato dalla finestra preceduta da una loggetta delle benedizioni e sormontata da un bassorilievo circolare delimitato da un arco su colonne corinzie; ai lati tra le paraste si aprono due nicchie con statue. Sia il primo ordine, ai margini della facciata, sia il secondo al di sopra del timpano sono coronati da fiaccole marmoree. Il campanile, a pianta quadrata, si erge in prossimità dell’abside del coro.
Pianta
La chiesa ha un impianto basilicale a tre navate con transetto e coro absidato.
Impianto strutturale
L’impianto strutturale della chiesa è in muratura continua, con connessioni formate da archi longitudinali e trasversali. Il sistema spingente delle volte di copertura si rapporta validamente con la composizione dei volumi che articolano l’organismo; in particolare, la volta a botte della navata ha contrafforti esterni che risalgono lungo i prospetti laterali e che corrispondono alle scansioni trasversali delle navate laterali.
Coperture
La chiesa è coperta internamente da volte e cupole. La navata centrale, il transetto e il presbiterio sono coperti da volte a botte lunettate; lo spazio di crociera da una cupola su tamburo; mentre le tre campate che scandiscono le navate laterali da calotte ribassate circolari. Esternamente tutte le volte sono sovrastate da tetti: a due falde per la navata e per il presbiterio, a padiglione nelle ali del transetto e nell’abside; emerge al centro la cupola con lanternino. Le navate laterali hanno tetti ad unico spiovente con lanternini emergenti. Il manto di copertura è in coppi di laterizio.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione della chiesa è in lastre di marmo.
Elementi decorativi
La chiesa contiene numerosi elementi decorativi, tra cui si mettono in evidenza gli affreschi di Giuseppe Toeschi che decorano i pennacchi della cupola e diversi quadri collocati nelle cappelle laterali, datati tra il XVI ed il XVIII secolo. Nel transetto destro si trova l’altare dedicato alla Madonna Liberatrice con l’immagine opera dei giotteschi itineranti aretini Gregorio e Donato; intorno alla sacra immagine e sulle pareti laterali si trovano numerosi ex voto. Nell’abside si conserva un bel Crocifisso ligneo databile tra la fine del XVI e gli inizi del XVII secolo, mentre gli stalli lignei risalgono al XVIII secolo. Sull’altare è posta la grande pala d’altare dipinta nel 1651 dal romano Fabrizio Chiari. Invece il capitello corinzio che sorregge l’altare risale al XIV secolo. In fondo alla navata è la macchina in legno dorato, usata per la processione della Madonna Liberatrice risalente al XVII secolo.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1970-1980)
Gli arredi liturgici sono stati adeguati secondo i canoni liturgici richiesti. L’altare formato da una lastra di marmo su di un capitello corinzio si erge isolato e rialzato di un gradino.
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