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adeguamento liturgico
Potenza
Potenza - Muro Lucano - Marsico Nuovo
chiesa
cattedrale
San Gerardo Vescovo
Parrocchia di San Gerardo
Impianto strutturale; Pianta; Campanile; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi; Elementi decorativi; Elementi decorativi; Elementi decorativi; Elementi decorativi; Elementi decorativi; Elementi decorativi; Cappelle laterali; Cappelle laterali
presbiterio - intervento strutturale (1970)
I - I(preesistenze intero bene); IV - VI(successivo impianto intero bene); 1197 - 1206(inizio lavori intero bene); 1250 - 1250(traslazione reliquie intero bene); 1566 - 1571(visite pastorali intero bene); 1644 - 1644(collocazione spoglie S. Gerardo intorno); 1783 - 1789(ricostruzione intero bene); 1857 - XIX(ricostruzione intero bene); 1945 - 1950(restauro intero bene); 1965 - 1970(restauro intero bene); 1980 - 1980(collocazione spoglie Mons. Bertazzoni intorno); 1980 - 1980(elevazione a Basilica Minore intero bene); 1980 - 1985(restauro intero bene); 1991 - 1991(sinodo diocesano-visita Giovanni Paolo II intorno)
Cattedrale di San Gerardo Vescovo
Tipologia e qualificazione chiesa cattedrale
Denominazione Cattedrale di San Gerardo Vescovo <Potenza>
Altre denominazioni Basilica Cattedrale di San Gerardo Vescovo
Cattedrale Metropolitana di San Gerardo Vescovo
Chiesa di Santa Maria Assunta
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lucane (costruzione)
Notizie Storiche

 (preesistenze intero bene)

La Cattedrale di S. Gerardo, in origine dedicata all'Assunta, ha origini antichissime come testimoniato da una iscrizione romana del I secolo d.C. presente all'interno, probabilmente costruita su un preesistente edificio di epoca romana.

IV - VI (successivo impianto intero bene)

Tra il IV e il VI secolo, sui resti dell'originario edificio di epoca romana, fu realizzata una basilica paleocristiana di cui si conserva il pavimento mosaicato e alcune strutture murarie, resti riconducibili al sacello di sant’Oronzo, martire africano primo patrono della città.

1197 - 1206 (inizio lavori intero bene)

La seconda fase costruttiva, in collegamento con il cambio di dedicazione a Gerardo della Porta (1111-1119) canonizzato a viva voce da papa Callisto III, risale tra il XII e il XIII secolo e si deve al vescovo Bartolomeo (1197-1206); di essa resta il magnifico campanile in pietra, probabilmente opera di Sarolo di Muro Lucano, collocato sul lato destro dell'edificio e prima ubicato a ridosso della cinta muraria.

1250  (traslazione reliquie intero bene)

Nel 1250 il vescovo Oberto ordina la traslazione delle reliquie di San Gerardo ed eresse una cappella ponendovi una statua del patrono in legno dorato.

1566 - 1571 (visite pastorali intero bene)

Dai documenti delle Sacre Visite del 1566 e del 1571 effettuate dal vescovo Tiberio Carrafa, la Cattedrale risulta decorata da numerosi affreschi sulle pareti e nelle cappelle, e corredata da un braccio argenteo reliquiario di S. Gerardo.

1644  (collocazione spoglie S. Gerardo intorno)

Nel 1644 il corpo di S. Gerardo fu depositato in un sarcofago di epoca antica (oggi nel palazzo vescovile) ed utilizzato anche come altare maggiore.

1783 - 1789 (ricostruzione intero bene)

Il Duomo è stato ricostruito alla fine del XVIII secolo per volere del vescovo Andrea Serrao, che affidò il progetto ad un allievo del Vanvitelli, l'architetto Antonio Magri. Da allora l'aspetto della Cattedrale è decisamente mutato: da basilica romanica a tre navate, si è trasformata in un edificio di chiaro gusto neoclassico.

1857 - XIX (ricostruzione intero bene)

Il terremoto del 1857 danneggiò pesantemente l'edificio, facendone abbattere alcune parti e riedificandone altre. Fu ricostruita ma con una sola navata, restaurata la facciata e aperta la porta laterale sul lato destro dove è innestato anche il campanile. Della facciata originaria, che ha subito modifiche nel corso dei secoli in seguito a vari terremoti, è rimasto solo l'oculo nel timpano, del XIII secolo.

1945 - 1950 (restauro intero bene)

Nella seconda guerra mondiale nel corso dei bombardamenti del 1943, la Cattedrale subisce una serie di danni che richiedono interventi di restauro; nel corso di questi lavori al campanile venne aggiunto il quarto livello. Gli interventi iniziati nel 1945 si conclusero nel 1950.

1965 - 1970 (restauro intero bene)

Ala fine degli anni '60 la cattedrale è stata interessata da alcuni lavori di restauro e durante gli scavi condotti nella cripta collocata sotto l'area presbiteriale per consolidare le fondamenta dell'abside, sono venuti alla luce lacerti murari corredati da residui lembi di una pavimentazione musiva a decorazioni geometriche policrome risalenti al IV-V secolo.

1980  (collocazione spoglie Mons. Bertazzoni intorno)

Il 29 ottobre 1980 le spoglie mortali di Mons. Augusto Bertazzoni, vescovo di Potenza e Marsico dal 1930 al 1966, traslate dal cimitero in Cattedrale, furono sepolte nella Basilica, che egli volle più volte restaura, e collocate nella cappella dell'Immacolata.

1980  (elevazione a Basilica Minore intero bene)

Nel novembre del 1980 è stata elevata alla dignità di Basilica Minore.

1980 - 1985 (restauro intero bene)

Nel 1980 la cattedrale fu scossa dal rovinoso sisma dell'Irpinia che portò a nuovi lavori restauri conclusi nel 1985 quando fu riaperta al culto.

1991  (sinodo diocesano-visita Giovanni Paolo II intorno)

La cattedrale venne visitata da Papa Giovanni Paolo II tra il 27 aprile e il 28 aprile 1991, in occasione dell'apertura del XIV sinodo diocesano.
Descrizione

In uno dei punti più alti della città, nel centro storico, è situata la Chiesa Cattedrale dedicata a S. Gerardo patrono della città, un vescovo appartenente alla nobile famiglia piacentina La Porta, approdato in Lucania ai primi del 1100. La struttura, alla quale si accede mediante un'ampia gradinata semicircolare, si presenta con facciata caratterizzata dalla presenza di un ingresso ad arco inquadrato da un portale architravato con timpano, in pietra calcarea, e lo stemma del vescovo Bonaventura Claverio (1646-1672) inserito al centro dello stesso timpano. Un alto basamento sostiene una doppia coppia di lesene in pietra squadrata e lavorata a faccia vista con capitelli di tipo ionico collegati tra loro da un cornicione a doppia modanatura. Le specchiature tra le lesene sono a intonaco liscio. Sopra il cornicione altre due coppie di lesene sottolineano il secondo livello del prospetto, al centro del quale si apre una grande finestra con mostre in pietra chiara. L'ultimo cornicione si sviluppa a costituire il timpano al centro del quale è inserito un piccolo rosone, forse l'ultimo residuo della chiesa più antica del XIII secolo. I fianchi sono in pietra a vista, come il campanile su cinque livelli con ampie monofore. Al suo interno si presenta con un'unica navata, assetto dato dopo il sisma del 1857 quando si presentava ancora a tre navate, con, a destra e sinistra, quattro arcate per parte con altari di marmo policromo di fine '700. All'incrocio tra la navata e il transetto, con i bracci disuguali, quello sinistro più profondo di quello destro, si trova una cupola emisferica a centro rialzato su tamburo cilindrico raccordato al quadrato d'imposta con pennacchi su cui sono dipinti i quattro evangelisti. Conclude l'abside semicircolare, stretta e allungata, che contiene dipinti proponenti scene evangeliche culminanti, nel catino, con Cristo risorto, opera di Onofrio Bramante nel 1980. Navata, transetto e zona absidale sono coperte da volte a botte lunettate. Le volte si sviluppano superiormente ad un cornicione che si svolge per tutto il perimetro interno della chiesa, esclusa la semicirconferenza del catino absidale. Gli archi trasversali di separazione delle campate interne corrispondono, sul lato destro, a tre contrafforti esterni che contrastano la spinta della volta sul lato medesimo poichè su quello sinistro esiste in contrasto il palazzo del Vescovado. Al centro del presbiterio, sopraelevato di circa un metro, è collocato il pregevole altare maggiore in marmo ad intarsio policromo di bottega napoletana del '700 con ai lati due teste di putti. Sul braccio sinistro del transetto si trova la cappella dedicata al SS. Sacramento chiusa da una cancellata in ferro aperta al centro con un doppio battente. L'altare è in marmi policromi del XVIII secolo, opera di ignoto napoletano. Ha un'apertura nel paliotto che permette di vedere un'urna nella quale si conservano le reliquie di S. Genuaria. Sulla parete sinistra è sistemato un grande Crocifisso ligneo policromo del XVII secolo. La cappella del braccio destro del transetto è quella dedicata a S. Gerardo, patrono della città e della diocesi, ed è chiusa da una cancellata in ferro datata 1864 aperta al centro con un doppio battente. L'altare è in marmi policromi della seconda metà del XVIII secolo e nel paliotto è sistemata una grata attraverso la quale si può vedere l'urna con le reliquie di S. Gerardo. Sopra l'altare, in una nicchia incorniciata con mostre marmoree, si trova una statua lignea policroma di S. Gerardo del XVI secolo. Esternamente sul lato destro, a ridosso del transetto, è collocato il campanile a quattro piani e una base, con cinque ordini di finestre sormontato da una cuspide piramidale, affiancato dall'ingresso laterale che presenta un portale in pietra scolpita accennando un protiro con timpano, sorretto da due colonne cilindriche rastremate con capitelli ionici, forse di epoca romana. Il portale è preceduto da una gradinata in pietra calcarea lavorata.
Impianto strutturale
Edificio in muratura portante continua in pietrame locale, esternamente, in facciata, con le specchiature tra le lesene intonacate, i fianchi in pietra a vista; internamente intonacato e tinteggiato.
Pianta
Schema planimetrico a croce latina ad unica navata con i bracci del transetto disuguali, quello sinistro più profondo di quello destro, terminante con abside semicircolare, stretta e allungata. All'incrocio tra navata e transetto si sviluppa una cupola emisferica a centro rialzato su tamburo cilindrico raccordato al quadrato d'imposta con quattro pennacchi.
Campanile
Campanile quadrangolare in pietra sul lato destro della facciata principale a quattro piani e una base, con cinque ordini di finestre sormontato da una cuspide piramidale. Nella base si aprono due piccole e strette feritoia ovaliche, mentre negli altri livelli sono presenti monofore di varie dimensioni con la cella campanaria nell'ultimo piano.
Coperture
Tetto a due falde sull'unica navata e sui bracci laterali del transetto, a padiglione sulla cupola centrale, che si presenta esternamente a pianta ottagonale, e sull'area absidale. Copertura di tegole a coppi in cotto.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimentazione interna in marmi policromi lucidati, con al centro lo stemma di mons. Sorrentino.
Elementi decorativi
L’ingresso principale è un portone a due ante bronzee, realizzate nel 1978 dallo scultore Giovanni Niglia. Al centro è raffigurato il Cristo risorto, con ai quattro angoli i simboli dei quattro evangelisti e poi dall'alto in basso degli episodi riguardanti il popolo potentino dal 1111 in poi, anno della venuta di San Gerardo. I vari episodi del popolo potentino sono: la povertà, la sofferenza e la solidarietà.
Elementi decorativi
Il portone secondario, collocato sul lato destro, presenta delle immagini modellate in otto pannelli in bronzo che raffigurano l'Assunzione della Vergine, San Gerardo, l'Annunciazione, la Natività, la morte, la Resurrezione, lo stemma del Vescovo e quello del Papa. Realizzato nel 2004 dall'artista potentino Marco Santoro.
Elementi decorativi
La volta della navata, a botte lunettata, è illustrata da quattro teleri raffiguranti (da destra verso sinistra): Caduta di Adamo ed Eva, Crocifissione, Chiesa trionfante con S. Pietro, Giudizio universale. Questi teleri e la decorazione dell'intera volta, avvenuta nel 1934, sono opera di Mario Prajer, il quale li ha anche restaurati negli anni 1945-1950 a seguito dei bombardamenti del 1943.
Elementi decorativi
La cupola all'incrocio del transetto, che poggia su un tamburo cilindrico, è dipinta con le immagini del popolo potentino che accompagnano il vescovo San Gerardo in una processione che culmina con la presentazione del popolo alla Madonna e con la figura dell'Eterno. Sono raffigurate anche Cattedrale stessa e la chiesa di San Michele Arcangelo. Dinnanzi alla cattedrale è il vescovo Mons. Bertazzoni assieme ai canonici in preghiera. Nei pressi della chiesa di San Michele Arcangelo sono San Giovanni Bosco, San Francesco, Sant'Aronzio, San Nicola di Bari, Santa Lucia, San Rocco e i frati potentini. Il dipinto murale è del 1934 ed è opera di Mario Prajer.
Elementi decorativi
L'abside, stretta e allungata, contiene dipinti ad olio su tavola proponenti scene evangeliche culminanti, nel catino, col Cristo risorto, opera di Onofrio Bramante del 1980.
Elementi decorativi
Sulla parete di fondo della cappella del transetto sinistro, dedicata al SS. Sacramento, è dipinta l'Esaltazione dell'Eucarestia, mentre nella lunetta superiore è rappresentata l'Ultima Cena. Nella volta è dipinto il Cristo che comunica una donna lucana attorniata dal popolo. Sulla parete destra è collocata una grande tela con S. Giovanni Bosco circondato da lucani in costume, voluta da mons. Bertazzoni, discepolo del santo, opera di M. Prajer del 1939.
Elementi decorativi
Nella cappella del transetto destro, dedicata a S. Gerardo, un dipinto murale sulla parete di fondo presenta una fastosa scenografia barocca che include due grandi nicchie con angeli che reggono la croce e la fiaccola. Nella lunetta è rappresentato il luogo dove il Santo operò il miracolo della trasformazione dell'acqua in vino. Nella volta della cappella è rappresentata l’apoteosi di San Gerardo tra angeli che reggono mitria, pastorale e il libro aperto con scritto "caritas"; un'altra figura porta lo stemma della città di Potenza. La parete destra è dipinta con angeli festanti e lo stemma araldico del Santo.
Cappelle laterali
Sul lato destro della navata, inquadrate dalle arcate che si aprono nella parete, sono presenti tre cappelle: la prima, chiusa da una cancellata in ferro, accoglie il dipinto murale di M. Prajer raffigurante il Battesimo di Gesù, che fa da sfondo al fonte battesimale. La seconda contiene un modesto altare marmoreo del XIX secolo che ha, nella nicchia superiore, una scultura lignea policroma, raffigurante S. Gaetano da Thiene, di ignoto scultore napoletano dello stesso secolo. Nella terza cappella, immediatamente dopo l'ingresso laterale, si trova un altare della seconda metà del '700 il quale reca ai lati due stemmi uguali raffiguranti due leoni contro rampanti che reggono una corona. Nella nicchia sopra l'altare è posta una statua lignea policroma della prima metà del XIX secolo, opera di ignoto scultore napoletano, raffigurante la Madonna del Carmine.
Cappelle laterali
Sul lato sinistro della navata si aprono quattro cappelle: in corrispondenza della prima campata una porta dà direttamente all'interno del Vescovado. Nella seconda è un altare in marmo policromo del XIX secolo, con al di sopra una nicchia dove è collocata una scultura in legno policroma, del XX secolo raffigurante Sant'Aronzio. La terza cappella ha un altare in tutto simile a quello della cappella di fronte e nella nicchia sovrastante è accolta una scultura lignea policroma, opera di ignoto scultore napoletano della prima metà del XIX secolo, raffigurante la Pietà. La quarta cappella, dedicata all'Immacolata, contiene un altare in marmo del '700 e, nella nicchia superiore, è presente la scultura lignea policroma, di scultore di scuola napoletana del XIX secolo, che raffigura la Madonna Immacolata nell’atto di schiacciare il capo al serpente. Addossato alla parete sinistra è il sarcofago bronzeo (Alberto Friscia, 1979), contenente i resti mortali del Servo di Dio mons. Augusto Bertazzoni, vescovo di Potenza (1930-1966, +1972). Nella cripta sottostante sono sepolti (traslati dal cimitero cittadino il 28 ottobre 1980) i vescovi di Potenza De Cesare (+1819), Durante (+1899), Razzoli (+1925).
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1970)
E' stata prevista l'organizzazione dell'area presbiteriale, con la sistemazione di un altare a mensa in marmo ad intarsio policromo con ai lati due teste d'angeli, rifatto utilizzando gli stessi marmi del precedente altare maggiore a pala. Il coro absidale è stato trasformato in sede presbiteriale con la cattedra in legno al centro; il presbiterio è completato da un ambone in marmo policromo con pregevoli rilievi che richiamano i colori e i motivi della vicina mensa. La custodia eucaristica è nell'altare della cappella intitolata al SS. Sacramento, a sinistra del transetto.
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