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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Olmo
Gattatico
Reggio Emilia - Guastalla
chiesa
parrocchiale
S. Vitale M.
Parrocchia di San Vitale Martire
Impianto strutturale; Pianta; Interno; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Prospetti; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1992); intera chiesa - intervento strutturale (2000)
1230 - 1230(preesistenze carattere generale); XVIII sec. - XVIII sec.(costruzione (o ricostruzione) nucleo centrale); 1790 - 1790(lavori di ampliamento intero bene ); 1808 - 1808(pianta storica intero bene); 1808 - 1814(costruzione cappella del Battesimo); 1813 - 1814(restauro intero bene); 1818 - 1820(costruzione nuova sagrestia); 1822 - 1822(lavori interni cappella di Sant'Antonio da Padova); 1850 - 1850(rifacimento altare cappella della Beata Vergine); 1853 - 1853(mutamento giursidizone ecclesiastica carattere generale); 1876 - 1876(costruzione volta navata ); 1890 - 1891(restauro intero bene); 1929 - 1929(decorazione intero bene ); 1963 - 1965(ristrutturazione interna intero bene); 1983 - 1992(nuova mensa presbiterio); 1992 - 1993(consolidamento strutturale intero bene); 1996 - 1998(consolidamento strutturale intero bene); 1997 - 1997(decorazione esterna intero bene); 1999 - 2000(decorazione interna intero bene )
Chiesa di San Vitale Martire
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Vitale Martire <Olmo, Gattatico>
Altre denominazioni Chiesa di S. Vitale
S. Vitale M.
Ambito culturale (ruolo)
maestranze emiliane (costruzione )
maestranze emiliane (costruzione presbiterio e coro)
maestranze emiliane (costruzione nuova sagrestia)
maestranze emiliane (costruzione volta della navata )
maestranze emiliane (restauri)
maestranze emiliane (consolidamenti strutturali)
maestranze emiliane (manutenzione straordinaria e decorazione)
Notizie Storiche

1230  (preesistenze carattere generale)

Un'antica chiesa di San Vitale di Olmo viene citata nel Rotolo delle Decime dell'anno 1230, documento conservato presso l'Archivio Capitolare di Parma. A quel tempo la chiesa era dipendente dalla Pieve di Casale Ottone (Casaltone, oggi frazione di Sorbolo, provincia di Parma). Non è chiaro se la citazione riguardi una preesistenza della chiesa attuale o una chiesa, con lo stesso titolo, ubicata nelle vicinanze.

XVIII sec.  (costruzione (o ricostruzione) nucleo centrale)

Secondo gli studiosi, i lavori di costruzione (o ricostruzione) della chiesa attuale risalgono alla metà del XVIII secolo.

1790  (lavori di ampliamento intero bene )

Nel corso del 1790, il rettore Vescovini fa ampliare la chiesa con la costruzione del presbiterio e del coro.

1808  (pianta storica intero bene)

Nel 1808 viene redatta una pianta della chiesa che mostra la presenza dell'unica navata, delle due cappelle laterali, del presbiterio e del coro absidato. Sul lato nord sono collocate la Torre e la Sagrestia. Un inventario del 1809 informa che nell'altare della Madonna vi era un quadro raffigurante la Beata Vergine del Rosario con S. Domenico e l'altare di S. Antonio da Padova conservava un quadro raffigurante S. Luigi Gonzaga. Nel Coro vi era un dipinto con S. Vitale e la Beata Vergine Maria. L'altare Maggiore aveva tre gradini ed era composto di tre Banchette al centro delle quali vi era il Tabernacolo.

1808 - 1814 (costruzione cappella del Battesimo)

Tra il 1808 e il 1814 viene intrapresa la costruzione della cappella battesimale, sul lato nord della chiesa accanto alla cappella della B.V. del Rosario. L'ipotesi scaturisce dal confronto tra una planimetria della chiesa risalente all'anno 1808, nella quale il piccolo vano non compare, e quanto riportato dalle cronache del tempo che riferiscono di lavori eseguiti nel Battistero nel 1814, attestandone pertanto la presenza in quell'anno (n.d.c.).

1813 - 1814 (restauro intero bene)

Nel 1813-14 Don Cobianchi fa eseguire dei lavori di restauro che comprendono la ridipintura del Coro e del Battistero ad opera del pittore Giovanni Janelli.

1818 - 1820 (costruzione nuova sagrestia)

Nel 1818 comincia a delinearsi la necessità di costruire una nuova sagrestia, che verrà poi realizzata nei due anni successivi sul lato sud della chiesa secondo il disegno del capo mastro Lorenzo Montachini.

1822  (lavori interni cappella di Sant'Antonio da Padova)

Nel 1822 viene rinnovato il pavimento, la Mensa e l'altare di S. Antonio.

1850  (rifacimento altare cappella della Beata Vergine)

Nel 1850 circa si procede al rifacimento, in cotto, dell'altare della Beata Vergine.

1853  (mutamento giursidizone ecclesiastica carattere generale)

Il 1 luglio 1853 la chiesa di San Vitale di Olmo viene annessa alla Diocesi di Reggio Emilia.

1876  (costruzione volta navata )

Durante il periodo di permanenza del rettore Sandri, la copertura piana della navata viene sostituita con una copertura a volta (1876).

1890 - 1891 (restauro intero bene)

Tra il 1890 e il 1891 il rettore Maseroli fa eseguire importanti restauri alla chiesa che viene solennemente consacrata dal Vescovo Vincenzo Manicardi il 17 agosto 1891.

1929  (decorazione intero bene )

Nel corso del 1929 viene eseguita la decorazione a fresco della chiesa ad opera del prof. Barbieri. Il 16 agosto 1929 si tiene la festa inaugurale.

1963 - 1965 (ristrutturazione interna intero bene)

Nel 1963 vengono eseguiti dei lavori di rinnovamento all'interno chiesa. Dalla visita pastorale del vescovo Socche (1963) si apprende che l'Adani realizza l'altare maggiore in marmo con tabernacolo, la balaustra e la corsia centrale del nuovo pavimento del presbiterio, l'altare e il tabernacolo della cappella della B.V. del Rosario. L'altare maggiore viene posto in luogo del tradizionale in legno intagliato che si colloca in sagrestia. Si è portati a supporre che l'Adani cui fa riferimento il vescovo nella sua relazione sia Carmela Adani (1899-1965), nota scultrice di Correggio che ha lavorato in diverse chiese del territorio. Nello stesso anno viene rifatta la decorazione interna della chiesa ad opera del pittore Tacito Confetta di Reggio Emilia (lo attesterebbe un'epigrafe sopra il cornicione nell'angolo a sinistra dell'ingresso). Tra i lavori di ristrutturazione è compreso anche il rinnovamento del pavimento della navata, realizzato a mosaico nel 1965.

1983 - 1992 (nuova mensa presbiterio)

In una data compresa tra il 1983 e il 1992 viene smontato l'altare in marmo e posta l'attuale mensa isolata rivolta verso i fedeli. Probabilmente nella stessa occasione viene ricollocato nel coro il paliotto in legno intagliato e le predelle dell'antico altare smontato negli anni '60.

1992 - 1993 (consolidamento strutturale intero bene)

A seguito di un importante evento sismico verificatosi nel 1987, che causa vari dissesti e fessurazioni principalmente nelle volte e nelle murature, viene redatto un progetto di consolidamento strutturale dall'ing. Pietro Avanzini di Reggio Emilia. I lavori vengono eseguiti tra il 1992 e il 1993 e riguardano soprattutto l'inserimento di tirantature nei muri laterali e nella facciata.

1996 - 1998 (consolidamento strutturale intero bene)

Nel 1996, un nuovo evento sismico rende necessari ulteriori interventi strutturali che vengono realizzati in due stralci tra il 1996 e il 1998 e riguardano sia le murature della chiesa che della sagrestia e del campanile. Il progetto è dell'ing. Gasparini Pietro Antonio di Reggio Emilia.

1997  (decorazione esterna intero bene)

Nell'estate del 1997 il parroco provvede a far tinteggiare esternamente sia la chiesa che il campanile.

1999 - 2000 (decorazione interna intero bene )

Durante i lavori di manutenzione straordinaria condotti tra il 1999 e il 2000, viene realizzata l'intera decorazione interna della chiesa su progetto dell'arch. Fausto Fracassi di Poviglio. L'intervento mira a conservare le decorazioni a tempera esistenti eseguite in stile eclettico con citazioni rinascimentali e barocche.
Descrizione

Non vi è documentazione precisa circa la data di costruzione della chiesa di Olmo. Gli studiosi riferiscono che fu costruita, o forse ricostruita, intorno alla metà del XVIII secolo. Sorge sopra una leggera altura e la sua attuale conformazione planimetrica è frutto di importanti interventi di ampliamento, facilmente leggibili all'esterno. Da un primitivo schema a pianta centrale, con unica navata e due cappelle laterali, la chiesa si trasforma nei secoli fino ad assumere un prevalente sviluppo longitudinale, attuato fin dai primi decenni con la costruzione del profondo presbiterio e del coro absidato (1790). I rapporti compositivi mutano e si definiscono con i successivi interventi alla navata, quali la costruzione della volta in luogo della copertura piana (1876) e la realizzazione, tra la fine del XVIII e la fine del XIX secolo, di due modesti spazi per lato, che oggi ospitano i confessionali e il Fonte Battesimale, ormai privo del cancello che lo recingeva. Le linee architettoniche dell'interno sono sobrie. L'aula, suddivisa in tre campate coperte da volte a vela, ha pareti senza modanature. Soltanto le cappelle laterali sono sottolineate da brevi paraste e da una sottile cornice ad arco. Fin dall'origine, la cappella a destra è dedicata a Sant'Antonio da Padova e quella a sinistra alla Beata Vergine del Rosario. La navata comunica a nord con il campanile, sopraelevato nel 1901, e a sud con uno spazio che introduce alla nuova sagrestia realizzata nel 1820 in forme più ampie ed eleganti della precedente che viene mantenuta sul lato nord e adibita a locale di servizio. Il presbiterio, rialzato di un gradino, è coperto a vela (ma con decorazioni che imitano una crociera) ed è preceduto da una balaustra in marmo; prosegue nel coro semicircolare al centro del quale vi è la pala d'altare raffigurante S. Vitale e la Madonna con il Bambino, qui collocata, secondo alcune fonti, nel 1876. Alla semplicità delle membrature architettoniche corrisponde una ricercata esecuzione delle decorazioni parietali che sono state oggetto di un intervento conservativo nel anno 2000. Tutto l'insieme si ispira ad uno stile eclettico con citazioni rinascimentali e barocche e riproduce partizioni e incorniciature recanti motivi vegetali e floreali. Ulteriori figurazioni e simboli arricchiscono le cappelle laterali, le lunette della navata, il presbiterio e il coro. All'esterno soltanto la facciata è trattata con elementi architettonici che le conferiscono un aspetto di tempio. Quattro paraste doriche su basso zoccolo scandiscono la superficie muraria in tre partizioni verticali, delle quali quella centrale accoglie la porta di ingresso ed una superiore finestra rettangolare. Il fregio non presenta l'iscrizione dedicatoria ancora visibile nelle fotografie di inizio Novecento. Conclude l'insieme un frontone triangolare sormontato da una croce in ferro.
Impianto strutturale
La chiesa è realizzata con muratura portante di mattoni in laterizio.
Pianta
La planimetria dell'edificio si è trasformata nel corso dei secoli da pianta centrale in pianta longitudinale. L'unico accesso presente nella facciata immette nella navata suddivisa in tre campate, due strette e una centrale, più larga. A destra e a sinistra dell'ingresso si aprono due modesti spazi rettangolari per lato entro i quali sono alloggiati i confessionali, il Battistero e una statua di Sant'Antonio. La campata centrale dell'aula è contraddistinta dalla presenza delle due cappelle laterali, delle quali quella a destra è dedicata a Sant'Antonio da Padova e quella a sinistra alla Beata Vergine del Rosario. La navata comunica, sul lato nord, con il campanile, accessibile anche dall'esterno, e sul lato sud con uno spazio-filtro che immette nella sagrestia costruita nel 1820. Al suo interno un'ampia serliana su colonne definisce uno spazio suddiviso in tre campate coperte a vela. Il presbiterio e il coro semicircolare sono rialzati di un gradino rispetto alla navata. La loro costruzione risale al 1790. Il presbiterio è definito da quattro pilastri sporgenti dal perimetro murario; confina a nord con la vecchia sagrestia e a sud con la nuova. Nell'abside si aprono due ampie finestre rettangolari. Misure interne: aula (larghezza 7.00 mt, lunghezza 12,30 mt, altezza ca. 9,20 mt); lunghezza complessiva 21,00 mt.
Interno
Lo spazio interno si caratterizza per la compostezza delle linee architettoniche e la ricercatezza della decorazione pittorica. Sull'unica navata, suddivisa in tre campate coperte da volte a vela ribassate, prospettano le due cappelle laterali inquadrate da aperture ad arco. Nella cappella sud si venera S. Antonio da Padova e nella cappella nord la Beata Vergine del Rosario. Le lunette delle pareti laterali recano simboli e raffigurazioni inerenti il santo cui si riferiscono. Gli altari sono simili tra loro sia nella composizione architettonica che nei marmi impiegati per il rivestimento. In una nota d'archivio del 1963, il parroco don Camellini riporta l'intenzione di rifare un altare laterale in marmo di Carrara e giallo di Siena; è possibile pertanto che in quel periodo sia stata attuata l'omologazione tra i due altari. Vicino all'ingresso sono stati realizzati, in tempi diversi, modesti spazi rettangolari che si aprono sulla navata, i quali hanno la funzione di ospitare i confessionali e il Fonte Battesimale marmoreo. La cappelletta del Battesimo, situata in adiacenza alla cappella della Beata Vergine del Rosario, è stato il primo dei quattro vani ad essere costruito tra il 1808 e il 1814. Il cornicione della navata è poco sporgente e, in corrispondenza delle cappelle laterali, subisce un risalto al di sotto del quale sono posti dei peducci piuttosto allungati che creano un collegamento visivo con le sottostanti paraste. Al di sopra del cornicione si imposta la copertura costituita da tre volte a vela ribassate sottolineate da fasce decorative e specchiature entro le quali sono dipinti rosoni e motivi vegetali e floreali. Il pavimento della navata è stato realizzato a mosaico nel 1965 con il coinvolgimento di molti parrocchiani. L'area presbiteriale, rialzata di un gradino rispetto alla navata, è impreziosita dalla decorazione delle volte. Nella vela del presbiterio, ripartita ad imitazione di una crociera, sono raffigurati i quattro evangelisti, e nel catino absidale tre angeli sono presentati nell'atto di reggere attributi cristologici (la croce, l'ancora e il cuore). Il pavimento, ed eccezione del coro, è stato rifatto in marmo negli anni '60 del Novecento. Al centro vi è stata collocata una moderna mensa in legno. Dietro di essa, un paliotto in legno intagliato con predelle rimane a testimonianza di un antico altare smembrato. Al centro del coro, entro una cornice dalle linee barocche, è collocata la pala dell'altare maggiore ritraente San Vitale, titolare della chiesa, e la Madonna con il Bambino. Secondo alcune fonti l'opera sarebbe stata qui collocata nel 1876, ma un inventario del 1809 indicava la presenza nel coro di un quadro con San Vitale e la Beata Vergine. Non è chiaro se si tratti della medesima opera.
Coperture
La copertura della chiesa è a due falde con struttura presumibilmente a capriate lignee. Nel 1876, il soffitto piano della navata viene sostituito con una copertura a volte a vela. Il presbiterio è coperto con una volta a vela e il coro è a calotta emisferica.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione del presbiterio (in marmo) e della navata (a mosaico) è stata rifatta tra il 1963 e il 1965. La pavimentazione in pietra del sagrato antistante la facciata reca la data del 1924.
Prospetti
I prospetti esterni denunciano chiaramente l'annessione di diversi corpi di fabbrica all'edificio principale della chiesa. La facciata, ampia quanto la navata, richiama il modello del tempio classico. Quattro paraste doriche su basso zoccolo suddividono la superficie muraria in tre intecolumni. In quello centrale è collocata la porta di ingresso priva di decorazioni al di sopra della quale è stata aperta una finestra rettangolare vetrata. Nella trabeazione, il fregio non reca più l'iscrizione dedicatoria ancora presente all'inizio del Novecento come attestato dalle fotografie dell'epoca. Conclude la composizione un frontone triangolare sormontato da una croce in ferro. Tutti i prospetti sono stati ridipinti nel 1997 impiegando una tinta di colore giallo, con una tonalità più chiara per le membrature della facciata e dell'abside e per la cornice di tutti i corpi di fabbrica.
Elementi decorativi
L'apparato decorativo della chiesa è essenzialmente di tipo pittorico. Costituisce un buon esempio di eclettismo con citazioni rinascimentali e barocche. Ha subito nel 2000 un importante intervento conservativo mirante a consolidare lo strato superficiale esistente e riprendere la tinta a tempera con una tonalità leggermente meno satura della precedente risalente alla metà del Novecento. Le pareti, sia della navata che del presbiterio, sono riquadrate e recano semplici motivi spiraliformi negli angoli. Non è più presente nel presbiterio la decorazione a drappeggio damascato ancora visibile in alcuni edifici religiosi del territorio. La ricchezza decorativa della chiesa si concentra soprattutto nelle cappelle laterali e nelle volte della navata, del presbiterio e del coro. Le due cappelle laterali hanno le volte a crociera dipinte con incorniciature barocche e nelle lunette delle pareti laterali sono raffigurati attributi che connotano il santo che vi si venera. Le tre vele della navata sono sottolineate da fasce decorative, imitanti le cornici a stucco, e nelle specchiature sono dipinti rosoni e motivi vegetali e floreali. Le sottostanti lunette hanno al centro un tondo entro il quale è raffigurato un simbolo cristologico (gigli con conchiglia, ostia, lucerna, pani e pesci, sacro cuore, croce con palma). Nel presbiterio la volta a vela è suddivisa in quattro settori decorativi ad imitazione di una volta a crociera. Tondi con gli evangelisti sono dipinti entro i settori e al centro della volta domina la Croce. Il catino absidale completa l'insieme decorativo. Qui una ripartizione in spicchi guida la composizione e all'interno di ognuno è raffigurato un angelo nell'atto di reggere un simbolo religioso (la croce, l'ancora, il sacro cuore). Nel fregio dell'abside è collocata la seguente iscrizione: CHRISTUS HERI HODIE SEMPER. Riguardo a precedenti campagne decorative dell'interno, si ha notizia di un tinteggio integrale effettuato nel 1963 dal pittore Tacito Confetta di Reggio Emilia (lo attesterebbe un'epigrafe sopra il cornicione a sinistra dell'ingresso), ma altri riferiscono che l'intervento risalga agli anni '50 circa e che abbia coinvolto decoratori locali. Una decorazione a fresco era stata eseguita anche nel 1929 dal prof. Barbieri e, a conclusione di detti lavori, il 16 agosto dello stesso anno, venne celebrata una festa inaugurale. Si ha notizia di una dipintura del coro effettuata nel 1813-14, ed è presumibile che altri lavori di decorazione siano stati eseguiti nel corso dell'Ottocento, probabilmente in occasione di restauri.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1992)
Una nuova mensa in legno è stata disposta al centro del presbiterio rivolta verso i fedeli. L'altare in marmo degli anni '60 è stato smontato.
intera chiesa - intervento strutturale (2000)
Nell'anno 2000 è stata predisposta dall'architetto Fausto Fracassi di Poviglio una bozza di progetto per l'adeguamento liturgico della chiesa.
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