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Tiarno di Sotto
Ledro
Trento
cappella
sussidiaria
Sant'Elisabetta
Parrocchia di San Bartolomeo
Pianta; Facciata; Prospetti; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
nessuno
XVI - XVI(preesistenze intorno); 1760 - 1765(costruzione intero bene); 1768 - 1768(menzione intero bene); 1883 - 1883(passaggio di proprietà intero bene); 1883 - 1924(lavori intero bene); 1978 - 1978(restauro intero bene)
Cappella di Sant'Elisabetta
Tipologia e qualificazione cappella sussidiaria
Denominazione Cappella di Sant'Elisabetta <Tiarno di Sotto, Ledro>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
Notizie Storiche

XVI  (preesistenze intorno)

Il nucleo del complesso architettonico noto in seguito come "Villa del Seminario", composto all'epoca di edifici appartenenti a diversi proprietari, venne a costituirsi secondo Giacometti (2015) in questo periodo.

1760 - 1765 (costruzione intero bene)

La cappella, nelle forme primigenie, addossata all'allora casa Sartori, imponente palazzo di quattro piani, venne edificata in questo periodo a spese di Elisabetta Sartori, la quale tramite la mediazione del parente sacerdote Giovanni Battista Sartori aveva ottenuto il permesso di edificazione del sacello dal vescovo di Trento Francesco Felice Alberti d'Enno.

1768  (menzione intero bene)

Gli atti della visita pastorale del vescovo Cristoforo Sizzo de Noris riportano che all'epoca la cappella era in buono stato e dotata degli arredi sacri necessari alle funzioni.

1883  (passaggio di proprietà intero bene)

Elisa Sartori, vedova del conte veneziano Francesco Foscolo, donò in questo anno la cappella e l'intero palazzo al Seminario Minore Arcivescovile di Trento; con la morte di Eliodoro Degara il Seminario ricevette per via testamentaria gli attigui edifici nel 1888.

1883 - 1924 (lavori intero bene)

La presenza degli stemmi dei vescovi tridentini Giacomo della Bona e Eugenio Carlo Valussi presso le pareti interne è indicativa della campagna edilizia di ampliamento dell'edificio adiacente alla cappella condotta a partire dal termine del XIX secolo per iniziativa dell'allora amministratore del complesso architettonico Dionigio Bonenti; il tempio venne contestualmente impreziosito da un nuovo altare marmoreo policromo e da un apparato decorativo realizzato dal pittore Agostino Aldi. Il programma iconografico della decorazione interna secondo Giacometti (2015) venne concepito dall'allora parroco Giuseppe Calcari.

1978  (restauro intero bene)

Sono registrati in questo anno alcuni interventi di restauro dell'intero complesso di competenza del Seminario tridentino; tali operazioni coinvolgono anche la cappella.
Descrizione

La cappella di Sant'Elisabetta, oggi inserita in un complesso edilizio appartenente al Seminario Maggiore Arcivescovile di Trento, venne edificata nelle forme primigenie, addossata all'allora casa Sartori, entro il 1765. Elisa Sartori, vedova del conte veneziano Francesco Foscolo, donò nel 1883 la cappella e l'intero complesso al Seminario; l'edificio assunse le forme odierne entro il 1903 grazie agli interventi di ampliamento, e venne arricchito dagli ornati di Agostino Aldi e dalla posa del nuovo altare marmoreo. La facciata, a sezione quadrangolare, è percorsa da una zoccolatura a intonaco rustico, conclusa da una cornice a dentelli e risulta centrata dal portale d'ingresso lapideo e architravato, il cui fregio reca un'iscrizione dedicatoria; sopra il portale è una finestra lunettata. Il fianco sinistro, il solo apprezzabile in virtù della presenza di un edificio aderente al prospetto laterale occidentale, evidenzia i livelli sfalsati del piano pavimentale interno e del piano di calpestio esterno, raccordati da una scalinata dotata di corrimano che serve l'ingresso laterale, dotato di portale lapideo e architravato. Il prospetto, rinserrato da lesene e concluso come la facciata ed il fianco meridionale da una cornice sostenuta da modiglioni, è aperto da due finestre lunettate; il prospetto meridionale, delimitato da lesene, evidenzia gli stipiti smussati. L'interno presenta una navata unica scandita in due campate da un'arcata a tutto sesto sostenuta da paraste presso le pareti laterali; due ulteriori coppie di paraste angolari sostengono la trabeazione a cornice ornata fregio a ovoli e dardi e a foglie d'acanto su cui si impostano le volte a vela che coprono l'ambiente, secate da arcate a tutto sesto longitudinali e trasversali rispetto alla navata, ospitanti presso la fiancata sinistra le finestre lunettate. La parete laterale destra della prima campata è aperta mediante un passaggio architravato verso un ambiente a pianta rettangolare avente funzione di locale di servizio, mentre sulla parete sinistra è situato l'ingresso laterale. La parete destra della seconda campata ospita un ingresso laterale dotato di portale architravato ai locali dell'adiacente edificio. La zona presbiterale, elevata da un gradino e coperta da una breve volta a botte, è illuminata da una finestra rettangolare presso la parete sinistra.Le membrature architettoniche interne sono evidenziate da specchiature e da un impianto pittorico decorativo a candelabre, girali, volute presso i sottarchi, il fronte delle paraste (qui arricchito da putti con simboli delle virtù teologali), il fregio della trabeazione. Le volte della navata recano un apparato decorativo pittorico a trompe-l'oeil raffigurante putti con cartelle recanti il Magnificat e allegorie del Trionfo della Croce e Trionfo del nome di Cristo.
Pianta
Edificio a pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale, aderente ad un edificio a pianta quadrangolare sul fianco occidentale.
Facciata
La facciata, a sezione quadrangolare, percorsa da una zoccolatura a intonaco rustico, è conclusa da una cornice a dentelli e risulta centrata dal portale d'ingresso lapideo e architravato, il cui fregio reca un'iscrizione dedicatoria; sopra il portale è una finestra lunettata. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato ed elementi lapidei a vista.
Prospetti
Il fianco sinistro, il solo apprezzabile in virtù della presenza di un edificio aderente al prospetto laterale occidentale, evidenzia i livelli sfalsati del piano pavimentale interno e del piano di calpestio esterno, raccordati da una scalinata dotata di corrimano che serve l'ingresso laterale, dotato di portale lapideo e architravato. Il prospetto, rinserrato da lesene e concluso come la facciata ed il fianco meridionale da una cornice sostenuta da modiglioni, è aperto da due finestre lunettate; il prospetto meridionale, delimitato da lesene, evidenzia gli stipiti smussati. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame intonacata. Strutture di orizzontamento: volte a vela in muratura intonacata sopra la navata, volta a botte in muratura intonacata sopra il presbiterio.
Coperture
Copertura a più falde convergenti sopra l'intero edificio. Struttura portante lignea, manto di copertura in lamiera metallica.
Interni
L'interno presenta una navata unica scandita in due campate da un'arcata a tutto sesto sostenuta da paraste presso le pareti laterali; due ulteriori coppie di paraste angolari sostengono la trabeazione a cornice ornata da un fregio a ovoli e dardi e a foglie d'acanto su cui si impostano le volte a vela che coprono l'ambiente, secate da arcate a tutto sesto longitudinali e trasversali rispetto alla navata, ospitanti presso la fiancata sinistra le finestre lunettate. La parete laterale destra della prima campata è aperta mediante un passaggio architravato verso un ambiente a pianta rettangolare avente funzione di locale di servizio, mentre sulla parete sinistra è situato l'ingresso laterale. La parete destra della seconda campata ospita un ingresso dotato di portale architravato ai locali dell'adiacente edificio. La zona presbiterale, elevata da un gradino e coperta da una breve volta a botte, è illuminata da una finestra rettangolare presso la parete sinistra. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato.
Pavimenti e pavimentazioni
La navata presenta una pavimentazione a mattonelle quadrate in graniglia ornate da uno schema decorativo quadrilobato, disposte a corsi diagonali; il presbiterio risulta pavimentato da quadrotte in pietra calcarea bianca disposte a corsi orizzontali. L'ambiente aderente al fianco destro presenta una pavimentazione in mattonelle cementizie smaltate, rettangolare, disposte a corsi orizzontali a fascia.
Elementi decorativi
Le membrature architettoniche interne sono evidenziate da specchiature e da un impianto pittorico decorativo a candelabre, girali, volute presso i sottarchi, il fronte delle paraste (qui arricchito da putti con simboli delle virtù teologali), il fregio della trabeazione. Le volte della navata recano un apparato decorativo pittorico a trompe-l'oeil raffigurante putti con cartelle recanti il Magnificat e allegorie del Trionfo della Croce e del Trionfo del nome di Cristo.
Adeguamento liturgico

nessuno
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