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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Dragonea
Vietri sul Mare
Amalfi - Cava De' Tirreni
chiesa
parrocchiale
SS. Pietro e Paolo
Parrocchia Santi Pietro e Paolo
Pianta; Facciata; Campanile; Cappelle laterali; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture; Elementi decorativi; Impianto strutturale; Sagrato
presbiterio - intervento strutturale (1978)
V - VI(fondazione intero bene); 846 - 1069(menzioni in documenti archivistici intero bene); 1115 - 1133(passaggio di proprietà intero bene); 1149 - 1169(menzione in documenti papali intero bene); 1513 - 1513(passaggio di proprietà intero bene); 1582 - 1582(costrizione cappella dello Spirito Santo); 1589 - 1703(restauri intero bene); 1733 - 1733(consacrazione intero bene); 1937 - 1939(restauri intero bene); 1943 - 1953(distruzione bellica e ricostruzione intero bene); 1978 - 1992(restauri intero bene); 1979 - 2013(passaggi di giurisdizione intero bene); 2016 - 2017(interventi restaurativi intero bene)
Chiesa dei Santi Pietro e Paolo
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa dei Santi Pietro e Paolo <Dragonea, Vietri sul Mare>
Altre denominazioni Chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo
Chiesa di S. Pietro
Chiesa di S. Pietro e Paolo
Chiesa di san Pietro apostolo
Chiesa di SS. Pietro e Paolo
SS. Pietro e Paolo
Autore (ruolo)
De Angelis, Luigi (restauri)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze campane (costruzione)
maestranze campane (ricostruzione postbellica)
neoclassico (costruzione facciata)
neoclassico (programma decorativo)
Notizie Storiche

V - VI (fondazione intero bene)

La chiesa dei Santi Pietro e Paolo si trova oggi sullo stesso sito dell'originaria chiesa parrocchiale, sulla collina detta Traversa, che fu di proprietà della famiglia Guarna. La sua fondazione risale probabilmente al V-VI secolo, quando gli abitanti dell'antica Marcina, scampati alla distruzione della loro città marittima ad opera di Genserico, re dei Vandali, fondarono il casale di Dragonea in collina. Accanto alla chiesa sorgeva un monastero. Non si conosce l'epoca in cui fu eretta la nuova chiesa.

846 - 1069 (menzioni in documenti archivistici intero bene)

La chiesa è menzionata in vari documenti degli anni 846, 993, 1046, 1069. In quello del 993 si riferisce che la chiesa, sotto il patronato di Guaimario, conte di Acerenza, era soggetta al monastero di San Benedetto di Salerno.

1115 - 1133 (passaggio di proprietà intero bene)

Dal 1115 la chiesa, con tutte le sue pertinenze e proprietà, fu sotto la giurisdizione della Badia della Santissima Trinità di Cava de' Tirreni, a cui fu donata dalla famiglia Guarna. Sotto la Badia ebbe il titolo di "priorato". Del periodo in cui la Badia gestì la chiesa, si hanno notizie in documenti del 1117 e 1133 e risulta che la chiesa era regolarmente mantenuta.

1149 - 1169 (menzione in documenti papali intero bene)

La chiesa è menzionata in documenti papali (del 1149 di Eugenio III e del 1169 di Alessandro III).

1513  (passaggio di proprietà intero bene)

Nel 1513 la chiesa passò sotto la giurisdizione della nuova diocesi di Cava. La parrocchia era retta da numerosi parroci e comprendeva un territorio molto esteso, dal quale nel corso degli anni furono staccate nuove parrocchie rese autonome (Albori, Raito, Benincasa, Marina di Vietri).

1582  (costrizione cappella dello Spirito Santo)

Nel 1582 venne costruita la cappella dello Spirito Santo che poi fu ornata di affreschi pregevoli e lavori finissimi in stucco. La cappella non è più esistente.

1589 - 1703 (restauri intero bene)

Nel 1589 furono eseguiti lavori interni di riparazione. Nel 1673 la chiesa fu restaurata e nel 1703 fu sottoposta a rifacimento degli interni secondo lo stile barocco napoletano del tempo.

1733  (consacrazione intero bene)

La chiesa fu consacrata il 28 giugno 1733 dal vescovo mons. D. De Liguori.

1937 - 1939 (restauri intero bene)

Sotto i vescovi P. Dell'Isola e F. Marchesani, negli anni 1937-1939, la chiesa fu sottoposta a generale restauro che interessò le strutture e le decorazioni, su direzione dell'architetto Luigi De Angelis. I restauri furono benedetti il 12 novembre 1939. In questa circostanza fu costruita la casa parrocchiale e sistemata la piazza antistante.

1943 - 1953 (distruzione bellica e ricostruzione intero bene)

La chiesa venne largamente distrutta dai bombardamenti del 14 settembre 1943 durante la Seconda Guerra Mondiale. Dopo essere stata ricostruita (con aiuti statali), nel 1953 essa fu riaperta al culto.

1978 - 1992 (restauri intero bene)

Nel 1978 fu sottoposta a restauri, inaugurati il 29 giugno dello stesso anno. Negli anni immediatamente successivi furono costruiti i locali per le attività pastorali. Nel 1992 sono stati eseguiti nuovi lavori di restauro estesi all'intero edificio.

1979 - 2013 (passaggi di giurisdizione intero bene)

Negli anni tra il 1979 e il 2013, la chiesa è stata parte della diocesi della Santissima Trinità di Cava de' Tirreni, per poi passare all'Arcidiocesi di Amalfi-Cava de' Tirreni.

2016 - 2017 (interventi restaurativi intero bene)

Negli anni 2016-2017 sono state eseguite opere di consolidamento delle coperture e delle murature, restauro dei vari prospetti e del campanile, adeguamento impiantistico. I lavori sono stati affrontati con fondi propri e con finanziamenti della Conferenza Episcopale Italiana.
Descrizione

La chiesa dei Santi Pietro e Paolo sorge nella zona più alta del centro di Dragonea, antica frazione collinare di Vietri sul Mare. L'omonimo complesso architettonico, cui appartengono la chiesa, la sacrestia, il campanile, un edificio a più piani a destinazione pastorale, vari ambienti pertinenziali ed il sagrato, si trova in posizione isolata e alquanto discosta dal nucleo urbano, ma si caratterizza per essere l'edificio più emergente ed elevato nel contesto. Il territorio circostante mostra aspetto di media collina, con un nucleo densamente edificato e stratificato circondato da ampie aree verdi coltivate e boscose. La facciata di gusto neoclassico è preceduta da una scalea d'accesso in pietra vesuviana e si erge su di un irregolare ed ampio sagrato. L'interno dell'edificio è a navata unica a copertura piana, arricchita da una serie di cappelle laterali e conclusa da un'ampia abside, in cui trova posto il presbiterio. La chiesa si presenta in uno stile neoclassico con eleganti decorazioni in stucco, pitture, dorature e dipinti. Le pareti della navata presentano una partitura architettonica a doppio ordine: l'ordine inferiore si compone di lesene ioniche in alternanza alle arcate a tutto sesto delle cappelle laterali, sormontate da fregi decorativi e prominente trabeazione a dentellature, che corre per tutto il perimetro della chiesa; l'ordine superiore si sviluppa con una partitura semplificata di leggere lesene che ripartiscono la superficie in riquadri dove si aprono finestre rettangolari: un fascia in sommità costituisce l'attacco con la copertura piana a cassettonato. La stessa partitura architettonica è adattata anche alla parete poligonale absidale. Rimarchevole importanza rivestono l'altare maggiore marmoreo e le vetrate che raffigurano scene agiografiche. La notevole illuminazione naturale proviene dalla numerose finestre presenti su tutte le pareti della chiesa.
Pianta
La pianta della chiesa è a sviluppo longitudinale e a navata unica, conclusa da una grande abside poligonale, larga quanto la navata e introdotta dai piedritti dell'arco trionfale. L'ingresso è unico e centrale in facciata e immette nella navata mediante un atrio ligneo interno. Le pareti laterali sono aperte da profonde cappelle a pianta rettangolare e a ritmo regolare. Il presbiterio, rialzato di due gradini, è collocato in abside, da cui si accede anche alla sacrestia, sulla destra.
Facciata
La facciata principale, di gusto neoclassico, preceduta da una scalea monumentale, in pietra, a ventaglio convergente verso il portale, è tripartita a doppio ordine e conclusa da un frontone triangolare. Presenta due lesene ioniche all'ordine inferiore e, in asse ad esse, due lesene a capitelli stilizzati all'ordine superiore. Lungo l'asse centrale della facciata si allineano il portale principale a piattabanda (con rivestimenti in bronzo che raffigurano i santi patroni), inserito in una cornice di marmo bianco, al primo livello, un finestrone rettangolare al secondo e un oculo nell'area del timpano. I moduli laterali sono ciechi. Tra i vari livelli corrono aggettanti trabeazioni. Sono presenti ulteriori elementi decorativi in stucco; la superficie è rifinita ad intonaco civile in tinta ocra.
Campanile
Il campanile è posto al lato destro della facciata ed ha pianta quadrata, suddiviso in quattro ordini di altezze sensibilmente differenti. Al secondo e terzo ordine sono presenti monofore ad arco pieno, mentre sul prospetto principale del quarto ordine vi è un orologio. Sulle facciate, rifinite ad intonaco ocra come quella della chiesa, sono presenti paraste per tutta l'altezza e marcapiani. Il terzo ordine è coronato da una aggettante trabeazione. La sommità è costituita da un cupolino a forma pressoché piramidale schiacciata a base quadrata e bombata.
Cappelle laterali
Lungo le pareti si aprono cappelle laterali alquanto profonde e rialzate di uno o due gradini. Hanno pianta rettangolare ed ospitano altari marmorei. La prima cappella a sinistra è più profonda, recintata da balaustre e arricchita di ornamentazioni varie e dipinture.
Pavimenti e pavimentazioni
I pavimenti interni sono realizzati in marmo comune policromo.
Coperture
La copertura della navata della chiesa è piana e reca decorazioni a cassettonato; l'abside è coperta da una semicalotta costolonata, con ampie finestre. Le cappelle laterali sono coperte con volte a botte. La copertura esterna è costituita da tetto a doppia falda spiovente. Il manto protettivo superiore è in guaina impermeabilizzante.
Elementi decorativi
Gli elementi decorativi interni, eleganti ed abbondanti, di gusto neoclassico, sono realizzati prevalentemente in stucco dorato (cornici, fregi) e dipinture di varia natura e tonalità (predomina il giallino e il rosaceo). Sono presenti anche cornici varie, riquadri a specchiera e intradossi a cassettoni in stucco (cappelle laterali). Elementi particolarmente rilevanti sono il grande cornicione dentellato e dorato della navata principale e il soffitto in cassettonato ligneo dorato.
Impianto strutturale
L'impianto strutturale della chiesa è in muratura continua e setti di pietrame, in funzione portante, uniti a muratura di tamponamento ed orizzontamenti misti (archivoltati in muratura e piani in cemento). Il tetto è a capriate e falde spioventi in calcestruzzo gettato in opera.
Sagrato
La chiesa è preceduta da un ampio sagrato di forma irregolare, raggiunto da una rampa carrabile in salita. Permette un'ampia visuale panoramica ed ospita vari tipi di arredo.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1978)
L'adeguamento liturgico, risalente al 1978, è consistito nella realizzazione di un nuovo altare e di un ambone, entrambi in marmo, apportando qualche variazione al piano del presbiterio ma senza alterazioni dell'altre maggiore preconciliare. Il nuovo altare, che occupa il centro del presbiterio, sul secondo gradino, è in marmo bianco, composto da sottile mensa sorretta da quattro esili colonnine doriche, scanalate e poste su di una pedana marmorea. L'ambone è, invece, collocato a sinistra dell'altare sul primo gradino del presbiterio, dotato di una pedana marmorea rialzata di un gradino rispetto al secondo gradino del presbiterio. L'ambone si compone di un corpo marmoreo a tribuna poligonale in marmo lavorato e decorato con inserzione di colonnine ed elementi scultorei. La sede è costituita da una imponente composizione in marmo intarsiato e decorato, con braccioli e testiera, collocata su pedana marmorea a destra dell'altare, accostata alla parete absidale.
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