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Lanzino
Lavarone
Trento
cappella
sussidiaria
Madonna
Parrocchia di San Floriano
Pianta; Facciata; Prospetti; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
nessuno
1874 - 1874(costruzione intero bene); 1915 - 1918(danneggiamento intero bene); 1921 - 1921(rifacimento coperture); 1983 - 1983(rifacimento parziale intonaci); 1987 - 1987(restauro intero bene); 1988/05/11 - 1988/05/11(decorazione interno)
Cappella della Madonna
Tipologia e qualificazione cappella sussidiaria
Denominazione Cappella della Madonna <Lanzino, Lavarone>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
Notizie Storiche

1874  (costruzione intero bene)

Il piccolo edificio sacro sorse nel 1874 a scioglimento di un voto fatto dalle famiglie di Lanzino, preservate dall’epidemia di colera del 1855, che fece soltanto due vittime nella frazione.

1915 - 1918 (danneggiamento intero bene)

Durante la prima guerra mondiale la cappella, abbandonata dai frazionisti profughi a Braunau, subì dei danni soprattutto a causa delle infiltrazioni d’acqua.

1921  (rifacimento coperture)

Nel 1921 il Genio Civile curò il rifacimento del manto di copertura, già in scandole lignee, sostituite da tegole di amianto. Eseguì l’opera Arcangelo Giongo della frazione.

1983  (rifacimento parziale intonaci)

Vittorio Lisimberti, sempre della frazione, rifece parzialmente gli intonaci e la tinteggiatura nel 1983.

1987  (restauro intero bene)

Nell’agosto del 1987 gli abitanti di Lanzino si occuparono di raccogliere i fondi per il restauro generale della cappella, con la collaborazione tecnica del geometra Luciano Giongo. Nel mese di settembre iniziarono i lavori di rifacimento del tetto e degli intonaci, finiti il mese successivo. L’edificio venne inaugurato il 3 novembre.

1988/05/11  (decorazione interno)

Marco Bertoldi eseguì il dipinto murale della Madonna col Bambino l’11 maggio 1988. L’immagine venne benedetta dal parroco, don Giorgio Garbari, il 19 maggio.
Descrizione

Orientata a nord, la piccola cappella sorse nel 1874 a scioglimento di un voto fatto dalle famiglie di Lanzino, preservate dall’epidemia di colera del 1855. Ospitava in origine un dipinto giovanile di Eugenio Prati, irrimediabilmente danneggiato durante la prima guerra mondiale. La facciata a due ripidi spioventi è elevata di un gradino e caratterizzata dal portale centinato in pietra calcarea bianca e rosa, chiuso da una cancellata in ferro battuto; le fiancate e la breve abside semicircolare sono cieche e uno zoccolo a intonaco rustico percorre tutti i lati. All’interno l’ambiente è coperto da una volta a crociera; un altare in pietra è addossato alla parete di fondo, elevato di un gradino e completato da un dipinto murale che funge da pala, opera di Marco Bertoldi del 1988.
Pianta
Pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale, conclusa da piccola abside semicircolare.
Facciata
Facciata a due ripidi spioventi elevata di un gradino; portale centinato in pietra calcarea bianca e rosa, chiuso da una cancellata in ferro battuto. Finiture a intonaco tinteggiato e a intonaco rustico sullo zoccolo di base.
Prospetti
Fiancate cieche; breve abside semicircolare. Finiture a intonaco tinteggiato e a intonaco rustico sullo zoccolo di base.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame; struttura di orizzontamento: volta a crociera in muratura.
Coperture
Tetto a due falde sulla navata, a più falde sull’abside; struttura portante in legno, manto di copertura in tegole canadesi. Le due falde che proteggono la facciata e l’acroterio apicale sono in cemento armato.
Interni
Piccolo ambiente unico con pareti e volta intonacate e tinteggiate; un altare in pietra è addossato alla parete di fondo, elevato di un gradino e completato da un dipinto murale che funge da pala, all’interno di una nicchia.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in lastre di pietra calcarea.
Elementi decorativi
Affresco della Madonna col Bambino sulla parete di fondo della cappella, opera di Marco Bertoldi.
Adeguamento liturgico

nessuno
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