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restauro
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Levico Terme
Trento
chiesa
sussidiaria
S. Zita
Parrocchia di Sant'Antonio di Padova
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni
presbiterio - intervento strutturale (2008)
1660 - 1948(antefatti carattere generale); 1922 - 1922(rimozione cimitero); 1995 - 2007(fase preliminare alla ricostruzione carattere generale); 2007 - 2008(ricostruzione intero bene); 2008/08/17 - 2008/08/17(consacrazione carattere generale)
Chiesa di Santa Zita
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di Santa Zita <Levico Terme>
Altre denominazioni S. Zita
Autore (ruolo)
Coradello, Pierluigi (progetto chiesa)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione chiesa)
architettura contemporanea (costruzione chiesa)
Notizie Storiche

1660 - 1948 (antefatti carattere generale)

Fin dal 1660 a passo Vezzena, in posizione poco distante da quella della chiesa attuale, sorgevano una cappella intitolata a San Giovanni Battista e un'edicola votiva dedicata a santa Zita, che furono demolite nel 1915 nel corso delle operazioni di bonifica del territorio in vista degli scontri militari della Grande Guerra. Negli anni successivi, però, l'andamento del conflitto aveva costretto le autorità militari austroungariche ad adibire a cimitero miliare l'area un tempo occupata dalla cappella. Nel 1917 si diede avvio anche alla ricostruzione del sacello, progettato dall'architetto boemo Adalbert Erlebach, che fu dedicato a Santa Zita in onore di Zita di Borbone-Parma, consorte dell'imperatore Carlo Francesco Giuseppe d'Asburgo-Lorena. Finito il conflitto, la chiesa cadde in disuso e fu infine demolita tra il 1946 e il 1948.

1922  (rimozione cimitero)

Il cimitero militare fu rimosso nel 1922 e i resti delle salme ivi sepolte trasferiti agli ossari di Trento, di Asiago, di Levico o nei luoghi di provenienza dei caduti.

1995 - 2007 (fase preliminare alla ricostruzione carattere generale)

A partire dal 1995 la sezione ANA di Trento in collaborazione con i gruppi alpini e la croce nera d'Austria (Österreichisches Schwarzes Kreuz-Kriegsgräberfürsorge) si sono fatti promotori della ricostruzione della chiesa di Santa Zita, come segno di pace e atto commemorativo nei confronti dei soldati di entrambi gli schieramenti periti sugli altipiani cimbri durante il primo conflitto mondiale. Il progetto è stato redatto dall'ingegnere Pierluigi Coradello di Castelnuovo Valsugana, su modello di quello dell'architetto boemo Adalbert Erlebach del 1917.

2007 - 2008 (ricostruzione intero bene)

I lavori di ricostruzione, condotti dai membri della sezione ANA di Trento, si sono svolti tra il maggio del 2007 e l'estate del 2008. In adempimento alle vigenti norme urbanistiche e di rispetto dell'attigua area stradale il nuovo edificio è stato realizzato a sud-ovest dell'area in cui sorgeva l'originale chiesa di Santa Zita.

2008/08/17  (consacrazione carattere generale)

Il tempio è stato consacrato dall'Arcivescovo di Trento, Luigi Bressan, il 17 agosto 2008.
Descrizione

La chiesa di Santa Zita sorge poco distante dalla stazione di ristoro di passo Vezzena, lungo la strada provinciale 349 proveniente da Asiago, con orientamento a sud-est. La piccola chiesa è stata costruita tra il 2007 e il 2008 dalla sezione ANA di Trento in collaborazione con la Croce Nera d'Austria, in memoria di tutti i caduti sugli altipiani cimbri nel corso della grande guerra. Durante il primo conflitto mondiale, infatti, poco distante dal luogo in cui sorge la chiesa attuale era stato allestito un cimitero militare austriaco ed era stata costruita una chiesa dedicata a Santa Zita (1917), che fu poi demolita nel corso del quinto decennio del Novecento. L'edificio, ricostruito su modello della precedente chiesa, presenta una facciata preceduta da un portico sostenuto da quattro travi lignee, rialzato su tre gradini. Sotto il portico si dispongono il portale d'accesso alla chiesa e due finestre rettangolari laterali. Sul portico è innestata la torre campanaria, con cella libera, rialzata su una copertura a quattro falde e anch'essa coperta da un tettuccio a quattro spioventi. Le fiancate, gradonate, hanno uno sviluppo simmetrico e recano ciascuna quattro finestre rettangolari su entrambi gli ordini. L'interno si presenta a navata unica, ripartita da due coppie di travi lignee che fungono da sostegno al soffitto a due spioventi. Presbiterio rialzato su due gradini.
Pianta
Pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale; presbiterio rettangolare.
Facciata
Facciata preceduta da un portico sostenuto da quattro travi lignee, rialzato su tre gradini. Sotto il portico si dispongono il portale d'accesso alla chiesa e due finestre rettangolari laterali.
Prospetti
Fiancate laterali gradonate, simmetriche, ciascuna recante quattro finestre rettangolari in entrambi gli ordini.
Campanile
Il campanile a pianta quadrangolare è innestato sul tetto, in corrispondenza della facciata. Il fusto presenta delle finestre rettangolari su ogni lato e presenta una copertura a quattro spioventi oltre la quale si innalza una cella campanaria interamente libera, anch'essa coperta da un tetto a quattro falde.
Struttura
Strutture portanti verticali in pietra. Strutture di orizzontamento: soffitto ligneo a due falde.
Coperture
La navata presenta una copertura a due falde in legno e lamiera metallica, raccordata frontalmente alla tettoia che precede la facciata. Campanile e cella campanaria presentano un'analoga copertura a quattro falde.
Interni
Navata unica con pareti lisce, al centro della quale si susseguono due coppie di travi lignee che fungono da sostegno per le coperture. Presbiterio rialzato su due gradini.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in mattonelle di pietra calcarea.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (2008)
L'edificio è costruito secondo le prescrizioni dell'adeguamento alla liturgia del Concilio Vaticano II.
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