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edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Condino
Borgo Chiese
Trento
chiesa
conventuale
S. Gregorio taumaturgo
Parrocchia di Santa Maria Assunta
Preesistenze; Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1970-1980 circa)
1744 - 1744(preesistenze intero bene); 1744/12/30 - 1744/12/30(benedizione carattere generale); 1749 - 1749(decorazione controfacciata); 1757 - 1757(completamento intero bene); 1768/07/19 - 1768/07/19(consacrazione carattere generale); 1810 - 1815(chiusura al culto carattere generale); 1820 - 1820(rinnovo campana campanile); 1866 - 1866(variazione d'uso del convento carattere generale); 1867 - 1867(ampliamento coro); 1885 - 1885(costruzione cappella laterale); 1907 - 1907(rinnovo campana campanile); 1915 - 1918(danneggiamento intero bene); 1919 - 1919(ristrutturazione intero bene); 1928 - 1928(decorazione esterno); 1945/02/06 - 1945/02/06(distruzione parziale intero bene); 1946/02/06 - 1948/11/07(ricostruzione convento); 1948 - 1949/06/19(ristrutturazione intero bene); 1960/09/12 - 1961/06/18(ampliamento piazzale intorno); 1970 - 1997(variazione d'uso convento); 2002 - 2013(variazione d'uso convento)
Chiesa di San Gregorio Taumaturgo
Tipologia e qualificazione chiesa conventuale
Denominazione Chiesa di San Gregorio Taumaturgo <Condino, Borgo Chiese>
Altre denominazioni S. Gregorio taumaturgo
Autore (ruolo)
Ferrari, Efrem (progetto ricostruzione chiesa e convento)
Rosa, Riccardo (ricostruzione chiesa e convento)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (ricostruzione chiesa e convento)
Notizie Storiche

1744  (preesistenze intero bene)

Forse a seguito dell'apprezzata predicazione quaresimale di alcuni cappuccini a Condino, il 26 aprile 1737 il Comune decise di erigere loro una casa. Vi si opposero l'arciprete Zanoni e i cappuccini di Vestone (BS), ma su pressione dei conti Lodron la regola generale del paese si pronunciò a favore della presenza francescana nel 1742, confermando tale decisione davanti ai rappresentanti vescovili. Scelto il sito sopra Pagne, in posizione centrale e di facile accesso da tutte le contrade, iniziò la costruzione del convento. L'arciprete tentò ancora di opporsi, ottenendo un decreto vescovile che ordinava la sospensione dei lavori e l'ordine ai frati di abbandonare il paese, presto revocato su pressione popolare. L'avvento del nuovo arciprete, don Angelo Antonio Pellizzari, favorì migliori relazioni con i cappuccini e il cantiere riprese nella primavera del 1744. Nel mese di settembre don Pellizzari benedisse la posa della prima pietra della chiesa.

1744/12/30  (benedizione carattere generale)

La chiesa venne benedetta dall'arciprete Pellizzari il 30 dicembre 1744.

1749  (decorazione controfacciata)

Nel 1749 fu realizzato un affresco raffigurante un miracolo di San Gregorio sopra la porta d'ingresso della chiesa.

1757  (completamento intero bene)

La costruzione dell'edificio sacro terminò solamente nel 1757.

1768/07/19  (consacrazione carattere generale)

Il 19 luglio 1768 il principe vescovo Cristoforo Sizzo consacrò la chiesa, dedicandola a San Gregorio Taumaturgo.

1810 - 1815 (chiusura al culto carattere generale)

Nel 1810 l'ordine dei cappuccini venne soppresso; la chiesa e il convento furono abbandonati e i beni furono messi all'asta dal demanio. I frati poterono rientrare nel 1815.

1820  (rinnovo campana campanile)

Nel 1820 il fonditore Moneghini di Storo approntò una campanella.

1866  (variazione d'uso del convento carattere generale)

Nel 1866, durante la campagna garibaldina, il convento venne occupato dalla milizia.

1867  (ampliamento coro)

Il coro fu ampliato nel 1867.

1885  (costruzione cappella laterale)

Nel 1885 fu realizzata la cappella della Madonna.

1907  (rinnovo campana campanile)

Nel 1907 la campanella ottocentesca si ruppe e venne rifusa dalla ditta Chiappani di Trento.

1915 - 1918 (danneggiamento intero bene)

Chiesa e convento furono danneggiati dai militari durante la prima guerra mondiale.

1919  (ristrutturazione intero bene)

I danni bellici vennero sanati dai padri cappuccini.

1928  (decorazione esterno)

Una meridiana venne dipinta sulla parete sud della chiesa nel 1928.

1945/02/06  (distruzione parziale intero bene)

Il 6 febbraio 1945 un aereo bombardiere americano, colpito dalla contraerea tedesca, colpì il convento distruggendo ogni cosa e causando la morte di due frati. Della chiesa rimase in piedi solo la facciata con la porzione sud-orientale delle murature, mentre andò perduta la zona del coro, con l'altare maggiore. Nei mesi successivi l'arciprete di Condino, don Luigi Pisoni, concesse ai cappuccini l'uso della chiesa di San Rocco.

1946/02/06 - 1948/11/07 (ricostruzione convento)

Grazie al sostegno economico della popolazione civile, delle Parrocchie e dei Comuni vicini, di alcune organizzazioni laicali e dei giudicariesi emigrati in America, esattamente un anno dopo la tragedia si compì la cerimonia della posa della prima pietra del nuovo convento, progettato dall'architetto Efrem Ferrari. La calce venne fornita a prezzo di favore dalla ditta Costante Radoani e Massimo Poletti; l'appalto fu ottenuto il 27 marzo da Riccardo Rosa di Condino, che aveva formato una cooperativa con altri muratori locali. L'impresa fornì solo la manodopera, mentre spettava ai frati, aiutati da numerosi volontari, reperire i materiali. Per le arcate del chiostro furono utilizzate pietre di granito provenienti dai forti dismessi di Lardaro. A novembre furono appaltati a Guido Chiodega i lavori di carpenteria per la copertura del tetto, compiuti alla fine dell'anno. Dopo due anni di lavoro, il nuovo edificio venne benedetto e inaugurato il 7 novembre 1948.

1948 - 1949/06/19 (ristrutturazione intero bene)

A partire dal 1948 i padri si dedicarono anche alla chiesa: furono ricostruiti il presbiterio e il coro, fu ampliato il coretto nord adiacente alla sacrestia e venne rinnovata interamente quest'ultima. Alla severa facciata fu anteposto un portico. All'interno vennero riutilizzati gli arredi recuperabili e sostituiti quelli distrutti. Il nuovo altar maggiore con le balaustre, tre confessionali, la porta d'ingresso furono disegnati dall'architetto Efrem Ferrari; Carlo Bonacina si occupò delle decorazioni, dipingendo la pala dell'altare maggiore e vari dipinti murali interni ed esterni. Le vetrate vennero eseguite da Scipione Ballardini, su disegno di Pino Casarini. L'edificio sacro fu aperto al culto il giorno dell'inaugurazione del convento, ma venne benedetto una volta terminato l'altare maggiore, consacrato dal principe arcivescovo Carlo de Ferrari il 19 giugno 1949.

1960/09/12 - 1961/06/18 (ampliamento piazzale intorno)

Il 12 settembre 1960 iniziarono gli scavi per l'ampliamento il piazzale antistante la chiesa e il convento, realizzato su progetto del geometra Franco Galante di Condino e inaugurato il18 giugno 1961.

1970 - 1997 (variazione d'uso convento)

Dato il calo di vocazioni, il convento venne ceduto nell'estate del 1970 all'associazione dei Silenziosi Operai della Croce, formata da sacerdoti e consacrati dediti al servizio dei sofferenti. Costoro stabilirono a Condino una comunità femminile che accolse ragazze con disabilità provenienti da tutta l'Italia settentrionale. Nel convento rimase presente un padre cappuccino per l'assistenza spirituale e la cura della chiesa. La comunità lasciò la sede nel 1997.

2002 - 2013 (variazione d'uso convento)

Negli anni successivi il convento rimase inutilizzato; dopo aver realizzato alcuni lavori di ristrutturazione nel biennio 2000-2001, l'anno successivo la struttura fu affidata in comodato all'associazione "Il Ponte sul Guado", che l'ha trasformata in un centro per ritiri spirituali. Dall'inizio del 2008 nessuno dei padri cappuccini è più residente a Condino, ma la chiesa è tuttora officiata ogni domenica.
Descrizione

Lungo l'antica strada che conduce da Condino a Brione, sopra un ampio terrazzamento panoramico con vista sul paese e sulla valle, sorge il convento dei padri cappuccini con la sua chiesa, dedicata a San Gregorio Taumaturgo e orientata in direzione nord-ovest. Se la presenza dei frati a Condino risale al 1742, quando iniziò la costruzione della loro casa, gli edifici attuali vennero riedificati nel secondo dopoguerra su progetto dell'architetto Efrem Ferrari, dopo che, il 6 febbraio 1945, un aereo bombardiere americano, colpito dalla contraerea tedesca, aveva distrutto ogni cosa, causando inoltre la morte di due frati. La facciata a due spioventi, rialzata rispetto al volume effettivo della navata, è elevata sopra una scalinata e preceduta da un portico in granito a vista a tre fornici ribassati, sostenuti da pilastri a parallelepipedo. L'oculo centrale strombato è sormontato da un dipinto murale, protetto da un tettuccio a doppia falda. Sul fianco destro emerge il volume della cappella laterale, dotata di un ingresso indipendente con portale architravato; sullo spiovente destro del tetto si trova il campaniletto a vela. L'interno è molto semplice, ad unica navata, coperta da volta a botte; lungo il fianco destro un'arcata a pieno centro introduce nella cappella della Madonna, elevata di due gradini e comunicante con il coretto a fianco del presbiterio, alla medesima quota pavimentale. L'arco santo a tutto sesto immette nel presbiterio rettangolare, elevato di tre gradini e chiuso dalla struttura lignea dell'altare maggiore, con accesso al coro retrostante, riservato alla preghiera dei frati, mediante due porte simmetriche. Sulla parete sinistra del presbiterio il coretto laterale è stato trasformato in una piccola cappella rettangolare. La facciata, il portico d'ingresso e l'interno sono ornati da dipinti murali di Carlo Bonacina; le vetrate sono state realizzate su disegno di Pino Casarini.
Preesistenze
Parte delle murature dovrebbero appartenere alla struttura settecentesca.
Pianta
Navata a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale e corpo laterale emergente a pianta rettangolare sul lato destro; presbiterio a pianta rettangolare e coro monastico a pianta semicircolare.
Facciata
Facciata a due spioventi rialzata rispetto al volume effettivo della navata, elevata sopra una scalinata e preceduta da un portico in granito a vista a tre fornici ribassati, sostenuti da pilastri a parallelepipedo. Portale architravato in granito. Oculo centrale strombato sormontato da un dipinto murale, protetto da un tettuccio a doppia falda. Finiture a intonaco rustico; croce apicale al colmo degli spioventi.
Prospetti
Due monofore centinate si aprono sul fianco sinistro in corrispondenza della navata, una terza finestra più piccola in corrispondenza del presbiterio. Una sola monofora centinata si apre sul fianco destro, dove emerge il volume della cappella laterale, dotata di un ingresso indipendente con portale architravato elevato sopra una scalinata, sormontato da una monofora centinata. Finiture a intonaco rustico.
Campanile
Campaniletto a vela a servizio della chiesa e del convento sullo spiovente destro del tetto, con aperture centinate e tetto a due spioventi.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame e cemento; strutture di orizzontamento: navata e presbiterio coperte da volta a botte, rinforzata da tiranti in ferro; la piccola cappella a sinistra del presbiterio è coperta da volta a botte ribassata; la cappella laterale a destra della navata è coperta da cupola su pennacchi.
Coperture
Tetto a due spioventi sopra navata e presbiterio, a più spioventi sopra la cappella laterale e a spiovente unico sopra il portico in facciata. Struttura portante in legno e manto di copertura in coppi.
Interni
Interno molto semplice ad unica navata; lungo il fianco destro un'arcata a pieno centro introduce nella cappella della Madonna, elevata di due gradini e comunicante con il coretto a fianco del presbiterio, alla medesima quota pavimentale. L'arco santo a tutto sesto immette nel presbiterio rettangolare, elevato di tre gradini e chiuso dalla struttura lignea dell'altare maggiore, con accesso al coro retrostante, riservato alla preghiera dei frati, mediante due porte simmetriche. Sulla parete sinistra del presbiterio il coretto laterale è stato trasformato in una piccola cappella rettangolare. Finiture a intonaco tinteggiato.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento della navata in seminato alla veneziana; pavimento del presbiterio in pietra.
Elementi decorativi
Dipinti murali esterni e interni di Carlo Bonacina; vetrate disegnate da Pino Casarini.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1970-1980 circa)
L'adeguamento liturgico è stato attuato mediante l'accostamento di arredi mobili eterogenei e non ha carattere di stabilità: nel presbiterio storico, in posizione avanzata verso l'arco santo, è stato posizionato l'altare verso il popolo, in legno, a tavolo, a raso pavimento; presso l'arco santo, a destra, si trova l'ambone ligneo a tre fronti, probabilmente frutto di un reimpiego. Non è presente una sede, ma una semplice sedia con struttura metallica e seduta e schienale in similpelle è accostata all'altare, sulla sinistra. E' presente l'altare maggiore storico, il cui tabernacolo funge da custodia eucaristica, ma non le balaustre, presumibilmente rimosse e distrutte.
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