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Borgo Valsugana
Trento
chiesa
conventuale
S. Francesco d'Assisi
Parrocchia della Natività di Maria
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (1986)
1505 - 1599(preesistenze intero bene); 1598 - 1598/11/15(fase preliminare alla costruzione intero bene); 1599/07/20 - 1601(costruzione intero bene); 1603 - 1603(rifacimento coperture); 1603/12/14 - 1603/12/14(insediamento dei frati minori riformati carattere generale); 1606/11/19 - 1606/11/19(consacrazione intero bene); 1607 - 1607(erezione tomba Welsperg); 1634 - 1635(costruzione sacrestia nuova); 1641 - 1641(costruzione campanile); 1647/02/10 - 1647(costruzione cappella di Sant'Antonio da Padova); 1662 - 1662(costruzione oratorio di Sant'Antonio da Padova); 1733/05/13 - 1733(erezione Via Crucis cappella del Santo Sepolcro); 1786/04/16 - 1786/04/16(cambio giurisdizione intero bene); 1810/10/04 - 1810/10/04(soppressione del convento carattere generale); 1815 - 1818/04/02(passaggi di proprietà intero bene); 1818 - 1818(cambio dedicazione cappella del Santo Sepolcro); 1839 - 1839(riparazione coperture); 1869 - 1869(rifacimento delle coperture navata); 1871 - 1871(sopraelevazione facciata); 1873 - 1873(restauro cappella di Sant'Antonio da Padova); 1877 - 1878(restauro oratorio di Sant'Antonio da Padova); 1880 - 1880(rifacimento delle coperture presbiterio); 1887/07/22 - 1887(rifacimento volte); 1892 - 1892(rifacimento scalinata facciata); 1893/05/01 - 1893/07/31(ristrutturazione intero bene); 1895 - 1895(rifacimento delle coperture campanile); 1899 - 1899(decorazione intero bene); 1905 - 1906(installazione impianto elettrico intero bene); 1907 - 1909(rimaneggiamenti intorno); 1908 - 1908(ristrutturazione intero bene); 1919 - 1923(restauro intero bene); 1947 - 1947(variazione d'uso oratorio di Sant'Antonio da Padova); 1952/10/24 - 1953(danneggiamento intorno); 1953 - 1954/11/04(ristrutturazione intero bene); 1959 - 1959(ristrutturazione cappella della Madonna Addolorata); 1961 - 1961(installazione impianto di riscaldamento intero bene); 1984/08/25 - 1984/08/25(insediamento delle clarisse carattere generale); 1985 - 1986(ristrutturazione intero bene)
Chiesa di San Francesco d'Assisi
Tipologia e qualificazione chiesa conventuale
Denominazione Chiesa di San Francesco d'Assisi <Borgo Valsugana>
Altre denominazioni Santi Francesco e Cristoforo
S. Francesco d'Assisi
Autore (ruolo)
Tiella, Giovanni (progetto ristrutturazione)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze venete (costruzione chiesa)
Notizie Storiche

1505 - 1599 (preesistenze intero bene)

Nel luogo in cui ora sorge la chiesa di San Francesco d'Assisi esisteva un tempio precedente dedicato a San Cristoforo, documentato fin dal 1505. Nulla si sa di tale edificio, che fu demolito per consentire la costruzione della chiesa attuale e dell'annesso convento (1599 circa).

1598 - 1598/11/15 (fase preliminare alla costruzione intero bene)

Nel 1598 il barone Sigismondo Welsperg, giurisdicente di Castel Telvana, e la comunità di Borgo si offrirono di costruire un convento e una chiesa per accogliere i minori riformati della Custodia Riformata Veneta di Sant'Antonio che si erano resi indipendenti dalla provincia dei Frati Minori dell'Osservanza con sede a Sant'Antonio a Venezia. La richiesta fu accolta dai frati in occasione del primo capitolo dei riformati celebrato a Conegliano Veneto il 15 e il 16 settembre 1598. Il barone Welsperg, che si era impegnato personalmente a sostenere la fabbrica, si fece portavoce delle intenzioni della Comunità e inoltrò una supplica al papa per ottenere l'autorizzazione a costruire il nuovo convento (9 ottobre). Quest'ultima fu prontamente concessa dal pontefice il successivo 15 novembre.

1599/07/20 - 1601 (costruzione intero bene)

Il 20 luglio 1599 venne formalizzato l'atto con il quale il barone Sigismondo Welsperg donava ai frati il terreno per la fabbrica. A questa donazione seguì anche quella della Comunità di Borgo che assegnò ai minori la struttura dell'antica chiesa di San Cristoforo e il fondo circostante. La consegna di tali beni fu ufficializzata il 27 luglio successivo con l'erezione di una croce lignea presso l'antico tempio di San Cristoforo. Il cantiere vero e proprio fu avviato solo nella primavera successiva, con lo sbancamento del colle per fare spazio alle strutture monastiche e la posa della prima pietra della chiesa, benedetta da don Federico Bettini, vicario foraneo e pievano di Telve, il 24 maggio 1600. I lavori di edificazione del complesso monastico, realizzati in massima parte dagli stessi francescani, procedettero speditamente, tanto che nel 1601 le murature perimetrali, la volta e la copertura in tegole del tempio erano ormai ultimati.

1603  (rifacimento coperture)

Nel 1603 fu necessario sostituire la copertura di tegole della chiesa che era stata approntata malamente. A tal fine il Comune di Borgo donò a titolo caritatevole le scandole lignee per rifare il manto di copertura del tempio.

1603/12/14  (insediamento dei frati minori riformati carattere generale)

I Minori Riformati presero ufficialmente possesso del convento il 14 dicembre 1603.

1606/11/19  (consacrazione intero bene)

Il tempio fu consacrato il 19 novembre 1606 da Simone Feurstein, vescovo titolare di Bellinas, canonico, preposito e suffraganeo di Bressanone. Il giorno dopo lo stesso vescovo benedisse il cimitero che si trovava davanti alla chiesa.

1607  (erezione tomba Welsperg)

Nel 1607 il barone Sigismondo Welsperg fece approntare una tomba per sè nel presbiterio della nuova chiesa di San Francesco. Presso l'altare laterale sinistro fu posta anche la lapide con il ritratto a figura intera del barone corredata da un'iscrizione celebrativa, ora ricoverata nell'atrio d'ingresso del monastero di San Damiano. Il Welsperg morì il 28 maggio 1613.

1634 - 1635 (costruzione sacrestia nuova)

Tra il 1634 e il 1635 fu costruita una nuova sacrestia a nord del coro. La precedente si trovava sul lato opposto.

1641  (costruzione campanile)

Il campanile fu eretto nel 1641; per tale opera il Comune di Borgo donò le pietre squadrate rimaste inutilizzate nella fabbrica del santuario di Onea.

1647/02/10 - 1647 (costruzione cappella di Sant'Antonio da Padova)

Il 10 febbraio 1647 i baroni Welsperg ottennero la licenza del padre Ministro Provinciale di Trento Agostino Barisella per poter costruire una cappella privata intitolata a Sant'Antonio da Padova all'interno della chiesa di San Francesco. I lavori di edificazione dovettero essere terminati entro il marzo successivo, dal momento che in quel mese "l'altare di s. Antonio nella chiesa del Convento" è citato tra i legati fondati dal Comune di Borgo per scongiurare il pericolo della guerra che si prospettava tra la Serenissima e il contado di Tirolo.

1662  (costruzione oratorio di Sant'Antonio da Padova)

Nel 1662 l'antica sacrestia posta a est del presbiterio fu trasformata in oratorio, ampliata e collegata alla cappella di Sant'Antonio da Padova per consentire ai frati di seguire le celebrazioni che si svolgevano nella cappella.

1733/05/13 - 1733 (erezione Via Crucis cappella del Santo Sepolcro)

La cappella del Santo Sepolcro (prima a destra), oggi dedicata all'Addolorata, fu costruita nel 1733 come XIV stazione della Via Crucis eretta in quell'anno lungo la salita che portava alla chiesa (undici sono le edicole poste lungo il sentiero e due quelle murate nella facciata del tempio francescano). Il terreno per l'edificazione della cappella fu concesso da Melchiorre Boneccher di Borgo il 13 maggio 1733. La cappella ospitava allora solo una statua di Gesù Cristo morto.

1786/04/16  (cambio giurisdizione intero bene)

Il territorio della pieve di Borgo Valsugana rimase soggetto alla diocesi di Feltre fino al 16 aprile 1786, quando fu accorpato a quella di Trento.

1810/10/04  (soppressione del convento carattere generale)

Il 4 ottobre 1810, giorno della festa di San Francesco d'Assisi, alla comunità dei frati di Borgo fu notificato l'atto giudiziale con il quale si sanciva la soppressione del loro convento. I frati abbandonarono il convento il 25 dello stesso mese.

1815 - 1818/04/02 (passaggi di proprietà intero bene)

In seguito alla soppressione nel 1815 il complesso monastico comprensivo della chiesa fu venduto al barone Welsperg per la cifra di 1600 fiorini. Il barone adattò le celle dei monaci a case di abitazione che furono regolarmente affittate a famiglie del luogo. Nel 1817 il Welsperg lo cedette a sua volta al dottor Giambattista Peverada, sindaco apostolico del convento, per la somma di 2000 fiorini. Quest'ultimo donò il complesso monastico ai minori di Borgo il 2 aprile 1818. I francescani rientrarono in convento l'8 giugno dello stesso anno.

1818  (cambio dedicazione cappella del Santo Sepolcro)

Nel 1818 nella cappella del Santo Sepolcro fu posta la statua della Madonna Addolorata, che già era su uno degli altari laterali della chiesa, passato poi al titolo di San Vigilio. La cappella mutò allora la sua dedicazione.

1839  (riparazione coperture)

Nel 1839 fu riparato il tetto in scandole della chiesa.

1869  (rifacimento delle coperture navata)

Nel 1869 fu interamente rifatto il tetto sopra la navata che essendo in scandole abbisognava di frequenti interventi di riparazione. Gli spioventi furono resi meno pendenti e vennero coperti con lastre di ardesia provenienti dalla cava di Piné.

1871  (sopraelevazione facciata)

In seguito al rifacimento delle coperture la navata aveva perso l'antico profilo ed era giudicata disarmonica. Nel 1871 si decise quindi di sopraelevarla oltre il livello delle coperture e di tamponare le finestre semicircolari che stavano sotto le falde del tetto. La facciata fu poi decorata dal pittore Giuseppe Cappelletti.

1873  (restauro cappella di Sant'Antonio da Padova)

La cappella di Sant'Antonio da Padova fu restaurata nel 1873 circa per poter degnamente esporre l'immagine della Madonna del Perpetuo Soccorso donata alla chiesa dalla baronessa Augusta Ceschi in quell'anno. I lavori compresero la sostituzione delle porte e la posa della pavimentazione in tavolette di cemento. Contestualmente a tali lavori il padre guardiano fece demolire e scialbare due affreschi con cornici in stucco, raffiguranti il miracolo della Mula e Sant'Antonio che predicava ai pesci, che si trovavano lungo le pareti laterali della cappella e versavano in condizioni precarie.

1877 - 1878 (restauro oratorio di Sant'Antonio da Padova)

Il cosiddetto oratorio di Sant'Antonio da Padova, fortemente esposto agli agenti atmosferici, fu sottoposto ad un radicale restauro nel biennio tra il 1877 e il 1878. Le coperture furono demolite e rifatte, le murature scialbate, risanate e ritinteggiate; anche la pavimentazione fu allora rinnovata.

1880  (rifacimento delle coperture presbiterio)

Nel 1880 fu rifatto il manto in scandole del tetto del presbiterio.

1887/07/22 - 1887 (rifacimento volte)

In seguito al crollo della volta del coro verificatosi il 22 luglio 1887 i frati decisero il rifacimento delle volte della chiesa. La costruzione della nuova volta a botte ribassata con stuttura a legno e incannicciato fu appaltata al maestro Domenico Tondin. La decorazione pittorica venne eseguita da Gioacchino Fusinato e Giovanni Vigliani.

1892  (rifacimento scalinata facciata)

La scalinata antistante il portale maggiore fu rifatta nel 1892.

1893/05/01 - 1893/07/31 (ristrutturazione intero bene)

Tra il primo maggio 1893 e il 31 luglio seguente la chiesa fu sottoposta ad una radicale ristrutturazione promossa dall'allora padre guardiano Marco Morizzo. Furono atterrate le due cappelle laterali gemelle che esistevano ai lati del presbiterio, sostituite con due porte che immettevano rispettivamente a un nuovo oratorio appositamente costruito sul lato sinistro e all'oratorio di Sant'Antonio da Padova. L'area presbiteriale, che occupava la parte terminale della navata ed era delimitata da una cancellata, fu sopraelevata su tre gradini. Contestualmente furono sistemate e messe in simmetria le finestre della chiesa. Fu in tale occasione che il monumento Wlesperg fu traslato nel cortile d'ingresso al convento.

1895  (rifacimento delle coperture campanile)

Nel 1895 la copertura in scandole del campanile fu sostituita con lamine di rame; in occasione dei lavori fu pure installato un sistema di messa a terra per le scariche atmosferiche.

1899  (decorazione intero bene)

Nel 1899 fu commissionata al pittore Gaetano Degiacomi la decorazione della volta della navata con un medaglione raffigurante San Francesco in gloria e la tinteggiatura della cappella di Sant'Antonio Abate e del coro.

1905 - 1906 (installazione impianto elettrico intero bene)

Il primo impianto elettrico della chiesa fu installato nel 1905-1906.

1907 - 1909 (rimaneggiamenti intorno)

Nel 1907 furono interamente rinnovate le edicole della Via Crucis collocate lungo la salita che conduce al convento; contestualmente fu abbattuto il muro di cinta del sagrato. Nuovi lavori di sistemazione delle stazioni della Via Crucis furono eseguiti nel 1909, quando il barone Raimondo Hippoliti donò al convento delle nuove immagini da collocare nelle edicole.

1908  (ristrutturazione intero bene)

Nel 1908 fu sostituita la pavimentazione della chiesa con tavolette in cemento fornite dalla ditta Ferrari di Mezzolombardo. Nello stesso anno venne ritinteggiata la facciata.

1919 - 1923 (restauro intero bene)

I danni causati dalle bombe furono riparati tra il 1919 e il 1923.

1947  (variazione d'uso oratorio di Sant'Antonio da Padova)

Nel 1947 l'oratorio di Sant'Antonio da Padova fu trasformato in sacrestia.

1952/10/24 - 1953 (danneggiamento intorno)

Nella notte tra il 24 e il 25 ottobre 1952 crollò il muro di cinta del convento che sovrasta la salita che conduce alla chiesa; anche la strada rimase danneggiata e cinque edicole della Via Crucis furono distrutte. I lavori di sistemazione furono effettuati tra l'aprile e il luglio del 1953.

1953 - 1954/11/04 (ristrutturazione intero bene)

Nel 1949 l'architetto roveretano Giovanni Tiella progettò gratuitamente la ristrutturazione del tempio francescano. I lavori, compiuti nel 1953-1954 dalla ditta Battisti di Borgo, riguardarono l'arretramento del presbiterio nel coro con conseguente appianamento della vecchia area presbiteriale, la demolizione degli antichi altari lignei poi sostituiti con nuove mense in pietra della ditta Scanagatta (gli altari laterali ebbero anche delle nicchie per statue), la demolizione delle volte, sostituite con un soffitto ligneo a cassettoni approntato dalla falegnamereia Giulio Rizzi di Pergine e la tinteggiatura della facciata. La consacrazione dei nuovi altari ebbe luogo il 4 novembre 1954, data che può essere assunta come terminus ante quem per la conclusione dei lavori.

1959  (ristrutturazione cappella della Madonna Addolorata)

Nel 1959 l'architetto Tiella fu nuovamente interpellato dai frati per progettare il prospetto esterno della cappella della Madonna Addolorata, già del Santo Sepolcro. L'architetto roveretano predispose il rivestimento dell'arcata d'accesso con cornici in pietra e luce interna poligonale. La sistemazione interna della cappella fu curata, invece, da fra Silvio Bottes dello stesso convento. Nella parete di fondo fu aperta un'ampia finestra a luce archiacuta.

1961  (installazione impianto di riscaldamento intero bene)

Il primo impianto di riscaldamento fu installato nel 1961.

1984/08/25  (insediamento delle clarisse carattere generale)

Il 25 agosto 1984, dopo oltre dieci anni di preparativi per il ritorno in Trentino delle monache di Santa Chiara d'Assisi, le clarisse si insediarono nel loro monastero di Borgo Valsugana.

1985 - 1986 (ristrutturazione intero bene)

Nel biennio 1985-1986 la chiesa fu interamente ristrutturata. I lavori cominciarono con il rifacimento del tetto della chiesa e della cuspide del campanile, ma proseguirono anche all'interno dell'edificio, con la rettificazione delle pareti e l'esecuzione di lavori di manutenzione nella sacrestia. In quest'occasione fu installata la cancellata di separazione della navata dal coro riservato alle clarisse (progetto dell'architetto Fulvio Nardelli di Trento). Davanti a tale divisoria fu ricavato lo spazio del presbiterio, rialzato su due gradini. Gli altari Scanagatta del 1954 furono rimossi. La cappella dell'Addolorata vide tamponata la finestra archiacuta aperta nel 1959, sostituita con due finestre laterali; la mostra dell'arcata d'ingresso progettata dal Tiella fu rimossa.
Descrizione

La chiesa di San Francesco sorge ai piedi di Castel Telvana con orientamento a est. La chiesa e il convento furono costruiti tra il 1599 e il 1601 su iniziativa del barone Sigismondo Welsperg e della Comunità di Borgo Valsugana, che avevano invitato i frati minori riformati della Custodia Riformata Veneta di Sant'Antonio a stabilirsi a Borgo. Al centro della facciata a due spioventi si apre un elegante portale architravato di gusto rinascimentale preceduto da una scalinata a tre rampe di cinque gradini e protetto da una tettoia in legno, oltre la quale si dispongono una finestra rettangolare e un oculo circolare. Ai lati del portale sono murate le ultime due edicole della Via Crucis disposta lungo la salita che conduce al convento. La fiancata destra, rivolta a valle, è caratterizzata dall'emergere dei volumi delle cappelle laterali, mentre la sinistra è celata dalle costruzioni del vicino monastero di San Damiano. Il campanile, situato a sinistra del presbiterio, presenta una cella campanaria a quattro monofore centinate, sormontata da una copertura a piramide. L'interno, scelleratamente modificato dall'ultimo rifacimento diretto da Giovanni Tiella tra il 1953 e il 1955 che ha sacrificato a distruzione degli antichi altari lignei a una ridefinizione in chiave moderna dell'edificio, si presenta come una spoglia navata unica con soffitto a cassettoni. Sul lato destro si affacciano le cappelle dell'Addolorata (già del Santo Sepolcro), costruita nel 1733 come ultima stazione della Via Crucis esterna, e di Sant'Antonio da Padova. Quest'ultima venne eretta nel 1647 da Sigismondo Welsperg e conserva l'originaria decorazione stucchiva. In seguito all'arrivo a Borgo delle Clarisse nel 1985 la chiesa è stata ulteriormente modificata con la realizzazione della cancellata di separazione tra il profondo coro absidato e la navata. Lo spazio presbiteriale è stato allora ricavato su di una predella in pietra, rialzata su due gradini, antistante l'arco santo.
Pianta
Pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale; sul lato destro si sviluppano due cappelle di diverse dimensioni, l'una a pianta rettangolare con abside semicircolare, l'altra a pianta rettangolare. Profondo coro rettangolare con abside semicircolare.
Facciata
Facciata con attacco al cielo a due spioventi, percorsa in basso da uno zoccolo in pietra a vista. Al centro si apre il portale maggiore architravato, preceduto da una scalinata a tre rampe di cinque gradini e protetto da una tettoia sorretta da travi lignee, oltre la quale si aprono una finestra rettangolare con cornice dipinta e un oculo circolare. Ai lati del portale sono murate due edicole della Via Crucis. Alla sommità si dispongono due obelischi acroteriali e una croce latina.
Prospetti
Fiancata sinistra addossata alle strutture del convento; fiancata destra rivolta a valle, caratterizzata dalla presenza dei corpi emergenti delle cappelle laterali.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare addossata alla parete sinistra del coro; fusto intonacato concluso da una cella campanaria a quattro monofore centinate. Copertura a piramide.
Struttura
Strutture portanti verticali: murature in pietrame, finite a intonaco tinteggiato. Strutture di orizzontamento: navata e coro coperti da soffitto piano a cassettoni lignei; cappella prima a destra voltata a botte; cappella seconda a destra voltata a crociera.
Coperture
Tetto a doppia falda con struttura lignea e manto di copertura in coppi; la tettoia che protegge il portale è rivestita in lamiera metallica.
Interni
Navata unica illuminata da due finestre per lato. Sul lato destro si affacciano due cappelle laterali di diverse dimensioni di cui la prima usata come penitenzieria. La cappella seconda a destra è inquadrata da un'arcata a pieno centro rifinita in stucco ed è percorsa su tre lati da un cornicione marcapiano modanato. L'area presbiteriale è ricavata su una predella lapidea rialzata su due gradini, posta prima dell'arco santo, oltre il quale si sviluppa il coro delle monache, delimitato da una cancellata in vetro e legno.
Pavimenti e pavimentazioni
Nella navata è presente un pavimento in mattonelle di cemento componente un motivo a fiori. Il coro reca un pavimento ligneo.
Elementi decorativi
Elementi a stucco modellato si riscontrano nella cappella seconda a destra, dedicata a Sant'Antonio da Padova.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1986)
L'adeguamento liturgico è stato attuato secondo un progetto unitario e ha carattere di stabilità. Al centro dell'area presbiteriale, ricavata prima dell'arco santo con la costruzione di una predella rialzata su due gradini, è stata collocata una mensa al popolo di tipo a tavolo, in pietra, con fusto a sezione cruciforme. L'ambone ligneo, posto a destra, ripete lo stile della mensa, come pure la sede, addossata al lato sinistro dell'arco santo. Nella medesima occasione fu installata la cancellata che delimita il coro delle clarisse, dove è presente un secondo altare al popolo, in legno, utilizzato in occasione delle celebrazioni per le sole monache.
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