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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Ceniga
Arco
Trento
chiesa
eremo
S. Paolo
Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo
Pianta; Facciata; Prospetti; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
nessuno
1186/04/05 - 1186/04/05(consacrazione carattere generale); XIII - XIV(decorazione intero bene); XV - XV(ristrutturazione intero bene); XVII - XVII(ristrutturazione pavimento); 1768 - XVIII(ristrutturazione tetto); 1782 - 1782(soppressione carattere generale); 1844 - 1844(passaggio di proprietà intero bene); 1990/02/13 - 1990/02/13(passaggio di proprietà intero bene); 1991 - 1999(restauro intero bene)
Eremo di San Paolo
Tipologia e qualificazione chiesa eremo
Denominazione Eremo di San Paolo <Ceniga, Arco>
Altre denominazioni S. Paolo
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
architettura romanica (costruzione)
Notizie Storiche

1186/04/05  (consacrazione carattere generale)

Secondo un'iscrizione un tempo visibile, dipinta a lettere capitali sopra l'altare, documentata fotograficamente e rimossa con l'ultimo restauro, la chiesa dell'eremo di San Paolo venne consacrata il 5 aprile 1186 dal vescovo di Trento Adalberto. Non è nota l'epoca dell'erezione dell'eremo, promossa probabilmente dai conti d'Arco.

XIII - XIV (decorazione intero bene)

Tra la fine del XIII e l'inizio del XIV secolo l'interno e l'esterno dell'edificio venne integralmente rivestito di affreschi dall'anonimo "maestro di Ceniga", attivo anche nella cripta di Santa Croce del Bleggio, nella chiesa di San Giorgio a Terres e in quella di San Lorenzo all'Armentera.

XV  (ristrutturazione intero bene)

Probabilmente nel corso del Quattrocento venne aperta lungo la parate destra la finestra quadrata che dà luce all'aula. Forse nello stesso periodo vennero costruiti i locali di abitazione per l'eremita, addossati alla chiesetta verso nord e comunicanti con essa in seguito alla demolizione dell'abside.

XVII  (ristrutturazione pavimento)

Risale forse al Seicento la pedana a pianta quadrangolare elevata di un gradino che ospitava l'altare storico in muratura.

1768 - XVIII (ristrutturazione tetto)

La visita pastorale del 28 aprile 1750 ordinò di riparare il tetto dell'eremo; tuttavia in occasione della visita successiva, nel maggio 1768, si constatò che la struttura era semidiroccata.

1782  (soppressione carattere generale)

Nel gennaio 1782 l'eremo venne soppresso per disposizione dell'imperatore Giuseppe II d'Asburgo.

1844  (passaggio di proprietà intero bene)

Nel 1844 la famiglia de Altamer acquistò dai signori d'Arco l'eremo e i fondi circostanti; avendo anche il patronato sulla chiesetta, ne riprese l'officiatura due volte l'anno.

1990/02/13  (passaggio di proprietà intero bene)

Con delibera del 13 febbraio 1990 il Comune di Arco accettò la donazione dell'eremo da parte delle famiglie de Altamer e Bonora.

1991 - 1999 (restauro intero bene)

Un restauro integrale del sito, della struttura e degli affreschi venne realizzato tra il 1991 e il 1999.
Descrizione

In posizione elevata sopra la sponda destra del fiume Sarca, raggiungibile solo a piedi mediante un ripido sentiero che sale dalla strada che collega Ceniga a Prabi, la piccola chiesa di San Paolo, orientata a nord-est, fa parte del complesso eremitico costruito tra XII e XV secolo addossato alla parete di roccia. Abitato pressoché continuativamente nei secoli, il complesso passò dal patronato dei signori d'Arco, probabili fondatori, a quello della famiglia de Altamer (1844-1990), quindi venne donato al Comune di Arco e integralmente restaurato. La facciata asimmetrica a due spioventi è elevata su di una scalinata in pietra di 16 gradini e preceduta da un piccolo sagrato; il portale centinato in conci di pietra a vista è sormontato da una finestrella cruciforme. Sia la facciata che il fianco destro, a strapiombo sulla valle, sono ricoperti da affreschi del "maestro di Ceniga", attivo in Trentino tra la fine del XIII e l'inizio del XIV secolo. La stessa mano ha rivestito integralmente anche l'interno, ad ambiente unico, voltato a botte e illuminato da una feritoia rettangolare e da una finestra quadrata, entrambe sulla parete destra. Sul lato nord-est, dove inizialmente doveva esserci l'abside, l'aula comunica con altri due locali e un terrazzo pensile disposti in sequenza, destinati ad uso abitativo dell'eremita e probabilmente, per quanto riguarda il primo, anche con funzione di sacrestia. La chiesetta è officiata due volte l'anno dalla comunità parrocchiale di Ceniga.
Pianta
Pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale.
Facciata
Facciata asimmetrica a due spioventi alla sommità di una scalinata in pietra, che segue nel profilo irregolare la curvatura della roccia sporgente a cui è addossata; portale centinato in conci di pietra a vista sormontato da finestrella cruciforme. Finiture a intonaco e dipinti murali frammentari.
Prospetti
Lato sinistro addossato alla parete di roccia. Fiancata destra a strapiombo sulla valle, ornata da due ordini di affreschi; una feritoia rettangolare si apre a sinistra e una finestra quadrata con cornice in breccia a destra.
Struttura
Strutture portanti verticali in muratura in pietrame addossata alla parete rocciosa. Strutture di orizzontamento: volta a botte in muratura.
Coperture
Struttura portante in legno; manto di copertura in coppi.
Interni
Aula unica; lungo la parete di fondo è posta una pedana in pietra elevata di un gradino su cui poggiava l'altare storico e si notano tracce dell'arcata tamponata dell'arco santo. Sulla destra si trova l'accesso al primo dei due ambienti comunicanti, utilizzato originariamente anche come sacrestia.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in battuto di calce.
Elementi decorativi
Affreschi ricoprono le pareti esterne e interne e la volta.
Adeguamento liturgico

nessuno
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