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Casteldaldo
Carpineti
Reggio Emilia - Guastalla
chiesa
parrocchiale
S. Apollinare V. e M.
Parrocchia di Sant'Apollinare Vescovo e Martire
Pianta; Prospetti; Struttura; Coperture; Pavimentazioni; Elementi decorativi
altare - intervento strutturale (1965-1975)
1191 - 1191(preesistenze carattere generale); 1370 - 1376(stato di degrado intero bene); 1450 - 1450(crollo intero bene); XVII - XVII(ricostruzione intero bene); 1950 - 1950(ampliamento intero bene); 2007 - 2007(demolizione ampliamento intero bene)
Chiesa di Sant'Apollinare Vescovo e Martire
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Sant'Apollinare Vescovo e Martire <Casteldaldo, Carpineti>
Altre denominazioni Chiesa di Sant' Apollinare Vescovo e Martire
S. Apollinare V. e M.
Ambito culturale (ruolo)
maestranze emiliane (costruzione)
Notizie Storiche

1191  (preesistenze carattere generale)

Una chiesa dedicata a S. Apollinare esisteva già nel 1191, perchè qualche tempo prima aveva ricevuto la consacrazione.

1370 - 1376 (stato di degrado intero bene)

Nel 1376 il Vescovo Pinotti ne dispone il restauro.

1450  (crollo intero bene)

Nel 1450 la chiesa crolla in seguito ad un violento terremoto che ne compromette definitivamente le strutture.

XVII  (ricostruzione intero bene)

Nel 1370 la chiesa era in uno stato tale di degrado da non poter più assolvere ai sacri riti. Nel 1376 il vescovo della diocesi, mons. Pinotti, invia una lettera all'intera diocesi con l'intento di raccogliere offerte da impiegare nei lavori di restauro.

1950  (ampliamento intero bene)

Mentre il paese diventa sempre più popoloso e i fedeli aumentano, il parroco don Bernardi fa ampliare la chiesa facendo costruire un'ala che la collega alla canonica.

2007  (demolizione ampliamento intero bene)

Successivamente Casteldaldo vive un periodo di spopolamento fino ad arrivare ad avere solo 120 abitanti. Il parroco don Guiscardo Mercati su sollecitazione dei parrocchiani decide per la demolizione dell'ampliamento realizzato a metà del 1900. La chiesa viene riportata all'"antico splendore" su progetto dei geometri Simone e Stefania Caselli. Durante i lavori viene rimosso anche un pesante intonaco scuro dalla facciata, sulla quale riappare la nicchia con la Madonna della Ghiara, affrescata e ripulita dagli artigiani del laboratorio Gazzotti di Toano. All'interno è stato risistemato l'altare.
Descrizione

La chiesa è orientata liturgicamente e presenta facciata a capanna e abside poligonale. Rosoni quadrilobati ripetuti sui diversi prospetti illuminano l'interno. I paramenti si presentano esternamente in muratura di pietra faccia a vista, sormontati da un cornicione sommitale intonacato solo sul prospetto principale. L'interno è scandito da un ordine di paraste con capitello e doppio cornicione, sul quale si imposta la volte a botte costolonata e unghiata. Sui fianchi aggettano due cappelle, una per lato. La volta è completamente decorata con motivi geometrici, floreali e nicchie con ritratti di santi.
Pianta
La chiesa è un'aula a pianta rettangolare con abside poligonale. Circa a metà della navata sui fianchi della navata si aprono due cappelle, una per lato, che aggettano rispetto il perimetro dell'aula.
Prospetti
I prospetti si presentano attualmente in pietra a vista. La facciata è a capanna, completamente in pietra, sormontata da un alto cornicione intonacato. Il portone di ingresso, rialzato di alcuni gradini rispetto al sagrato, è sottolineato da una cornice in muratura di laterizi, come la nicchia che lo sormonta, con la raffigurazione della Madonna della Ghiara. Ancora più in alto, il rosone quadrilobato, che si ripete anche lungo i prospetti laterali e sull'abside illuminando l'interno.
Struttura
La struttura portante della chiesa è interamente in muratura di pietra faccia a vista. La tessitura e la pezzatura delle pietre denunciano diverse fasi costruttive. L'aula è coperta con volte a botte scandite da costoloni e unghiate.
Coperture
La copertura non è visibile, ma si presume abbia struttura portante in legno. Il manto è in coppi di laterizio.
Pavimentazioni
La pavimentazione interna è in ceramica a mosaico, realizzata a metà del 1900. Esternamente un marciapiede in palladiana di pietra arenaria perimetra l'intero edificio.
Elementi decorativi
L'interno è scandito da un ordine di paraste con capitello, sormontate da doppio architrave, su cui si impostano le volte. Secondo le fonti consultate la decorazione delle volte risalirebbe al 1948 e sarebbe opera del reggiano Chicchi.
Adeguamento liturgico

altare - intervento strutturale (1965-1975)
La mensa dell'altare è in posizione avanzata, la chiesa tuttavia necessita di un progetto complessivo di adeguamento liturgico.
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