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Orvieto
Orvieto - Todi
palazzo
vescovile
Palazzo Vescovile
Diocesi di Orvieto - Todi
Impianto strutturale; Struttura; Pavimenti e pavimentazioni
nessuno
977 - 977(notizie carattere generale); XII sec. - XIII sec.(costruzione intero bene); XVI sec. - XVI sec.(costruzione scala esterna); 1857 - 1857(copertura scala esterna); 1954 - 1960(ristrutturazione intero bene); 1974 - 1974(demolizione scala esterna); 1999 - 1999(sistemazione piano terra); 2015 - 2015(restauro piano terra)
Palazzo Vescovile di Orvieto
Tipologia e qualificazione palazzo vescovile
Denominazione Palazzo Vescovile di Orvieto <Orvieto>
Autore (ruolo)
Bonelli, Renato (ristrutturazione)
Vespignani, Virginio (copertura scala esterna)
Ambito culturale (ruolo)
gotico (costruzione )
maestranze orvietane (ristrutturazione)
Notizie Storiche

977  (notizie carattere generale)

Lo storico Cipriano Manente, nella sua “Historie”, pubblicato al Orvieto nel 1561, fa risalire la fondazione del primo nucleo del complesso all'anno 977, per opera del Papa Benedetto VII: “Nel dett'anno Benedetto VII Pontefice fu in Orvieto, fece fondare il palazzo appresso Santa Maria nel Quartiere Soliano, che fu prima residentia del Pontefice...”.

XII sec. - XIII sec. (costruzione intero bene)

Lo storico Renato Bonelli, in una “Relazione sul Carattere Monumentale e Storico del Palazzo Vescovile di Orvieto, per la parte non ceduta allo Stato”, risalente all'aprile 1961, e conservata nell'Ufficio Amministrativo diocesano, distingue sostanzialmente in due fasi costruttive la realizzazione dell'edificio, da lui rilevato quasi per intero nel 1937 per la stesura del saggio "Il Palazzo papale di Orvieto" presentato al II Congresso nazionale di Storia dell'Architettura, la prima antecedente all'intervento duecentesco dei pontefici, databile quindi alla fine del XII secolo, "al tempo del Vescovo Riccardo (1187-2002)", la seconda databile tra il 1220 ed il 1230, concludendo però che “la porzione del palazzo non ceduta allo stato ha subito così numerosi rifacimenti, specialmente nel primo piano, più volte tramezzato e diviso in due piani, da perdere completamente le strutture e gli elementi architettonici e decorativi del XIII e XIV secolo.”

XVI sec.  (costruzione scala esterna)

La realizzazione della scalata esterna, antistante il palazzo su Piazza del Duomo, è databile al XVI sec.

1857  (copertura scala esterna)

Lo stesso scalone rettilineo esterno veniva dotato di copertura nel 1857, realizzata su progetto di Virginio Vespignani.

1954 - 1960 (ristrutturazione intero bene)

Nel 1954 il Vescovo Pieri incaricò Bonelli di studiare una nuova distribuzione per il vecchio vescovato, da restaurare con il ricavato della vendita allo Stato dei corpi di fabbrica "monumentali". Il progetto di Bonelli raddoppiava la consistenza del corpo di fabbrica verso sud, destinando alla demolizione strutture di entrambi i piani. Nel gennaio del 1958 ebbero inizio i lavori. Alcuni imprevisti di ordine statico indussero Bonelli a salvare soltanto la “parte veramente antica” del Palazzo, le due sale al piano terra sul lato nord, attraverso un restauro statico vero e proprio; vennero modificati gli spessori dei muri del piano terra, demoliti e ricostruiti, eccezion fatta per quelli perimetrali delle due sale medievali sopra citate; l'originaria cancelleria venne divisa in due locali ed un corridoio. Inoltre, aumentò la dimensione della pianta del piano terra e del mezzanino, che si protrassero sino ad ottenere un affaccio sul giardino. I lavori terminarono nel marzo del 1960.

1974  (demolizione scala esterna)

Lo scalone esterno cinquecentesco fu demolito nel corso di successivi restauri, diretti dalla Soprintendenza, nel 1974, durante il breve periodo intercorso tra la morte del Vescovo Dondeo e l'ingresso del Vescovo Grandoni, poiché la sua mole impediva la stamponatura di una delle arcate del portico di Martino IV, al piano terra del Palazzo Papale. In tale occasione, sullo stesso prospetto, vennero realizzate alcune bucature prima impedite dalla presenza della scala, venne trasformata la porta d'accesso al piano nobile in porta-finestra, con conseguente semplificazione della cornice, venne ridotta l'altezza del rivestimento basamentale in pietra di basalto.

1999  (sistemazione piano terra)

Gli ultimi interventi di rilievo relativi al palazzo risalgono al 1999, realizzati per sistemare alcune sale del piano terra in vista dell'accoglienza dei pellegrini per l'Anno Santo del 2000. In tale occasione l'atrio degli uffici è stato inoltre dotato di rampa di accesso a norma per diversamente abili.

2015  (restauro piano terra)

Grazie al contributo dei finanziamenti 8 x Mille della Conferenza Episcopale Italiana, il piano terra dell'edificio, ala sud-est, è stato oggetto, dal febbraio al settembre 2015, di un intervento di restauro consistente, sinteticamente, nella bonifica dei locali medioevali, con realizzazione di vespaio aerato e pavimentazione in cotto fatto a mano, e nel risanamento dei locali ex portico, con realizzazione di vespaio aerato e posa in opera di infissi in ferro e vetro nelle due grandi aperture sul giardino.
Descrizione

L'edificio in esame fa parte del complesso dei “Palazzi Papali” di Orvieto; si tratta per la precisione della costruzione di antichissima origine, originaria sede episcopale, fatta edificare vicino alla scomparsa chiesa di Santa Maria Prisca, Cattedrale di Orvieto prima della costruzione del Duomo, ora compresa tra il Palazzo Papale, la cui fondazione viene tradizionalmente attribuita ad Urbano IV, nel 1262, attualmente sede del Museo Archeologico Nazionale e del Museo dell'Opera del Duomo, e il Palazzo Soliano, detto anche di Bonifacio VIII, fondato nel 1296 o '97 sul pianterreno iniziato da Urbano IV. L'edificio in esame è sede della Diocesi di orvieto-Todi. Il fabbricato in esame è quindi quanto rimane di un settore di Palazzo Apostolico, abitato abitualmente, oltre che dal Vescovo di Orvieto, anche da numerosi Papi per i loro soggiorni orvietani, fino al XVI sec. e, successivamente, dai Governatori della Santa Sede, fino alla costituzione dello stato unitario, insieme al Palazzo Soliano. L'attuale edificio è risultato di una radicale ristrutturazione operata sul fabbricato, ormai fatiscente, alla fine degli anni cinquanta del secolo scorso, su progetto del Prof. Renato Bonelli, che è riuscita a conservare dell'edificio medioevale solo le due sale al piano terra sul lato nord, corrispondenti all'Archivio Storico e alla Sala del Consiglio. Il fabbricato è costituito da tre livelli fuori terra: il piano terra è occupato da alcuni uffici della Curia Vescovile, dal garage e da altri locali di pertinenza all'abitazione; il piano mezzanino è occupato per intero dagli uffici della Curia; il piano primo, o nobile, è infine interamente occupato dalla residenza vescovile, comprendendo anche la cappella privata. I prospetti, risalenti per intero all'intervento di restauro di Bonelli, risultano piuttosto articolati. I prospetti sud, su Via Soliana, ed est, sul giardino, propongono l'affiancamento, verticale o orizzontale, di porzioni di parete con paramenti in tufo a facciavista, con conci tagliati a macchina e non sbozzati, e porzioni intonacate, con il reinserimento di elementi “in stile”, in tutto simili a quelli demoliti, cornici e soglie lapidee, aggetti in cemento armato. Il prospetto nord, su Piazza del Duomo, appare più compiuto e ordinato, risentendo comunque della demolizione della scala antistante, sia riguardo alla posizione delle bucature, sia riguardo alla qualità della facciavista, stilata con conci di caratteristiche inferiori nella parte più bassa, un tempo occupata dal rivestimento in pietra. Del Palazzo Vescovile fa parte un giardino di pertinenza, con affacci su Via Soliana e Piazza Marconi.
Impianto strutturale
Edificio in muratura continua coperto con tetto a falde e terrazza piana.
Struttura
Strutture verticali: pareti in muratura di tufo, sia quelle risalenti all'impianto antico, che quelle facenti parte dell'edificio moderno. Strutture di orizzontamento: solai in latero-cemento, con alcuni sistemi voltati che si riferiscono alle sale al piano terra dell'impianto antico, alla cappella privata ed alla biblioteca: i primi sono in blocchi di tufo, i secondi in laterizio.
Pavimenti e pavimentazioni
Nelle sale del piano terra i pavimenti sono realizzati con piastrelle, di monocottura e di gres porcellanato, ed in cotto fatto a mano nelle sale madioevali; il piano mezzanino è interamente pavimentato con mattonelle di graniglia cementizia; il piano nobile è infine pavimentato con lastre di marmo.
Adeguamento liturgico

nessuno
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