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Orvieto
Orvieto - Todi
chiesa
parrocchiale
S. Andrea
Parrocchia di Sant'Andrea
Impianto strutturale; Struttura; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi; Elementi decorativi; Elementi decorativi
altare - intervento strutturale (1970 ca.); ambone - aggiunta arredo (1970 ca.)
VI sec. - VI sec.(preesistenze carattere generale); XI sec. - XII sec.(ricostruzione intero bene); XIII sec. - XIII sec.(notizie carattere generale); 1213 - 1217(opere intero bene); XIV sec. - XIV sec.(trasformazione intero bene); 1487 - 1487(costruzione portale); 1505 - 1507(costruzione scalinata e sacrestia); 1512 - 1513(restauro intero bene); XVII sec. - XVII sec.(trasformazione interno); 1736 - 1736(consacrazione carattere generale); 1748 - 1748(completamento campanile); XIX sec. - XIX sec.(restauro intero bene); 1926 - 1930(ristrutturazione intero bene); 1941 - 1942(restauro copertura e sotterraneo); 1957 - 1957(restauro abside); 1970 - 1970(restauro copertura e sotterraneo); 1983 - 1983(ripristino intero bene)
Chiesa di Sant'Andrea
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Sant'Andrea <Orvieto>
Altre denominazioni Insigne Collegiata dei Santi Bartolomeo ed Andrea
S. Andrea
Autore (ruolo)
Giovannoni, Gustavo (ristrutturazione)
Ambito culturale (ruolo)
romanico (costruzione)
maestranze orvietane (ristrutturazione)
Notizie Storiche

VI sec.  (preesistenze carattere generale)

Della più antica Chiesa di Sant'Andrea, una basilica paleocristiana del VI secolo, è possibile vedere i resti del pavimento originario a mosaico sotto la chiesa attuale, in un palinsesto che va dall' epoca villanoviana al XII secolo.

XI sec. - XII sec. (ricostruzione intero bene)

Non è possibile stabilire una data precisa per la riedificazione della chiesa attuale, ma certamente sino al X-XI secolo fu in uso quella di origine paleocristiana. Lo storico Cipriano Manente, nella sua “Historie”, pubblicata ad Orvieto nel 1561, asserisce che la Chiesa di Sant'Andrea venne consacrata da Papa Benedetto VIII "discacciato dai romani et fuggito in Orvieto" nel 1013. Tale avvenimento potrebbe connettersi con l'intervento di ampliamento della chiesa e con la costruzione dell'abside dell'impianto originario. La ricostruzione dalle fondamenta dell'edificio romanico potrebbe quindi risalire al XII secolo.

XIII sec.  (notizie carattere generale)

La storia del tempio è legata ad avvenimenti di notevole rilievo: nel 1216 Papa Innocenzo III vi bandì la IV Crociata; l'anno dopo il suo successore, Onorio III, vi incoronò Pietro d'Artois re di Gerusalemme; nello stesso anno vi fu canonizzato il primo podestà di Orvieto, Pietro Parenzo, ucciso dai patarini nel 1199; nel 1281 in Sant'Andrea venne incoronato Papa Martino IV, alla presenza di re Carlo d'Angiò.

1213 - 1217 (opere intero bene)

Secondo lo storico Cipriano Manente il portico che era intorno allo chiesa fu abbattuto nel 1213, mentre il campanile fu costruito nel 1217, per volere del Papa Onorio III, che fece anche affrescare la chiesa con immagini del Vecchio e del Nuovo Testamento.

XIV sec.  (trasformazione intero bene)

Tra la fine del XIII e l'inizio del XIV secolo l'edificio venne rimaneggiato: i lavori interessarono la zona terminale della fabbrica, dove vennero costruite due campate gotiche di uguale altezza nelle tre navate, sorrette da pilastri polistili: quindi non un doppio transetto, ma l'inizio di una trasformazione, mai portata a termine, della chiesa romanica in "hallenkirche"; alla seconda metà del XIV secolo risale la costruzione della facciata, documentata da una serie di lasciti testamentari a favore della fabbrica della chiesa ed in particolare "fabrice parietis anterioris".

1487  (costruzione portale)

Il portale in pietra rossa, disegnato da mastro Vetrinus, fu commissionato a mastro Vito di Marco da Siena il 13 febbraio 1487; l'opera non fu comunque portata a termine secondo i termini del contratto, probabilmente a causa della peste scoppiata in quel periodo.

1505 - 1507 (costruzione scalinata e sacrestia)

La realizzazione della scalinata esterna fu commissionata dal Comune a mastro Pierantonio di Antoniello nel 1505, mentre la sacrestia fu realizzata nel 1507.

1512 - 1513 (restauro intero bene)

In seguito al crollo del tetto, la navata centrale venne quasi completamente ricostruita nel 1513, ripetendo le forme del romanico orvietano, con il restauro di alcuni capitelli delle colonne; l'interno della chiesa venne inoltre arricchito con la realizzazione di alcuni altari e della cappella Polidori, decorata di stucchi.

XVII sec.  (trasformazione interno)

Altri lavori di trasformazione interna vennero eseguiti nel XVII secolo, tra cui la costruzione di una nuova abside, dell'altare maggiore e del coro.

1736  (consacrazione carattere generale)

La chiesa venne nuovamente consacrata dal Vescovo Giuseppe de' conti di Marsciano nel 1736; la lapide commemorativa dell'avvenimento è oggi scomparsa, pur essendosi conservata la memoria del testo dell'iscrizione.

1748  (completamento campanile)

La parte terminale della torre campanaria fu consolidata e modificata nel 1748, nascondendo le bifore duecentesche.

XIX sec.  (restauro intero bene)

Nell'ottocento vennero eseguiti a più riprese lavori di restauro del tempio, tra i quali la ricostruzione di uno dei pilastri gotici, della volta e del tetto in seguito ad un crollo avvenuto nel 1826. Alla fine del secolo ebbe inizio la demolizione degli altari barocchi con la conseguente dispersione degli arredi, tra cui opere seicentesche e settecentesche di ottima fattura.

1926 - 1930 (ristrutturazione intero bene)

Nel 1926, promossi da Mons. Vincenzo Fumi e sotto la direzione di Gustavo Giovannoni, Direttore Generale delle Belle Arti, iniziarono i lavori di "restauro scientifico" della chiesa, proseguiti fino al 1930. Furono ripristinati il portico laterale ed il campanile dodecagono merlato a tre ordini di bifore, simile a quelle della Badia dei SS. Severo e Martirio fuori Orvieto; furono tolti gli altari barocchi dalle navate minori, fu rimosso lo strato di calce alle pareti riportando alla luce la cortina di tufo; furono pure restaurati la doppia crociera, l’abside e la facciata, sulla quale furono inserite opere contemporanee come le sculture della lunetta del portale di Antonietta Paoli Pogliani e la vetrata del rosone di Ilario Ciaurro, che fece anche le maioliche e le terrecotte per il portico creato ex novo all'esterno.

1941 - 1942 (restauro copertura e sotterraneo)

Tra il 1941 ed il 1942, con il contributo della Soprintendenza ai Monumenti ed alle Gallerie, venne demolito e ricostruito il tetto con nuove capriate lignee, e venne risanato il sotterraneo.

1957  (restauro abside)

Nel 1957, a cura del Provveditorato alle Opere Pubbliche per l'Umbria, venne consolidato e restaurato il pavimento absidale.

1970  (restauro copertura e sotterraneo)

Nel 1970, con il contributo della Soprintendenza ai Monumenti ed alle Gallerie, vennero nuovamente restaurati il tetto ed il sotterraneo.

1983  (ripristino intero bene)

Con un progetto redatto nel 1983, la cui esecuzione si è protratta per alcuni anni, è stata appieno ripristinata la funzionalità della chiesa, con finanziamento pubblico ai sensi della Legge 3 aprile 1980, destinato agli edifici di culto della Regione Umbria colpiti dagli eventi sismici del settembre 1979. Tra gli interventi è da menzionare il consolidamento statico dell'intero edificio, navate, transetto ed abside.
Descrizione

La Chiesa di Sant'Andrea è situata in Piazza della Repubblica, di fianco al Palazzo Comunale di Orvieto, e costituisce un raro esempio di sovrapposizioni e riedificazioni di edifici di culto, nel corso dei secoli, sulla stessa area sacra, testimoniate dai rinvenimenti di età etrusca e romana, con il tempio dedicato alla dea Giunone Herbana, fino alla costruzione della chiesa in epoca Alto-Medioevale, dal VI all'XI secolo, completata nel XIV e poi ancora nel XVI secolo. L'edificio durante il Basso Medioevo appartenne al Comune, che vi assolse la funzione pubblica, assembleare, politica ed amministrativa. La chiesa, da cui muove la processione dell’Assunta del 15 agosto, rievocante la propiziazione della fine dell’assedio di Orvieto del 1338, si presenta in muratura di tufo a facciavista sia internamente che esternamente, accessibile al di sopra di una rampa gradinata ad andamento semicircolare; la torre campanaria dodecagonale a destra ed il portico lungo il prospetto sinistro ne completano la composizione. L'impianto, il cui "linguaggio architettonico" attuale risale sostanzialmente all'intervento di Giovannoni, eseguito alla fine degli anni '20 del secolo scorso, ha una struttura a croce latina, articolata in tre navate di stile romanico divise da otto colonne cilindriche monolitiche di granito di recupero, ritenute del II sec., con capitelli cinquecenteschi che sorreggono archi a tutto sesto, e terminanti con doppio transetto e abside quadrata, progressivamente rialzati. Le navate sono coperte a falde, sorrette da capriate e travi lignee, mentre il transetto è voltato con crociere gotiche sorrette da pilastri a fascio e l'abside è voltata con una botte decorata a cassettoni. I muri perimetrali sono realizzati in blocchi squadrati di tufo, il pavimento è in lastre di marmo rosso di Prodo, le chiusure delle finestre in alabastro. Nel corso dei lavori di restauro di inizio novecento furono rinvenuti un pavimento romano e numerosi avanzi etruschi che possono essere ammirati accedendo alla cripta sottostante, dove sono visibili anche i resti delle precedenti fasi di utilizzo del complesso. Lo strato più notevole è quello superiore, in cui sono conservate estese porzioni di mosaici pavimentali appartenenti al XII secolo.
Impianto strutturale
Edificio in muratura continua e pilastri con tetto a doppia falda e volte a crociera.
Struttura
Strutture verticali: pareti in muratura di tufo. Strutture di orizzontamento: capriate e travi lignee.
Coperture
La navata centrale presenta copertura impostata su capriate lignee travi e limette lignee, pianellato laterizio decorato con losanghe, mentre le navate laterali sono a falda singola, con simili caratteristiche; il transetto è coperto con crociere ogivali costolonale; l'abside è coperta con volta a botte decorata a cassettoni. Il manto di copertura è in coppi e sottocoppi laterizi.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione è realizzata in lastre di marmo rosso di Prodo, con ricorsi in travertino.
Elementi decorativi
Vecchio altare maggiore ligneo, progettato nel 1576 da Ippolito Scalza, collocato sulla parete laterale destra della prima campata del transetto.
Elementi decorativi
Pulpito cosmatesco in travertino di recupero, collocato sul primo pilastro di destra tra le navate, con lastre ad intrecci mosaicati, realizzato con materiali provenienti dalla Abbazia dei Santi Severo e Martirio.
Elementi decorativi
Edicola sepolcrale gotica, degli inizi del sec. XIV, sul lato posteriore del pilastro destro del transetto, con colonnine tortili e cuspide con intradosso trilobato ed estradosso gattonato in travertino di recupero.
Adeguamento liturgico

altare - intervento strutturale (1970 ca.)
Altare in travertino policromo, con colonnine decorative corinzie solo sul lato anteriore, collocato su un basamento in travertino, con mensa dello stesso materiale.
ambone - aggiunta arredo (1970 ca.)
Ambone costituito da baldacchino ligneo con sovrastante leggio.
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