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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
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Massa Martana
Orvieto - Todi
chiesa
parrocchiale
S. Felice
Parrocchia di San Felice
Impianto strutturale; Struttura; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
altare - aggiunta arredo (2002); ambone - intervento strutturale (2002); presbiterio - aggiunta arredo (2002)
X sec. - XI sec.(costruzione intero bene); 1277 - 1277(notizie carattere generale); 1560 - 1560(ampliamento intero bene); 1574 - 1574(ricostruzione fonte battesimale); 1637 - 1637(erezione campanile); 1650 ca. - 1723(realizzazione altare maggiore); 1725 - 1725(consacrazione carattere generale); 1980 ca. - 1980 ca.(rifacimento copertura); 1999 - 2002(restauro intero bene)
Chiesa di San Felice
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Felice <Massa Martana>
Altre denominazioni S. Felice
Ambito culturale (ruolo)
maestranze tuderti (costruzione)
manierismo (ristrutturazione)
Notizie Storiche

X sec. - XI sec. (costruzione intero bene)

La primitiva Chiesa di San Felice è certo coeva al castello che si vuole edificato tra il X e l’XI secolo dalla famiglia degli Arnolfi, anche se alcune ipotesi lo retrodatano al periodo longobardo.

1277  (notizie carattere generale)

La prima notizia documentata della chiesa risale al 21 aprile 1277 e proviene dalle Ratione Decimarum Italiae, deve si legge: «Die XXI aprilis (1277 collectores decimarum diocesi tudertinae) invenerunt in tronco ecclesiae S. Felicis de Massa solidos XXI et IIII denarios cortonenses».

1560  (ampliamento intero bene)

Il 23 settembre 1560 il consiglio comunale della Terra di Massa decise all’unanimità di ristrutturare e ampliare la Chiesa di San Felice, perché piccola e incapace di contenere il popolo della Terra di Massa. Si procedette ad ampliare la chiesa occupando una spazio presente tra il lato destro della stessa e la cappella di Santa Maria, annidata nel torrione delle mura castellane. Venne demolita la parete destra della chiesa e venne ampliata la chiesa fino ad inglobare la cappella esagonale di Santa Maria che, dopo essere stata usata per breve tempo quale presbiterio, sarà poi suddivisa per realizzare la sacristia della chiesa e l’oratorio della Confraternita del SS.mo Sacramento.

1574  (ricostruzione fonte battesimale)

Antichissima è l'istituzione del fonte battesimale. Nella visita apostolica di Monsignor Camaiani, in data 29 Settembre 1574, si decretò una "nuova costruzione del medesimo, perché quello che già esisteva non era affatto corrispondente allo scopo a cui doveva servire".

1637  (erezione campanile)

Il 16 agosto 1637 il consiglio comunale concorse con 200 scudi all’erezione dell’attuale campanile, voluto dal Card. Barberini dopo che il vecchio aveva subito danni tra il 1609 e il 1611.

1650 ca. - 1723 (realizzazione altare maggiore)

A metà del Seicento venne realizzata l’imponente macchina dell’altare maggiore, in legno intagliato e dorato a foglia e nel quale, nel 1723, venne collocata la tela di Giacinto Boccanera, raffigurante i patroni di Massa e la Vergine che sorregge l’ostensorio.

1725  (consacrazione carattere generale)

La chiesa è stata consacrata nell’anno 1725, il 23 settembre, da Monsignor Ludovico Anselmo Gualtieri, Vescovo di Todi.

1980 ca.  (rifacimento copertura)

La realizzazione della copertura in latero-cemento, con cordolo di coronamento, risale all'inizio degli anni '80 del secolo scorso.

1999 - 2002 (restauro intero bene)

Negli anni successivi al terremoto del 1997, la chiesa ha subito un consistente intervento di consolidamento statico e restauro, tra il 1999 ed il 2002. Tra le opere vanno ricordate: il consolidamento della volta, con l'inserimento delle catene, il restauro del campanile, il rifacimento della pavimentazione in cotto, il restauro dell'interno dell'aula.
Descrizione

La chiesa così come oggi si presenta, è il risultato di vari ampliamenti, rimaneggiamenti, restauri, compiuti nei secoli. Dedicata al Patrono San Felice si erge a coronamento della piazza Umberto I, entro la cinta muraria medievale del castello di Massa Martana. L’attuale facciata della chiesa, che si apre sulla parete laterale dell’edificio, invece che su quella di fondo, evidenzia come la chiesa primitiva, di dimensioni modeste, fosse ruotata di asse rispetto all’attuale; la chiesa conobbe infatti nella seconda metà del Cinquecento e nei primi anni del Seicento, profonde trasformazioni e ampliamenti. Della chiesa precedente è conservata la parete di fondo, in origine parete laterale dell’antica chiesa, che ospita in due nicchioni affreschi cinquecenteschi. La facciata è costruita da blocchi squadrati di pietra calcarea ed è ripartita in quattro grandi riquadri conclusi, in alto, da un cornicione e da una finta balaustra, da cui si eleva il campanile barocco, eretto nel 1637 con il concorso del Cardinale Barberini. Un semplice ed elegante portale immette nel vasto interno, intonacato e tinteggiato, ad una sola navata, coperta da una grande volta a botte, sviluppata su cinque campate, sorretta da sottarchi poggianti su paraste tuscaniche; il presbiterio, rialzato di tre gradini ed introdotto da un arco trionfale, si conclude in un'abside quadrata. Possenti pilastri addossati alle pareti sorreggono una serie di arcate, cinque per ogni lato, che ritmano e movimentano la monotonia dell’interno. Notevole è l'altare maggiore barocco, con architetture e sculture lignee, nel quale è inserita una pregevole tela del pittore Giacinto Boccanera da Leonessa, raffigurante la Madonna reggente l’ostensorio tra il Beato Ruggero, San Felice, Santa Rita e San Pio V. Due altari laterali in marmo e l'organo completano la composizione dell'aula. Lungo il lato sinistro della navata, restituita alla vista da recenti lavori di restauro, sta ciò che rimane della cappella di Santa Maria; diversi affreschi della seconda metà del sec. XV (uno è datato 1470) e uno degli inizi del sec. XVII, attribuito al Sensini di Todi, ne arricchiscono le pareti.
Impianto strutturale
Edificio in muratura continua coperto con volta a botte.
Struttura
Strutture verticali: pareti in muratura di pietra calcarea. Strutture di orizzontamento: copertura in latero-cemento.
Coperture
La struttura di copertura, sovrastante la volta a botte, si presenta in latero-cemento, appoggiata su cordolo perimetrale, nell'aula, con travi lignee nel presbiterio. Il manto di copertura è in coppi e sottocoppi.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione è realizzata in cotto fatto a mano.
Elementi decorativi
L'imponente macchina barocca dell’altare maggiore, in legno intagliato e dorato a foglia, realizzata alla metà del XVII secolo.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (2002)
Realizzato con formelle di pietra lavorate a foglio, recuperate dal precedente altare di metà Ottocento, è stato adeguato secondo la riforma liturgica ed è stato consacrato l’11 febbraio 2002 da mons. Decio Lucio Grandoni.
ambone - intervento strutturale (2002)
Fisso, è stato realizzato utilizzando, come per l’altare, formelle di pietra dell’antico altare ottocentesco della stessa chiesa. Si presenta per forma e importanza adeguate secondo la riforma liturgica.
presbiterio - aggiunta arredo (2002)
La sede della presidenza, collocata su un lato del presbiterio, è stata realizzata recuperando un antico dossale settecentesco in legno di noce.
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