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Caltagirone
Caltagirone
cappella
del seminario
del Seminario Vescovile
Parrocchia di San Francesco di Paola
aula; coperture
nessuno
1933 - XX(intero bene costruzione)
Cappella del Seminario Vescovile
Tipologia e qualificazione cappella del seminario
Denominazione Cappella del Seminario Vescovile <Caltagirone>
Autore (ruolo)
Molla, Ambrogio (costruzione cappella neogotica)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze siciliane (costruzione cappella)
Notizie Storiche

1933 - XX (intero bene costruzione)

Durante il rettorato di don Carlo Bargiggia (1927-1937) il seminario di Caltagirone conobbe e visse il periodo migliore della propria esistenza. Nonostante le gravi difficoltà economiche dei tempi, fu restaurato e dotato di una nuova cappella realizzata in stile neogotico, progettata dall’ingegnere milanese Ambrogio Molla, dell’Opera delle Case Parrocchiali Pontificie. La cappella venne inaugurata il 6 maggio del 1933 dal vescovo Giovanni Bargiggia in collaborazione con il fratello, rettore del Seminario, don Carlo Bargiggia. Il Seminario venne inoltre dotato di idonei locali atti a contenere un numero sempre crescente di seminaristi.
Descrizione

La cappella neogotica presenta una impostazione planimetrica ad aula rettangolare con terminazione absidale semicircolare. Alla Cappella è anteposto uno scalone, contenuto in un nartece definito da tre arcate con colonne in pietra marfisa. Alla navata si accede tramite un portale a sesto acuto nel cui timpano è raffigurata la chiamata degli apostoli in riva al lago di Tiberiade, opera dell'artista Mario Albertella. All’interno della navata, l’ordine architettonico ripartisce i prospetti laterali maggiori in cinque sezioni, e definisce lo schema dell’apparato decorativo. Le cinque sezioni si fronteggiano simmetricamente lungo i lati maggiori della navata, presentando tre sezioni centrali di uguale dimensione, e due sezioni minori collocate alle opposte estremità della navata, una occupata dalla cantoria, e una posta in prossimità dell’abside. Le coperture a falda inclinata sono costituite da un sistema di capriate lignee che hanno il compito di sorreggere i sovrastanti arcarecci in legno, il tavolato ed il manto di copertura in coppi alla siciliana.
aula
La cappella neogotica presenta una impostazione planimetrica ad aula rettangolare con terminazione absidale semicircolare. Alla Cappella è anteposto uno scalone, contenuto in un nartece definito da tre arcate con colonne in pietra marfisa. Alla navata si accede tramite un portale a sesto acuto nel cui timpano è raffigurata la chiamata degli apostoli in riva al lago di Tiberiade, opera di Mario Albertella. Ai lati del portale d’ingresso sono rappresentate le insegne papali di Pio XI e lo stemma vescovile di mons. Bargiggia. Autore di numerosi cicli di affreschi in diverse chiese lombarde, coadiuvato dal pittore Pietro Ugoni, Mario Albertella dedicò la sua esperienza di maestro vetraio, mosaicista e pittore, alla realizzazione degli affreschi e delle vetrate istoriate della Cappella del Seminario. All’interno della navata, l’ordine architettonico ripartisce i prospetti laterali maggiori in cinque sezioni, e definisce lo schema dell’apparato decorativo. Le cinque sezioni si fronteggiano simmetricamente lungo i lati maggiori della navata, presentando tre sezioni centrali di uguale dimensione, e due sezioni minori, collocate alle opposte estremità della navata, una occupata dalla cantoria, e una posta in prossimità dell’abside. Ogni sezione presenta una finestra con arcata ogivale e vetrate istoriate. Il catino absidale, sopraelevato da gradini, si connette alla navata tramite un grande arco trionfale; nella calotta decorata in oro zecchino, simbolo di regalità e luce Divina, è raffigurato Cristo che scopre il cuore affiancato da schiere di Angeli e dallo Spirito Santo rappresentato da una colomba; più in basso, nelle vetrate istoriate, sono raffigurate la Vergine Maria, San Giuseppe e San Carlo Borromeo. Ai piedi dell’altare in marmo sono custodite le spoglie mortali di un giovinetto: è San Pio martire ed eroe della fede, morto ancora adolescente durante una persecuzione sotto l’impero romano. Angeli a mezzobusto con cartigli recanti le virtù necessarie per divenire buoni sacerdoti ornano la navata, con la Via Crucis in terracotta opera del ceramista Giacomo ludici, così come le balaustre dell’altare, realizzate dal falegname Giuseppe Vaccaro. La cantoria in legno posta sopra il portale d’accesso alla navata segue l’impostazione neogotica della cappella; vi si trova un organetto portatile; l’accesso è garantito da una scala in legno a due rampe. La copertura è costituita da una sequenza di cinque volte a crociera a sesto rialzato su pianta rettangolare raccordate da arcate ogivali, che connettono i prospetti laterali maggiori della navata. Nell’intradosso è rappresentata la volta celeste. All’esterno, sulla linea di colmo delle coperture della cappella, in prossimità del catino absidale, si leva imponente la statua del Cristo Re benedicente: una scultura alta tre metri realizzata in mescola di cemento. La Cappella, dedicata a Maria Bambina e a San Carlo Borromeo patrono dei seminari.
coperture
Le coperture a falda inclinata sono costituite da un sistema di capriate lignee che hanno il compito di sorreggere i sovrastanti arcarecci in legno, il tavolato ed il manto di copertura in coppi alla siciliana.
Adeguamento liturgico

nessuno
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