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Novalesa
Susa
chiesa
parrocchiale
S. Stefano
Parrocchia di Santo Stefano
Pianta; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Impianto strutturale; Elementi decorativi; Arredi; Facciata
presbiterio - intervento strutturale (1968-1970)
1200 - 1299(citazione intero bene); 1670 - 1684(riedificazione intero bene); 1720 - 1720(costruzione sacrestia); 1898 - 1912(restauro intero bene); 1942 - 1942(rifacimento copertura); 1968 - 1977(restauro intero bene)
Chiesa di Santo Stefano
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santo Stefano <Novalesa>
Altre denominazioni S. Stefano
Ambito culturale (ruolo)
maestranze piemontesi (costruzione)
Notizie Storiche

1200 - 1299 (citazione intero bene)

La parrocchiale di Santo Stefano di Novalesa è citata a partire dal XIII secolo come dipendenza della vicina abbazia dei SS. Pietro e Andrea

1670 - 1684 (riedificazione intero bene)

Tra il 1670 e il 1684 l'antico edificio romanico fu completamente ricostruito nelle forme attuali

1720  (costruzione sacrestia)

Nel 1720 fu edificata la sacrestia

1898 - 1912 (restauro intero bene)

Tra il 1898 e il 1912 la chiesa parrocchiale fu sottoposta a restauro su progetto del prof. Venanzio Guerci

1942  (rifacimento copertura)

Nel 1942 si provvide al rifacimento del tetto della chiesa

1968 - 1977 (restauro intero bene)

Tra il 1968 e il 1977 si effettuarono, a più riprese, interventi di manutenzione e restauro della chiesa parrocchiale
Descrizione

La chiesa di Santo Stefano, citata a partire dal XIII secolo e ricostruita nelle forme attuali tra il 1670 e il 1684, è situata nel cuore del borgo di Novalesa. La facciata, intonacata, presenta un profilo a capanna, ed è suddivisa in due registri, decorati sobriamente da lesene; in sommità sono stati posti due curiosi orologi, di cui uno relizzato a trompe l'oeil. Dell'antico edificio si conserva, seppur modificata nella parte terminale, la torre campanaria e parte della muratura del fianco orientale dove compaiono, sovrapposti, resti di decorazioni ad affresco. Internamente si sviluppa secondo un impianto a navata unica, conclusa da una profonda abside poligonale; due altari laterali sono sistemati a metà della navata. Notevole è il retablo ligneo tardoseicentesco
Pianta
Schema planimetrico a navata unica con volte a botte lunettate, conclusa da una profonda abside poligonale coperta da calotta lunettata; due altari laterali sono sistemati a metà della navata
Coperture
Tetto a due falde con testa di padiglione su navata e presbiterio. Manto di copertura in lose
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimentazione in listoni di legno su navata e presbiterio
Impianto strutturale
Muratura portante in pietrame intonacato e tinteggiato in facciata e sul lato est, lasciato a vista sugli altri lati. Interno intonacato e tinteggiato. La partitura decorativa dell'aula si avvale di lesene, sorreggenti una ricca trabeazione. Ottimo stato di conservazione
Elementi decorativi
Esternamente sul lato est sono presenti tracce stratificate di decorazioni ad affresco databili tra il XV e il XVII secolo; in facciata è presente un riquadro affrescato con la raffigurazione del martirio di Santo Stefano
Arredi
Nell'area absidale è presente il retable a colonne tortili e timpano spezzato, dorato e dipintodi tardo Seicento; nella navata sono collocate quattro tele assegnate alle scuole di Rubens, Caravaggio, Daniele da Volterra, mentre nel presbiterio è collocata l'Adorazione dei Pastori di F. Lemoyne (1721). Sempre nella navata è presente un polittico dipinto da Antoyne De Lhonie (seconda metà XV secolo); sospeso al di sopra del presbiterio è presente un crocifisso ligneo di XV secolo. La chiesa ospita anche la cassa reliquiario di S. Eldrado (XII secolo)
Facciata
La facciata, intonacata, presenta un profilo a capanna, ed è suddivisa in due registri, decorati sobriamente da lesene; in sommità sono stati posti due curiosi orologi, di cui uno relizzato a trompe l'oeil
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1968-1970)
L'intervento di adeguamento liturgico ha previsto la riorganizzazione generale dell'area presbiteriale, con la realizzazione di una nuova mensa d'altare in legno, anteposta all'altare maggiore, utilizzando una parte dell'antico pulpito, originariamente in posizione elevata e rimuovendo probabilmente l'originaria balaustra. Si è anche provveduto alla sistemazione di un nuovo ambone
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