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restauro
adeguamento liturgico
Poiano
Verona
Verona
chiesa
sussidiaria
Madonna dell'Altarol
Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo Apostoli
Pianta; Facciata; Strutture di elevazione; Strutture di orizzontamento e/o voltate; Coperture; Pavimenti e pavimentazioni; Prospetti interni; Prospetti esterni; Campanile
presbiterio - intervento strutturale (1965-1970)
1440 ante - 1440(origini e costruzione intero bene); 1660 ante - 1660(costruzione intero bene); 1712 - 1722(rinnovamento intero bene); 1882 - 1883(costruzione intero bene); 1942 - 1942(decorazione ad affresco intero bene)
Chiesa della Madonna dell'Altarol
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa della Madonna dell'Altarol <Poiano, Verona>
Autore (ruolo)
Resi, Giuseppe (interno, decorazione pittorica)
Ambito culturale (ruolo)
architettura romanica (origini e costruzione)
architettura tardo-rinascimentale (costruzione )
architettura barocca (rinnovamento)
architettura neoclassica (costruzione)
architettura contemporanea (interno, decorazione pittorica )
Notizie Storiche

1440 ante - 1440 (origini e costruzione intero bene)

Poco distante dal luogo in cui oggi sorge la chiesetta della Madonna dell’Altarol, a lato del torrente chiamato il Progno, anticamente esisteva un sacello a forma di arco al cui interno, in una nicchia, era custodito un affresco raffigurante la Vergine del Latte con Bambino. Tale struttura è documenta fin dal 1440 su una carta topografica stesa nel 1440, oggi conservata presso l’Archivio di Stato di Venezia. Il toponimo “Altarol” secondo alcuni deriverebbe dalle piccole dimensioni del sacello e quindi da altarolo (piccolo altare), secondo altri dal soggetto raffigurato, la Vergine del Latte e quindi "lattarol".

1660 ante - 1660 (costruzione intero bene)

In un momento imprecisato, il sacello originario venne trasformato in pubblico oratorio. Probabilmente edificato già nel corso del XVI sec. esso è attestato per la prima volta nel 1660 in occasione della visita pastorale del vescovo di Verona Sebastiano Pisani I (1653-1668), il quale informa il lettore dell’intestazione alla “Madona del’Altarol” e della presenza di un’immagine dipinta sul muro, probabilmente quella raffigurante la Vergine conservata nella nicchia del primitivo sacello.

1712 - 1722 (rinnovamento intero bene)

Tra il 1712 ed il 1722, cioè nel corso del mandato di don Antonio Salvagno, allora parroco di Poiano, la chiesetta dell’Altarol venne restaurata e rinnovata. In realtà fu quasi una ricostruzione ed in tale occasione le venne affiancata una piccola abitazione, successivamente occupata da un eremita di nome Antonio Scandolari, appartenente al terz’Ordine di sant’Agostino. A partire dal Settecento aumentò considerevolmente la devozione per l’Altarol nel quale cominciarono ad essere lasciati numerosi ex-voto, tutt’ora conservati all'interno della chiesetta.

1882 - 1883 (costruzione intero bene)

L’edificio restaurato tra il 1712 ed il 1722, sul finire del XIX versava in condizioni di degrado e di semi-abbandono. La frequenti alluvioni del vicino Progno ne avevano minato le strutture. Per questo motivo nel 1882 l’allora parroco don Michele Zaccaria prese la decisione di lasciare la chiesa vecchia e di edificarne una nuova, l’attuale, più distante dal Progno. I lavori di costruzione presero il via nel 1882 e terminarono nel 1883. L’immagine della Madonna del Latte venne strappata dal vecchio edificio e collocata in una nuova sede in quello nuovo.

1942  (decorazione ad affresco intero bene)

La decorazione dell’arco trionfale e del catino absidale venne realizzata nel 1942 dal pittore veronese Giuseppe Resi.
Descrizione

Poco lontano da dove sorge la chiesetta della Madonna dell’Altarol, a lato del Progno della Valpantena, almeno fin dal 1440 esisteva un capitello a forma d’arco al cui interno era custodito un piccolo altare recante una decorazione ad affresco raffigurante una Madonna del Latte. Il toponimo Altarol è stato interpretato diversamente dagli studiosi: alcuni lo fanno derivare da "piccolo altare" (altarolo, altarol), altri dal soggetto raffigurato, la Madonna del latte (lattarola, lattarol, l’altarol). Tale immagine era molto venerata dagli abitanti del luogo che a lei si rivolgevano per scongiurare sciagure come le frequenti piene del torrente Progno. Nel corso del XVII sec. il capitello venne trasformato in pubblico oratorio. Restaurato nei primi anni del Settecento, nel XIX sec. l’edificio venne abbandonato per edificarne uno nuovo, l’attuale, a poca distanza e in posizione meno soggetta alle piene del Progno. La Madonna dell’Altarol fu sempre molto venerata dai fedeli, che nel corso dei secoli vi lasciarono numerosi ex voto per grazie ricevute, tutt’ora custoditi in una cappellina. Esternamente l’edificio si presenta con facciata a capanna rivolta ad oriente. Campaniletto a doppia vela posizionato a cavallo tra le due falde di copertura all’altezza del presbiterio. Impianto planimetrico ad unica aula di modeste dimensioni con presbiterio rialzato di un gradino introdotto da un arco trionfale a tre arcate, entrambi coperti da una volte a botte in canniccio interamente decorata a cielo stellato. La pavimentazione interna è realizzata in piastrelle di cemento decorate con semplici motivi geometrici. Le pareti interne sono impreziosite da pitture murali realizzate dal pittore Giuseppe Resi e coronate da una cornice floreale. Copertura a due falde con struttura lignea portante e manto in coppi di laterizio.
Pianta
Oratorio di modeste dimensioni con impianto planimetrico ad unica aula rettangolare con asse maggiore longitudinale, presbiterio quadrangolare a fondale piatto, rialzato di un gradino e introdotto da un arco trionfale a tre aperture su colonne libere; sul retro della parete di fondo si collocano due locali, entrambi accessibili dal presbiterio, adibiti l’uno (a destra) a cappellina dei ciclisti veronesi defunti, l’altro (a sinistra) a cappellina degli ex-voto; da quest’ultimo locale avviene il collegamento con la sacrestia. L’ingresso principale si apre al centro della parete di facciata, direttamente prospiciente la strada provinciale, preceduto da una breve scalinata esterna.
Facciata
Facciata a capanna, intonacata di color arancione scuro. Orientamento a levante. Al centro si apre il portale d’ingresso di forma rettangolare, protetto da un protiro pensile a sua volta sovrastato da un rosone a dodici petali. Ai lati del portale due bifore a tutto sesto; ai lati del rosone due monofore. Sul vertice sommitale campeggia una croce in ferro.
Strutture di elevazione
Le strutture di elevazione sono realizzate in muratura portante di tipo misto legata con malta di calce, con predominanza di pietra calcarea locale, evidente nel settore inferiore della parete di facciata realizzato in blocchi squadrati di pietra a tessitura regolare lasciati a vista. Lungo i fianchi longitudinali della chiesa sono presenti due esili contrafforti murari in corrispondenza della parete di facciata e dell’arco trionfale. I paramenti esterni ed interni sono intonacati e tinteggiati.
Strutture di orizzontamento e/o voltate
Aula e presbiterio sono coperti da una volta a botte ribassata con unghie laterali, realizzata in canniccio intonacato collegato ad un sistema di centinature lignee portanti, dipinta verso l’intradosso con una decorazione a cielo stellato.
Coperture
Copertura a due falde con presunta struttura portante costituita da capriate lignee a schema statico semplice (ovvero con trave di colmo centrale e falsi puntoni laterali); orditura secondaria composta da arcarecci e travetti; manto di copertura in coppi di laterizio.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione interna è realizzata con piastrelle quadrate di cemento decorate a motivi geometrici; il piano del presbiterio è rialzato con un gradino in nembro rosato.
Prospetti interni
Il modesto e raccolto ambiente interno è caratterizzato da una semplice ed equilibrata composizione architettonico-spaziale, impreziosita da un elegante e ricercato apparato decorativo eseguito nel 1942 con tecnica a “malta fresca” dal pittore Giuseppe Resi, che interessa in particolare l’arco trionfale (Annunciazione) e la parete di fondo del presbiterio (Gloria di Dio Padre con Angeli e Arcangeli). I prospetti interni, intonacati e tinteggiati, sono coronati da una cornice sommitale a motivi vegetali e modulati lungo i fianchi dell’aula da un lieve sfondamento del settore centrale; su entrambi i lati dell’aula e del presbiterio è presente una bifora con colonnina centrale (semplicemente disegnate quelle sul lato settentrionale).
Prospetti esterni
I prospetti esterni esibiscono una geometria sobria e lineare, sono intonacati e finiti con una tinteggiatura color rosso mattone, caratterizzati lungo i fianchi longitudinali da due snelli contrafforti murari con base e capitello in pietra e, sul lato meridionale, da due strette bifore con contorni in tufo e colonnina centrale in pietra; la linea di gronda è segnata da una cornice sommitale a semplice modanatura.
Campanile
Campaniletto a doppia vela posizionato a cavallo tra le due falde di copertura all’altezza del presbiterio.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1965-1970)
Il parziale intervento di adeguamento liturgico del presbiterio ha previsto l’eliminazione delle balaustre. Si conserva l'altare maggiore pre-conciliare.
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