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Caltagirone
Caltagirone
chiesa
rettoria
S.M. degli Angeli
Parrocchia di San Giuliano
prospetto; aula; presbiterio; campanile; coperture
nessuno
XVII - XVII(crollo e ristrutturazione antica chiesa); XVIII - XVIII(inizio lavori seconda chiesa); XIX - XIX(costruzione chiesa attuale); XIX - XIX(arredi chiesa attuale); 1829 - 1829(costruzione chiesa attuale); 1850 - 1850(pavimento marmoreo ed arredi chiesa attuale); 2015 - 2016(rifacimento copertura a tetto e restauro volta chiesa attuale)
Chiesa di Santa Maria degli Angeli
Tipologia e qualificazione chiesa rettoria
Denominazione Chiesa di Santa Maria degli Angeli <Caltagirone>
Altre denominazioni Il Purgatorio
S.M. degli Angeli
Autore (ruolo)
Longobardi, Ignazio 
Ambito culturale (ruolo)
maestranze siciliane (ricostruzione chiesa)
Notizie Storiche

XVII  (crollo e ristrutturazione antica chiesa)

L'antica chiesa di Santa Maria degli Angioli, detta anche del Purgatorio, costruita agli inizi della seconda metà del '500 dirimpetto all'attuale, danneggiata dal terremoto del 1693, fu prontamente restaurata a spese del Comune.

XVIII  (inizio lavori seconda chiesa)

Verso la fine del XVIII secolo (1795) essendo pericolante la originaria chiesa, a cura dell’amministratore sac. Giuseppe Gerbino, fu iniziata la costruzione di una nuova chiesa. Questa dovette sembrare poco rispondente al grande fervore di devozione per le anime SS., e fu così che attorno alle mura di essa troppo angusta, ne venne costruita una terza, più ampia, e questa, è proprio l’attuale Chiesa. Costruite le mura sino all’altezza della cornice della precedente Chiesa, sicuri di potere portare a compimento l’opera iniziata, gli ufficiali della congrega della Madonna degli Angeli, fecero demolire la Chiesetta interna, ma demolita questa, dovettero passare parecchie dozzine di anni per il suo completamento. in tale periodo il culto alle anime del purgatorio si praticò in altre chiesa, a Sant’Agata, agli Angeli Custodi (Santa Maria della Grazia) ed altrove.

XIX  (costruzione chiesa attuale)

Avendo demolito le mura di quella interna all’attuale, Nel 1811 l’architetto del Senato Carlo Maria Longobardi concretizzò la ricostruzione della chiesa delle Anime Purganti o del Purgatorio; un intervento di ricostruzione di un edificio ecclesiastico, che denota chiare logiche urbane; l’edificio minacciava rovina da diversi anni. Dopo aver demolito integralmente la preesistente costruzione, il piano di fondazione del prospetto principale della chiesa venne impostato «secondo la lenza stabilita tre palmi indietro, per meglio regolarsi la direzione della strada» per migliorare l'ornato della città; in quegli anni infatti se non si eseguivano ancora dei puntuali interventi di rettifica di intere porzioni di strade con operazioni di demolizione e ricostruzione integrale, si cominciava a correggere gli allineamenti di quegli edifici vistosamente fuori linea.

XIX  (arredi chiesa attuale)

La Chiesa, inoltre, con decoroso prospetto ed unica navata, è decorata di stucchi, di altari marmorei, policromi, ornati delle tele ad olio della Natività con S. Gaetano (1846), di S. Anna con Maria Bambina (1846), di San Corrado, di Maria Regina degli Angeli (1875), di Gesù nell’orto (1866-1870) e della Via Crucis (1866) di Francesco Vaccaro, e del Cenacolo con la discesa dello Spirito Santo del Carreca, nonché di una statua lignea della Madonna degli Angeli, che la domenica di pasqua partecipa alla “Giunta” ed alla processione col Cristo Risorto e S. Pietro. La Chiesa fu sede di una confraternita laicale, istituita il 23 maggio 1591, nel 1856 ospitò anche la pia Unione in suffragio delle anime purganti, aggregata a quella romana di S. Maria in Monterone dei padri liguorini; ed infine, con breve del 1863 di Pio IX (G.M. Mastai Ferretti 1846-1878) essa fu elevata a Chiesa Sacramentale.

1829  (costruzione chiesa attuale)

L'intervento rappresenta uno degli episodi più felici tra le pochissime occasioni di inizio Ottocento a Caltagirone oltre al rinnovamento estetico, l’architetto riuscì a collimare il prospetto dell’edificio con gli altri edifici prospicienti sulla strada mantenendo la preesistente assialità della navata e riportando all’interno della muratura del prospetto le irregolarità. Il perdurare di tale incompleta opera aveva suscitato nelle menti di alcuni cittadini di fare dell’incompleto edificio un teatro, ma fu il primo Vescovo di Caltagirone, Mons. Gaetano Trigona, che fu poi Cardinale Arcivescovo di Palermo ad impedire tale profanazione. Il suo apostolico ardore trovò rispondenza nella fervida cooperazione del clero e nella pietà del popolo calatino, Monsignore chiamò due operanti Canonici don Antonio Gulino e don Antonio Grasso, che in brevissimo tempo ripresero e completarono i lavori nel 1829, così come si rileva da una epigrafe sulla porta della chiesa.

1850  (pavimento marmoreo ed arredi chiesa attuale)

Il due Novembre ancora non completa si volle comunque inaugurare il culto nella nuova Chiesa, essendo ancora incompleto il pavimento, per quella occasione si supplì con tavole prestate da muratori, ed alla illuminazione si provvide con lumi ad olio, portati dai fedeli. Con le elemosine il sacerdote Gulino, poté realizzare le somme necessarie a portare all’ultimo compimento il tempio, decorarlo di stucchi, fornirlo di organo e di arredi sacri. Il sacerdote Giacomo Bartolucci, ne curò la realizzazione del pavimento marmoreo e la costruzione della stupenda macchinetta marmorea, degna cornice allo stupendo quadro nell’altare maggiore. Nel 1850 la Chiesa fu ornata con una balaustra marmorea e dalle tele ad olio di Francesco Vaccaro.

2015 - 2016 (rifacimento copertura a tetto e restauro volta chiesa attuale)

Nel l'Agosto 2015, con il contributo di fondi dell'8xmille, la Diocesi ha potuto dare hanno inizio ai lavori di restauro e consolidamento della chiesa consistenti nel rifacimento delle coperture, nella collocazione di un sistema anticaduta “linee vita”, nel consolidamento della volta, nel ripristino, sulle pareti e sulla volta all'interno della chiesa, delle piccole fessurazioni dovute ai lievi movimenti che nel tempo il santuario ha avuto e/o dei parziali crolli della volta localizzati in prossimità dell'area absidale, nella dipintura degli interni della chiesa. Tali opere progettate e dirette dall'Arch. Michele Savatteri, sono state eseguite dalla ditta Vona Salvatore, che ne ha consegnati i lavori nel settembre 2016.
Descrizione

La Chiesa di Santa Maria degli Angeli, conosciuta ai più come “Il Purgatorio”, si colloca all’interno del tessuto urbano del centro storico di Caltagirone, nelle immediate vicinanze delle piazze Umberto I° e Municipio, essa prospetta sulla via Luigi Sturzo, con prospetto barocco di pietra, ad intaglio, ornato di portale artisticamente lavorato e due lesene laterali che ne definiscono la facciata. Essa è costituita da unica navata con volta a botte, decorata di stucchi, di altari marmorei, policromi, ornati delle tele ad olio della Natività con S. Gaetano (1846), di S. Anna con Maria Bambina (1846), di San Corrado, di Maria Regina degli Angeli (1875), di Gesù nell’orto (1866-1870) e della Via Crucis (1866) di Francesco vaccaro, e del Cenacolo con la discesa dello Spirito Santo del Carreca, nonché di una statua lignea della Madonna degli Angeli, che la domenica di pasqua partecipa alla “Giunta” ed alla processione col Cristo Risorto e S. Pietro. Il presbiterio ospita una balaustra marmorea adornata da bassorilievi, ed un imponente altare maggiore, marmoreo policromo. La torre campanaria in pietra arenaria, si raggiunge attraverso una scala a chiocciola in pietra di forma circolare, da cui è possibile pure raggiungere la copertura a due falde inclinate, rigirate in corrispondenza dell'area absidale.
prospetto
La facciata è caratterizzata dalla presenza dell'ordine dorico gigante, al cui centro un portale con timpano è sovrastato da un' ampia apertura. Due lesene poste alle estremità del prospetto, sono definite alla loro sommità dal cornicione, al di sopra del quale è posta la parete di falda rifinita da una modanatura in pietra arenaria e da una apertura di forma circolare. Alla sommità di tale modanatura è stata collocata una croce in ferro battuto.
aula
La chiesa è costituita da una unica navata centrale, coperta da una volta a botte con “unghie” in corrispondenza delle aperture laterali; la pianta rettangolare si sviluppa da nord verso sud a raggiungere l’area absidale. Sui rispettivi due lati, sono posti tre altari laterali in marmo policromo; mantre ai lati della parete di ingresso sono presenti le canne dell'organo poste su due balconate.
presbiterio
Il presbiterio, rialzato da due gradini rispetto alla navata, ospita una balaustra marmorea adornata da bassorilievi, ed un imponente altare maggiore, marmoreo policromo.
campanile
Dal presbiterio è possibile raggiungere sia i locali di servizio sia la sagrestia, l’aula feriale, che la torre campanaria di forma quadrata con smussature presenti sui bordi perimetrali corredata da scala auto-portante modulare in pietra arenaria ed a sviluppo circolare, da cui è possibile raggiungere sia il sottotetto o estradosso delle volte, che le coperture a falde inclinate, direttamente dalla scala campanaria.
coperture
Le coperture a falde inclinate sono costituite da un sistema di capriate in legno, con tirante e staffe in acciaio, poggianti su dormiente sulla muratura perimetrale. La struttura secondaria è costituita da degli arcarecci su cui poggia il tavolato, uno strato impermeabilizzante e traspirante in tessuto micro-forato ed i coppi adeguatamente fissati in corrispondenza della gronda e dei colmi. La copertura è corredata da un dispositivo di protezione collettivo (linea vita) posizionato in corrispondenza del colmo, ed ancoraggi puntuali, posizionati in prossimità dei colmi della zona absidale costituiti da elementi in acciaio inox a basso impatto visivo.
Adeguamento liturgico

nessuno
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