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Colturano
Lodi
chiesa
parrocchiale
S.Antonino
Parrocchia di Sant'Antonino
Impianto strutturale; Pianta
presbiterio - intervento strutturale (1970-1980)
1200 - 1300(parrocchia carattere generale); 1400 - 1500(parrocchia carattere generale); 1800 - 1900(restauro campanile); 1900 - 2017(restauro intero bene); 1900 - 2017(parrocchia carattere generale)
Chiesa di Sant'Antonino
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Sant'Antonino <Colturano>
Altre denominazioni Chiesa di Sant'Antonino Martire
S.Antonino
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lombarde (costruzione)
Notizie Storiche

1200 - 1300 (parrocchia carattere generale)

La data di costruzione della chiesa di Balbiano è incerta. La testimonianza più antica della sua esistenza si deve all'opera storiografica di Goffredo da Bussero, prete cappellano nel 1200 di Rovello Porro (Como), un paese vicino a Saronno. In questo documento si cita una chiesa dedicata a S.Antonino Milite, facente parte della Pieve di San Giuliano Milanese.

1400 - 1500 (parrocchia carattere generale)

Con l'elevazione della Chiesa di San Giovanni Battista di Melegnano a Prepositura, tramite Bolla di Papa Eugenio IV del 31 luglio 1442, la chiesa di Colturano viene staccata dalla Pieve di San Giuliano e incorporata alla nuova Prepositura. A partire dal 1442 Colturano non è retta più da un Rettore, bensì da un cappellano delegato dal prevosto di Melegnano. Inaugura la serie dei prevosti parroci Don Giovanni de Paganis.

1800 - 1900 (restauro campanile)

Dal 1836 al 1838 vengono eseguiti importanti lavori di restauro. Nel 1868 viene dipinto l'orologio sulle facciate del campanile, in seguito rimosso.

1900 - 2017 (restauro intero bene)

La chiesa di Colturano fu restaurata nel 1903: a quel periodo l'affresco in facciata, opera del curato don Michele Spinelli. Successivamente fu aggiunto il battistero e vennero eseguite le vetrofanie delle finestre, con simboli mariani, eucaristici e della passione, in parte ancora conservate. Nel 1907 il campanile fu ritinteggiato e l'orologio asportato, mentre nel 1944 la cella campanaria riconsolidata. Al 1923 risalgono l'affrescatura interna con l'intento di conservare al meglio lo stile basilicale e il rifacimento del pavimento. Nel 1988, in occasione del 1600° anniversario del ritrovamento del corpo del Santo presso Piacenza, viene realizzato un nuovo mosaico in facciata raffigurante il martirio di S.Antonino, opera del laboratorio Omniart di Milano, dono di mons. De Vitali, originario di Colturano. Nel 2017 è stata restaurata la facciata.

1900 - 2017 (parrocchia carattere generale)

Il 18 gennaio 1924, con decreto del cardinale di Milano Eugenio Tosi, la chiesa di Colturano veniva staccata dalla parrocchia di Melegnano ed eretta in cura d'anime indipendente. Con successivo decreto arcivescovile, firmato dal cardinal Schuster in data 28 maggio 1932, tale cura d'anime veniva elevata al grado e dignità di parrocchia sotto il titolo di S.Antonino. Nel 1990 le parrocchie di Colturano e Balbiano, essendo ai confini della diocesi di Milano, furono annesse al territorio della Diocesi di Lodi.
Descrizione

La chiesa parrocchiale di Colturano si affaccia su una piccola piazza raggiungibile da una angusta via. Sulla facciata, dalla linea molto semplice, spicca il mosaico raffigurante il martirio di S.Antonino. L'edificio è a pianta basilicale: una sala, ad unica navata rivolta verso l'altare, orientata verso est. Il soffitto è in rovere, a cassettoni, decorato con motivi floreali e geometrici, ripresi nelle piastrelle a mosaico della pavimentazione. A sinistra della porta di ingresso si trova il fonte battesimale. Sul corpo longitudinale si aprono due cappelle laterali, rispettivamente dedicate alla Madonna di Caravaggio e al Sacro Cuore.
Impianto strutturale
Edificio in muratura portante di mattoni, soffitto a cassettoni.
Pianta
Edificio a navata unica con cappelle laterali, presbiterio rialzato.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1970-1980)
L'adeguamento del presbiterio consiste nella rimozione delle balaustre e nella posa della mensa, lasciando, però, inalterato l'altare antico. La sede del celebrante è posta a lato mentre l'ambone è ricavato dal pulpito marmoreo.
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