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Bertinoro
Forlì - Bertinoro
chiesa
concattedrale
S. Maria degli Angeli nella Concattedrale di Bertinoro
Parrocchia di Santa Maria degli Angeli nella Concattedrale di Bertinoro
Pianta; Facciata; Prospetti laterali; Coperture; Struttura; Interni; Pavimenti e pavimentazioni
presbiterio - intervento strutturale (1980-1989)
1350 - 1365(preesistenze carattere generale); 1365 - 1365(titolo ecclesiastico intero bene); 1489 - 1489(consacrazione intero bene); XVI - XVI(citazione in documenti d'archivio intero bene); 1580 - 1605(ricostruzione intero bene); 1619 - 1619(consacrazione intero bene); 1870 - 1870(parziale demolizione campanile); 1890 - 1891(sistemazione e decorazione interno); 1902 - 1902(parziale ricostruzione campanile); 1947 - 1947(parziale rifacimento coperture); 1992 - 1993(restauro intero bene); 2013 - 2014(parziale manutenzione coperture); 2017 - 2017(consolidamento strutture voltate)
Chiesa di Santa Maria degli Angeli nella Concattedrale di Bertinoro
Tipologia e qualificazione chiesa concattedrale
Denominazione Chiesa di Santa Maria degli Angeli nella Concattedrale di Bertinoro <Bertinoro>
Altre denominazioni Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria
S. Maria degli Angeli nella Concattedrale di Bertinoro
Ambito culturale (ruolo)
stile bramantesco (costruzione)
Notizie Storiche

1350 - 1365 (preesistenze carattere generale)

La nascita delle sede episcopale di Bertinoro risale alla distruzione di Forlimpopoli, operata dal legato pontificio cardinale Albornoz. Tale avvenimento, collocato negli anni centrali del secolo XIV, ebbe come conseguenza il trasferimento dell’abitazione del vescovo e della Curia episcopale a Bertinoro. La chiesa, documentata già nel 1342, che in seguito verrà elevata a cattedrale, era originariamente situata nella piazza principale del paese, di fronte alla casa di proprietà della nobile famiglia Salveggiani. Si trattava di un piccolo oratorio dedicato ai Santi Laurenzio e Caterina

1365  (titolo ecclesiastico intero bene)

Il 19 dicembre 1365, presente Antonio Mainardi prevosto della Chiesa Maggiore, il secondo vescovo di Bertinoro, Roberto di Bretteville, tenne nella chiesa la sua prima ordinazione, elevandola da semplice oratorio alla dignità di cattedrale

1489  (consacrazione intero bene)

Ben presto emersero le esigenze di adeguare il piccolo edificio alle necessità di una sede cattedratica. Il 6 settembre 1489 il vescovo Giuliano Maffei fece riconsacrare la chiesa dal riminese Antonio Monaldi, vescovo di Sarsina; in quella occasione l’altare maggiore fu dedicato a Santa Caterina e gli altri altari alla Santissima Trinità, a Sant’Onofrio e San Giovanni Battista

XVI  (citazione in documenti d'archivio intero bene)

La chiesa tuttavia si dimostrò ben presto insufficiente dal punto di vista dimensionale e priva del decoro richiesto ad una cattedrale, come constatato negli atti della Visita apostolica compiuta da mons. Ragazzoni nel 1573, costituendo un problema per i vescovi dell’epoca, impossibilitati per ragioni economiche a porvi rimedio

1580 - 1605 (ricostruzione intero bene)

Verso la fine del XVI secolo Bertinoro poté finalmente avere la sua cattedrale. L’impresa fu affrontata dal vescovo Gian Andrea Caligari che, a partire dal 1580, anno del suo insediamento, diede mano alla ricostruzione ex novo della cattedrale, impiegando energie e mezzi finanziari anche propri. La vecchia chiesa di Santa Caterina fu pertanto abbattuta e sulle rovine della stessa fu edificata l’attuale chiesa, di dimensioni maggiori. Nel 1596 la fabbrica raggiunse il tetto e venne ultimata nel 1601. Il campanile fu realizzato solo alla fine del 1605

1619  (consacrazione intero bene)

Il 5 maggio 1619 si celebrò la consacrazione della chiesa per opera del vescovo Innocenzo Massimo. La cattedrale, in stile bramantesco, fu arricchita successivamente di preziosissime suppellettili

1870  (parziale demolizione campanile)

Nel 1870 venne demolita la cupside del campanile, resa pericolante dai terremoti, mentre la cella campanaria fu protetta con una tettoia a quattro spioventi

1890 - 1891 (sistemazione e decorazione interno)

Nel 1890 l’interno della chiesa, durante l’episcopato di Lodovico Leonardi, fu interamente ripulito e sistemato. Nell’occasione vennero anche decorate le superfici parietali interne

1902  (parziale ricostruzione campanile)

Nel 1902, per dare una copertura definitiva alla cella campanaria, si realizzò una sopraelevazione di due gradini con una calotta terminale in cemento

1947  (parziale rifacimento coperture)

Durante l’ultimo conflitto bellico la cattedrale non fu risparmiata, ma i danni furono limitati ed i restauri furono eseguiti nella primavera del 1947. Furono ripristinate la copertura e le volte della navata destra, la copertura della cappella dell’Immacolata e quella del Santissimo Sacramento, mentre nella navata centrale fu ripresa la volta a vela che aveva due larghi squarci

1992 - 1993 (restauro intero bene)

Un ulteriore restauro, eseguito negli anni 1992-1993, ha comportato l’esecuzione di opere interne quali la deumidificazione delle murature al piano terra, l’installazione di un nuovo impianto elettrico e di illuminazione, la tinteggiatura con restauro degli apparati decorativi e la revisione delle coperture nell’abside centrale

2013 - 2014 (parziale manutenzione coperture)

Negli anni 2013-2014 sono stati eseguiti parziali interventi di manutenzione dei manti di copertura delle falde laterali della chiesa

2017  (consolidamento strutture voltate)

Nel corso del presente anno sono stati avviati e conclusi interventi di consolidamento delle porzioni sommitali delle murature perimetrali della navata centrale, del transetto e del presbiterio e dell’intradosso delle strutture voltate sottostanti
Descrizione

Il complesso architettonico della parrocchia di Santa Maria degli Angeli nella Concattedrale di Bertinoro comprende la chiesa, il campanile, la sala capitolare, la sacrestia , la cripta e porzioni di fabbricati. La chiesa di Santa Maria degli Angeli, dedicata a Santa Caterina d’Alessandria, Patrona di Bertinoro, attualmente assume il titolo di chiesa concattedrale della diocesi di Forlì-Bertinoro, ma un tempo rivestì il ruolo di cattedrale della diocesi di Bertinoro, sino all’ anno 1986, quando le due diocesi furono accorpate. La chiesa, internamente suddivisa in tre navate, è collocata a ridosso del palazzo del municipio. La facciata, mai completata, presenta nella parte inferiore, coperta da uno spazio porticato, un paramento esterno intonacato su cui si aprono i tre portoni di ingresso; superiormente la muratura è a vista ed il timpano con cornice modanata in cotto conclude il disegno arricchito lateralmente da due coppie di lesene. Il fianco nord-est, che prospetta sulla piazza, mostra, nel registro inferiore, una trabeazione dorica caratterizzata da metope, triglifi e gocciole in cotto e, inferiormente, lesene doriche impostate su di un alto piedistallo in muratura. Numerose opere d’arte sono conservate all’interno della concattedrale. Di rilievo la tela collocata nella parete di fondo del presbiterio raffigurante Le nozze mistiche di S. Caterina, attribuita al forlivese G. Marchetti
Pianta
La chiesa, posta ad una quota più alta della piazza ed accessibile tramite gradinate collocate sotto le logge del palazzo municipale, è internamente suddivisa in tre navate da due pilastri con semicolonne ed altrettante colonne di stile ionico per lato e comprende otto altari minori, distribuiti sulle due navate laterali. La navata centrale è alta 14 ml e lunga 32 ml; l’ampio presbiterio, con abside semicircolare, risulta sopraelevato dall’aula tramite diversi gradini ed ospita l’altare maggiore ed il coro ligneo dei canonici. Il transetto, concluso da due absidi semicircolari, è lungo 30 ml. Sul lato sinistro, guardando l’altare maggiore, si accede alla sagrestia ed alla sala capitolare, poste alla stessa quota del pavimento della chiesa; infine, tramite una scala interna, è possibile accedere al campanile e ad locali pertinenziali posti al piano superiore ed alla piccola cripta al livello del piano stradale
Facciata
La facciata, a due falde inclinate ed ali laterali corrispondenti alle navate minori, è collocata a ridosso del palazzo del municipio, da cui dista circa 3 ml. All’epoca della ricostruzione di fine Cinquecento la cattedrale fu riedificata nello stesso sito della vecchia chiesa, dato che si riteneva inevitabile la demolizione dell’attiguo palazzo comunale, che minacciava la rovina. Dopo la demolizione, la cattedrale sarebbe apparsa in tutta la sua bellezza nella nuova e più ampia piazza; tuttavia così non avvenne ed il palazzo comunale fu conservato e consolidato, andando ad occupare lo spazio di fronte alla cattedrale e determinando di conseguenza la sospensione dei lavori di completamento della facciata e di finitura esterna. Attualmente la parte inferiore, coperta dal porticato che pone in continuità la cattedrale con il palazzo comunale, presenta un paramento esterno intonacato su cui si aprono i tre portoni di ingresso, ad ante battenti in legno, con cornici in pietra ed architravi superiori modanati con mensoline ai lati. Superiormente la facciata presenta il paramento esterno in laterizio a vista ed è conclusa dal timpano con cornice modanata in cotto e, lateralmente, da due coppie di lesene con sovrastante cornice spezzata, che riprende in corrispondenza dell’ampia finestra centrale rettangolare esternamente, ma con serramento interno di forma circolare
Prospetti laterali
Il fianco nord-est, che prospetta sulla piazza, mostra, nel registro inferiore, una trabeazione dorica caratterizzata da metope, triglifi e gocciole in cotto e, inferiormente, lesene doriche impostate su di un alto piedistallo in muratura. Le stesse lesene scandiscono i fianchi laterali della navata centrale, la facciata ed il braccio nord del transetto. Sui prospetti laterali della navata principale e nel transetto, in corrispondenza dell’innesto con la navata, sono poste tra le lesene finestre che presentano esternamente forma rettangolare, con piattabanda superiore, ed internamente forma ovale, così modificata a seguito degli interventi della seconda metà del XIX secolo. Il braccio sud del transetto e l’abside presentano una finitura esterna ad intonaco. I prospetti con paramento a vista sono conclusi da una cornice modanata, mentre quelli finiti ad intonaco non presentano alcun elemento di raccordo con gli sporti di gronda superiori
Coperture
La copertura della navata centrale è a due falde inclinate e presenta una struttura portante composta da capriate lignee con sovrapposte orditure secondarie, pianellato in tavelle di cotto e manto di copertura in coppi. Il transetto, le navate laterali ed il presbiterio presentano analogamente orditure lignee portanti, sottomanto e manto di copertura in coppi di cotto
Struttura
L’intera costruzione è edificata in muratura portante di laterizio. I paramenti murari sono parzialmente in mattoni a vista e parzialmente intonacati. Le strutture di orizzontamento sono costituite da volte in laterizi disposti in foglio. In particolare la navata principale, il transetto ed il presbiterio sono coperti da volte a botte, mentre le navate laterali presentano volte a crociera; i catini absidali sono a semicupola
Interni
Lo spazio interno, scandito da pilastri e colonne, presenta una struttura muraria ed un sistema di copertura a volte interamente rivestiti ad intonaco dipinto. Numerose opere d’arte sono conservate all’interno della cattedrale. Di rilievo la tela collocata nella parete di fondo del presbiterio raffigurante Le nozze mistiche di Santa Caterina, attribuita al forlivese G. Marchetti e databile intorno al 1765. Sulle pareti laterali del presbiterio sono appesi due dipinti della seconda metà del Settecento raffiguranti La resurrezione di San Lazzaro a destra e la Probatica piscina a sinistra. L’altare del braccio sinistro del transetto contiene, entro una raffinata incorniciatura, un crocifisso ligneo risalente al Cinquecento, mentre a destra trova posto l’altare dedicato all’Immacolata Concezione. Le cappelle poste nelle navate laterali (quattro per parte) presentano altari ed ancone contenenti opere pittoriche e scultoree. In particolare la prima cappella a sinistra in direzione dell’altare maggiore contiene, in un riquadro centrale della pregevole ancona adornata con statue in stucco laterali ed angeli in sommità, una tela raffigurante la Madonna col Bambino, mentre nella terza cappella di sinistra trova posto un dipinto del ravennate Francesco Longhi eseguito nel 1601, raffigurante La Madonna col Bambino e gli apostoli Pietro e Paolo. Di rilievo il complesso settecentesco costituito dalla cantoria e dall’organo posti in controfacciata, provenienti dal duomo di Senigallia. La decorazione dell’interno della chiesa, eseguita da Lucio Rossi di Cesena, risale al 1891, con la raffigurazione dei quattro evangelisti affrescati nel transetto, le scene con San Ruffillo e Santa Caterina e altre scene ornamentali. All’interno dell’edificio sono collocate inoltre le sepolture dei vescovi Caligari, Missiroli, Colombani, Leonardi, Palloni, Gordini, Bonacini
Pavimenti e pavimentazioni
L’ ottocentesca pavimentazione interna è a mosaico alla veneziana, disposto a formare stelle inscritte in circonferenze entro campi con cornici di forma quadrilatera
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1980-1989)
L’intervento di adeguamento eseguito è consistito nell’orientamento versus populum dell’altare preconciliare tramite l’eliminazione del dossale
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