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Maschito
Melfi - Rapolla - Venosa
chiesa
sussidiaria
Purgatorio
Parrocchia di Santa Elia Profeta
Pianta; Facciata; Impianto strutturale; Struttura; Coperture; Campanile; Prospetti; Interno; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
nessuno
XVI - XVI(costruzione intero bene); XVI - XVI(costruzione campanile); 1899 - 1899(restauro intero bene); 2013 - 2013(restauro e risanamento conservativo intero bene)
Chiesa del Purgatorio
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa del Purgatorio <Maschito>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze lucane (costruzione chiesa)
Notizie Storiche

XVI  (costruzione intero bene)

La chiesa del Purgatorio, interamente in pietra locale, presenta un impianto risalente ai primi decenni del sec. XVI

XVI  (costruzione campanile)

La torre campanaria, a tre divelli, anch’essa in pietra, con aperture ogivali e copertura cuspidata a cono risale ai primi decenni del sec. XVI

1899  (restauro intero bene)

Il restauro della chiesa, avvenuto nel 1899, viene ricordato da uno stemma posto in chiave di volta sopra l’arco principale

2013  (restauro e risanamento conservativo intero bene)

Nel 2013 sono stati effettuati, attingendo a fondi della Diocesi ed ai contributi dell'8 x mille, interventi di restauro e risanamento della chiesa del Purgatorio che hanno previsto la sostituzione di parte del manto di copertura, delle romanelle, della Cupola e dell’Abside, protezione delle pareti esterne in muratura e delle fondazioni, revisione impianti e rifiniture varie.
Descrizione

La chiesa del Purgatorio, conosciuta anche come chiesa della “Madonna del Rosario” fu realizzata in pietra locale da maestranze lucane, nei primi decenni del xvi secolo. La chiesa, di piccole dimensioni dall’architettura semplice e a navata unica, è ubicata nel centro storico di Maschito, sede di una comunità “Arbëreshë” che nasce tra la fine del 1400 e l’inizio del 1500, quando molti Albanesi, a causa dell'invasione Turca, si stabilirono in Italia meridionale. Ha struttura in muratura in conci di pietra calcarea locale con un impianto a pianta centrale ed una volta a cupola affrescata con i quattro Evangelisti.
Pianta
Pianta rettangolare a navata unica.
Facciata
Facciata caratterizzata da due finestre con interno sagomato, uguali ad altre distribuite sulle pareti laterali, e da un portale di marca cinquecentesca con sovrastante cornice aggettante.
Impianto strutturale
Impianto a pianta centrale e volta a calotta affrescata.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in conci di pietra calcarea locale. Strutture di orizzontamento: soffitto a capriate lignee nella prima parte della navata, segue volta a calotta e catino absidale.
Coperture
Tetto a doppia falda nel tratto iniziale che si conclude con calotta e abside. Manto di copertura in coppi di laterizio.
Campanile
Campanile su tre livelli, in muratura con struttura a pianta quadrata, nasce dalle mura perimetrali della chiesa e si “appoggia” parzialmente alla volta; presenta aperture ogivali e copertura cuspidata a cono.
Prospetti
Fiancate in pietra a facciavista
Interno
Interno ad una sola navata con finestre laterali modulate e copertura a capriate in legno, l’insieme si conclude con un ampio arco sostenuto da pilastri colonnati, che immette nel semplice transetto con alcuni fregi e volta a calotta, segue la zona presbiteriale absidata con catino decorato.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento della navata e del presbiterio in mattonelle bicolori in graniglia, a corsi obliqui, con fondo chiaro e fondo scuro, disposte a formare motivi geometrici.
Elementi decorativi
Stemma in chiave di volta con la data del restauro del 1899. Decorazione neo-gotica delle tre nicchie poste nell'abside. Pulpito del sec. XVIII posto nel transetto. Dipinti su tela, autori primo settecento napoletano. Cupola affrescata con i quattro Evangelisti. Cantoria in legno del 1800.
Adeguamento liturgico

nessuno
Adeguamento liturgico non effettuato. E' presente l'altare storico nel cui tabernacolo è posta la custodia eucaristica. Le balaustre, probabilmente realizzate con il restauro del 1899 da maestranze lucane, sono poste in corrispondenza dell'arcata absidale.
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