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restauro
adeguamento liturgico
San Remo
Ventimiglia - San Remo
chiesa
parrocchiale
San Siro
Parrocchia concattedrale San Siro
Pianta; Navata; Struttura; facciata; Facciate; Abside; Presbiterio; Altare; Cappella laterale; Cappella laterale; Campanile; Portale laterale; Portale laterale
ambone - aggiunta arredo (1952); altare - intervento strutturale (1992); cattedra - aggiunta arredo (2009); fonte battesimale - aggiunta arredo (1952-1960); presbiterio - intervento strutturale (1952
1992-93)
I - II(preesistenze carattere generale); VI - VI(titolo e funzioni della chiesa carattere generale); VI - VIII(prima fase edilizia carattere generale); XI - XI(seconda fase edilizia intero bene); XI - 1930(fasi edilizie tetto); 1143 - 1143(dedicazione intero bene); XIII - XIII(terza fase edilizia intero bene); XIII - 1975(fasi edilizie campanile); 1313 - 1975(titolo e funzioni della chiesa carattere generale); 1530 - 1584(titolo e funzioni della chiesa carattere generale); 1544 - 1544(distruzione interni intero bene); 1617 - 1667(decorazione e ampliamento absidi e coro); 1718 - 1769(quarta fase edilizia intero bene); 1898 - 1903(restauri facciata); 1926 - 1932(restauri interno); 1940 - 1948(restauri absidi); 1947 - 1947(titolo e funzioni della chiesa carattere generale); 1948 - 1948(decorazione catino absidale); 1952 - 2009(adeguamento liturgico presbiterio); 2014 - 2015(restauro intero bene
esterni)
Basilica di San Siro
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Basilica di San Siro <San Remo>
Altre denominazioni Basilica Romana Minore
Cattedrale di San Siro
chiesa collegiata di S. Siro
chiesa Collegiata di S. Siro
chiesa Collegiata di San Siro
chiesa Concattedrale
chiesa di S. Siro
chiesa madre
chiesa matrice
chiesa matrice di S. Siro
Chiesa Parrocchiale di S. Siro
chiesa parrocchiale di San Siro
chiesa prepositurale
chiesa Prepositurale e Insigne Collegiata di S. Siro
Collegiata di S. Siro
Concattedrale
Concattedrale di S. Siro
Duomo di Sanremo
Insigne Basilica Collegiata di San Siro
insigne collegiata
Insigne Collegiata Prepositurale di San Siro
Pieve battesimale
Prepositura Collegiata
S. Siro
Chiesa parrocchiale concattedrale San Siro
Autore (ruolo)
Antelami, Magistri (costruzione)
Misani Giovanni (abside, affresco)
Ditta Albertella (abside, vetrate)
Ruffini, Dante (ambone, acquasantiera, fonte battesimale)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze liguri (costruzione)
ambito lombardo (abside, dipinto)
ambito genovese (abside, realizzazione vetrate)
ambito lombardo (realizzazione arredi lapidei)
Notizie Storiche

I - II (preesistenze carattere generale)

L'area ove sorge la chiesa, detta "del Piano", risulta occupata almeno da epoca tardo imperiale romana, come definito dalle indagini archeologiche condotte sotto il Battistero, edificato nei pressi di San Siro, ove sono emersi resti di costruzioni databili al I-II sec. d.C. Ai margini dell'area (attuali via Palazzo e via Corradi) correva la via Julia Augusta (cfr. BIB Giacobbe, 2004).

VI  (titolo e funzioni della chiesa carattere generale)

La chiesa viene indicata col titolo di pieve battesimale in quanto il corepiscopo vi amminsitrava i sacramenti in vece del Vescovo di Genova, cui spettava la giurisdizione di Sanremo. Il corepiscopo Ormisda (poi dichiarato Beato) iniziò l'evangelizzazione di questa area, seguito dai Santi Siro e Romolo. (cfr Fonti; BIB AA. VV, San Siro chiesa della città)

VI - VIII (prima fase edilizia carattere generale)

La pieve viene anche indicata col titolo di chiesa matrice (o madre) in quanto il sacerdote della Pieve di San Siro aveva la giurisdizione e la cura delle altre chiese e cappelle campestri sparse nel territorio della città, e di altri sacerdoti, che doveva coordinare nell'attività pastorale (cfr. BIB AA.VV., San Siro, Chiesa della città). A questa fase potrebbe essere ricondotto il pilastrino datato VIII secolo che è conservato nel Museo Civico di Sanremo.

XI  (seconda fase edilizia intero bene)

Edificio basilicale a tre navate, in asse con il complesso delle canoniche (XIII sec., inizi). Gli scavi archeologici condotti dall'Istituto Internazionale di Studi Liguri nel 1948 hanno evidenziato, nella zona interna attorno alle fondazioni del campanile, frammenti dell'abside centrale e di quella di sinistra di un edificio romanico a tre navate, con lesene di tipo romanico e pavimentazione collocata a circa tre metri al di sotto dell'attuale.Sul lato est del primitivo edificio apparvero semicolonne sagomate di tipo romanico rivestite di intonaco acnora conservato. Le vestigia sono state datate attorno all'anno Mille. Alla seconda metà dell'XI secolo viene datata anche la fase edilizia più tarda, fin'ora individuata, dell'adiacente Battistero di San Giovanni: un tratto di muratura presso il portale e la base di un pilastro visibile negli scavi sottostanti lasciano intuire una piccola chiesa a tre navate, secondo il modello della doppia cattedrale (Canepa, 1949 Cervini F., 2004)

XI - 1930 (fasi edilizie tetto)

Il Museo dell’Accademia Ligustica di Genova conserva tre frammenti del soffitto ligneo dipinto, donati nel 1898 dal parroco: due coprigiunti decorati e una tavoletta con un angelo e motivi fogliacei, datati XI secolo e ritenuti i dipinti ligneii più antichi della Liguria (cfr. BIB Torriti, 1968, 1970). I reperti confermano quanto descritto dal Rossi nel 1867 che vide ancora in situ il tetto ligneo, arrampicandosi sopra le volte: “ un tetto intessuto di legno durissimo, inciso e decorato lungo la spina del trave principale d’antiche pitture raffiguranti il Simbolo dell’Agnello di Dio e molti Santi, tra cui i protettori Siro e Romolo. Portano questi sul capo una piccola mitria stiacciata e vergente in punta e indossano il pallio” (cfr. BIB Rossi, 1867). Nel 1947 Canepa aggiunge ulteriori particolari forse utilizzando la descrizione del Rossi e/o da visione diretta di alcuni frammenti ancora conservati in parrocchia: il tetto era stato comunque rifatto nel 1929-30(cfr. BIB Berry, Canepa)

1143  (dedicazione intero bene)

Nel 1143 l'Arcivescovo di Genova, Cardinale Siro de' Porcello, istituì nella chiesa un Capitolo (o Collegio) di Canonici Decimali, che seguivano la regola Agostinianiana (quattro sacerdoti con un Preposto, il "Prevosto") elevandola alla dignità di "Prepostitura Collegiata", confermandone quindi l'antica autorità e la supremazia sulle altre chiese del territorio. In quell'occasione dedicò la chiesa a Siro Vescovo di Genova (cfr.BIB AA.VV., San Siro chiesa della città)

XIII  (terza fase edilizia intero bene)

Attorno al terzo quarto del XIII secolo l'edificio assume le forme in parte apprezzabili ancora oggi: pianta basilicale, suddiviso in tre navate da colonne a rocchi e pilastri a sezione ottogonali con archi a doppia ghiera appena acuta su cui poggiano i tetti laterali e la struttura portante centrale. Tre absidi circolari - di cui sono presenti i resti, ma rifatte entro il 1667- concludevano le tre navate e il presbiterio era coperto da volte in pietra. Le absidi individuavano un falso transetto con le ali visibili in alzato, ma non in pianta, coperte da botti acute mentre la campata centrale ha una crociera costolonata. In testa alla navata sinistra si ergeva il campanile a base quadrata. Il tetto a vista era dipinto con figure policrome di angeli e vescovi. (cfr BIB. Cervini F., 2004)

XIII - 1975 (fasi edilizie campanile)

Il campanile, in pietra intonacata, presenta almeno tre fasi edilizie: la prima databile al XIII secolo; la seconda relativa al XV secolo riconoscibile dal paramento murario in pietre appena sbozzate; la terza barocca leggibile oggi nella sua ricostruzione in stile dopo che fu abbattuta dai Genovesi nel 1753 a causa della ribellione dei Sanremesi, quindi ripristinata poco tempo dopo; a causa del cedimento del pilastro interno della chiesa su cui gravava il campanile, esso fu restaurato nel 1948 (BIB Ceschi, 1949) e, da ultimo, nel 1975, ridipinto (AA.VV, San Siro chiesa della città)

1313 - 1975 (titolo e funzioni della chiesa carattere generale)

A seguito della definizione dei confini tra le Diocesi di Ventimiglia (oggi denominata Diocesi di Ventimiglia- San Remo) e della confinante Diocesi di Albenga (oggi denominata Albenga-Imperia) Sanremo fu assegnata a quest'ultima stabilendo che il Vescovo vi risiedesse sei mesi l'anno. Pertanto la chiesa assunse il titolo di concattedrale, trovandovi posto la sede vescovile. Nel 1831 Sanremo entrò a far parte della Diocesi di Ventimiglia ma solo nel 1975 con la modifica del titolo della Diocesi in Ventimiglia - San Remo da parte di Papa Paolo VI, tornò a fregiarsi del titolo di concattedrale (cfr.BIB AA.VV., San Siro chiesa della città)

1530 - 1584 (titolo e funzioni della chiesa carattere generale)

Nell'anno 1530 o 1584 il Visitatore Apostolico delegato di Papa Paolo III conferì alla chiesa di San Siro anche il titolo di Insigne Collegiata.(cfr.BIB AA.VV., San Siro chiesa della città)

1544  (distruzione interni intero bene)

Le cronache riportano la notizia che nel 1544 i Saraceni devastarono gli altari delle cappelle all'interno della chiesa (cfr BIB Manoscritto Borea, in data; (cfr.BIB AA.VV., San Siro chiesa della città).

1617 - 1667 (decorazione e ampliamento absidi e coro)

I primi progetti risalgono agli anni 1617-1619 (cfr BIB Manoscritto Borea, in data 1617 e 1619; Canepa, 1949) ma è solo nel 1660-67 che si dà compimento alla sistemazione delle areee absidali, su progetto di Gio Batta Aicardo. L'abside centrale viene modificata, ampliandola: conseguentemente viene innalzato il livello della pavimentazione della chiesa, allineandola a quella del presbiterio, anche per crearvi una cappella al di sotto. Verso la fine degli anni Settanta del Seicento vengono realizzate le decorazioni in stucco della absidi, cui partecipa anche un altro stuccatore ticinese, Giacomo Comanedi (cfr BIB Giacobbe A., 2004,p. 6).

1718 - 1769 (quarta fase edilizia intero bene)

Tra 1719 e 1721 viene rimodellata in stile barocco: gli archi a sesto acuto vengono ribassati e trasformati in archi a tutto sesto; sono tamponate le monofore ed aperte finestre rettangolari nella navata centrale; la muratura esterna in pietra a vista, viene intonacata e decorata con stucchi; coperte con volte le navate laterali obliterando le porzini di tetto a vista dipinte; modificati i capitelli delle colonne con elementi decorativi in stucco; inseriti all'interno gli altari laterali. Nel 1769 viene costruita una nuova con decori a pelacette e statue, ancora visibili nel 1901, addossata a quella originaria, caratterizzata da uns ettore centrale rettilineo e due ali concave laterali. Tra le due facciate vi era un'intercapedine che consentiva l'accessa alla cantoria con organo (cfr. BIB Canepa, 1949; (cfr.BIB AA.VV., San Siro chiesa della città).

1898 - 1903 (restauri facciata)

Prima fase dei restauri: l'ing. Antonio Capponi unitamente al Direttore dell'Ufficio Regionale dei Monumenti Alfredo d'Andrade elaborarono un primo progetto di intervento sulla chiesa che comportò la demolizione della facciata barocca e restauro della sottostante facciata; restauro delle pareti laterali e dello zoccolo (cfr. BIB Canepa, 1949)

1926 - 1932 (restauri interno)

Seconda fase di intervento: sono demolite le volte della navata laterale e centrale; rispristinate le volte a crociera sul presbiterio; completato il rifacimento delle coperture della navata; riaperti le monofore e l'oculo della facciata; chiuse le grandi finestre rettangolari; sostituiti i conci ammalorati con identica pietra; rimodellati i capitelli dallo scultore Casella (cfr BIB Canepa, 1949).

1940 - 1948 (restauri absidi)

Terza fase restauri: vengono rimossi gli altari barocchi dalle cappelle nelle absidi terminalid elel navate laterali; nel 1948 vengono mantenute in essere le absidi pur eliminando i decori barocchi. I lavori vengono eseguiti dalla ditta Repetto sotto la direzione di Stefano Canepa per l'Istituto Internazionale di Studi Liguri (cfr BIB Canepa, 1949).

1947  (titolo e funzioni della chiesa carattere generale)

Con suo Breve del 7 ottobre 1947, Papa Pio XII conferì il titolo di Basilica Romana Minore alla chiesa di San Siro, estendendo ad essa tutti i conseguenti benefici delle sette basiliche romane maggiori (cfr Fonti; BIB AA. VV, San Siro chiesa della città)

1948  (decorazione catino absidale)

Il pittore Giovanni Misani di Cremona dipinge nel catino absidale un affresco raffigurante il Discorso della montagna. Vengono inserite due vetrate con i Santi Siro e Romolo realizzate dalla ditta Albertella di Genova (cfr BIB Canepa, 1949).

1952 - 2009 (adeguamento liturgico presbiterio)

Un primo intervento di riassetto degli arredi dell'area presbiterale fu condotto negli anni Cinquanta del Novecento; seguirono altre modifiche, non strutturali, fino al 2009. Si legga quanto riportato alla voce "Adeguamento liturgico" in questa scheda.

2014 - 2015 (restauro intero bene, esterni)

Restauro dei paramenti murari esterni, delle coperture in ardesia, degli intonaci presenti nell'area absidale e nella parte sommitale del campanile; degli infissi lignei; delle vetrate; revisione impianto elettrico; inserimento dispositivi anti piccioni; inserimento linee vita.
Descrizione

La Basilica concattedrale di San Siro occupa l'area del Piano, collocata appena al di sotto dell'antico centro storico della città, poi accresciutasi sulle colline circostanti e in prossimità della linea di costa. L'impianto romanico dell'edificio, sia all'esterno sia all'interno, è stato valorizzato dagli interventi di restauro che nel 1948 condussero all'eliminazione della veste barocca della chiesa, di cui sopravvivono alcuni arredi. L'importanza religiosa del sito è testimoniata dai titoli che nel corso dei secoli le sono stati attribuiti, ultimo quello di concattedrale che andò ad unirsi al precedente di Basilica romana minore conferitole da Papa Pio XII, nel 1947.
Pianta
Edificio a pianta rettangolare di tipo basilicale, suddiviso in tre navate, concluse da absdi, quella centrale allungata e semicircolare, quelle laterali di forma quadrata.
Navata
Interno suddiviso in tre navate e sei campate. La navata centrale , conclusa dal presbiterio con abside, è suddivisa dalle due navate laterali per mezzo di due file di colonne a pianta circolare alternate a pilastri a pianta poligonale, conclusi da capitelli con racemi fogliacei, su cui poggiano archi a sesto acuto che sorreggono i muri su cui poggia la copertura centrale. L'ultima campata prima dell'altare è coperta da un'alta volta a crociera.
Struttura
Strutture verticali: muratura perimetrale in pietra a vista, all'esterno, parzialmente intonacata all'interno; colonne e pilastri a sezione poligonale sormontate da archia sesto acuto portanti le imposte dei tetti laterali sulle navate sinistra e destra, e la struttura verticale più elevata su cui poggia il tetto della navata centrale; strutture orizzontali: volte sul transetto e sul presbiterio; tetto a vista sulla restante parte dell'edificio.
facciata
Facciata principale con protiro addossato, oculo centrale, due bifore ai lati del protiro e decorata con archetti pensili ad ogiva e lesene.
Facciate
Facciate laterali con finestre strette e voltate, una bifora, decorazioni in archetti pensili ad ogiva interrotti da lesene, due accessi laterali con piccolo protiro e lunetta ad ogiva con decorazioni scultoree;
Abside
Abside centrale di forma allungata conclusa a semicerchio, con finestre quadrate e due finestroni centinati con vetrate artistiche raffiguranti San Siro e San Romolo.
Presbiterio
Presbiterio a pianta rettangolare concluso da abside di forma allungata con parete di fondo semicircolare decorata da dipinto raffigurante. Altare, ambone e leggio sono frutto dell'adeguamento liturgico.
Altare
Altare maggiore con crocifisso ligneo policromo attribuito all'ambito maraglienesco (sec. XVIII); sulla parte di fondo è apposto il dipinto su tavola raffigurante San Siro tra i Santi Pietro, Paolo, Giovanni Battista e Romolo, opera datata 1548 del pittore fiorentino Raffaele de Rossi (notizie post 1494-1572/73).
Cappella laterale
Cappella laterale, a sinistra del presbiterio, dedicata alla Madonna del Rosario con altare, statua lignea policroma della Vergine del Rosario collocata nella nicchia di fondo semicircolare. Intonaci dipinti. Sulla parete destra è murato un bassorileivo con la Vergine che abbraccia teneramente Gesù Bambino, collocati entro una cuspide gotica, ai lati della quale sono poste le effigi dei patroni della città, Siro, a sinistra, e Romolo, a destra, col volto mutilo.
Cappella laterale
Cappella laterale, a destra del presbiterio, dedicata alla Santissima Trinità, con altare barocco dedicato al Sacro Cuore di Gesù. Sulla parete è murato il tabernacolo con figure dei Santi Giovanni Battista e Stefano. Vi è apposta una tela settecentesca della Santissima Trinità.
Campanile
Campanile a base quadrata, poggiante su una campata della navata laterale con terminale in stile barocco con cuspidi e lanterna circolare; copertura in “squame” smaltate. Parte inferiore in pietra a vista. Le tre facies corrispondono alle tre fasi edilizie: base sec. XIII, fase quattrocentesca con pietre appena sbozzate e fase barocca ricostruita.
Portale laterale
Portale laterale sul fianco destro rispetto al portale maggiore, rialzato rispetto al piano di calpestio; è decorato da un rilievo raffigurante la Vergine con Gesù Bambino tra i Santi Siro e Romolo.
Portale laterale
Portale laterale sinistro rispetto al portale maggiore, rialzato rispetto al piano di calpestio; è decorato da un rilievo di reimpiego, con Chrismon affiancato da due volatili; l'architrave reca un rozzo Agnus Dei affiancato da palme da dattero.
Adeguamento liturgico

ambone - aggiunta arredo (1952)
benedetto il 30 marzo 1952. Opera di Dante Ruffini da Cremona, realizzato su incarico di Mons. Luigi Boccadoro. In marmo “mazzano” delle cave di Brescia, color avorio antico. Parallelepipedo scolpito su tre facce con episodi evangelici: al centro é raffigurato Gesù che invia gli apostoli; sul lato sinistro Gesù fra i dottori del Tempio e sul lato destro la pesca miracolosa.
altare - intervento strutturale (1992)
Consta di una lastra in marmo di circa m. 1x 2-2,40 posta su due pilastrini. Realizzato intorno al 1992, su incarico di Mons. Luigi Aichino, allora parroco. Per costruire i due sostegni verticali sono stati utilizzati elementi della balaustrata che faceva parte del complesso scultoreo del Ruffini datato 1952 e che nell’occasione venne rimossa. Nello stesso materiale dell’ambone e scolpiti con soggetti a carattere simbolico, sono stati assemblati in modo che siano rivolte verso i fedeli immagini di tema eucaristico direttamente riconoscibili.
cattedra - aggiunta arredo (2009)
Il progetto del 1992 prevedeva anche la realizzazione di una cattedra coordinata agli altri elementi scultorei ma non venne realizzata. Nel 2009 é stata restaurata la Cattedra Episcopale attualmente in uso. Datata 1596, era originariamente il seggio posto nel presbiterio ad uso del Governatore, ed è stata restaurata sotto la direzione della Soprintendenza per i Beni Storici e Artistici della Liguria.
fonte battesimale - aggiunta arredo (1952-1960)
Sempre nel corso dell’intervento degli anni ’90, si “promosse” come fonte battesimale una delle tre acquasantiere, realizzate sempre dallo scultore Ruffini, ma in un periodo successivo (anno 1960, su incarico di Mons. Pasquale Oddo). Fu scelta quella scolpita con la figura di Mosè che trae l’acqua dalla roccia per dissetare il popolo ebreo, considerata più attinente al tema battesimale. Si trattava di una delle due acquasantiere di minore dimensione (l’altra rappresenta l’Annunciazione, mentre la pila maggiore raffigura l’Adorazione dei Pastori e la Fuga in Egitto). Il progetto prevedeva una modifica della scalinata di accesso al presbiterio per collocare il nuovo fonte battesimale in posizione preminente che non fu realizzata.
presbiterio - intervento strutturale (1952, 1992-93)
Nel 1952, al termine dei restauri Lamboglia che ripristinarono la facies romanica dell'edificio, si rese necessario riprogettare l'area presbiterale ricostruendo la balaustra con simboli eucaristici, l'ambone in essa incorporato configure evangeliche e tre acquasantiere sempre con figure bibliche ed evangeliche. Gli arredi si devono allo scultore cremonese Dante Ruffini (1905-1963). Da questo progetto rimasero esclusi l'altare (non era ancora stato celebrato il Concilio) e la cattedra. Per ottemperare alle disposizioni conciliari, nell'immediato si realizzò un altare mobile sfruttando un paliotto con cornice lignea dorata e tessuto. Nel 1992 fu proposto di elimare la balaustra, recuperando le formelle per inserirle nei sostegni del nuovo altare fisso; mantenere l'ambone seppur arretrandolo; rifare i tre gradini d'acesso al presbiterio in marmo di Carrara per armonizzarlo al pavimento; recuperare un'antica acquasantantiera come fonte battesimale. In realtà prevalse l'idea di utilizzare l'acquasantiera del Cremona. Infine rimanevano ancora da definire la sede del celebrante e la cattedra vescovile (essendo san Siro con cattedrale): rimase in uso un antico stallo ligneo, poi restaurato nel 2009, come cattedra posta davanti all'altare antico e tre sedie per il celebrante e per i ministranti. (cfr. Fonti, Ristrutturazione liturgica del presbiterio)
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