chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Maiori Amalfi - Cava De' Tirreni chiesa confraternale S. Giacomo a Platea Parrocchia Santa Maria a Mare Pianta; Facciata; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture; Elementi decorativi; Impianto strutturale; Sagrato presbiterio - intervento strutturale (2002) XIII - 1495(fondazione e funzione pubblica intero bene); 1505 - XVI(giurisdizione intero bene); 1590 - 1590(danneggiamenti e restauri intero bene); 1592 - 1592(giurisdizione intero bene); 1640 - XVIII(confraternita intero bene); 1712 - 1713(crollo e ricostruzione intero bene); 1780 - 1800(rimaneggiamenti intero bene); XX - 1954(danneggiamenti intero bene); 1978 - 1980(confraternita intero bene); 1980 - XXI(manutenzione intero bene)
Chiesa di San Giacomo a Platea
Tipologia e qualificazione
chiesa confraternale
Denominazione
Chiesa di San Giacomo a Platea <Maiori>
Altre denominazioni
Arciconfraternita dell'Orazione e della Buona Morte Arciconfraternita Orazione e Morte in S. Giacomo a Platea Chiesa dei SS. Filippo e Giacomo app. de Platea Chiesa dell'apostolo S. Giacomo Chiesa di S. Filippo e Giacomo Chiesa di S. Giacomo Chiesa di S. Giacomo a Piazza Chiesa di S. Giacomo a Platea Chiesa di S. Giacomo de platea Chiesa di S. Giacomo e Tecla Chiesa di S. Giacomo in Platea Chiesa di S. Giacomo Minore Confraternita di S. Giacomo de Platea Confraternita di S. Giacomo Minore Confraternita di SS. Filippo e Giacomo S. Giacomo a Platea
Autore (ruolo)
De Livorio, Marco Antonio (restauro intero bene)
Carleo, Nicola (ricostruzione intero bene)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze campane (costruzione)
barocco napoletano (programma decorativo)
neoclassico (programma decorativo)
neoclassico (costruzione facciata)
rinascimento (realizzazione balaustre)
Notizie Storiche
XIII - 1495 (fondazione e funzione pubblica intero bene)
La chiesa di San Giacomo a Platea risale almeno al secolo XIII, quando era già sede parrocchiale (come risulta da una notizia del 1251). Alla chiesa furono unite le competenze delle chiese soppresse di Santa Tecla, di San Giacomo Maggiore, di Sant'Andrea, nonché quelle delle confraternite di San Giacomo dei Marinai e di Sant'Andrea dei Pescatori. Presso la chiesa si adunava il parlamento cittadino per le proprie sedute; nel 1495 tale funzione fu trasferita presso il nuovo seggio in piazza Olmo.
1505 - XVI (giurisdizione intero bene)
Nel 1505 la chiesa perse il titolo parrocchiale, venendo incorporata in quella di Santa Maria a Mare, che nel medesimo anno veniva elevata a Collegiata. Per tutto il Cinquecento la chiesa conobbe un lento declino. Nelle visite pastorali si parla sovente di stato di rovina.
1590 (danneggiamenti e restauri intero bene)
Nel 1590 la chiesa subì gravi danneggiamenti a causa di violente mareggiate, che la ridussero prossima al crollo. Fu subito riparata grazie all'intervento della confraternita di San Giacomo de Curtis che affidò i lavori di restauro al costruttore Marco Antonio De Livorio.
1592 (giurisdizione intero bene)
Nel 1592 il Capitolo Collegiale cedette la chiesa alla confraternita di San Giacomo de Curtis, che vi trasferì la propria sede spostandola dall'omonimo oratorio soppresso. In epoca imprecisata presso la chiesa venne trasferita la funzione di prima accoglienza allo sbarco del nuovo vescovo diocesano in viaggio verso la cattedrale di Amalfi (precedentemente svolta presso la chiesa di San Giacomo Maggiore); tale funzione si è protratta fino al 1966.
1640 - XVIII (confraternita intero bene)
Nel 1640 la confraternita fu aggregata a quella dell'Orazione e Morte di Roma, assumendone il nuovo titolo. Per tutto il Seicento e il Settecento la confraternita conobbe una stagione felice e florida.
1712 - 1713 (crollo e ricostruzione intero bene)
Tra il 1712 e i 1713 la chiesa subì ulteriori danni a causa di mareggiate, che ne causarono il crollo quasi totale. La ricostruzione fu subito avviata e terminò nel settembre del 1713, condotta dall'architetto Nicola Carleo.
1780 - 1800 (rimaneggiamenti intero bene)
Nell'ultimo ventennio del secolo XVIII furono realizzati lavori di rimaneggiamento interno che conferirono al sacro edificio una decorazione di gusto barocco. In questo periodo fu costruita anche la cupola con rivestimento in maiolica vietrese.
XX - 1954 (danneggiamenti intero bene)
Agli inizi del '900 la confraternita decadde per la diminuzione degli iscritti e le mutate condizioni sociali. Anche la chiesa cadde nell'incuria e fu poi gravemente danneggiata dall'alluvione del 1954.
1978 - 1980 (confraternita intero bene)
La confraternita, che nel frattempo era stata dismessa, nel 1978 venne ricostituita e rifondata, mentre nel 1980 ne vennero approvati i nuovi statuti.
1980 - XXI (manutenzione intero bene)
Negli ultimi decenni, grazie al ritrovato impegno della confraternita, la chiesa è stata costantemente sottoposta ad opere manutentive e restaurative.
Descrizione
La chiesa di San Giacomo a Platea sorge in posizione isolata in prossimità del lungomare di Maiori, con un singolare orientamento obliquo rispetto al tracciato circostante, tale da creare una particolare piazza-sagrato di forma trapezoidale, antistante la sua facciata neoclassica. Il contesto è costituito da un impianto urbanistico di rinnovamento postalluvionale nel centro cittadino. La chiesa presenta uno schema planimetrico longitudinale a navata unica ed una veste decorativa fatta di sovrapposizioni e integrazioni barocche e neoclassiche. Le pareti della navata sono tripartite mediante un ritmo di lesene binate in stile composito; la partizione mediana delle due pareti è incavata ed ospita cappelline laterali con altari marmorei. Al di sopra dei capitelli corre una semplice trabeazione su cui si imposta la volta a botte lunettata della copertura con finestre ad arco ribassato nelle lunette. La navata si conclude con l'arco trionfale, i cui piedritti sono leggermente emergenti verso l'interno e introducono nello spazio quadrato del presbiterio, definito da arcate cieche a tutto sesto sulle pareti laterali e da una ricca composizione in stucco sulla parete di fondo; lo spazio è coperto da una cupola elegantemente decorata all'intradosso. In controfacciata è presente una cantoria in muratura. L'illuminazione è abbondante proveniente da finestre disposte sulle due pareti laterali.
Pianta
La pianta della chiesa è a tipologia longitudinale, ad una sola navata rettangolare, a cui si unisce l'area presbiteriale, di forma pressoché quadrata, rialzata di un gradino e delimitata delle balaustre e dai piedritti dell'arco trionfale. L'ingresso è unico e centrale in facciata ed immette nell'aula direttamente. Le pareti laterali sono scandite da lesene binate ed ospitano al centro piccole cappelle laterali, ricavate nell'incavo della muratura e ospitanti altari marmorei. Il presbiterio accoglie i nuovi poli liturgici ed è circondato dagli stalli lignei confraternali; alle sue spalle si situa la sacrestia (a pianta irregolare) con altri ambienti laterali.
Facciata
La facciata (di libero gusto neoclassico) si compone di un unico ordine architettonico dorico, con lesene laterali a tutta altezza, su stilobate, e frontone triangolare privo di base. Lungo l'asse centrale si allineano il portale a piattabanda circondato da cornice mistilinea (includente al centro della sommità un piccolo affresco mariano) e una grande finestra rettangolare che occupa anche la base del timpano (sormontata da un piccolo oculo). Al vertice del frontone si innalza una modesta vela campanaria terminante a cappello e aperta da una monofora. La rifinitura è in intonaco al civile ocra vivo.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione dell'aula è in mattonelle di graniglia di marmo color grigio. Il presbiterio è in marmo bianco con inserimento geometrico di rombi scuri.
Coperture
Le coperture si compongono di una volta a botte lunettata e decorata a settori (sulla navata) e di una cupola su pennacchi (sull'area presbiteriale). La sacrestia è coperta da volta a vela su base irregolare. Gli esterni sono composti dal tetto a doppia falda con manto in cotto e dall'estradosso maiolicato (a colori vivaci) della cupola semisferica, raccordata a settori spioventi circostanti.
Elementi decorativi
L'interno della chiesa riporta una sovrapposizione di decorazioni barocche e neoclassiche presenti soprattutto agli intradossi delle coperture, alle cappelle laterali e alla parete di fondo. Le decorazioni consistono in fasce e cornici in stucco che generano settori, riquadri, tondi, spicchi radiali, con fregi floreali, volute e cartigli. Particolarmente elegante è la decorazione all'intradosso della cupola. La rifinitura è in intonaco al civile nei colori ocra e amaranto.
Impianto strutturale
L'impianto strutturale, di tipo tradizionale, si compone di muratura continua portante con tratti di muratura di tamponamento. Gli orizzontamenti sono archivoltati in muratura a diversa tipologia. La struttura del tetto è in legno.
Sagrato
Il sagrato è composto da uno slargo a forma trapezoidale, risultante dal tracciato viario che circonda la posizione obliqua della chiesa. Tale sagrato è aperto su di un lato verso la strada del lungomare ed è dotato di alcuni elementi di arredo urbano.
Adeguamento liturgico
presbiterio - intervento strutturale (2002)
L'adeguamento liturgico è stato realizzato nel 2002. Ha comportato la demolizione dell'altare antico (non più conservato) e la creazione di un nuovo piano di calpestio nel presbiterio (rialzato di un gradino e delimitato anteriormente da balaustre in marmo intarsiato e lavorato). Al di sopra di tale piano è stata realizzata una nuova ampia predella, ad angoli smussati, che accoglie il nuovo altare nella zona anteriore e la sede accostata alla parete di fondo. Il nuovo altare è in marmo policromo, realizzato con piedritti laterali e mensa superiore, mediante recupero di elementi esistenti. La sede è una modesta composizione moderna in marmo, collocata su di un ulteriore piccolo gradino. L'ambone è stato realizzato collocando un elemento marmoreo, a mo' di leggio, al di sopra della balaustra destra. L'intervento manca di autorizzazioni.