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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Frattamaggiore
Aversa
chiesa
parrocchiale
Santissimo Redentore
Parrocchia di SS. Redentore
Campanile; Facciata; Pianta; Pavimenti e pavimentazioni; Coperture
presbiterio - aggiunta arredo (1980)
XX - XX(fondazione carattere generale); XX - XX(inizio lavori carattere generale); XXI - XXI(restauro carattere generale)
Chiesa del Santissimo Redentore
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa del Santissimo Redentore <Frattamaggiore>
Altre denominazioni Chiesa Santissimo Redentore
Ambito culturale (ruolo)
maestranze campane (costruzione)
Notizie Storiche

XX  (fondazione carattere generale)

Nel 1908, ricevuto in dono dal commendatore Carmine Pezzullo un appezzamento di terreno, fu redatto il progetto della nuova chiesa a cura dell’ingegnere Antimo Spena. Il 2 novembre del 1908 fu benedetta e posta la prima pietra.

XX  (inizio lavori carattere generale)

La nuova chiesa fu consacrata il 18 luglio del 1912 dal vescovo di Aversa, monsignor Settimio Caracciolo. Nell'anno 1920 si attestano cantieri volti alla decorazione pittorica e al restauro della facciata, su progetto dell’ingegnere Vincenzo Russo e del portale, ad opera dell’ebanista Giuseppe Donzelli. Nel medesimo anno fu edificata la nuova sacrestia e l’ufficio parrocchiale. Al mese di giugno del 1943 si attesta la decorazione pittorica della volta e della contro-facciata ad opera di Francesco Giametta. All’ 11 novembre del 1986 risale il riconoscimento della chiesa con decreto del Ministero degli Interni.

XXI  (restauro carattere generale)

Al 2003 risale la realizzazione della vetrata del rosone ad opera di Paolo Gambardella, con la raffigurazione di Gesù Redentore.
Descrizione

La chiesa dedicata al Santissimo Redentore sorge a Frattamaggiore in via Carmelo Pezzullo. Fu il sacerdote Carmelo Pezzullo, rettore del santuario dell’Immacolata, a muovere i primi passi per la costruzione di una nuova chiesa in una zona della città in via di sviluppo. Nel 1908, ricevuto in dono dal commendatore Carmine Pezzullo un appezzamento di terreno, fu redatto il progetto della nuova chiesa a cura dell’ingegnere Antimo Spena. Il 2 novembre del 1908 fu benedetta e posta la prima pietra. Terminati i lavori ci costruzione, la nuova chiesa fu consacrata il 18 luglio del 1912 dal vescovo di Aversa, monsignor Settimio Caracciolo; l’11 gennaio 1913 don Sossio Vitale fu nominato primo parroco. Il riconoscimento civile soggiunse soltanto 18 gennaio del 1937. Negli anni ’20 del Novecento si attestano cantieri volti alla decorazione pittorica e di restauro, in particolare la facciata su progetto dell’ingegnere Vincenzo Russo; fu commissionato il portale all’ebanista Giuseppe Donzelli; fu edificata la nuova sagrestia e l’ufficio parrocchiale. Nel mese giugno del 1943 è attestata la decorazione pittorica della volta e della controfacciata ad opera di Francesco Giametta. All’ 11 novembre del 1986 risale il riconoscimento della chiesa con decreto del ministero degli Interni. Al 2003 risale la realizzazione della vetrata del rosone ad opera di Paolo Gambardella; è raffigurato Gesù Redentore. Nella parte posteriore della fabbrica, sul lato sinistro, si erge il campanile a tre piani in mattoni e pietre di tufo. La facciata è in stile barocco; l’ordine inferiore presenta il portale in legno incorniciato da due grandi semi-colonne combinate con una coppia di paraste in stile corinzio chiuso in alto da un frontone curvilineo. Ai lati del portale si elevano due paraste che delimitano la facciata; tra i due ordini, in corrispondenza della cornice, corre un’iscrizione in marmo; ai lati della facciata, a chiusura del primo ordine sono collocati due grandi vasi in stucco. L’ordine superiore è costituito da due coppie di colonne combinate con paraste che incorniciano un rosone in vetro istoriato; al disopra corre una cornice decorata a stucco con festoni, sovrastata da un timpano. La chiesa è a pianta unica culminante in un abside semicircolare e con tre cappelle laterali per lato. Lungo le pareti laterali altre sei finestre concorrono, insieme all'ovale della contro-facciata, a dare luce all'ambiente. La pavimentazione è a lastroni quadrati con decorazioni a scacchi in marmo bianco di Carrara e grigio bardiglio. La navata centrale è coperta, esternamente, da un tetto a spiovente in tegole. La copertura interna è costituita da una volta da una volta a botte;le coperture delle cappelle laterali sono costituite, invece, da volte a vela ribassate.
Campanile
Nella parte posteriore della fabbrica, sul lato sinistro, si erge il campanile a tre piani in mattoni e pietre di tufo.
Facciata
La facciata è in stile barocco; l’ordine inferiore presenta il portale in legno incorniciato da due grandi semi colonne combinate con una coppia di paraste in stile corinzio chiuso in alto da un frontone curvilineo spezzato all’apice dallo stemma in stucco. Ai lati del portale si elevano due paraste che delimitano la facciata; tra i due ordini, in corrispondenza della cornice, corre un’iscrizione in marmo; ai lati della facciata, a chiusura del primo ordine sono collocati due grandi vasi in stucco. L’ordine superiore è costituito da due coppie di colonne combinate con paraste che incorniciano un rosone in vetro istoriato; al disopra corre una cornice decorata a stucco con festoni, sovrastata da un timpano.
Pianta
La chiesa è a pianta unica culminante in un abside semicircolare e con tre cappelle laterali per lato. Lungo le pareti laterali altre sei finestre concorrono, insieme all'ovale della contro-facciata, a dare luce all'ambiente.
Pavimenti e pavimentazioni
La pavimentazione è a lastroni quadrati con decorazioni a scacchi in marmo bianco di Carrara e grigio bardiglio.
Coperture
La navata centrale è coperta, esternamente, da un tetto a spiovente in tegole. La copertura interna è costituita da una volta da una volta a botte. Le coperture delle cappelle laterali sono costituite, invece, da volte a vela ribassate.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1980)
La parte presbiterale si presenta sopraelevata con l'altare tridentino del XVIII secolo in marmi policromi alla parete di fondo. La mensa è in marmo mentre il leggio e la sede sono in legno.
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