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Vallato
San Ginesio
Camerino - San Severino Marche
santuario
conventuale
San Liberato
Parrocchia della Santissima Annunziata
Interno; Impianto strutturale; Coperture
presbiterio - intervento strutturale (1970-1979)
1230 - 1260(preesistenze intorno); 1274 - 1274(costruzione del convento intero bene); 1330 - 1936(passaggio di proprietà intero bene ); 1421 - 1703(ampliamento intero bene); 1900 - 1999(restauro intero bene)
Santuario di San Liberato
Tipologia e qualificazione santuario conventuale
Denominazione Santuario di San Liberato <Vallato, San Ginesio>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze marchigiane (costruzione)
maestranze marchigiane (costruzione del convento)
maestranze marchigiane (ricostruzione )
maestranze marchigiane (restauro)
Notizie Storiche

1230 - 1260 (preesistenze intorno)

Nel 1230 esisteva un romitorio chiamato Eremo di Monte Santa Maria che ospitava i frati Minori. Poco rimane dell'eremo poi inglobato nella chiesa odierna. Nel 1260 vi furono trasferite le spoglie di San Liberato e di due suoi compagni frati.

1274  (costruzione del convento intero bene)

Nel 1274 la famiglia nobile dei Brunforte promosse la costruzione del convento che per la presenza delle spoglie di San Liberato divenne luogo di pellegrinaggio.

1330 - 1936 (passaggio di proprietà intero bene )

La chiesa ed il convento furono ceduti al Comune di San Ginesio nel 1330 dalla famiglia Brunforte. Nel 1936 il Comune cedette gratuitamente il santuario alla Provincia Lauretana dei Frati Minori delle Marche.

1421 - 1703 (ampliamento intero bene)

Nel 1421 la vetusta e piccola chiesa dell'eremo venne parzialmente demolita e ricostruita con parte del convento. Da eremo divenne convento e successivamente santuario perchè l'immagine di San Liberato dipinta nel 1498 fu vista sudare nel 1697 e nel 1703 alla ricognizione del corpo.

1900 - 1999 (restauro intero bene)

Nel corso del Novecento il convento ha subito un importante intervento di restauro durante il quale gran parte dei caratteri storici del complesso religioso furono perduti.
Descrizione

Situato ai piedi dei monti Sibillini a circa 800 metri sul livello del mare, il santuario di San Liberato fu costruito a più riprese tra il XIII e il XV secolo. Nato come eremo divenne convento francescano e poi santuario dopo il trasferimento del corpo di San Liberato. La chiesa è situata nella parte centrale del convento, formato da due bracci disposti sulla direttrice nord sud. Un piccolo chiostro affianca il lato nord della chiesa, distribuita sul canonico orientamento est-ovest. L'ingresso all'edificio di culto è posto nell'angolo di congiunzione tra i due bracci del convento ed è preceduto da un portico che prosegue poi verso sud. Sopra la linea di colmo del tetto del portico è aperta una finestra rettangolare, aperta di recente. Poco sotto la linea di gronda del tetto della chiesa sono presenti due bifore con archi realizzati in mattoni.
Interno
La chiesa ad aula riprende la tipologia delle chiese francescane, prive di navate laterali e solitamente povere di ornamenti. Le pareti sono scandite da arcate cieche rette da paraste e separate da lesene binate. Tra queste trovano spazio nicchie centinate con statue di santi. Il presbiterio è contenuto nello spazio a ridosso della parete di fondo dove un grande arco in mattoni contiene tre porte che permettono di accedere alla sacrestia ed al convento. Al centro la porta è ornata di mostra lignea modanata. Il soffitto piano è in legno.
Impianto strutturale
Muratura perimetrale portante posta in opera con blocchi di pietra irregolari ed inserti in laterizio.
Coperture
Tetto a padiglione con solaio in laterizio rivestito esternamente in coppi, sorretto da impalcato ligneo di capriate, travi ed arcarecci.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1970-1979)
Negli anni '70 del secolo XX l'altare preconciliare fu rimosso e al centro del presbiterio fu realizzato un altare in legno al quale fu applicato il paliotto in legno del precedente altare.
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