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San Vittore
Genga
Fabriano - Matelica
chiesa
sussidiaria
S. Vittore
Parrocchia di San Sebastiano Martire
Impianto strutturale; Coperture
presbiterio - aggiunta arredo (1970)
1007 - XI(prime notizie intero bene); XII - XIV(completamento intero bene ); XIII - XIII(proprietà intero bene ); 1406 - XX(passaggio di proprietà intero bene); XX - XX(restauro intero bene); 295 a. C. - X(preesistenze intero bene)
Chiesa di San Vittore alle Chiuse
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Vittore alle Chiuse <San Vittore, Genga>
Altre denominazioni Abbazia di San Vittore
S. Vittore
Ambito culturale (ruolo)
maestranze marchigiane (prima edificazione )
maestranze marchigiane (restauro generale)
Notizie Storiche

1007 - XI (prime notizie intero bene)

Le prime notizie riguardanti la fondazione del monastero risalgono al 1007. La costruzione che oggi è giunta a noi risale invece alla fine del XI secolo.

XII - XIV (completamento intero bene )

Durante i secoli XII e XIII si ebbe una grande fioritura del monastero che si completò di locali adibiti all'alloggio e alle funzioni dei monaci. Nel secolo XIV, durante la guida dell'abate Crescenzio, figlio dei conti Chiavelli, si cominciò a vederne la decadenza.

XIII  (proprietà intero bene )

Il monastero benedettino ebbe grandissima influenza su chiese, castelli feudali e borghi circostanti. All'inizio del XIII secolo il convento raggiunge il periodo di maggiore splendore, esercitando la giurisdizione su quarantadue chiese e su vasti beni e territori.

1406 - XX (passaggio di proprietà intero bene)

Nel 1406 Chiavello Chiavelli, dopo aver avuto in affitto l'abbazia, chiese e ottenne che il monastero venisse soppresso. Incamerò quindi molte proprietà ed i monaci rimasti si stabilirono nei monasteri limitrofi. Divenne recentemente chiesa con-parrocchiale con San Sebastiano di Pierosara.

XX  (restauro intero bene)

Durante il secolo XX si approntarono alcuni restauri che risultarono piuttosto invasivi. La Soprintendenza ai Beni architettonici delle Marche fece liberare il terreno circostante dalle tombe che nei secoli si erano scavate.

295 a. C. - X (preesistenze intero bene)

Dal primitivo titolo del monastero, Santa Maria e San Benedetto in fundo Victoriano, si può pensare che la chiesa sorga su un tempio pagano dedicato a Jupiter Victor. In questi luoghi cci fu la vittoria romana a Sentino nel 295 a.C.
Descrizione

L'intero complesso monastico ridotto oggi rispetto ad un tempo, mostra un volto austero, quasi come fosse una fortezza. Questa peculiarità rimanda all'uso normanno o di origine longobarda troviamo in alcune chiese coeve. L'ingresso è posto in una torre quadrata che si apre con un arco a sesto acuto. Ai lati della torre d'ingresso si trovano una torre cilindrica ed un torrione più imponente a pianta quadrata. La torre cilindrica rimanda alla vicina chiesa di San Claudio al Chienti e non è da escludere l'influenza bizantina delle chiese ravennati. Le pareti esterne sono decorate da archetti a tutto sesto sorretti da peducci e lesene. Il tiburio ottagonale coperto con tetto a padiglione sormonta la cupola all'incrocio dei due bracci della croce. La chiesa presenta una pianta a croce greca, iscritta in un perimetro quasi quadrato, con quattro colonne circolari che suddividono la chiesa in nove campate coperte da volte a crociera. La campata centrale è invece coperta da una cupola con tiburio ottagonale, poggiante sulle colonne, tramite arconi e pennacchi a tromba. Sulle due pareti laterali si aprono due absidi in corrispondenza dei bracci della croce greca. La chiesa è illuminata da alcune finestre di piccole dimensioni. Una monofora si apre sull'abside centrale ed una sull'abside rivolta verso l'abitato. Una porta voltata a tutto sesto conduceva dalla chiesa al campo di sepoltura.
Impianto strutturale
La chiesa è costruita con pietre calcaree di facile reperimento nelle vicinanze. Muri di solido spessore costituiscono gli elementi portanti della chiesa così come le quattro colonne cilindriche che sostengono le volte a crociera in pietra.
Coperture
La chiesa è coperta internamente con volte a crociera. Fasci paralleli di pietra sono cementati insieme da malta magra. All'esterno un manto di coppi copre la struttura portante in travi lignee e correnti in legno di quercia.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1970)
Durante i restauri della chiesa si provveduto a smontare e rimuovere l'altare originale e a posizionare l'altare mobile.
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