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Coldapi
Sassoferrato
Fabriano - Matelica
chiesa
parrocchiale
S. Maria Assunta
Parrocchia di Santa Maria Assunta
Impianto strutturale
presbiterio - aggiunta arredo (1980)
1333 - 1465(prime notizie intero bene); 1573 - 1580(completamento intero bene); XVII - 1680(costruzione casa canonica ); 1887 - 1921(rifacimento parziale intero bene ); 1997 - 2005(restauro generale intero bene)
Chiesa di Santa Maria Assunta
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Maria Assunta <Coldapi, Sassoferrato>
Altre denominazioni S. Maria Assunta
Ambito culturale (ruolo)
maestranze marchigiane (costruzione)
maestranze marchigiane (costruzione della canonica)
maestranze marchigiane (rifacimento)
maestranze marchigiane (restauro generale)
Notizie Storiche

1333 - 1465 (prime notizie intero bene)

Il documento più antico riguardante Coldapi risale al 1333. Nelle Collettorie Vaticane si legge che S. Maria di Coldapi pagò la decima di soldi 9 e denari 9 ravennati per un semestre. Nell'Archivio comunale, è riportato che il Consiglio dell'otto gennaio 1465 ordinava a Coldape e a Cazamponi di fornire legname al Comune per risarcire la costruzione delle mura della città.

1573 - 1580 (completamento intero bene)

Nel 1573 è documentata una visita del Visitatore apostolico Camaiani, che nella sua relazione scrive: «S.Maria Collis-apium et S. Donatus de Magettis, parochiales unitae ». Nel 1580 il vescovo di Nocera Umbra, Mannelli, si recò a visitarla e rilevò che la chiesa era una prebenda canonicale di S. Pietro, goduta allora da D. Onofrio Cipri, ed ordinò di imbiancare le pareti, allargare l'altare maggiore, realizzare una nicchia per gli olii santi ed acquistare una pianeta.

XVII - 1680 (costruzione casa canonica )

Si ritiene che la costruzione risalga al XVII secolo. Dall'Archivio parrocchiale (Elenco dei Legati) sappiamo che nel 1679 la casa canonica venne ampliata e portata allo stato attuale ed in seguito, nel 1680, venne anche restaurata.

1887 - 1921 (rifacimento parziale intero bene )

Nel 1921 il parroco Don Giuseppe Paci realizzò opere di sostanziali rifacimenti sia nella chiesa che nel suo campanile. Questo nel 1887 era stato dotato di due nuove campane al posto dell'unica campana presente.

1997 - 2005 (restauro generale intero bene)

In seguito al terremoto del 1997, che devastò gran parte del territorio la chiesa venne restaurata e nel 2005 furono completati i lavori. Nonostante gli anni trascorsi però la chiesa non è attualmente officiata.
Descrizione

Il prospetto frontale, con paramento in mattoni a faccia a vista, è costituito da un corpo centrale avanzato e dagli spioventi dei corpi laterali più bassi, e, sul fianco destro, in posizione arretrata rispetto alla facciata, dal campanile con una cella campanaria che presenta aperture voltate a tutto sesto, cornici e cuspide piramidale. La facciata è delimitata da due lesene laterali in stile tuscanico, impostate su di un alto zoccolo basamentale e sormontate da una trabeazione composta da architrave, fregio liscio e cornice modanata, che inquadrano al centro il portale ligneo d’ingresso, connotato da una mostra lapidea ed una cornice con modanature. Nella parte superiore, in asse con il portale, si apre una finestra a lunetta. La facciata è conclusa in alto da un frontone con timpano e cornice modanata. La casa parrocchiale, addossata alla parte retrostante della chiesa ed al campanile, ne costituisce parte integrante e condivide con essa le strutture portanti in muratura, con orizzontamenti lignei. Internamente, al corpo frontale avanzato corrisponde un’unica navata voltata a botte, caratterizzata da apparati decorativi in stile neoclassico con lesene, trabeazione e cornice. L’area del presbiterio è rialzata, delimitata da due colonne e corrispondenti lesene allineate. L’altare maggiore ed il tabernacolo sono posti al centro di una composizione caratterizzata da colonne corinzie scanalate e frontone curvilineo spezzato, dove al centro una nicchia ospita una statua lignea del Sacro Cuore di Gesù Cristo.
Impianto strutturale
La struttura portante è in muratura piena che all'esterno della chiesa ora è intonacata ora è lasciata a vista permettendoci di capirne la composizione. La facciata, più recente pare realizzata interamente in mattoni, mentre il resto della chiesa ha muri in pietra locale. La chiesa è voltata a botte con finestre rettangolari che si aprono lateralmente per tutta la lunghezza della navata e del presbiterio. Tre archi a tutto sesto sostengono le volte e sono rinforzati con chiavi strutturali metalliche. Sopra le volte si trovano travi lignee e correnti di tipo tradizionale e la copertura esterna è in coppi.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1980)
Il presbiterio ha mantenuto le caratteristiche primitive della chiesa fino all'inizio degli anni '80 del XX secolo. In quella occasione è stato rimosso l'altare maggiore, pur mantenendo il tabernacolo al centro della parete, ed è stato inserito l'altare mobile di oggi. Questo è composto da quattro colonne massicce dipinte in finto marmo con ampi basamenti intonacati e capitelli delle stesse dimensioni.
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